Questo libro non vuole convertire alla religione (la religione non esiste), né alla fede cristiana. Intende semplicemente informare sui temi controversi del nuovo ateismo. E ricordare che, al di là della ricerca delle scienze naturali, non resta spazio soltanto per congetture a ruota libera, bensì inizia un modo accurato di pensare, di percepire e di distinguere. Pure il polemista che si prefigge di combattere la religione e il cristianesimo dovrebbe prima studiare a fondo i suoi avversari e le loro ragioni.
Descrizione
«Alla domanda “Che cosa è l’uomo? Chi siamo?” non è possibile rispondere in modo soddisfacente con i metodi delle scienze naturali. Ciò non depone contro tali scienze, ma contro l’illusione di ascrivere loro la capacità di spiegare tutto. Pure la giustizia, la pace, la libertà, la colpa e il perdono sono di grande importanza nella nostra vita e nel nostro mondo, ma fuori dalla portata delle scienze naturali» (Richard Schröder).
«Il confronto più lucido con L’illusione di Dio di Dawkins viene dal libro Liquidazione della religione? di Richard Schröder, un teologo che ha alle spalle la spiacevolissima esperienza di sei decenni di società comunista atea della ex DDR» (Hans Küng, Ciò che credo, Rizzoli 2010).
È possibile, oggi, un dialogo sereno e costruttivo tra scienziati, filosofi e teologi? Perché un dialogo si realizzi, bisogna passare dal gioco delle accuse reciproche all'ascolto delle ragioni teoretiche ed esistenziali degli altri. Attraverso una trattazione ampia e scorrevole, gli autori di questo libro concludono che ai credenti è chiesto, oggi, di abbandonare quell'atteggiamento di riserva mentale e di diffidenza che per tanto tempo ha reso più difficile includere la contemplazione del cosmo nel dinamismo della spiritualità cristiana. E di tornare all'antico atteggiamento di quei ricercatori credenti la cui fede in un Dio creatore alimentava la passione per la conoscenza e la cui indagine intellettuale ne celebrava la gloria come una preghiera.
Il testo si rivolge a credenti e non credenti. Ad entrambi si ricorda l’importanza della facoltà dell’intelligenza, ciò che apre la ragione ad altro, oltre le sue pretese definitorie e sistematiche e, nel medesimo tempo, ciò che rende la fede aperta ai contributi della ragione, evitandole un ripiegare su se stessa come rifugio. Si tratta di un invito a creare presupposti di dialogo, non sulle buone intenzioni, ma sull’esercizio del comune patrimonio dell’intelligenza che ha rispondenze comuni nella riflessione, quella riflessione che è proposta nel testo.
Roberto Rossi nato a Roma nel 1950 è docente incaricato di Storia delle religioni, e del seminario Le ideologie del ‘900 presso la Pontificia Università Lateranense, nonché di Introduzione alla filosofia presso la medesima università e presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Fides et Ratio” di L’Aquila, già collaboratore nel 1980 di Radio Vaticana e di Radio Tre dal 1981 al 1985, membro scientifico della “Rivista Rosminiana”. È autore di decine di saggi e ha tenuto conferenze per l’Università di Genova. Per la Tau ha già pubblicato il volume Religiosità, Religioni e Fede.
«il saggio che, con ammirevole ricchezza di documentazione e con sicura acribia d’interpretazione, Alberto Piola ci propone offre uno strumento prezioso e direi quasi indispensabile non solo per fare chiarezza sui termini reali della vicenda storica che ha visto su fronti opposti scienza e teologia, evoluzione (o meglio evoluzionismo) e creazione (o meglio creazionismo), ma anche per delineare con pacatezza e serietà di argomentazione la piattaforma di un’efficace e realistica “integrazione”». (dalla Prefazione di Piero Coda).
Non litigare con Darwin Chiesa ed evoluzionismo di Alberto Piola
Prefazione di Piero Coda Il dialogo tra Darwin e la fede cristiana sulla creazione non è stato facile in dall’inizio. Pio IX, scrivendo nel 1877 all’autore di un libro che voleva dimostrare la falsità del darwinismo, si augurava che «simili fantasticherie, assurde come sono, siano confutate dalla vera scienza». Alla fine del XIX secolo alcuni teologi furono oggetto di indagine a Roma per aver sostenuto la conciliabilità tra creazione ed evoluzionismo. Nel 1996 Giovanni Paolo II scrisse che la teoria dell’evoluzione dev’essere considerata più che un’ipotesi. Benedetto XVI, invece, ha osservato che «la teoria dell’evoluzione non è ancora una teoria completa, scientificamente verificabile». Come stanno le cose? È vero che la teoria dell’evoluzione non è in contrasto con la fede cristiana? E soprattutto: come possono dialogare la fede nella creazione e l’evoluzionismo? Partendo da alcuni studi storici realizzati dopo l’apertura degli archivi del S. Ufizio, in questo testo si vogliono indagare i motivi dello scontro del passato e le condizioni di possibilità di un fecondo dialogo nel presente, puntando verso un’integrazione dei saperi.
Punti forti
Attualità dell’argomento: nel 2009 ricorrono contemporaneamente i 200 anni della nascita di Darwin e 150 anni della pubblicazione della sua opera più famosa, L’origine della specie.
