Come ogni anno, mons. Vincenzo Paglia propone ai lettori un nuovo volume di commenti alle letture di tutto l'anno. Nel solco di una tradizione ormai consolidata, il libro aiuta a vivere alla luce della Parola di Dio ogni giorno dell'anno; commenti che ci aiutano ad alzare i nostri occhi verso il Signore così da cambiare - con la forza della preghiera - il nostro cuore. La Parola di Dio meditata quotidianamente, fissata nella mente e nel cuore, rende forti e sapienti nell'affrontare la vita. La preghiera ci ridona il cuore e lo orienta nuovamente verso il Signore. La cadenza quotidiana di questo dialogo ha un valore inestimabile, è l'espressione di qualcosa che non può essere abbandonato.
Qual è l'identità misteriosa del «discepolo che Gesù amava»? Si tratta forse dell'apostolo Giovanni, il figlio di Zebedeo? È Lazzaro? Oppure Natanaele? Né i dati dei quattro vangeli né le testimonianze storiche dei secoli antichi ci permettono di determinarlo. Prendendo atto dell'anonimato di quel discepolo e rispettandolo fino in fondo, Joseph Lê Minh Thông si concentra sull'enigma dell'identità della figura delineata dall'appellativo giovanneo: «Studieremo il personaggio del "discepolo che Gesù amava" valorizzando quanto viene effettivamente detto nel testo ed evitando di addentrarci in ricostruzioni ipotetiche su dettagli che in realtà non ci vengono forniti». Si arriverà così a scoprire il significato della prossimità a Cristo di quel discepolo. Attraverso la sua testimonianza, non a caso, il progetto letterario del quarto vangelo ci invita a divenire noi stessi il discepolo che Gesù amava, e a fare dell'amore di Dio il nostro nome proprio.
In questo volume:
- ”Battezzate nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo”
(S.A. Panimolle)
- Fondamenti veterotestamentari del dogma cristiano della SS. trinità
(A. Niccacci)
- Monoteismo e s. trinità negli scritti giudaici intertestamentari
(F.Manns)
- La Santa Trinità nei Vangeli e negli Atti degli apostoli
(S.A. Panimolle)
- La Santa Trinità nell’epistolario del NT e nell’Apocalisse
(R. Fabris)
Affetto, riconoscenza, stima, ammirazione... ecco alcune chiavi di lettura dell'opera pensata e realizzata per onorare l'80° genetliaco del card. Ravasi. Tutto scaturisce dal termine Lógos-Verbum, accostato ovviamente non tanto nell'orizzonte primigenio della filosofia greca, ma nell'ottica di quella connotazione che ha trovato il suo esito nella pienezza della rivelazione cristiana e quindi negli scritti del Nuovo Testamento. Dall'intreccio tra rivelazione e cultura prende forma il titolo della presente opera con l'intento di esplicitare alcuni degli infiniti "germi- che il Lógos ha disseminato nella storia delle vicende umane. I percorsi offerti da queste pagine ne costituiscono un segno eloquente, mentre invitano ad aprirsi su vari aspetti che possono apparire marginali ma che, di fatto, contribuiscono a cogliere più in profondità gli esiti da essi prodotti. Scoprire questi "germi- costituisce un invito pressante a vederne gli sviluppi nei contesti culturali più diversi. Alcuni indicatori, evidenziati nelle pagine che seguono, possono offrire elementi utili per individuare, in una prospettiva di apertura verso ulteriori sintesi, quegli aspetti che costituiscono le coordinate per cogliere e sviluppare il dialogo tra tematiche diversificate. L'esortazione di Paolo in 2Tm 4,2 costituisce la chiave per attuare e comprendere le infinite modalità attraverso cui il Verbum si fa caro: nutrimento e vita di tante realtà. Percorrere le varie parti dell'opera permette di cogliere alcune delle infinite modalità attraverso cui il Verbum si è fatto carne e continua a farsi carne nella storia dell'umanità. È la logica e tangibile conseguenza di quel porre la propria tenda fra di noi, che dà vita alle molteplici forme e contesti attraverso cui il Verbum si fa vita, storia, cultura. I contributi racchiusi nell'opera ne sono un segno mentre costituiscono a loro volta un invito per ulteriori ineffabili sviluppi. Con un saluto beneaugurante di Papa Francesco e di Sergio Mattarella Volume a cura di Manlio Sodi.
Come può l'azione di Dio nella storia spiegare Auschwitz o altre drammatiche esperienze dell'umanità. Una certa lettura della Bibbia ha portato a credere che la fede nel Dio della storia trovi riscontro in un suo intervento a livello fattuale, dal carattere spesso meraviglioso e stupefacente. In realtà, a leggere con attenzione tanto l'Antico quanto il Nuovo Testamento, appare chiaramente come l'azione di Dio si manifesti nella logica dell'incarnazione, quando l'essere umano collabora responsabilmente con l'intervento dello Spirito e interiorizza la dinamica della risurrezione come forza della vita divina che entra nella storia superando le diverse forme della morte.
Questo libro è il secondo della collana che guiderà il lettore a leggere e meditare l'intera Bibbia in cinque anni, da Genesi ad Apocalisse. Ogni meditazione è composta da una lettura biblica quotidiana e da un breve commento che, a sua volta, contiene dei riferimenti biblici paralleli utili al lettore per approfondire il tema in esame. È importante leggere questo libro con un'attitudine di preghiera e di studio: il tempo impiegato sarà abbondantemente ricompensato in termini di crescita spirituale.
