Cosa è l’Europa? Dieci anni dopo la fine delle II guerra mondiale il teologo gesuita E. Przywara cerca di ricostruire una Idea di Europa attraverso una prospettiva unitaria con la quale interpreta una molteplicità di dati filosofici, storici e teologici. Una rilettura che propone uno studio della dimensione 'cristiana' dell’Europa, nella quale, partendo da una comprensione del cristianesimo basata sul Vangelo, da una analisi attenta del rapporto con il popolo ebraico e dallo svelamento di alcune radicate ambiguità teologico politiche, egli pone ogni progetto politico che si vuole cristiano in una salutare 'crisi' di ripensamento e di rinnovamento politico e – soprattutto – ecclesiale. Un libro ancora di drammatica attualità che offre al lettore non specialista una bussola per comprendere fenomeni di lunga durata che vanno ben oltre il nostro stesso presente.
La reciprocità è alla base delle nostre relazioni affettive e dei nostri rapporti interpersonali. Anche all'interno dei contesti familiari di appartenenza, delle comunità religiose o del mondo politico e istituzionale, l'ordine della reciprocità rappresenta quello spazio di relazione, quella trama di socialità che permette gli scambi più importanti della nostra esistenza.
Questo libro si propone di mettere in luce quanta attenzione don Tonino Bello ha prestato alla politica in un contesto storico in cui essa andava perdendo spessore e passione per consegnarsi a un declino etico e ideale che non pare esaurito. L'autore rilegge i numerosi interventi pubblici e alcuni scritti in cui il Vescovo di Molfetta unisce profonda religiosità, slancio poetico, cultura "laica" e attenzione alla storia: essi costituiscono, oggi come ieri, un incoraggiamento a quella "cura del bene comune" in cui deve consistere la politica; prestando attenzione agli altri, a partire dagli ultimi, e non agli interessi personali o particolari. Una lettura inedita di un uomo tra i più aperti e affascinanti del cattolicesimo moderno, destinata a chi, credente o no, abbia a cuore un sistema di valori alti e condivisi su cui costruire la convivenza civile e democratica.
Nel linguaggio odierno e nell'attuale dibattito culturale e politico il tema della "laicità" è contraddistinto da un elevato tasso di indeterminatezza: si parla di laicità negativa, di laicità neutrale, di laicità positiva, di "sana" laicità... D'altro canto, anche la nozione di "democrazia" sembra conoscere una profonda crisi identitaria: costituisce un valore ultimo oppure un valore strumentale? È autoreferenziale oppure suppone un quadro di principi e valori che la precedono? Questi problemi, accentuati dalle pressanti istanze di pluralismo e dall'incalzante emergenza democratica, rimandano a questioni che hanno una grande importanza politica e culturale, ma anche una forte rilevanza teologica e religiosa: il rapporto tra Stato e Chiesa, tra politica e fede, tra libertà civile e libertà religiosa... L'ATI, avendo coscienza che la "questione" della laicità "mette in questione" la teologia stessa, fedele allo spirito del Vaticano II e in particolare alla Gaudium et spes e alla Dignitatis humanae, con il presente volume vuole offrire un proprio apporto alla riflessione in atto. In chiave interdisciplinare, vengono offerti autorevoli contributi di storici (M. Guasco e D. Menozzi), sociologi (J. Baubérot e L. Diotallevi), filosofi (F. Conigliaro) e teologi (E. Genre, S. Dianich, P. Coda e C. Torcivia)
La minaccia più potente che è alla base della crisi delle istituzioni e dell’ethos civile è rappresentata dal primato delle tecnologie, e verosimilmente dell’economia, che plasmano i rapporti umani e producono una separazione tra le relazioni sociali, tra l’aspetto strategico-funzionale (preminente) e l’aspetto di alleanza civile (relegato alla sfera privata). I cristiani dispongono di un criterio teologico per collocarsi in questa situazione inedita? Sono chiamati a difendere il carattere indeterminabile del legame sociale, seguendo una traccia di alleanza religiosa costitutiva di ogni società, oppure partecipando semplicemente all’istituzione permanente della democrazia? Queste e altre sono le domande a cui cerca di rispondere il presente volume.
Destinatari
Studenti di teologia e filosofia.
Autore
GIANNI MANZONE insegna Dottrina Sociale della Chiesa presso la Specializzazione dell’Istituto Redemptor Hominis nella Pontificia Università Lateranense, dove è professore ordinario dal 2005. Tiene anche seminari nella Facoltà di Teologia e corsi di etica sociale nell’Università Urbaniana. Dal 1997 svolge la funzione accademica di coordinatore nella Specializzazione in Dottrina Sociale della Chiesa e partecipa a convegni internazionali sull’etica e sulla Dottrina Sociale della Chiesa.
Cosa vuol dire tolleranza nelle attuali societa interculturali. Una ricerca che affronta il principio della tolleranza dalla prospettiva della Dottrina sociale della Chiesa. Punto di riferimento della sua concezione di tolleranza, nel confronto con le diverse situazioni storico-culturali, e un'ontologia della persona che permette di fondare la tolleranza come esigenza morale inerente al soggetto umano e connessa al primato dei rapporti di prossimita. Alla luce di una riflessione antropologica sulla liberta umana e sul nesso tra liberta e verita emerge che l'approccio personalistico e particolarmente adeguato alle problematiche emergenti dalle societa multietniche, in quanto e spessore esistenziale dei soggetti coinvolti a venire in primo piano e a diventare decisivo per la riflessione sull'estensione e sui limiti della tolleranza.