Questo libro studia le questioni etiche che insorgono nel trattamento di esseri umani malati, nell’immediata “vicinanza” alla nascita, cioè nella fase prenatale e immediatamente postnatale. Il titolo potrebbe dare l’impressione che tutta l’attenzione si concentri su ciò che è eticamente corretto fare con il neonato al quale rimangono poche ore di vita. Questa, però, è solo la parte più appariscente del problema che, in realtà, riguarda anche la tendenza, abbastanza comune, a disfarsi del feto portatore di malattie o disfunzioni, vere o supposte tali.
Il libro disegna efficacemente i contorni delle problematiche più scottanti connesse al fine vita, come l'eutanasia, l'accanimento terapeutico, il rifiuto della terapia, la proporzionalità delle cure, l'autonomia del paziente e il testamento biologico, che interrogano con insistenza le coscienze ed esigono risposte autentiche. Le cure palliative come risposta al dramma della sofferenza divengono dunque per l'autrice una risposta non scontata ad ogni atteggiamento, fisico e morale, di abbandono della vita umana, e per converso una risorsa preziosa per comprendere il profondo nesso antropologico fra conoscenza e amore.
La fertilità umana, la sua regolazione e quello che un tempo era detto "controllo delle nascite" sono tra i temi più dibattuti, ma anche tra i più fraintesi e distorti. Questo studio muove dai dati forniti dalla scienza medica. Illustra il progresso compiuto negli ultimi 50 anni nel campo dei metodi diagnostici della fertilità umana. La letteratura medica, ignorata dall'opinione pubblica, attesta il successo e la praticabilità di questi metodi diagnostici anche in ambienti sociali poveri, con esperienze particolarmente significative in India (su iniziativa di Madre Teresa) e in Cina. Anche alcune pensatrici di estrazione femminista manifestano molto interesse per questa consapevolezza corporea (fertility awareness) da collocare nella grande questione dell'ecologia umana. È poi esposto l'insegnamento cattolico dagli albori fino ai dibattiti degli ultimi due Sinodi 2014 e 2015 riguardo alla contraccezione, alla castità e alla procreazione responsabile. Si ripercorre il coraggio di Paolo VI nella travagliata genesi dell'Humanae vitae, il magistero imponente di san Giovanni Paolo II sull'argomento, da lui incastonato nella teologia del corpo. È messo in luce l'importantissimo contributo intellettuale di due donne straordinarie: la psichiatra Wanda Póltawska e la ginecologa Anna Cappella. Questi insegnamenti sono studiati anche alla luce del tema dell'amore umano, e nella loro attuazione concreta nel panorama mondiale e in un'esperienza molto pratica e affascinante nata nella campagna toscana durante il Concilio Vaticano II, Casa Betlemme.
Riconoscere e rivalutare il positivo che Humanae vitae ha portato. Rimettere in luce la ricchezza del dibattito sollevato dall’enciclica di Paolo VI. Tornare alle sorgenti conciliari di quelle intuizioni. Ma anche veri care la possibilità di inserire nel contesto di un processo comunque complesso
e controverso elementi nuovi, attingendo dall’indagine sociologica, dalla ricerca scientifica, dalla riflessione teologica. Ribadire l’impegno, spesso isolato e talvolta marginale ma comunque sempre meritorio, di coloro che in questi cinquant’anni non si sono risparmiati per promuovere la bellezza e la verità dei metodi naturali di regolazione delle nascite. Ma anche accettare lo sforzo di chi non rinuncia a proporre ipotesi rinnovate su un tema così scomodo e così affascinante come quello della sessualità della coppia.
Ecco gli obiettivi del nostro libro nel cinquantesimo anniversario di un’enciclica che ha segnato un’epoca. Una
sorta di inchiesta giornalistica sulle vicende di un documento ecclesiale che ha fatto da spartiacque, ha suscitato attese, scatenato polemiche, prodotto delusioni e sofferenze, ma aperto anche la strada alla comprensione più autentica di un mondo, quello della verità della generazione umana, della sessualità, della regolazione delle nascite, dei rapporti coniugali.
