"Il mio motto episcopale suona così: per il servizio della verità essere pronto ad amare le avversità." Inizia con queste parole il dialogo del cardinale Carlo Maria Martini con i lettori del "Corriere della Sera", uno spazio in cui tocca con grande semplicità le questioni cruciali alla base del nostro vivere quotidiano. Perché crediamo? Perché perdiamo la fede? Che senso ha la sofferenza, la morte, il dolore degli innocenti? Qual è il rapporto tra scienza e fede? Nelle sue risposte il cardinale Martini, attento e partecipe osservatore delle tensioni e inquietudini del tempo presente, affronta anche i temi più scomodi dell'attualità, come lo scandalo della pedofilia o il dibattito sul celibato dei sacerdoti, sul confronto con l'Islam e sulla nuova sfida dell'integrazione con gli immigrati, rivelando il suo ruolo di pastore e guida per i cristiani, e al contempo di figura di riferimento per i non credenti. Con uno stile colloquiale e con un ragionamento pacato e apparentemente semplice, le parole di Martini toccano le corde più profonde del cuore di ogni persona, stimolando interrogativi, senso critico e riflessioni. Pagina dopo pagina emerge la profonda fede del cardinale, ma anche la sua straordinaria conoscenza biblica che, attraverso il conforto delle Scritture, ci incoraggia a disporci con autenticità al cammino di ricerca che ciascuno di noi deve compiere, nel mondo e dentro di sé. Prefazione di Ferruccio De Bortoli.
"Se nella preghiera sembriamo noi che incominciamo a parlare a Dio, ad un certo punto ci troviamo a parlarecon Lui, infine scopriamo che pregare è ascoltare Dioche parla con noi!" (Carlo Maria Martini). Perché pregare, se la preghiera è un'esperienza così rara e difficile? L'atteggiamento migliore di fronte a queste difficoltàè quello dei discepoli che, dopo aver visto Gesù ritornare lieto e disteso dalla preghiera, gli hanno chiesto: "Signore, insegnaci a pregare!" (Lc 11,1). Gesù è il vero Maestro della preghiera e noi sediamo vicino ai suoi discepoli ed ascoltiamo la sua Parola. Innanzitutto Gesù ci rassicura: "Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro" (Mt 18,19). È meraviglioso scoprire la vicinanza di Dio in una famiglia che impara a pregare! Gesù non si dimentica mai di noi, conosce e condivide ogni nostra difficoltà. Ci accompagnerà nei nostri sforzi per imparare a dialogare con il Padre. Da qui è nato questo libretto. Contiene qualche riflessione sulla preghiera, e alcuni esercizi pratici. Buona preghiera in famiglia!
Come cominciare a parlare di Gesù se non a partire dalle domande che i ragazzi e gli adulti si pongono? Ecco il segreto di questo libro scritto dal cardinal Martini per avvicinare i più giovani a Cristo. Cosa vuol dire per me essere una persona? Perché devo rispettare i diritti altrui? Come si fa a riconoscere Gesù Messia? Grandi quesiti che Martini affronta con un linguaggio alla portata di tutti, ma di grande profondità, parole accostate a immagini che raccontano e spiegano l’incontro dell’uomo con Gesù e la sua luce.
Destinatari
Dagli 8 ai 12 anni.
Autore
Carlo Maria Martini è una voce ascoltata e seguita da cattolici e laici. Gesuita, biblista, vescovo di Milano dal 1979 al 2002, è autore conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Ritiratosi a Gerusalemme, secondo un antico desiderio, anche dall’antica capitale delle religioni ha fatto sentire la sua voce. Ritornato in Italia per ragioni di salute, non ha rinunciato a scuotere le coscienze.
Punti forti
Una nuova collana con autori di primissimo livello che presentano ai piccoli i fondamenti della fede cristiana.
Illustrazioni evocative e un linguaggio tarato per il target, ma godibile
anche da un pubblico adulto.
