Di Elio Guerriero
I santi sono tra le figure più popolari e famigliari per tutti i credenti. Con la loro vita, il loro esempio, si fanno compagni di viaggio dei poveri e dei semplici, consolano i bisognosi e aiutano gli uomini ad avvicinarsi a Dio, del quale testimoniano l’amore.
Le biografie raccolte in questo volume 365, una per ogni giorno dell’anno sono arricchite con aneddoti e informazioni sul culto. Sono destinate a un ampio pubblico di credenti. Si tratta di vicende che invitano all’avventura dello spirito, all’amore per il prossimo e sono segno di speranza per il mondo.
L'autore
Elio Guerriero è nato a Capriglia (Avellino) nel 1948. Ha studiato teologia e filosofia ed è stato a lungo direttore di «Communio». Ha curato l’edizione italiana della Storia della Chiesa diretta da A. Jedin ed ha portato a compimento, per le Edizioni San Paolo, la collezione Fliche-Martin di Storia della Chiesa. Ha scritto la prima biografia di Hans Urs von Balthasar (San Paolo 1991), tradotta in quattro lingue, ed ha pubblicato numerose opere con particolare attenzione alla vita dei santi e alla storia della pietà. Sempre presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato le Lettere al marito di Gianna Beretta Molla (20052) e, insieme con Pietro Molla, Santa Gianna Beretta Molla (20123).
“Come per comparizione del divino fuoco quale in sé sentiva, comprendeva come era il Purgatorio e in che modo vi stanno le anime contente e tormentate”. Una delle più preziose opere della mistica è nuovamente a disposizione del lettore italiano.
“Come per comparizione del divino fuoco quale in sé sentiva, comprendeva come era il Purgatorio e in che modo vi stanno le anime contente e tormentate”. Una delle più preziose opere della mistica è nuovamente a disposizione del lettore italiano.
Intolleranza, guerra, scienza, nonché alcoolismo, rifiuto, e geografie del mondo lontano come la Siria e la Turchia, ma anche prossimo come i piccoli paesi della nostra tradizione italiana. I santi hanno attraversato il tempo e lo spazio, fino a giungere a noi come attualissimi evocatori di drammi e di speranze che, pur con il passare dei secoli, non mutano e si ripresentano. Enzo Romeo prende spunto dall'oggi per lasciare che la santità lo attraversi, riproponendo modalità nuove e originali per parlare della scelta di Dio, per offrire punti di vista inattesi e capaci di aprire prospettive che superano le ristrettezze dei nostri sguardi quotidiani.
Questo libro presenta la meravigliosa figura di santa Maria Goretti, una giovane che ebbe il coraggio di andare controcorrente e, così facendo, incarnò con la sua vita e con la sua morte, l'invito che papa Francesco rivolge oggi a tutti i cristiani e soprattutto ai giovani: "Non abbiate paura di andare controcorrente, quando ci vogliono rubare la speranza, quando ci propongono questi valori che sono avariati, valori come il pasto andato a male e quando un pasto è andato a male, ci fa male; questi valori ci fanno male. Dobbiamo andare controcorrente! E voi giovani, siate i primi: andate controcorrente e abbiate questa fierezza di andare proprio controcorrente. Avanti, siate coraggiosi e andate controcorrente! E siate fieri di farlo!".
“Come bisogna andare a Dio? Amico mio,
diritti come una palla di schioppo”
“Fra poco, figli miei, quando io terrò Nostro Signore tra le mie mani, quando Egli vi benedirà, domandategli che vi apra gli occhi del cuore,
ditegli, come il cieco di Gerico: «Signore, fate che io veda!»,
e otterrete di certo quello che desiderate, poiché Egli vuole solo
il vostro bene. Ha le mani colme di grazie,
e cerca solo di distribuirle, ma nessuno le vuole”
San Giovanni Maria Vianney
In queste pagine si leva alta la voce del santo Curato d’Ars: le omelie, le orazioni, i catechismi, ma anche le conversazioni, le sue citazioni preferite e gli incoraggiamenti fraterni, rivivono così come sono stati raccolti in presa diretta dall’abbé Alfred Monnin, sacerdote della diocesi di Belley che ebbe la fortuna di conoscere direttamente Jean Marie Vianney, di cui fu ospite, divenendone discepolo e amico. Esprit du Curé d’Ars uscì infatti in prima edizione francese, con l’autorizzazione del vescovo di Belley, il 4 agosto 1864, nel quarto anniversario della morte del santo, e da allora è considerato «il suo libro».
Patrono dei parroci, patrono di tutti i sacerdoti del mondo, san Giovanni Maria Vianney spese interamente la sua missione terrena dividendosi fra la celebrazione dell’Eucaristia, l’adorazione davanti al tabernacolo, e l’ascolto dei penitenti nel confessionale, dove negli ultimi tempi passò fino a 17 ore al giorno. Del resto ad Ars si presentavano ogni anno per confessarsi circa 100 mila pellegrini provenienti anche d’oltre confine e Vianney voleva tutti ricevere. Di lui veramente si può dire che non avesse altra preoccupazione al di fuori della salvezza delle anime.
Giovanni Paolo II, che lesse e consigliò questo libro, definì Vianney «un rivoluzionario, sullo sfondo della laicizzazione e dell’anticlericalismo del XIX secolo» e un grandissimo santo, perché nelle molteplici conversioni e guarigioni attribuite alla sua intercessione si è manifestata «la potenza della grazia che agisce nella povertà dei mezzi umani». E l’attuale Pontefice, nell’indire nel 2008 l’anno sacerdotale, l’ha indicato come il modello da seguire, per aver vissuto il suo ministero nella piena comprensione che «Dio è la sola ricchezza che gli uomini desiderano trovare in un sacerdote». «Il presente testo», ha scritto don Michele Dolz nella Prefazione, «potrà aiutare, dalla viva voce del santo Curato, a comprendere meglio il suo stile e a imitarlo».
