Il fitto velo di mistero che ancora avvolge l'anno della pandemia è in parte squarciato da Anonimus che, nella sua testimonianza, ci spiega chi sono, e come operano, Luther Blisset, Wu Ming, QAnon e gli altri protagonisti delle "beffe" rivoluzionarie degli ultimi anni. Un testo avvincente che può aiutarci a comprendere che cosa sta accadendo e che cosa accadrà nel prossimo futuro.
L'azione sinodale all'interno della liturgia è un dato di fatto. Come in un corpo ci sono molte membra interagenti e congiunte, ognuna con una sua funzione ben precisa, così anche la celebrazione liturgica è un'azione comune di tutta l'assemblea, anche se nello svolgimento complessivo del rito ci sono persone che mettono in atto competenze particolari, ovvero i ministeri. Destinatari di questo lavoro, in cui viene offerta una panoramica dei vari ministeri liturgici, sono sia i membri dell'ordine sacro (vescovi, sacerdoti e diaconi) che uomini e donne laici o religiosi, specialmente quelli più impegnati nell'ambito liturgico. Nella liturgia non c'è posto per l'improvvisazione o la banalizzazione. La speranza è che chi prenderà in mano questo testo possa trovarvi dei buoni stimoli per lo studio, l'approfondimento, la riflessione, ma anche per l'agire liturgico con più consapevolezza e impegno.
Libros de texto para las especialidades de Derecho, Criminologia, Economia y Sociologia.
Este libro pretende exponer a los estudiantes de Derecho y a los profesionales que deseen adquirir una formación conceptual y práctica sobre las líneas fundamentales del Derecho Procesal Canónico, que es el Derecho de la función judicial 0 jurisdiccional en la Iglesia, y especialmente acerca de las normas procesales relativas a las causas de disolución y de nulidad matrimonial, con el objetivo de ayudar a comprender interpretar no solo la praxis de los tribunales eclesiásticos para las causas matrimoniales, sino también la de quienes trabajan en esas tareas, en sus diversas manifestaciones y oficios, para poder actuar con dignidad ante los Tribunales Eclesiásticos.
Es decir, nuestro objetivo es poner a disposición de todas las personas interesadas en las causas matrimoniales, un texto de consulta ágil que, por una parte, facilite un conocimiento introductorio, riguroso, conciso y práctico de los diversos process matrimoniales canónicos, por otra, permita un conocimiento adecuado de los rasgos fundamentales de dichos procesos, ofreciendo una descripción sintética y lo más práctica posible de cada una de las fases de desarrollo de los mismos.
Il volume ricostruisce per la prima volta la diffusione di Pinocchio nel mondo e la 'fortuna' internazionale che la storia del burattino e il suo protagonista hanno avuto, dalla pubblicazione in volume (1883) fino a oggi. Suddiviso in 96 capitoli e impreziosito da sei ricchi percorsi iconografici, l'Atlante racconta il lungo viaggio di un libro che non cessa di parlare a lettori di culture, lingue, religioni e tradizioni diverse. L'attenzione del volume è concentrata sulle traduzioni integrali del libro di Collodi, ma sono numerosi i riferimenti alla presenza di Pinocchio nell'immaginario collettivo e nella vita sociale e culturale dei popoli, alle versioni televisive e cinematografiche, alle illustrazioni che hanno accompagnato le varie edizioni e alle riduzioni teatrali. Dal Pinocchio europeo a quello asiatico, dal burattino 'nero' di molte traduzioni nelle lingue africane al personaggio che si muove tra Nord America, America Latina e Oceania, l'Atlante traccia la storia e la geografia di un testo letterario che non ha conosciuto (e continua a non conoscere) confini, tra traduzioni fedeli all'originale, versioni adattate, riscritture, riduzioni. L'Atlante Pinocchio si presenta come una vera e propria impresa critica e storiografica, capace di raccontare un libro nato in Italia ma penetrato - come nessun altro testo letterario - in ogni angolo del pianeta; un'impresa resa possibile dalla collaborazione di oltre 140 studiosi e che, con il suo arrivo in libreria, congiunge idealmente due importanti anniversari: i 140 anni dalla prima edizione in volume di Pinocchio (2023) e i 200 anni dalla nascita di Carlo Collodi (2026).