Il volume - una ricchissima antologia di scritti - è suddiviso in tre sezioni, seguendo la metafora delle tre città, Roma, Milano, Gerusalemme: tre Luoghi simboleggiati nei tre cuori presenti nello stemma arcivescovile - carichi di profondi significati storici, morali, evocativi e anche mistici. Gerusalemme simboleggia la Parola di Dio, Roma la Chiesa, Milano l'azione pastorale. Quattro i temi fondamentali sottesi agli scritti: studio, ascolto e predicazione della Parola di Dio; pratica del Ministero arcivescovile a Milano (Lettere pastorali); i temi, insieme soggettivi e universali, dell'uomo di fronte alla fede, al dolore, al silenzio di Dio, all'ingiustizia; il rapporto tra Chiesa e società, nelle sue manifestazioni sociali, economiche, politiche. La raccolta mostra la ricca tessitura culturale e dottrinaria e la dimensione umana e storica del pensiero del Cardinale, ma evidenzia anche come questo si sia tradotto, giorno dopo giorno, nella prassi attiva dell'azione pastorale. Il primo saggio introduttivo è firmato dallo scrittore Ferruccio Parazzoli, il secondo, di taglio biografico, da Marco Garzonio, giornalista autore di una monografia su Martini. Ricche le notizie sui testi, stese da Damiano Modena e Virginio Pontiggia, che di Martini sono stati, in tempi diversi, i segretari.
C'è un proverbio indiano che Carlo Maria Martini ama citare, soprattutto da quando si trova nell'ultima fase della sua esistenza, quella del "tempo in cui s'impara la mendicità". Su tale proverbio, il cardinale ha organizzato il testo di questo libro, in cui viene affrontato il tema della "sapienza della vita" nelle sue quattro fasi: la fanciullezza, la giovinezza, l'età adulta e l'anzianità. La condizione umana, sempre provvisoria pur nella sua apparente continuità, muta con il mutare del corpo e dell'animo sotto la spinta dell'esperienza e dei fatti di tutti i giorni. Martini ha più volte analizzato, nei suoi incontri con i giovani, i lavoratori, gli anziani, i rischi e la grandezza di ogni età, ciascuna degna di essere vissuta con il massimo impegno e consapevolezza. Le parole del cardinale, una delle voci più ascoltate da cattolici e laici, sono frutto quindi di una lunga, personale meditazione, e hanno come intento non soltanto di aiutare l'uomo contemporaneo a superare con serenità e consapevolezza le innumerevoli prove che deve affrontare quotidianamente, ma di metterlo anche in condizione di passare da un'età all'altra senza soccombere sotto il peso delle inevitabili e crescenti difficoltà e responsabilità, che sono invece la vera fonte della nostra crescita. Una guida rivolta a tutti noi, credenti e non, all'alba o al tramonto della nostra umana avventura, ispirata da comprensione e amore.
Il cardinal Martini tratteggia il percorso che ogni uomo può affrontare per scegliere di vivere la fede cristiana. Attraverso la ricca filigrana della Lettera ai Romani, Martini riflette sul come usare le parole antiche della Scrittura per comunicare oggi i contenuti eterni e universali del messaggio d'amore di Gesù. Occorre non distanziarsi dal vocabolario biblico ed evangelico, ma ridirlo in maniera comprensibile, quasi colloquiale, affinché l'essenza dell'annuncio arrivi a tutti. È un lavoro lungo e impegnativo, che presuppone di aver interiorizzato tutto il messaggio a cui - con profonda libertà interiore - si è scelto di aderire. È un profondo scavo in se stessi, che richiede di essere talmente penetrati dal Mistero di Gesù da poterlo raccontare in tutte le forme possibili, sia quelle più classiche sia quelle più moderne, senza tradire il pensiero fondamentale.
Il cardinale Martini raccontato, con stile semplice e intensità emotiva, attraverso le tappe che ne hanno scandito il cammino umano e spirituale: da Torino a Roma, da Milano a Gerusalemme e Gallarate. Il ritratto di un uomo, un religioso, un pastore innamorato di Dio e della Chiesa. Un testimone che ha sempre unito il rigore nello studio delle Scritture alla passione, anche civile, per le vicende culturali, sociali e politiche. Spunti proposti dal cardinale Martini sono all’origine sia del titolo sia dell’immagine di copertina, opera di Francesco Radaelli (un ritratto “velato” perché un libro non può mai contenere il mistero che è la storia di un uomo). Pur con la consueta discrezione, l’Arcivescovo ha osservato il procedere del lavoro senza nascondere simpatia e affetto per l’autore e la sua ricerca.