Una galleria di giovani personaggi dell'Antico e del Nuovo Testamento schizzati con mano rapida, felice, guidata da non comuni competenze storiche e linguistiche. Figure che fanno parte dell'immaginario di tanti lettori (dall'Isacco offerto in olocausto da Abramo al giovane discepolo Giovanni, amato da Gesù), ma anche fi gure più appartate, nascoste nelle pieghe di un libro smisurato e complesso come la Bibbia; presenze non per questo meno ricche di freschezza, di densità simbolica, di suggestione poetica (per esempio la ragazza che piange per due mesi sui monti la propria verginità sacrifi cata al voto insensato del padre Iefte). Nel cuore del libro Ravasi apre uno spazio adeguato alla giovinezza del personaggio cruciale del cristianesimo, il carpentiere e poi rabbì itinerante originario di Nazaret. Una parola è dedicata agli anni nascosti del Signore, alla sua famiglia, alla sua professione, alla sua conoscenza della scrittura e della lettura, alla cronologia della sua vita.
Un libro che raccoglie delle catechesi sui misteri del Rosario, utili per la formazione cristiana e la preghiera personale. Il Rosario - affermava Giovanni Paolo II - pur caratterizzato dalla sua fisionomia mariana, è preghiera dal cuore cristologico. Nella sobrietà dei suoi elementi, concentra in sé la profondità dell'intero messaggio evangelico, di cui è quasi un compendio. In esso riecheggia la preghiera di Maria, il suo perenne Magnificat per l'opera dell'Incarnazione redentrice iniziata nel suo grembo verginale. Con esso il popolo cristiano si mette alla scuola di Maria, per lasciarsi introdurre alla contemplazione della bellezza del volto di Cristo e all'esperienza della profondità del suo amore.
Paolo nacque, visse e morì da ebreo. Non fu un apostata ma un figlio d’Israele che facendosi seguace di Gesù aderì a un movimento messianico e apocalittico di riforma all’interno del giudaismo. Senza sminuire alcuno dei suoi aspetti più originali e creativi, l’indagine restituisce il contesto ebraico della predicazione paolina incentrata non su un messaggio di esclusione ma sull’annuncio della misericordia di Dio per i peccatori. Secondo una certa tradizionale interpretazione cristiana, Paolo avrebbe presentato il battesimo e la fede in Cristo come unica ed esclusiva via di salvezza. Ma quando si rileggono gli scritti di Paolo all’interno del giudaismo del I secolo, le sorprese non mancano. Per Paolo la giustificazione offerta ai peccatori attraverso la morte del Cristo non sostituisce la Torah e la legge naturale, che restano le vie primarie di salvezza, ma a loro si aggiunge: i giusti ebrei hanno la Torah; i giusti tra le genti hanno la loro coscienza; e i peccatori, le pecore perdute della casa d’Israele e tra le nazioni che siano cadute senza speranza sotto il dominio del male, hanno il Cristo al cui perdono potersi fiduciosamente affidare.
Oggi leggiamo un Paolo di seconda mano, un Paolo filtrato da due millenni di letture cristiane, che hanno sovraccaricato il suo testo di luoghi comuni, immagini distorte e caricature. Paolo ha così assunto una reputazione sgradevole: l'apostolo dottrinario, irascibile, intollerante, antifemminista, antigiudaico... Dobbiamo assolutamente tornare al Paolo di Paolo. Leggere Paolo attraverso i suoi testi. E allora ci rendiamo conto che la fama che gli viene attribuita è smentita da un serio esame del suo discorso. Nel corso dei secoli, Paolo è diventato vittima dei suoi lettori. È urgente tornare alle sue parole ardenti e vivificanti. La lettura delle parole dell'apostolo è essenziale per chiunque voglia definire l'identità del cristianesimo.
Il libro della Sapienza è l'opera più filosofica della Bibbia. Uno scritto affascinante anche se in qualche passaggio oscuro, teologicamente elevato e curato nella lingua e nella forma. Offre uno spaccato della cultura e della religione giudaica nel secolo I a.C. ad Alessandria d'Egitto, e si presenta come una riflessione teologica raffinata. Nella sezione introduttiva del commentario si dà contezza del variegato Sitz im Leben che ruota attorno a Sapienza. La sezione esegetica ha un taglio prettamente storico-critico. L'attenzione alla filologia, alla retorica e alla storia, permette di attingere al meglio il significato profondo dei diciannove capitoli che compongono l'opera. Il richiamo alla fonte storica è guidato dal desiderio di attingere con maggiore oculatezza alla ricca teologia del testo. La terza sezione del commentario si focalizza sulla teologia di Sapienza: legame con gli altri biblici, escatologia, spiritualità.
Le Sacre Scritture, centro della fede cristiana e del suo annuncio, testimoniano la Rivelazione di Dio nella storia, determinata dal suo amore per l'umanità. Esse non cadono dal cielo, ma prendono forma nelle molteplici parole umane capaci di ospitare il mistero di Dio. La Rivelazione comporta un rapporto singolare con la sua attestazione scritta, della quale sono inseparabilmente co-protagonisti l'uomo e lo Spirito. Da qui l'esigenza di scoprirne le infinite ricchezze attraverso una corretta metodologia.