I dirompenti effetti della diffusione dell'intelligenza artificiale sono in arrivo. Gli autori del bestseller "Macchine predittive" spiegano come affrontarli. L'intelligenza artificiale (IA) ha già avuto un impatto significativo su molti settori economici: sulla finanza, sulla farmaceutica, sull'industria automobilistica, nell'ambito medico, in quello manifatturiero e sul commercio mondiale. Ma il percorso di una sua sistematica applicazione, che condurrà a previsioni più economiche, più precise e più rapide, in grado di guidare le decisioni strategiche di business, è appena iniziato. Quando le previsioni raggiungeranno un livello di accuratezza mai sperimentato prima, i settori economici si trasformeranno e tale trasformazione determinerà effetti dirompenti. Che cosa c'è alla base di questo processo? Nel loro primo libro, Macchine predittive, gli economisti Ajay Agrawal, Joshua Gans e Avi Goldfarb hanno provato a illustrare le semplici ma rivoluzionarie conseguenze economiche derivanti dall'adozione dell'IA. Ora, in questo nuovo lavoro, approfondiscono la loro analisi, focalizzandosi su di un elemento più basilare: la decisione. Gli autori spiegano come i due ingredienti chiave del processo decisionale, la previsione e il giudizio, siano elaborati contestualmente dalla nostra mente, spesso senza che noi ce ne rendiamo conto. L'ascesa dell'IA sta spostando il compito di effettuare previsioni dagli esseri umani alle macchine, sollevando i primi da questo carico cognitivo e aumentando la velocità e l'accuratezza delle decisioni. Ciò avrà profonde implicazioni per l'innovazione a livello di sistema. La riprogettazione di sistemi di decisioni interdipendenti richiede tempo - molti settori sono attualmente nella fase di quiete prima della tempesta - ma quando questi nuovi sistemi emergeranno, determineranno cambiamenti su scala globale. Il processo decisionale, infatti, conferisce potere. Nel business, il potere genera profitti; nella società, il potere permette il controllo. Questo processo di riprogettazione dei sistemi decisionali avrà vincitori e vinti. Le aziende potranno sfruttare le opportunità che si apriranno e dovranno proteggere le loro posizioni. Pieno di intuizioni illuminanti, ricco di esempi e di consigli pratici, Potere e previsione è un libro imperdibile per ogni leader aziendale interessato a comprendere come far sì che i prossimi sconvolgimenti generati dall'intelligenza artificiale funzionino a favore della sua realtà organizzativa anziché contro di essa.