Aldo Maria Valli (Rho, 1958) ha seguito l’attività del cardinale Martini dall’inizio del mandato episcopale a Milano e lo ha intervistato più volte per la televisione e la carta stampata. Dal 2007 è vaticanista al Tg1, dopo esserlo stato per undici anni al Tg3. Tra i suoi libri più recenti, Difendere il Concilio (con Luigi Bettazzi); Voi mi sarete testimoni. Dionigi Tettamanzi arcivescovo a Milano; La verità del Papa. Perché lo attaccano, perché va ascoltato; Hans Küng, ribelle per amore; Scritti cattolici. Appunti di un cronista cristiano.
**************************LA NOSTRA RECENSIONE (DI FRANCESCO BONOMO) **************************
I grandi personaggi della storia e della nostra civiltà mettono l'individuo di fronte alla consapevolezza di essere il destinatario di un immenso lascito del passato ed alla responsabilità di farsene valido interprete e continuatore. Condividere il tempo, il pensiero ed in parte la propria vita con uomini impegnati nel mondo e resi noti per la personalità e le qualità intellettuali con cui hanno svolto il proprio ruolo o la loro missione significa essere partecipi di un privilegio. Esporsi nella comunicazione e condivisione di questo privilegio è da una parte un bisogno che nasce dal valutare quanto grande sia la possibilità della relazione con persone “eccezionali” e dalla necessità di non poter vivere egoisticamente il dono ricevuto.
Nella storia della letteratura di ogni tempo si può scorrere l'indice ideale di tutti gli autori che da discepoli hanno dedicato ai propri maestri la composizione di Vite: uomini in grado di affascinare ed attrarre, ispirare e consolare, dirigere e correggere. La categoria letteraria delle Vite ha, per la sua estensione, diverse caratteristiche a secondo dell'epoca in cui si sviluppano ma in esse si può delimitare il denominatore comune che le rende preziose. In questi ritratti c'è il rispetto e la dedizione per il proprio maestro unito all'impellente desiderio di renderlo esempio e modello per le generazioni future.
Affrontare la lettura di “Storia di un uomo. Ritratto di Carlo Maria Martini” ci pone davanti alla necessità di distinguere. Il lettore non si impegna nella lettura di una corposa biografia del porporato gesuita ma ha sotto gli occhi un agile insieme di pennellate capaci di trasmettere l'eccezionalità del ministero di p. Carlo Maria.
Con la diversità delle opere e delle attività del cardinale, descritte, raccontate e spiegate, l'Autore riesce a penetrare nel pensiero del gesuita, del biblista, del pastore e dell'uomo di fede. Dai molti temi trattati nel volume si ha la possibilità di avere una visione di insieme della levatura intellettuale e della semplicità di un uomo che ha fatto della passione per la Parola di Dio la guida ed il suo sprone in ogni occasione pubblica e privata. In questo testo si alternano pagine sul Martini gesuita, alunno, docente e studioso di fama internazionale, sul suo impegno totale in ventidue anni a servizio della grande Arcidiocesi di Milano in un lasso di tempo in cui si sono realizzati i cambiamenti più radicali della società italiana, e del p. Carlo Maria che nella malattia e nella vecchiaia è ancora la guida spirituale per un popolo dalle grandi proporzioni. La fede professata, la vita religiosa coerente, la razionalità del suo pensiero e del suo interrogarsi unite alle qualità dello studioso d'eccezione fanno del cardinale Martini un vero “maestro” e la sua frequentazione ha portato Aldo Maria Valli a comporre un ritratto che è comunicazione del dono che il cardinale ha fatto della sua vita alla Chiesa. Non un ritratto di una vita fatta di “eccezioni” alla regola ma segnata dall'eccezionale umanità con cui Carlo Maria affronta se stesso, e la sua missione, e dall'alta testimonianza di fede nella quotidianità del lavoro pastorale.