Saggio storico ben documentato, in quanto l’oggettiva ricostruzione delle vicende è stata possibile solo in questi anni, precisamente da quando nel 1998 è stato aperto agli studiosi l’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede per i documenti fino al 1903.
Destinatari
Largo pubblico, vista l’attualità dell’argomento.autore Alberto Piola, sacerdote della diocesi di Torino, docente di antropologia teologica presso la Sezione Parallela di Torino della Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale e presso l’ISSR di Torino, ha conseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana con una tesi sugli aspetti antropologici legati alla richiesta di ordinazione sacerdotale per le donne. Diplomato in biblioteconomia presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, è direttore della Biblioteca diocesana di Torino. È rettore della Basilica del Corpus Domini nel centro di Torino. Ha curato con Valter Danna il volume Scienza e fede: un dialogo possibile? Evoluzionismo e teologia della creazione (Effatà editrice, 2009).
Poca scienza allontana da Dio ma molta scienza riconduce a Lui.(Pasteur) Il tema del rapporto tra scienza e fede è di sicura attualità sia in ambito “laico” sia in campo cattolico.Ma finora i testi di ispirazione cristiana o anche di scienziati genericamente credenti non affrontano direttamente e in contraddittorio le tesi dei numerosi atei scientisti,i cui libri hanno conosciuto e conoscono un crescente successo editoriale (tra tutti,l’ultimo saggio di Richard Dawkins The God Delusion,tradotto in italiano L’illusione di Dio).Questo testo, invece, si propone di replicare a quegli scienziati e uomini di cultura che ritengono che la scienza abbia confutato l’esistenza di Dio e tolto valore alla fede religiosa dimostrando in modo solido e pacato l’unilateralità delle loro posizioni. La novità di questo saggio consiste nell’essere il primo tentativo argomentato e approfondito di replicare all’ateismo partendo dagli stessi elementi utilizzati dagli scientisti (le conoscenze consolidate delle scienze naturali, in particolare della cosmologia, della fisica e della biologia), confrontandosi col metodo scientifico e non abbandonando mai il terreno della razionalità. Anche nelle piccole puntate polemiche (con Dawkins, con Dennett, con Odifreddi,con Pievani,con Mainardi,con Bellone,eccetera),si richiamano sempre dati oggettivi storici o scientifici e argomentazioni razionali. La parte del testo dedicata alla teoria evoluzionistica rappresenta inoltre la prima presentazione in lingua italiana della nuova teoria del cosiddetto “evoluzionismo teologico o teleologico”,tramite la quale è possibile conciliare la creazione con l’evoluzione biologica. È presente un’ampia bibliografia prevalentemente in lingua italiana.
IL PUNTO DI VISTA DOCUMENTATO E APPROFONDITO DI UNO SCIENZIATO TEOLOGO,IN RISPOSTA ALLE TESI ATEE E SCIENTISTE.
AUTORE
Roberto Giovanni Timossi (Genova, 29 maggio 1953) è un filosofo e teologo italiano che lavora principalmente sulle cosiddette “questioni di frontiera”,che riguardano la filosofia,la teologia,la storia della scienza,l’epistemologia e la religione. Oltre a numerosi articoli su quotidiani e riviste specializzate, ha pubblicato tre saggi per case editrici di rilevanza nazionale:Dio è possibile? Il problema dell’esistenza di un’Entità superiore (Muzzio, Padova 1996);Dio e la scienza moderna.Il dilemma della prima mossa (A. Mondadori, Milano 1999); Prove logiche dell’esistenza di Dio da Anselmo d’Aosta a Kurt Gödel (Marietti,Milano 2005).
Michal Heller in questo libro,che ha segnato un’epoca,affronta il tema del rapporto fra scienza e fede; lungi dall’accettare la convinzione abbastanza diffusa che scienza e fede sono due modi contraddittori o almeno distinti della ricerca umana del sapere,propone un approccio alternativo. L’Autore prende posizione contro una convinzione abbastanza diffusa (anche in ambiente teologico),che vede come contraddittori,o almeno indipendenti,due modi della ricerca umana,cioè la scienza e la teologia,e propone un approccio alternativo.A questo scopo egli costruisce il programma della teologia della scienza, di cui è difficile sottovalutare la portata poiché la teologia della scienza potrebbe contribuire alla ricerca sulla visione globale dell’Universo.
AUTORE Micha‚ Heller Insegnante di filosofia alla Pontificia Accademia Teologica di Cracovia, autore di numerosi contributi scientifici e di oltre trenta libri, direttore del Centro Studi Interdisciplinare di Cracovia, Michał Heller ha ricevuto il 12 marzo 2008 il ricco e prestigioso
Premio Templeton,assegnato ogni anno alle persone che hanno contribuito “al progresso nella ricerca sulle realtà spirituali”. Gran parte degli studi di Heller,sacerdote cattolico e cosmologo polacco nato nel 1936, sono stati rivolti a sostenere con fermezza la possibilità di conciliare conoscenza scientifica e religione.
La ricerca biomedica avanza, il progresso segue il modello della genetica: l'autore mostra dove stanno i problemi morali, quando il futuro deventa fantascienza e si rinuncia ai valori essenziali.
QUESTO LIBRO PARLA DELL ESISTENZA DI DIO E TENTA DI CONIUGARE LA MENTALITIA SCIENTIFICA CON UNA FEDE CONVINTA ED ESEMPLARE.