Roland di Gilead, il Prigioniero e la Signora delle Ombre sono impegnati ad acquisire le doti indispensabili per proseguire la ricerca della Torre Nera. Grazie alla guida tenace ed imperturbabile dell'ultimo cavaliere, Eddie e Susannah, (la nuova donna nata dalla fusione di Detta e Odetta) stanno infatti sviluppando insospettabili abilità: Susannah si rivela una pistolera provetta e Eddie riscopre la capacità di sentire la voce nascosta delle cose. Ma soprattutto i tre stanno imparando a fidarsi reciprocamente, via via sempre più consapevoli che la loro diversità è la loro forza, la forza del ka-tet, cui però manca ancora un elemento. Cioé il piccolo Jake, che per un paradosso temporale è di nuovo a New York...
"Il primo capitolo di Moby Dick comincia con una dichiarazione non umana, ma angelica. Call me Ishmael: chiamatemi Ismaele, non già mi chiamo Ismaele. Non ha importanza il nome del protagonista narratore, ma ciò che egli simboleggia. Ismaele è l'uomo che si sa dotato di una superiorità non riconosciuta dal mondo: il primogenito di Abramo è un bastardo cacciato nel deserto, fra altri reietti; là impara a sopravvivere a questa morte, in perfetta solitudine, indurito contro le avversità." (Elémire Zolla) Questa edizione presenta la traduzione di Cesare Pavese.
"Guarda l'uccellino" è una raccolta di quattordici racconti inediti, scritti quando Vonnegut era all'inizio di una carriera che lo avrebbe fatto diventare uno dei più popolari autori americani e aveva appena cominciato a trovare la sua voce. Quattordici racconti che, nel rispetto della sua regola numero uno: "Non sprecare il tempo del lettore", spaziano dal romantico al drammatico, dal giallo alla fantascienza. In comune hanno che sono tutti molto divertenti. Da "Confido", la storia di un tecnico di apparecchi acustici che inventa una macchinetta che ti capisce e alla quale puoi confidare i tuoi pensieri e sentirti meno solo, a "Gridalo dai tetti", dove una casalinga qualunque, moglie di un insegnante qualunque, scrive un bestseller che la fa diventare ricca ma le inimica i vicini e le rovina la vita. Oppure "Fubar", sigla che significa "incasinato oltre ogni limite": è questa la condizione umana dell'addetto alle pr di una grossa società, dimenticato nell'angolo di uno scantinato e lasciato là a intristire fino all'arrivo di nuova dattilografa-segretaria. E ancora: una parodia sul quoziente di intelligenza, confuso dai ragazzi di una scuola con il peso corporeo delle persone, o il racconto che ci svela che un tagliacarte non è affatto un tagliacarte ma una piccolissima astronave con a bordo sei microscopici passeggeri.
"Considero questi paragrafi descrittivi, questi profili e ricordi di luoghi e persone, una mappa in prosa, una geografia scritta della mia vita nell'arco di tre decenni, più o meno dal 1942 al 1972." Così lo stesso Capote definisce l'insieme dei testi che compongono questo libro. Un condensato delle sue esperienze, dei suoi incontri con i grandi personaggi della letteratura internazionale, i profili di Cocteau e Gide, di Pound, Luis Armstrong, Marlon Brando, Marilyn Monroe e tanti altri, i luoghi dei suoi viaggi e, qualche volta, come in filigrana, la genesi dei suoi lavori.
Honolulu, Hawaii. In un buio stabile di periferia, ufficio di un piccolo avvocato del luogo, regna il silenzio. Tutto sembra in ordine. Se non fosse per tre cadaveri stesi sul pavimento. Sul loro corpo non ci sono segni di lotta, solo dei tagli piccolissimi ma profondi e letali. L'unico indizio trovato sul luogo del delitto è un minuscolo robot, quasi invisibile all'occhio umano, dotato di lame affilatissime. La polizia brancola nel buio. Quello che tutti ignorano è che la Nanigen Micro-Technologies, una società che si occupa di microtecnologie mediche, nella foresta hawaiana nasconde una base segreta, dove mette alla prova apparecchiature finora ignote alla comunità scientifica. Qui è in corso un'operazione rivoluzionaria dai finanziamenti occulti, tesa a studiare le infinite forme di vita di cui brulica il sottobosco per sfruttarne le risorse a scopo medicinale. I dirigenti della Nanigen sono pronti a uccidere chiunque metta i bastoni tra le ruote a questo investimento miliardario. Ma per i loro laboratori hanno bisogno di reclutare nuovi, ignari scienziati: un gruppo di dottorandi dell'università di Harvard capitanati da Peter Jansen, esperto di veleni, e Karen King, aracnologa. I sette giovani, una volta approdati alle Hawaii, si trovano catapultati di persona in un pericolosissimo esperimento scientifico, e costretti a fronteggiare una natura sorprendentemente ostile e sconosciuta.