Sommario
3 Editoriale Riccardo Cascioli
6 La bacheca del Timone
7 La versione di Barra Gianpaolo Barra
8 Rassegna Stampa
10 ALFIE, il vero scontro di civiltà AA. VV. Abstract
11 La lezione di Thomas e Kate Benedetta Frigerio
14 Accanimento per la morte Massimo Gandolfini
16 La logica di Dio Francesco Cavina
18 L'utero in affitto dei comuni Maria Rachele Ruiu
20 Per allenarsi a uccidere e rubare Mario Iannaccone Abstract
23 La catastrofe educativa Vincenzo Sansonetti
26 Tutti insieme appassionatamente Rino Cammilleri
28 Pillole di Apologetica Gianpaolo Barra
41 Africa, lotta per il bene comune Anna Bono
44 Donne dell'età di mezzo Marco Respinti
46 Disney, innocenza apparente Giuliano Guzzo
48 San Carlo e il sangue della Sindone Ada Grossi
50 L’opera di dom Gérard Luigi Piras Abstract
53 Best interest Giacomo Samek Lodovici
56 Occultismo di un angelo alla moda Roberto Manfredini Abstract
58 Parole proibite Andrea Zambrano
59 Don Camillo sul crinale - Grigliata libera Lorenzo Bertocchi
60 Biblioteca Vincenzo Sansonetti
61 Il movimento liturgico classico Nicola Canali
62 Catechismo Stefano Biavaschi
62 Il Magistero Claudio Crescimanno
63 Vivaio Vittorio Messori
Dossier
29 Confessarsi è un atto controculturale AA. VV. Abstract
Rinascere si può Chiara Amirante
Elementi di validità della Confessione Mauro Gagliardi
I Santi e la confessione Antonio Maria Sicari
Guarire la ferita Andrea Zambrano
A suo tempo, nel 1968, la pubblicazione di Humanae Vitae ha scatenato discussioni e controversie come nessun altro documento pontificio. Le discrepanze sulla valutazione morale dei metodi di regolazione delle nascite continuano tutt’oggi a sussistere – non solo tra coniugi e teologi/teologhe, ma persino tra vescovi e pastori. Ora, a cinquant’anni di distanza, occorre chiedersi seriamente se il mancato consenso non sia un segnale che induce a un ripensamento dottrinale. Il presente volume, nella traduzione dal tedesco di Antonio Staude, passa in rassegna la genesi e le vicende dell’enciclica. Studia le interferenze avutesi con il vivace dibattito sul matrimonio durante l’ultima sessione del Vaticano II, esamina criticamente la recezione di Gaudium et spes realizzata dalla stessa Humanae vitae, approfondisce altresì la recezione dell’enciclica da parte dei pontefici successivi a Paolo VI. Soprattutto però, coglie la sfida recentemente lanciata da Amoris Laetitia, in cui papa Francesco chiede di riscoprire il messaggio di Humanae vitae.
MARTIN M. LINTNER, 1972, religioso dell’Ordine dei Servi di Maria, è originario del Sudtirolo-Alto Adige; ha studiato teologia a Innsbruck, Vienna e Roma; dal 2009 è professore di teologia morale e spirituale presso lo Studio Teologico Accademico di Bressanone. Attualmente è inoltre presidente dell’Associazione internazionale per la teologia morale e l’etica sociale (area di lingua tedesca). È autore del saggio La riscoperta dell’eros. Chiesa, sessualità e relazioni umane, EDB, Bologna 2015.
Editoriale
La «strategia del silenzio» conduce alla disfatta
di Roberto de Mattei
2
Attualità, politica e società
Infanticidio in corsia
di Fabrizio Cannone
4
Aldo Moro, 40 anni dopo. Chi sa, taccia per sempre
di Luciano Garibaldi
8
Notizie
Germania – Sette Vescovi contro la Comunione ai protestanti
di Corrispondenza Romana
11
USA – Vescovo propone processione eucaristica pro-life
di Corrispondenza Romana
11
Germania – Facebook oscura account di storico cattolico
di Corrispondenza Romana
11
Cina – Quelle “fantasie” nel libro Bianco sulle religioni
di Corrispondenza Romana
12
UE – Gli Europei bocciano le politiche migratorie dell’Unione
di Corrispondenza Romana
12
Francia – No dei Vescovi a eutanasia e suicidio assistito
di Corrispondenza Romana
12
Dossier
Aborto: ecco perché dire no
di Tommaso Scandroglio
14
A norma di legge…
di Giacomo Rocchi
17
Aborto e gnosi. Solo pannicelli contro il mostro…
di Marisa Orecchia
20
Diciamo ‘no’ ad una legge ingiusta
di Alfredo De Matteo
23
Noi, sopravvissuti alla 194…
di Chiara Chiessi
26
Numeri di morte
di Chiara Chiessi
29
Dare vita al futuro – Intervista a David Cordaro
di Gemma della Torre
32
Arte e Cultura
Interno di un laboratorio di doratura del telaio
di Francesca Bonadonna
34
Gaudenzio Ferrari. Un genio del Rinascimento
di Michela Gianfranceschi
64
Albrecht Dürer. Adorazione della Ss. Trinità
di Sara Magister
69
Simboli cristiani nelle chiavi
di Magister Clavarius
73
