Il fuoco della Parola infiamma il cuore dei discepoli di Gesù e li fonde in un cuore solo e un'anima sola: mistero della Chiesa, sottotraccia del mondo. Il dono pasquale della vita del Figlio si spande sull'umanità, che finalmente può vivere del respiro stesso di Dio. Dopo il saggio La Bibbia si apre a Pasqua, Scrittura, liturgia e teologia tornano a unire diciassette studiosi alla ricerca del filo rosso della Pentecoste, tra Antico e Nuovo Testamento. Nell'ambito della lettura liturgica della Bibbia, i vari contributi vogliono offrire un commento alle letture proclamate nella solennità, seguendo il percorso delle celebrazioni, dove ogni elemento trova il suo senso in rapporto con gli altri. Passo per passo viene seguito il lezionario della Vigilia e della Messa del giorno, mentre due contributi sintetici danno una chiave ermeneutica all'intero percorso. Se la Bibbia è «anima della teologia», quest'anima trova casa nella liturgia. Qui la Parola viene proclamata e ascoltata, qui prende fuoco e si realizza: il corpo delle Scritture si rivela essere corpo di Cristo, vero cibo. È nella liturgia che avviene in pienezza, benché ancora velata, quella prima parola di Dio: «"Sia luce!". E fu luce».
Pane Quotidiano è un bimestrale che consente di avere la Parola di Dio di ogni giorno sempre a portata di mano, per la preghiera personale, in famiglia, in comunità.
Vengono qui presentate le ultime nuove scoperte nel campo della storia della liturgia romana, in modo particolare la storia dei libri liturgici nelle loro diverse tipologie - messale, lezionario, pontificale, ecc. - nel corso di diverse epoche storiche. È una raccolta di contributi di diversi autori, tra cui alunni e studenti del Pontificio Istituto Liturgico a Roma, che bramano una divulgazione più diffusa. Il libro permette di entrare nell'affascinante mondo della scienza liturgica e di ispirare ulteriori ricerche sulle fonti della liturgia romana.
In un mondo ormai "uniforme", in cui si fa sempre più ampio lo spazio dei non luoghi, diventa fondamentale riflettere sulla forma che la chiesa viene assumendo, come assemblea di credenti, ma anche come edificio, spazio per la celebrazione liturgica. L'autore rilegge gli elementi essenziali di una chiesa - altare, ambone, battistero, cattedra - alla luce della loro evoluzione storica e della riforma liturgica del Vaticano II. L'itinerario si conclude sulle "soglie", ossia i luoghi di ingresso che svolgono una funzione di cerniera tra spazio esterno del mondo e spazio interno della liturgia, frontiera che delimita i due spazi e che nel contempo li invita al dialogo perché, "come sempre succede nella storia, è il senso che l'uomo assegna ai suoi gesti a generare i segni e i luoghi nei quali essi vogliono prendere corpo".
A distanza di quattordici anni dalla sua prima traduzione (Cantagalli, 2009), in una versione ampliata e arricchita da sei nuovi capitoli (80 pp. in più), viene oggi riproposto il fortunato e brillante saggio di Martin Mosebach sulla liturgia romana e le sue deviazioni post-conciliari. L'analisi critica di Martin Mosebach, scrittore tedesco famoso e pluripremiato, non si innesta in un dibattito, oggi più vivo che mai e a volte sterile, sulla riforma liturgia, ma tende a valorizzare in modo costruttivo la ricchezza della liturgia tradizionale. L'arricchimento apportato alla versione originale contribuisce straordinariamente a valorizzare l'acutezza di visione, la sottigliezza storica, la profondità spirituale dell'autore. L'opera esce come quinto volume della Collana "Spaemanniana", e proprio a Robert Spaemann è dedicata "con gratitudine". Da qui anche la decisione di tradurre, in appendice, il saggio di Robert Spaemann "Osservazioni di un laico che ama la Messa antica".
Il prossimo Giubileo sarà un Anno Santo caratterizzato dalla speranza che non tramonta, quella in Dio. Ci aiuti pure a ritrovare la fiducia necessaria, nella Chiesa come nella società, nelle relazioni interpersonali, nei rapporti internazionali, nella promozione della dignità di ogni persona e nel rispetto del creato. La testimonianza credente possa essere nel mondo lievito di genuina speranza, annuncio di cieli nuovi e terra nuova, dove abitare nella giustizia e nella concordia tra i popoli, protesi verso il compimento della promessa del Signore. (Spes non confundit)
Il volume contiene i testi liturgici del Messale e del Lezionario delle domeniche, solennità e feste (anni A, B, C). Inoltre: approfondimenti liturgico-pastorali ampi, chiarificatori di temi e di riflessioni; sobrie presentazioni biblico-pastorali delle letture e dei salmi adatte per un utilizzo catechetico-celebrativo; proposte di intenzioni per la preghiera universale, da integrare e riformulare secondo il "sensus ecclesiae" di ogni comunità.
«Signore, insegnaci a pregare» (Lc 11,1). Questa domanda dei discepoli rivela la difficoltà del pregare, ma anche la consapevolezza che la preghiera è innanzitutto ricevuta. È alla scuola della preghiera liturgica, quella della Chiesa, che si apprende a pregare. In particolare la Preghiera eucaristica, momento centrale e culminante dell'intera celebrazione della Messa. In nove capitoli, gli autori conducono il lettore a conoscere questa straordinaria preghiera, ancora così poco valorizzata, e farne un modello della preghiera, anche personale.
Questo saggio affronta il tema secondo la prospettiva teologico-liturgica e, contestualmente, cerca di dare il giusto rilievo alle dinamiche della comunicazione, alle ricadute pastorali e alle nuove sfide che investono la predicazione omiletica. L'omelia è oggetto di lamentele ma anche di aspettative, che hanno sollecitato (e continuano a farlo!) interventi del Magistero e approfondimenti scientifici per definirne l'identità, coglierne le funzioni e puntualizzarne gli aspetti relativi alla comunicazione. Numerose sono anche le iniziative pastorali e le pubblicazioni che cercano di affinare l'arte della predicazione. Questo variegato interesse mostra l'importanza che l'omelia continua ad avere nella vita della comunità cristiana.
Padre Ermes Ronchi, noto mariologo, propone la preghiera del Rosario secondo lo schema tradizionale dei quattro misteri: gioiosi, dolorosi, gloriosi e luminosi. Le due meditazioni proposte per ogni mistero, aprono le porte di quelle "case" che prima Maria e poi Gesù hanno spalancato con la loro fede, vita e parola. Ogni meditazione guida ed educa a seguire il Figlio di Nazaret secondo la fede di Maria.
L'esercizio spirituale della Via Crucis costituisce una delle tappe caratterizzanti del cammino ecclesiale nel tempo forte della Quaresima. In questa particolare proposta, per ognuna delle quattordici stazioni tradizionali, risuonano la proclamazione della Parola di Dio, la preghiera dei salmi e l'esperienza di fede di diversi autori spirituali. La via della Croce diventa così lo spazio in cui la polifonia delle voci racconta l'unico mistero della nostra salvezza.