Dalle pagine di questo volume emerge un mondo meraviglioso, enigmatico, di straordinaria bellezza eppure saldamente reale. Come afferma padre Tichon "è un libro su noi tutti chiamati alla santità malgrado la nostra fallibilità". Ogni racconto è la storia della "rivelazione" nella vita di qualcuno. Considerato già un classico della spiritualità che parla non solo ai cristiani di ogni confessione ma anche agli atei Santi di tutti i giorni cattura il lettore come solo pochi libri sanno fare.
Il libretto è una guida quotidiana per i quaranta giorni di Quaresima. È il tempo di preghiera e di approfondimento della propria fede. La meditazione della Parola, che Dio ci dona nella santa Messa quotidiana, ci aiuta a capire qual è il compito che il Signore chiede da noi per ogni giorno specifico. Mettendo in pratica ciò che ci chiede, facciamo diventare realtà il Vangelo proclamato. Così come il Verbo si fece carne per la nostra salvezza, anche noi facciamo diventare "carne" il Vangelo ascoltato.
Terra sconosciuta in cui ci inoltriamo lentamente, paese aspro da attraversare e da conquistare, la vecchiaia ha le sue grandi ombre, le sue insidie e le sue fragilità, ma non va separata dalla vita: fa parte del cammino dell'esistenza e ha le sue chances. È il tempo di piantare alberi per chi verrà. Vecchiaia è arte del vivere, che possiamo in larga parte costruire, a partire dalla nostra consapevolezza, dalle nostre scelte, dalla qualità della convivenza che coltiviamo insieme agli altri, mai senza gli altri, giorno dopo giorno. È un prepararsi a lasciare la presa, ad accettare l'incompiuto, ad allentare il controllo sul mondo e sulle cose. Nell'inesorabile faccia a faccia con il corpo che progressivamente ci tradisce, Enzo Bianchi invita tutti noi ad accogliere questo tempo della vita pieno, senza nulla concedere a una malinconica nostalgia del futuro, ma anzi trovando qui l'occasione preziosa di un generoso atto di fiducia verso le nuove generazioni.
Meditazioni e messaggi di un angelo custode, da far proprie e recitare nell'intero corso di un anno.
Un agile libricino da portare sempre con sé per pregare il santo Rosario. Dopo la spiegazione iniziale che illustra come si recita, vengono riportate le preghiere di introduzione per poi entrare nel vivo dei misteri della gioia, della luce, del dolore e della gloria. Ogni mistero è accompagnato da semplici e illuminanti commenti che offrono importanti e concreti spunti di riflessione. Seguono la Salve Regina, le litanie, la preghiera a san Michele arcangelo, la preghiera "A te, o beato Giuseppe" di Leone XIII. Chi vuole accostarsi alla preghiera del santo Rosario non può non avere tra le mani questo testo.
Questo libro intende fornire agli studenti gli strumenti concettuali necessari per affrontare con rigore di metodo e con spirito critico la complessa e dinamica realtà delle aziende. Il testo costruito intorno alle seguenti idee di fondo: l'unitarietà dei fenomeni aziendali, che devono essere osservati nei loro molteplici aspetti (di gestione, di organizzazione, di rilevazione), ma sempre in un'ottica integrata; la centralità delle persone, membri di istituti, e la ricerca dell'economicità attraverso il contemperamento degli interessi di tutti i portatori di attese; l'estensione dell'analisi a tutte le classi di istituti (non solo le imprese, ma anche le famiglie, lo Stato, gli istituti nonprofit); il progresso economico come mezzo per il progresso civile.
erónimo Nadal entró en la Compañía en noviembre de 1545, fue formado directamente por Ignacio, y asimiló su espíritu hasta tal punto que según el P. Juan de Polanco no podría encontrarse otro que le aventajara en ello.
El mismo Ignacio requirió su ayuda en la redacción de las Constituciones y −también según testimonio de Polanco− para que las leyese y las anotase con todo lo que le viniese en mente. En 1553 lo envía a España y Portugal para que las explique a las nacientes comunidades.
Este encargo lo repetirán tanto Diego Laínez como Francisco de Borja y se prolongará para alcanzar hasta la totalidad de las comunidades jesuitas de Europa. Se ha calculado que no hubo jesuita en Europa con el que en aquellos años Nadal no se hubiera entrevistado una o dos veces. De manera que influyó más en la formación de los jóvenes de la Compañía, que el mismo Ignacio, al que no habían visto nunca, o cualquier otro de los primeros compañeros, de modo que puede justamente ser considerado como el segundo Fundador de la Compañía de Jesús.
