Un libro che getta nuova luce sul concilio: la situazione di partenza, le dispute intorno ai singoli testi e i loro esiti, e infine anche gli effetti delle decisioni conciliari sulla Chiesa d’oggi. Una solida ricostruzione storico-teologica.
Dalla quarta di copertina:
Con il concilio Vaticano II il Cattolicesimo ha assunto un posizionamento radicalmente nuovo nei confronti degli sviluppi della società moderna.
Questo libro riattualizza in modo nuovo il Vaticano II: la situazione di partenza, le dispute intorno ai singoli testi conciliari e i loro risultati, e infine anche gli effetti delle decisioni conciliari sulla Chiesa post-conciliare.
Questa descrizione d’insieme del concilio Vaticano II approfitta del fatto che negli ultimi anni si sono resi disponibili testi, dalle fonti e dagli atti, che gettano nuova luce su alcuni eventi del concilio.
Una solida ricostruzione storico-teologica dell’evento maggiore della Chiesa cattolica nel XX secolo.
Recensioni:
[...] Il volume del Pesch si legge con interesse; lo stile semplice ma non sciatto favorisce la lettura, rendendo accessibile anche ai non addetti ai lavori una prima introduzione all’evento conciliare. La maggior attenzione, come del resto è ovvio trattandosi di un’opera sul Vaticano II, è dedicata allo svolgimento del Concilio e ad alcuni testi da esso promulgati; dispiace però che la «storia post-conciliare» alla quale rimanda il sottotitolo del volume sia di fatto molto ridotta. Consapevoli della complessità dell’argomento, non ci nascondiamo che qualche considerazione più ampia in tal senso avrebbe aiutato il lettore a comprendere meglio e non pregiudizialmente sia il Concilio che non è solamente un evento del passato, sia la Chiesa della nostra contemporaneità.
S. Mazzolini, in La civiltà cattolica 157 (3/2006) 304s.
Nuova edizione di uno dei principali libri di Ratzinger, ove l'autore teologo, già prefetto della Congregazione per la fede, ora papa Benedetto XVI - esprime le sue riflessioni sulla fede, il battesimo, l'eucarestia, la salvezza, il sacerdozio.
Un sano realismo porta ad affermare che la fede non è in crisi, lo è semmai il modo in cui essa è stata vissuta nei decenni precedenti. Il teologo non può non sentirsi provocato da ciò e riflettere per cercare possibili vie di soluzione. Come, quindi, presentare la fede all'uomo d'oggi in modo tale che essa possa essere vissuta nella maniera più autentica possibile? Fisichella risponde a questa domanda partendo da una frase di san Paolo nella Lettera ai Galati: "Questa vita che vivo nella carne io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me" (2,20). "Vivere nella carne" è l'esistenza storica, quella quotidiana, fatta di incontri e di malintesi, di amore e di incomprensione, di desideri e di illusioni, di aspirazioni e di speranze. È la vita come la viviamo ogni giorno. Questa vita, dice Paolo, la vivo nella fede. E qui nasce il paradosso che si apre dinanzi ai nostri occhi e che provoca la mente a riflettere sul senso di un tale atto: cosa vuol dire vivere nella fede? C'è contraddizione tra la vita quotidiana e quella della fede? Viene tolta una qualche forma di autonomia a chi vuole vivere nella fede? È possibile a tutti una simile scelta? Il libro risponde a tutte queste domande presentando la fede come scelta che personalizza chi la compie, dando veramente senso alla vita, e che consente di raggiungere un rapporto di familiarità con Dio mentre inserisce in una relazionalità ecclesiale che spezza ogni solitudine individualistica.