Questo è il tempo degli "smarriti di cuore", ma per superare lo smarrimento occorre ritrovare il "fare del cuore". In una meditazione sulle Beatitudini e sui cinque grandi discorsi del Vangelo di Matteo, il Cardinal Martini ci guida a scoprire il senso profondo dell'agire umano nella società e nella Chiesa. Occorre ritrovare il silenzio, l'ascolto dell'altro, una dimensione contemplativa della vita per acquistare lucidità e chiarezza, per discernere e individuare vie percorribili per la convivenza pacifica delle genti e delle culture, la salvaguardia del pianeta e il bene comune. Sono pagine che coniugano umanità e spiritualità. Un invito ad avere fiducia e a superare lo smarrimento del tempo presente.
Tre testi indirizzati ai giovani per scoprire il valore e il significato dell’impegno politico.
Una intensa meditazione dell’arcivescovo emerito di Milano, che con il suo stile inconfondibile indica le condizioni affinché un cristiano possa «sporcarsi le mani» a servizio del bene comune, senza mai perdersi nei compromessi e nella ricerca del potere per il potere. E due contributi del professor Lazzati che mostrano concretamente come agire politicamente restando fedeli al Vangelo.
“La Pasqua è una vita passata attraverso la sofferenza e la morte, una esistenza ridonata a chi l’aveva perduta”, un evento tanto straordinario e luminoso quanto misterioso e nascosto, un momento legato profondamente alla figura di Cristo e alla sua sofferenza per un’ingiustizia che“non era forse altro che una sintesi di tutte le ingiustizie e i peccati del mondo”.Carlo Maria Martini ci offre il suo pensiero sulla Pasqua guidandoci nel viaggio “dalla notte oscura allo scoppio di luce”, un percorso che, indipendentemente dalla fede, riguarda tutti. La notte oscura, la sofferenza, la morte o la mancanza di fede sono infatti esperienze universali, sofferenze che bisogna attraversare per conoscere pienamente la vita, mentre lo scoppio di luce è “il giorno che segue la notte”, lo spirito di speranza, di dedizione e di accoglienza che possiamo scorgere, anche se solo a momenti,nella vita di ogni giorno.Meditando profondamente sull’esperienza pasquale il cardinal Martini ci svela che la fede nella resurrezione non è una fuga dalla terra ma qualcosa che ci fa amare il tempo presente e ci fa vivere la nostra esperienza quotidiana nella fedeltà al cielo e al mondo che deve venire.
Il Triduo pasquale costituisce il cuore della fede cristiana. Nella passione, morte e risurrezione di Gesù la Chiesa impara uno stile: è lo stile del servizio, dell'umiltà e dell'accoglienza di ciò che il suo Signore le dona. È lo stile della testimonianza di una Chiesa che conserva la memoria della propria debolezza, santificata proprio nella sua condizione di serva dell'umanità alla quale essa stessa appartiene. Da ciò ne deriva anche uno «stile celebrativo», che deve sfociare in un prendersi cura degli uomini e delle donne del nostro tempo.
Il volume propone le riflessioni del card. Carlo Maria Martini, negli anni del suo episcopato a Milano.
Sommario
Presentazione (mons. A. Caprioli). 1. L'unica via per la salvezza. 2. Accoglietevi gli uni gli altri. 3. Un modo nuovo di amministrare la nostra esistenza. 4. Il mistero trinitario nel mistero pasquale. 5. La salvezza di cui l'uomo va in cerca. 6. Nella croce tutto viene riconciliato. 7. Profeti della risurrezione. 8. Il Crocifisso è risorto. 9. «Cristo è veramente risorto!». 10. Nella quotidianità l'esperienza del Risorto.
