Questo libro non è una biografia, ma una raccolta di testi frizzanti e profondi con cui, don Giorgio Buzzo, sacerdote veneziano, ha conquistato il cuore di tanti giovani, molti dei quali hanno abbracciato, grazie anche al suo sorriso contagioso e alla sua opera instancabile, la chiamata a dedicarsi al Signore. Un testo dedicato ai ragazzi adolescenti e agli adulti educatori con indicazioni non scontate sulla vocazione e sulle nostre comunità.
L’autore riflette su come l’educazione alla bellezza permetta ai giovani, ma non solo, di riscoprire le proprie nobili origini e, con esse, il punto di raccordo fra etica ed estetica. Nei momenti storici in cui ogni riferimento cade, studiare e approfondire l’immenso patrimonio culturale e artistico dell’antichità “classica” permette la riscoperta dell’umano. In circa quattro decenni di attività educativa nell’ambito dell’insegnamento della musica ai giovani, l’autore ha potuto verificare “sul campo” che nel nostro passato c’è un tesoro di conoscenze e sensibilità in grado, in ogni momento, di indicare una strada da seguire per curare la nostra umanità – anche quella liquida e post ideologica – che vive una crisi profonda, la cui causa non è solo economica.
Sogno, vita, speranza, amore, felicità… realtà che esprimono la direzione, il senso dato alla vita. Grandi parole che ne contengono altre, importanti per quei giovani – ma non solo – ai quali in modo speciale l’autore si rivolge, rileggendo la Christus Vivit di Papa Francesco per scoprirne significati diversi da quelli che il mondo oggi offre, dei quali i giovani non si accontentano. Parole che il libro invita ad ascoltare con l’aiuto della Parola di Dio, a contemplare attraverso alcune immagini, a pensare applicandole alla vita. Parole radicate nella «memoria» sapiente degli adulti ma spinte a «correre» dall’audace creatività dei giovani. Parole sempre Giovani, perché approfondite dal «linguaggio della vicinanza e dell’amore» e vivificate dall’incontro con Cristo, Parola del Padre, sempre «giovane», che «vive» nei giovani.
Il testo di Luciano Meddi offre al lettore una presentazione sintetica ma esauriente di un problema pastorale e catechistico oggi molto discusso: quello del Primo Annuncio (PA). Il volumetto si sviluppa in sette capitoli, a partire dalla considerazione critica dell'attuale azione evangelizzatrice sviluppata in Italia (1° cap.). Al miglioramento di quanto si opera pastoralmente sul piano dell'annuncio giova un richiamo al fondamento teologico dell'attività evangelizzatrice della Chiesa (2° cap.) e l'esplicitazione dei termini in gioco nel processo evangelizzatore di iniziazione alla fede (evangelizzazione, kerygma e PA). Sul fondamento di queste basi si sviluppa la proposta dell'autore, incentrata sulla categoria di narrazione del Mistero Pasquale (capp. 4-6); categoria che può trovare esplicitazione attraverso diversi filoni, da valorizzare in funzione dei diversi referenti del PA.
Pensare di diventare medico e ritrovarsi per "scherzo" alle prove di selezione per entrare in seminario. È il caso del cardinale Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, uno dei "papabili" nell'ultimo conclave e tra i maggiori collaboratori di Papa Francesco. Fare il cameriere e dopo un'esperienza di volontariato tra i poveri della Colombia ritrovarsi prete, vescovo e cardinale. È l'avventura di Gérald Cyprien Lacroix, arcivescovo nel Quebec... Sono solo due delle "sorprese" disseminate come perle nelle 14 interviste realizzate durante il sinodo per i giovani. Dai loro racconti e riflessioni emerge la fotografia di una Chiesa in prima linea sulle frontiere della povertà, della sofferenza e che testimonia come la fede diventa anche martirio. Il desiderio di una comunità che vuole ascoltare soprattutto i giovani e renderli protagonisti di una nuova "primavera" che porti aria nuova nel mondo.
Il sussidio del Movimento Giovanile Salesiano 2019-2020 propone un percorso di crescita e maturazione sul tema "insolito" ma sempre attuale della santità, offrendo alcune suggestioni sull'"essere santi" a partire dalla vita. Il progetto rispetta la tradizionale formula "3 + 1", cioè tre sussidi per diverse fasce d'età e un sussidio per i giovani: oltre a questo Sussidio adolescenti, il Sussidio fanciulli, il Sussidio preadolescenti e il Quaderno giovani in formato tascabile (tutti acquistabili separatamente). Il sottotitolo #lìdovesei è anche un vero hashtag che accompagnerà sul web le attività dei sussidi.
I giovani sono scomodi, spesso irruenti, a volte irrispettosi. Vogliono l'impossibile, cercano di spingersi sempre un po' oltre il limite. Soprattutto, i giovani riescono a mettere in scacco il discorso degli adulti con l'autenticità e la spregiudicatezza tipiche della loro età. I giovani non si nascondono di fronte alle contraddizioni del mondo. E una comunità, se vuole sopravvivere, ha bisogno di loro, della loro tensione a innovare. Ciononostante, ogni comunità vive la spinta al cambiamento propria della gioventù come una minaccia. Tale contraddizione è l'oggetto di indagine di questo libro. L'autore ha raccolto le esperienze, le paure e le riflessioni di tante ragazze e tanti ragazzi che ha incontrato durante lezioni e seminari tenuti in giro per l'Italia e le ha raccontate e analizzate in queste pagine. Il risultato è il ritratto di una generazione che definisce se stessa, il proprio rapporto con la famiglia, la sessualità, la religione e la politica nella ricerca di un originale equilibrio tra vecchie categorie novecentesche e nuove tecnologie digitali. Perché l'adolescenza è, innanzitutto, accettazione della propria differenza, della propria singolarità, dell'autenticità che ci abita. Prefazione di Paolo Di Paolo.