«Che magnifico paradosso: c'è un autore che si raccoglie sotto la bandiera del liberalismo; che anche nel passaggio al campo socialista assicura di non averla mai ripiegata quella bandiera; un autore che ha ispirato i suoi comportamenti al più schietto individualismo; c'è un autore che poi, per procurare un fondamento ai valori etico-politici, per rinserrare l'opzione socialista nel fortilizio dell'oggettività, finisce per aggirarsi nei territori dell'organicismo, ossia di quel sistema di pensiero che dell'individualismo liberale è la più clamorosa negazione». Bertrand Russell non è stato solo un grande logico matematico. È stato anche un pensatore politico che molti suoi esegeti hanno voluto inscrivere nel firmamento del socialismo liberale, ossia di un socialismo che svolge e non capovolge gli assunti del liberalismo. Tuttavia si tratta di un errore di prospettiva, di un equivoco, che il libro aiuta a correggere, smentendo questa specie di scivolo che lascia placidamente trascorrere dal liberalismo al socialismo. Ricorrendo anche a citazioni testuali - alle quali troppo spesso è stata data la sordina -, Gaetano Pecora dimostra che nel pensiero di Russell tra le due cose, tra il liberalismo e il socialismo, c'è la rottura, c'è il salto che ne strapazza i ragionamenti e lascia nel lettore un'impressione divisa. Divisa soprattutto quanto al socialismo che, per le suggestioni anti-proprietarie cui Russell più volte cedette, si pone in cruda alternativa con quel liberalismo che pure fa bella mostra di sé in altre parti del suo magistero. In questo senso Russell si posiziona effettivamente tra il liberalismo e il socialismo; sta tra l'uno e l'altro perché in bilico su un equilibrio precario di pensieri che spesso stridono tra loro. Stesso discorso per l'etica. Il liberalismo di Russell canta su ogni tono quando è irrorato da una vena scettica che lo fa sospettoso del Bene e del Giusto. Solo, però, che a un certo momento anche questo scetticismo si ingorga con la tentazione di procurare un fondamento oggettivo, e perciò stesso assoluto, alle scelte politiche. Che è tentazione insidiosissima, alla quale Russell cedette spesso, specie quando si cimentò nell'impresa di accreditare il socialismo come un fatto di verità universale che tutti - proprio tutti - avrebbero potuto riconoscere, se solo si fossero svestiti dei loro pregiudizi. In questo senso, Russell fu combattuto in se stesso tra lo scetticismo e l'assolutismo. Fu, più precisamente, uno scettico con la nostalgia dell'assoluto.
Il libro di François Jullien si potrebbe definire, a prima vista, un "Manifesto" politico. A leggerlo, però, ci si rende conto che non contiene tesi politiche, il che è indicativo del suo vero intento: più che presentare una dottrina o una teoria, questo libro presenta un modo di fare, di operare. Anzi, come recita il suo sottotitolo, un'"arte di operare", quella della de-coincidenza. Parlare di un'arte, d'altronde, sottolinea il carattere non metodico di questo operare, perché non riguarda la definizione di un programma che, in partenza, stabilisca che cosa si debba fare: l'arte rappresenta in modo emblematico un fare il cui scopo è aprire nuove possibilità, nuovi modi di pensare, di dire. Questo libro è un invito a trasformarci, a non coincidere più con noi stessi, a "scollarci" dalle nostre abitudini, dalle nostre idee stereotipate, dalle nostre convinzioni e dalle nostre presunte verità.
«Se si vanno a sommare la contestualizzazione storica, la plausibilità data dall'emergenza esistenziale e dalla fede del primo ministro di allora Menachem Begin nell'azione preventiva, la capacità di esecuzione di quel genere di operazione, aerei cisterna inclusi, e la concatenazione logica degli eventi ricostruiti, non ultima l'escalation prodromica all'evento data prima dall'attentato ai noccioli dei reattori e poi dall'omicidio dello scienziato egiziano, il grado di certezza che attribuisco al quinto scenario è del 99 percento.» Un esperto di sicurezza internazionale (che, come è usanza nel settore, esige l'anonimato). Sono passati oltre quattro decenni dalla strage di Ustica e per la maggior parte degli italiani c'è un'unica certezza: il DC-9 dell'Itavia è stato il bersaglio di un attacco missilistico. Ma nella ricerca dei responsabili della strage si sono costruiti solo scenari privi di qualsiasi rapporto di conformità con la storia o la realtà geopolitica e militare, basati piuttosto su credenze ideologiche - «Sono stati gli americani», si è detto, perché gli americani sono ritenuti guerrafondai - ovvero su idiosincrasie personali - a lanciare la pista francese è stato l'ex presidente Francesco Cossiga, la cui figlia ha recentemente rivelato che «il babbo non era filo-francese, preferiva gli anglosassoni». A seguito della straordinaria mole di anomalie, insabbiamenti e menzogne di questa vicenda, si è vagato su terreni sconosciuti in cerca di qualcosa che non si capiva. Qual è stato il risultato? Nessuno scenario si è rivelato convincente, la magistratura non è riuscita a cavare un ragno dal buco e quello di Ustica è rimasto un «mistero». Dopo aver a lungo seguito questa stessa strada, Claudio Gatti ha deciso di cambiare approccio: si è chiesto quante altre volte nella storia dell'aviazione un velivolo civile è stato bersaglio di un agguato aereo in tempo di pace, e come sono stati spiegati eventuali casi equivalenti verificatisi prima del 1980. Ha così appurato che tali casi si contano sulle dita di una mano e ne ha dedotto che, essendo un evento quasi privo di precedenti, doveva avere un movente straordinario, che non dava spazio a piani alternativi. Ma la scoperta più sbalorditiva è stata che ogni caso equivalente è risultato attribuibile a un unico Paese: Israele. Cosa poteva scatenare un'azione di guerra su un'aerovia italiana? Agli occhi di chi lo governava ed era a capo delle sue forze militari, era in gioco la sopravvivenza stessa del Paese: ecco il movente più potente di tutti. Così è emersa la sola soluzione possibile al cosiddetto «mistero» di Ustica, l'unica conforme alla realtà storica, geopolitica e militare di quel momento.