Note sull'autore
CARLO MARIA MARTINI (Torino 1927), gesuita, cardinale, arcivescovo emerito di Milano, è personalità di spicco nel panorama cattolico italiano e internazionale, e figura di riferimento nel dialogo ecumenico e interreligioso. Laureato in teologia e Scrittura, è stato docente di critica testuale al Pontificio Istituto Biblico, rettore dello stesso e della Pontificia Università Gregoriana; è accademico onorario della Pontificia Accademia delle Scienze. È stato presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (C.C.E.E.) dal 1987 al 1993. Ha fatto parte della Commissione interconfessionale che ha elaborato il testo critico del Nuovo Testamento. Attualmente ha ripreso gli studi biblici, vivendo fra l'Italia e Gerusalemme. Ha pubblicato innumerevoli saggi scientifici, libri sugli esercizi spirituali, discorsi e lettere pastorali. Durante il suo episcopato a Milano (1980-2002) le EDB hanno pubblicato annualmente i testi dei suoi interventi pastorali, saggi di particolare rilievo come Per un'etica nella pubblica amministrazione. Educare al servizio (21992), nonché Parola alla Chiesa, Parola alla città (22009) che raccoglie tutte le lettere e i programmi pastorali diocesani e tutti i discorsi rivolti alla città di Milano in occasione della solennità di sant'Ambrogio; in occasione dell'anno sacerdotale hanno inoltre pubblicato Il tesoro dello scriba. La spiritualità del prete (2010) e «Io sto in mezzo a voi». Il prete e la sua comunità (2010).
È davvero possibile chiedere a ogni fedele di nutrirsi personalmente e quotidianamente della Scrittura, di giungere a quella familiarità con la Bibbia proposta dal concilio Vaticano II? Questa la domanda-sfida che sottende gli interventi del card. C.M. Martini riportati nel volume.
Pur essendo ancora lontani da tale traguardo, tuttavia è chiaro che il piano pastorale di una Chiesa non può prescindere da questo imperativo e dalla ricerca di strade e metodi per attuarlo. Non a caso Martini ha voluto impostare tutta la pastorale della diocesi di Milano in relazione alla priorità della familiarità orante di ogni fedele con la Bibbia, attraverso strumenti quali la scuola della Parola, gli esercizi serali e altre iniziative ispirate al capitolo VI della Dei Verbum.
Sommario
Presentazione (mons. L. Monari). I. L'uso pastorale della lectio divina. II. Parlare in parabole. III. In che modo e per quali tappe ci si innamora di Dio e della sua Parola. IV. La parola di Dio e la parola dell'uomo una sola storia. V. Parabola ed evangelo. VI. Come un bambino in braccio a sua madre. VII. La Bibbia nella vita del credente oggi. VIII. Evangelizzare essendo noi stessi vangelo. IX. La vera fede nel Signore Gesù crocifisso e risorto.
Note sull'autore
CARLO MARIA MARTINI (Torino 1927), gesuita, cardinale, arcivescovo emerito di Milano, è personalità di spicco nel panorama cattolico italiano e internazionale, e figura di riferimento nel dialogo ecumenico e interreligioso. Laureato in teologia e Scrittura, è stato docente di critica testuale al Pontificio Istituto Biblico, rettore dello stesso e della Pontificia Università Gregoriana; è accademico onorario della Pontificia Accademia delle Scienze. È stato presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (C.C.E.E.) dal 1987 al 1993. Ha fatto parte della Commissione interconfessionale che ha elaborato il testo critico del Nuovo Testamento. Attualmente ha ripreso gli studi biblici, vivendo fra l'Italia e Gerusalemme. Ha pubblicato innumerevoli saggi scientifici, libri sugli esercizi spirituali, discorsi e lettere pastorali. Durante il suo episcopato a Milano (1980-2002) le EDB hanno pubblicato annualmente i testi dei suoi interventi pastorali, saggi di particolare rilievo come Per un'etica nella pubblica amministrazione. Educare al servizio (21992), nonché Parola alla Chiesa, Parola alla città (22009) che raccoglie tutte le lettere e i programmi pastorali diocesani e tutti i discorsi rivolti alla città di Milano in occasione della solennità di sant'Ambrogio; in occasione dell'anno sacerdotale hanno inoltre pubblicato Il tesoro dello scriba. La spiritualità del prete (2010) e «Io sto in mezzo a voi». Il prete e la sua comunità (2010).