Fede, Morale e Teologia
Il senso della sofferenza umana
di card. Raymond Leo Burke
36
Mons. Sheen, «l’amico della Madonna»
di Marco Mancini
41
Storia
Il «suicidio dell’Europa civile»
di Massimo de Leonardis
45
Card. Josyf Slipyi. Dal gulag all’esilio
di Claudio Meli
48
Un’unione siglata col sangue
di Claudio Meli
52
Tesori d'Italia
Taranta Peligna. La Madonna della Valle
di Amelio Pezzetta
55
Taranta Peligna. La devozione
di Amelio Pezzetta
60
Taranta Peligna. La processione
di Amelio Pezzetta
62
Recensioni
Escolios
di Gianandrea de Antonellis
78
Depositum Custodi. Schema di Costituzione dogmatica sulla salvaguardia dell’integrità del Deposito della Fede
di Gianandrea de Antonellis
78
L’Ordine Sacro e altri aspetti del munus sanctificandi della Chiesa
di Gianandrea de Antonellis
79
Pagine di storia militare delle Due Sicilie
di Gianandrea de Antonellis
79
Lettere
Dalla FIVET alla clonazione
80
Agenda
Festa patronale di San Secondo
81
Corsa dell’anello
81
Festa di Nostra Signora dell’Annunziata
81
In vista di un anniversario atteso e temuto: «CredereOggi» ne parla: francamente. Chiesa, amore e vita, come si cambia? Tema fondamentale, che intercetta cultura, pastorale, teologia, medicina, stili di vita... Si riaccende la discussione: proposta per approfondire e ipotizzare nuovi percorsi La condizione «divisa» della coscienza credente La distanza tra visione ecclesiale e vissuto contemporaneo della sessualità.
A due mesi dagli eventi del maggio 1968, che avevano innescato, tra l'altro, la cosiddetta «rivoluzione sessuale», Paolo VI firma e promulga la sua settima e ultima lettera enciclica, conosciuta universalmente come "Humanae vitae". In quel testo papa Montini sintetizza la dottrina della Chiesa sulla genitorialità responsabile, sul valore della vita umana, sulla bontà dell'amore coniugale. La Lettera mette in guardia dai limiti della tecnica, che non può da sola risolvere i grandi problemi dell'uomo; ricorda la necessità della rinuncia nella vita morale e i pericoli dell'egoismo; smaschera il pericolo dell'aborto, cui porterebbe una mentalità anti-natalista a oltranza; fa intravvedere i grossi rischi indotti dal consumismo. Le tematiche poste dall'Humanae vitae vanno ben oltre le questioni della sessualità e del controllo della natalità. Nell'enciclica si affrontano due visioni del mondo, due concezioni della persona umana, del significato del corpo, della creazione, dell'autonomia della libertà umana. Sono due nozioni della coscienza e dell'autorità, e anche - per così dire - due visioni differenti di Dio. Nuova traduzione con testo latino a fronte.
Che cosa rende ogni essere umano unico e irripetibile? Che cosa gli appartiene così intrinsecamente che niente e nessuno potrà mai strapparglielo? Che cos'è e come può essere definita la dignità di una persona? Esiste una morte "dignitosa"? Intorno a queste e ad altre domande sulla vita umana, la modernità appare lontana dalla religione, quando non in aperto dissidio con la sua morale. Eppure, scrive Spaemann, «la dignità non è una qualità biologica dell'uomo. La dignità è il fondamento dell'uomo, spiega l'esistenza di diritti e doveri, della libertà e della responsabilità. La dignità ha in sé qualcosa di trascendente, di sacro, di religioso, perché solo "rappresentando" l'Assoluto l'essere umano possiede ciò che chiamiamo "dignità"». Dal "diritto" di morire all'esistenza dell'anima, dal legame dell'amicizia alla dimensione della felicità, dall'amore alla sessualità, Spaemann sottopone la modernità a una critica paziente, stimolante, costruttiva, andando al fondo della ricerca di senso che tocca tutti noi, con un linguaggio di encomiabile limpidezza.
“Facendosi carico della vulnerabilità umana, l’etica del genere è un approccio critico che intende rovesciare l’immagine delle persone come esseri autonomi, razionali e indipendenti con lo scopo di rendere le norme di riconoscimento più inclusive”.
Uno dei temi più dibattuti nel nostro tempo e cioè il rapporto con il dolore nella fase terminale della vita e le dichiarazioni anticipate di trattamento del malato, affrontato con grande competenza e chiarezza da un professionista esperto di cure palliative. Tutte le visioni etiche sottolineano la necessità di mettere un argine al “dolore inutile” per dare qualità agli ultimi tempi della propria esistenza. Un saggio utile per capire e confrontarsi sul valore del “biotestamento”.