Dialogo ebraico-cattolico all'ombra della guerra a Gaza
Un popolo saggio e intelligente e la sua legislazione
Il libro delle Lamentazioni: i giorni del pianto
Lo scandalo del male, lo scandalo del perdono
La vulnerabilità dei giovani adulti in Corea del Sud, nel più freddo inverno demografico
Ecclesia in Africa: qual è questa Chiesa?
Roberto Vecchioni, tra infiniti sogni e infinito amore
Il giudizio universale e la politica migratoria
Una domanda anima da sempre gli studi di LeDoux: come il senso di identità scaturisce dai neuroni, pur mutando di continuo il mondo circostante e i circuiti neuronali? Gli studi sui pazienti dal cervello diviso, svolti a metà degli anni Settanta, lo avevano indotto a pensare che l'io non fosse un'entità fissa ma una "narrazione" che intessiamo per dare un senso al mondo. Da allora, ne ha cercato le conferme nel cervello, studiando le emozioni e la memoria. Lo ha fatto anche ricostruendo, in Lunga storia di noi stessi, i quattro miliardi di anni di evoluzione dei viventi, per capire "come eravamo". E da qui questo libro riparte per spiegare "come siamo" noi umani: un intreccio inestricabile di quattro mondi (biologico, neurobiologico, cognitivo e cosciente) dalla cui continua interazione scaturisce la nostra coscienza, unica tra i viventi per la sua capacità di sperimentare noi stessi come un passato, un presente e un futuro; una capacità in virtù della quale costruiamo una narrazione della nostra vita, "una vita che imita l'arte", per dirla con Oscar Wilde.
Dall'uovo nasce un pulcino e il pulcino diventa una gallina. Il bruco si fa crisalide... e poi farfalla! Un bimbo si mette il pigiama, poi legge un libro e si addormenta. Una bimba decide di uscire, s'imbacucca e affronta la bufera! Il semino germoglia, la pianta cresce e infine il fiore sboccia. Fuori piove, poi esce il sole ed ecco per magia l'arcobaleno! Con le loro tenere illustrazioni, i minipuzzle dell'artista giapponese Kanae Sato delizieranno i più piccini, raccontando loro cinque piccole storie in sequenza logica. Età: da 2 anni.
Il lupo è in partenza per le vacanze, aiutalo a fare la valigia! Non deve dimenticare nulla: sul filo del bucato ci sono i pantaloncini, sullo scaffale un bel libro, gli occhiali da sole son dentro un cassetto e in bagno vanno presi spazzolino e dentifricio... Il bambino aiuterà il lupo a raccogliere tutto il necessario staccando i vari oggetti per attaccarli all'interno della valigia, finché non arriverà il momento di mettersi in viaggio... o di ricominciare tutto da capo! Età di lettura: da 2 anni.