I saggi qui raccolti formano nondimeno una loro unità, se non di tema, certamente di metodo. Essi sono nati da un'unica impressione e preoccupazione: quella che le verità, da cui il Credo cristiano riceve identità e vigore, si stanno come annebbiando ed estenuando, per il diffuso subentrare di una fede debole. Inos Biffi è persuaso che la fede, non senza la connivenza e la responsabilità di pastori d'anime, stia perdendo la consapevolezza delle sue radici e della sua storia e stia dimenticando i Padri, con la robustezza e la bellezza inimitabile delle loro opere, teologiche e pastorali, dove l'acutezza e sottigliezza del pensiero si intesse con l'ammirazione e la pietà.
Le grandi domande sul senso della vita, sul bene e sul male, sul dolore e la morte, da sempre oggetto di riflessione dei filosofi come dell'uomo comune, presuppongono una domand~ ancora più grande, su Dio. E l'interrogativo ultimo che, sia chi è in ricerca, sia chi dice di "aver già trovato", devo~o porsi perché il cercare non sta vano e possa approdare a una risposta, anche se mai definitiva. Ma come cercare Dio, con la ragione o con la fede? Quanto la fede è frutto del Suo intervento e quanto il risultato di una nostra ricerca? Che cosa vuoI dire credere? Sono solo alcune delle domande che Ottavio Di Grazia, storico del cristianesimo, pone a Vincenzo Vitiello e Bruno Forte. Un dibattito appassionato e appassionante su Dio, la fede, la libertà, il bene e il male, il valore e i valori della vita.
Il secondo tomo affronta i 4 pilastri del sapere teologico: la tematica della rilevazione (dando ad essa il primato epistemologivo ed ontologico secondo un'ampia convergenza fra quanti si occupano di teologia fondamentale), della tradizione, della fede (che segue quello della tradizione in quanto non si tratta soltanto del rapporto del soggetto con la rivelazione, ma con questa in quanto trasmessa dalla e nella comunità credente) e, infine, della credibilità della rivelazione.
I contributi affrontano la dimensione contestuale della teologia fondamentale, evidenziodo come di volta in volta questa ha saputo comunicare la Rivelazione cristiana, rispondendo alle sfide e le provocazioni degli altri saperi, ambiti disciplinari e tradizioni religiose.
Il volume rende conto del dibattito contemporaneo suscitato dall'enciclica di Giovanni Paolo II Fides et ratio, a cinque anni dalla sua pubblicazione. Filosofi e teologi di tutto il mondo hanno collaborato a una riflessione interdisciplinare sull'enciclica Fides et ratio per mettere in luce, a cinque anni dalla pubblicazione, il nucleo dottrinale, circa la coscienza della fede cristiana per la verita rivelata in rapporto alla verita che l'uomo puo raggiungere con la sua ragione. Ne e derivato un dibattito di ampia portata speculativa che permette di recepire la ricchezza dell'enciclica di Giovanni Paolo II. Un testo fondamentale per una intelligenza coerente del rapporto fede-ragione.
Un cofanetto costituito da tre libri contenenti articoli prodotti dall'autore su temi di teologia, morale e diritto canonico. Raccolta di interventi ed articoli pubblicati su varie riviste in quasi trenta anni di insegnamento dell'autore. Nel primo volume sono raccolti gli articoli di teologia, nel secondo quelli su temi morali e nel terzo articoli a carattere giuridico.
In questo volume si affrontano la nozione, le origini e lo sviluppo della Teologia Fondamentale, la disciplina che si occupa dei fondamenti della ricerca teologica. In un percorso efficace e lineare si ripercorrono le tappe della Salvezza, della Rivelazione e della sua trasmissione per opera degli A-postoli e dei loro successori. «Siate sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi»: le parole della Prima lettera di Pietro contengono il nucleo della Teologia Fondamentale. Il suo studio offre ai cristiani le «ragioni» della propria fede e un prezioso aiuto per testimoniarla e difenderla. La Teologia Fondamentale aiuta inoltre a comprendere il cristianesimo come una religione di dialogo e approfondisce il ruolo della Chiesa con i suoi interlocutori, siano questi membri di altre religioni, agnostici o atei (pp. 160).