Il sussidio del Movimento Giovanile Salesiano 2019-2020 propone un percorso di crescita e maturazione sul tema “insolito” ma estremamente attuale della santità. Il percorso offre alcune suggestioni sull'”essere santi” a partire dalla vita. Il progetto rispetta la tradizionale formula “3 + 1”, cioè tre sussidi per diverse fasce d’età e un sussidio per i giovani: oltre a questo Sussidio fanciulli, il Sussidio preadolescenti, il Sussidio adolescenti e il Quaderno giovani in formato tascabile, pensato per accompagnare giovani, animatori ed educatori sostenendo la comprensione del tema e il percorso formativo. Il sottotitolo #lìdovesei è anche un vero hashtag che accompagnerà sul web le attività dei sussidi.
Il sussidio del Movimento Giovanile Salesiano 2019-2020 propone un percorso di crescita e maturazione sul tema “insolito” ma estremamente attuale della santità. Il percorso offre alcune suggestioni sull'”essere santi” a partire dalla vita. Il progetto rispetta la tradizionale formula “3 + 1”, cioè tre sussidi per diverse fasce d’età e un sussidio per i giovani: oltre a questo Sussidio fanciulli, il Sussidio preadolescenti, il Sussidio adolescenti e il Quaderno giovani in formato tascabile, pensato per accompagnare giovani, animatori ed educatori sostenendo la comprensione del tema e il percorso formativo. Il sottotitolo #lìdovesei è anche un vero hashtag che accompagnerà sul web le attività dei sussidi.
Il sussidio del Movimento Giovanile Salesiano 2019-2020 propone un percorso di crescita e maturazione sul tema “insolito” ma estremamente attuale della santità. Il percorso offre alcune suggestioni sull'”essere santi” a partire dalla vita. Il progetto rispetta la tradizionale formula “3 + 1”, cioè tre sussidi per diverse fasce d’età e un sussidio per i giovani: oltre a questo Sussidio fanciulli, il Sussidio preadolescenti, il Sussidio adolescenti e il Quaderno giovani in formato tascabile, pensato per accompagnare giovani, animatori ed educatori sostenendo la comprensione del tema e il percorso formativo. Il sottotitolo #lìdovesei è anche un vero hashtag che accompagnerà sul web le attività dei sussidi.
Il testo nasce da un'esperienza maturata in varie diocesi e all'estero. Gli autori, proprio a partire dal loro diretto contatto con i giovani, hanno costruito dei percorsi di interculturalità per aiutare animatori di gruppi giovanili a formare al dialogo tra culture diverse, tenendo conto delle dinamiche psicologiche e sociali che si attivano in contesti multiculturali. La Chiesa italiana ed europea, e la stessa società, sono chiamate a essere interculturali, capaci di integrare e valorizzare le ricchezze di culture e identità autoctone e straniere. Questo testo può essere accolto nell'ambito della pastorale giovanile, ma anche in contesti scolastici e civili in genere. Gli autori sono tanti, alcuni anche molto conosciuti nel mondo della pastorale e animazione all'interculturalità: Fabio Baggio, Enrico Selleri, Antonella Mattei, Gabriele Beltrami. Tutti condividono una certezza: la diversità culturale è una ricchezza da scoprire. Tutti ne hanno fatto una scelta di vita, molti tra loro sono autori, cantautori e formatori per Scalamusic.
Dieci commenti di voci autorevoli ai punti del decalogo per gli oratori dell’arcivescovo Delpini, accompagnati da una parte esperienziale a cura di chi l’oratorio lo vive. Per riflettere, lasciarsi provocare, “mettere le mani in pasta”, e vivere l’oratorio con stile.
Tutti sono chiamati alla felicità e alla santità. L’oratorio educa ragazzi, adolescenti per introdurre alla giovinezza cristiana, tempo di responsabilità da vivere negli ambienti adulti, portando a compimento la propria vocazione.
«L’oratorio è l’adesso di Dio. La comunità cristiana non si esercita nella retorica del futuro, che tanto spesso avvilisce ogni relazione con i giovani. Al contrario: l’oratorio è la comunità presente, che intende ascoltare, accompagnare e festeggiare con i giovani, oggi. L’oratorio provoca la comunità cristiana a dare il meglio di sé. A cercare e scoprire le risorse che possiede, e che forse sono tuttora inattivate e inespresse. La cura dei piccoli – che ogni oratorio vuole esprimere concretamente – è l’opportunità che ogni comunità cristiana può cogliere per una vera conversione missionaria.» Don Stefano Guidi
Si ringraziano per i contributi: Don Mario Antonelli, Daniela Mapelli, Maurizio Messaggi, Laura Musarra, Don Riccardo Pascolini, Don Cristiano Passoni, Monsignor Luca Raimondi, Don Massimiliano Sabbadini, Sergio Tramma. Gli educatori dell’Oratorio di Sesto Calende (Va). La parte esperienziale è a cura degli educatori di Aquila&Priscilla.
Un vero e proprio "decalogo" per riflettere su cosa vuole essere l'oratorio diocesano nel prossimo futuro. Dieci parole suggerite dall'arcivescovo di Milano Mario Delpini, che chiama l'oratorio a ripensarsi nel presente e a guardare al proprio futuro. Dieci autorevoli personaggi "amici dell'oratorio" che commentano e approfondiscono i "dieci comandamenti", tra accoglienza di tutti, accompagnamento e dono.