Quello della legge morale naturale è uno dei grandi temi che hanno impegnato la riflessione filosofica di Alasdair MacIntyre (Glasgow, 1929) negli ultimi tre decenni. Si tratta di un discorso che il filosofo scozzese sviluppa in costante dialogo con Tommaso d'Aquino e dentro un più ampio affinamento della propria teoria della razionalità pratica: il risultato di un simile sforzo è un'idea di legge di natura dai connotati fortemente dinamici, che aggrega gli esseri umani nella ricerca del vero, in un'intrapresa critica che non fa sconti né lascia spazio a facili compromessi. Lo studio esposto in questo volume si propone di offrirne una ricostruzione sistematica, non trascurandone i legami vitali con altri aspetti della speculazione macintyreana e promuovendo un rinnovato confronto con le fonti tommasiane. Esso si compendia in un invito a ripensare la legge morale naturale come logica delle relazioni buone con altri, con se stessi e con l'Altro.
Che cosa significa essere "uomini" e "donne"? Da più parti si sostiene che occorre "ripensare la differenza". Questo volume intende stimolare tale ripensamento, a partire da un ambito molto concreto, quello delle soft skills: quando ci mettiamo in relazione con gli altri, quando comunichiamo e lavoriamo in gruppo, l'essere uomini e donne entra in gioco o è irrilevante? Il volume tenta di dare una risposta a questa domanda, offrendo un panorama ricco e variegato di voci, raccolte all'interno delle attività formative organizzate nei collegi universitari della Fondazione Rui. I contributi filosofici e psico-pedagogici, insieme alle testimonianze tratte da esperienze personali e professionali, forniscono spunti di riflessione al lettore per tessere nuove trame in cui ripensarsi, ritrovarsi e collaborare per una società sempre più a misura di uomo e di donna.