Di Alfred Monnin esiste anche una pregevole Vie de M. Jean Marie Vianney, pubblicata nel 1861. Da essa si è tratto spunto per la biografia breve del santo curato che completa il volume.
L'acuto storico Mauro Papalini esplora la vita e la spiritualità della "Santa dei casi impossibili" attraverso ricerche approfondite e documenti trascurati fino ad ora. Grazie a una prospettiva nuova e autentica, il libro presenta Santa Rita in modo sorprendente e affascinante, catturando l'attenzione del grande pubblico. Basandosi su fonti primarie, il racconto rivela l'incredibile impatto che Santa Rita ha avuto nel suo tempo, un'eredità che continua a influenzare anche oggi. Con abilità storica, l'opera intreccia passato e presente, presentando Santa Rita come una figura ancora attuale e capace di ispirare e guidare in ogni epoca.
Il culto dei santi è un'usanza tipicamente cattolica e risale agli albori del cristianesimo, al tempo delle persecuzioni e dei martiri. La fede restituisce certezza che i santi, in Paradiso con Dio, rimangono assolutamente partecipi della vita degli uomini di questo mondo. Seguendo quattro classiche tipologie (malattie e malanni; matrimonio e maternità; professioni, arti, mestieri e vocazioni; complicazioni e guai vari), l'Autore passa in rassegna i santi che la devozione popolare ha scelto, per fatti inerenti alla loro vita, quali protettori o patroni a cui rivolgersi in circostanze particolari. Il Santo non vuole niente. Certo, gli piacerebbe che, graziati, ci mettessimo ad amare Dio. Ma non ci forzerà e sarà disposto ancora a esaudirci perché conosce la fragilità umana. Ricco di esempi concreti, questo libro permette di scoprire a che santo votarsi in qualunque situazione, a partire da colui che sentiamo più vicino perché ha svolto il nostro mestiere o ha dovuto affrontare il nostro stesso problema.
Una vita apparentemente semplice quella di Santa Caterina Vigri (1413-1463), famosa come Santa Caterina da Bologna. Una vita improntata alle regole dell’obbedienza e del soffrire per amore di Dio. Paradossalmente ad indurre profonde riflessioni sono in via prioritaria i messaggi inviati da morta, con il suo corpo che resiste all’affronto del tempo. Perché è il suo corpo a fare miracoli. Il suo corpo è, esso stesso, un miracolo vivificante.
Charbel Makhluf, al secolo Youssef Antoun, (1828- 1898) è stato un monaco cristiano e presbitero libanese, proclamato santo da Paolo VI nel 1977. Cattolico, monaco dell'Ordine libanese maronita, è stato definito il "Padre Pio del Libano", la sua fama infatti è legata ai numerosi miracoli attribuitigli dopo la sua morte. è un vero taumaturgo, ha guarito persone affette da cancro alla gola, da paralisi della testa e della colonna vertebrale e da cecità ad entrambi gli occhi.
La confezione contiene: una corona del Rosario, 6 immaginette di santa Rita, 1 libretto con preghiere a santa Rita.
Sant'Alfonso Maria de Liguori è chiamato "il santo della preghiera" perché continuamente insegna e raccomanda la preghiera. Egli però sa bene che il dialogo con Dio nasce da un cuore che accoglie la Parola e la medita. "Per giungere alla perfezione - insegna - è necessaria la meditazione e la preghiera: con la meditazione vediamo ciò che ci manca, con la preghiera riceviamo quello di cui abbiamo bisogno". Per questo le novene alfonsiane prevedono, per ogni giorno, meditazione e preghiera. Con queste novene, che corrispondono alle principali devozioni del cristiano (a Gesù Bambino, alla passione e morte di Gesù, allo Spirito Santo, al Santissimo Sacramento, al Cuore di Gesù, a Maria santissima, a san Giuseppe, alle anime del Purgatorio), sant'Alfonso ci aiuta a ritrovare la gioia e l'entusiasmo dell'incontro con Cristo.
L'autrice dà volto e voce a una donna vissuta otto secoli fa, Margherita da Cortona (1247-1297): una donna con i suoi sogni, i suoi desideri, le sue passioni e anche le sue cadute. Ne esce il ritratto di una donna incredibilmente attuale. In Margherita possono riconoscersi le adolescenti di oggi, con le loro inquietudini e le loro aspirazioni, spesso fraintese dal mondo degli adulti. Margherita non è nata santa e non è mai entrata in convento. Ha avuto una vita ricca di eventi ed emozionante come un romanzo. Giovane contadina analfabeta ha sposato il cavaliere dei suoi sogni ed ha avuto un figlio (Iacopo): è diventata una delle dame più potenti di tutta la Toscana. Poi le hanno ammazzato il marito (Raniero dei Del Pecora), ha toccato l'abisso della follia e ha trovato Dio. In lei si possono riconoscere le donne che sono state capaci di lasciarsi guidare dalla verità dei loro sogni verso l'amore più grande, senza per questo rinnegare il bello e il buono della vita. L'autrice ha cercato qui di smontare l'abito convenzionale di "peccatrice santa" che le è stato arbitrariamente cucito addosso, secondo uno stereotipo che fa di lei una "Nova Magdalena", confermato da scritti, romanzi e sceneggiature, anche recenti. Proprio come Maria di Magdala, Margherita, nonostante il riconoscimento della santità, sconta il peso di una cultura che, ostile alla donna, distorce la verità storica e rischia di appannare il fascino della sua straordinaria personalità.