En todas las comunidades que Nadal visitaba dejaba innumerables instrucciones, necesariamente particularistas y temporales. Otra cosa eran las pláticas, en las que no sólo exponía las Constituciones sino que iba confirmando lo dicho con hechos de la vida de Ignacio, muchos de ellos sólo por Nadal conocidos como confidente que fue de Ignacio.
En el presente volumen se recogen esas pláticas (prácticamente todas las que nos han llegado) con las que instruyó a los jesuitas de toda Europa durante los 35 años de su vida en la Compañía (1545 – 1580) y que constituyen la expresión más autorizada del espíritu de las Constituciones.
Annachiara Valle firma questo agile volume dedicato a una figura storica della politica e del cristianesimo italiano, Giorgio La Pira. Un personaggio, un episodio, una virtù: I buoni maestri è una serie di dieci volumi pensata per raccontare la vita, il pensiero e l'opera di uomini e donne capaci di ispirare le nostre vite sulla strada verso il bene.
Giorgio Agamben è uno dei maggiori filosofi viventi. Il suo pensiero è studiato in tutto il mondo. La sua opera si costituisce di incontri ripetuti e profondi con i problemi e i protagonisti della filosofia occidentale. Da Aristotele a Leibniz, da Carl Schmitt a Walter Benjamin, da Heidegger a Foucault, le voci più autorevoli della storia del pensiero occidentale sono presenti in un confronto serrato sui temi della filosofia del linguaggio e della rappresentazione, della storia e della temporalità, della forza della legge e della biopolitica.
Riccardo Panattoni ha deciso di avventurarsi nell’orizzonte di senso di Giorgio Agamben e per ripercorrere i suoi scritti si lascia guidare dal filo rosso della clandestinità. La clandestinità appartiene alla natura della nostra vita. Caratterizza l’esperienza e si manifesta nella nostra incapacità di appropriarci del nostro corpo, come nei disturbi della parola e della gestualità. È testimoniata dal concetto di inconscio, che irrompe per deludere ogni illusione di integrità di un qualche Io, di un’identità personale.
Panattoni si mette sulle tracce del grande filosofo italiano e costruisce una guida rigorosa e appassionante attraverso le sue parole.
“L’incommensurabile clandestinità a cui soggiace la nostra vita privata, presa in tutti i suoi risvolti, anche quelli più ridicoli, sembra presentare un passaggio essenziale per cogliere il legame costitutivo che persiste tra la politica e la vita.”
L’uomo credente non è solo colui che ascolta la parola di Dio e le obbedisce, ma anche colui che sente, vede, percepisce, tocca quella stessa Parola. Nel cristianesimo, religione del Dio fatto uomo, l’uomo non è obbedienza senza essere emozione, non è conoscenza senza essere passione, non è ascolto senza essere contatto, non è parola senza essere spazio e tempo, gesto e azione, immagine e suono, musica, danza, arte. Il volume intende proporre alcuni orientamenti significativi per riconoscere quell’esperienza estetica che attraversa l’arte e confrontarli con quell’esperienza religiosa che appartiene al rito.
Giorgio bonaccorso è monaco benedettino e docente presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Santa Giustina (Padova). Studioso delle radici profonde del rito, approfondisce e commenta testi di antropologia, teologia, filosofia e letteratura. Tra i suoi libri ricordiamo: Il rito e l’Altro. La liturgia come tempo, linguaggio e azione (20122); La liturgia e la fede. La teologia e l’antropologia del rito (2010); Il corpo di Dio. Vita e senso della vita (2006); Il tempo come segno: vigilanza, testimonianza, silenzio (2004).
Segreti, tradimenti e passioni di chi comanda oggi in Italia. Per la prima volta nella storia della Repubblica, a comandare in Italia è una donna. Giorgia Meloni ha fondato un partito, ha vinto le elezioni ed è decisa a imporre una nuova classe dirigente, anche a costo di scontentare alleati, colleghi di partito e pezzi di apparato burocratico e dei servizi segreti. Ma cosa sta succedendo realmente all'interno dei Palazzi del potere? Luigi Bisignani e Paolo Madron, in un'incalzante conversazione, raccontano la lotta in corso per entrare nelle stanze dove si decidono le sorti del paese e per sedersi ai tavoli che contano davvero: senza fare sconti a nessuno svelano i retroscena, i complotti, i patti stretti più o meno alla luce del sole per accaparrarsi le poltrone migliori nei ministeri, nei consigli di amministrazione delle partecipate, nelle segreterie. Nel raccontare la traiettoria politica che ha condotto una giovane militante delle sezioni della destra romana fino alla presidenza del Consiglio, "I potenti al tempo di Giorgia" disegna una mappa imprescindibile per individuare, nome per nome - da Elly Schlein a Marina Berlusconi -, quali sono i sorprendenti vincitori e quali i furiosi sconfitti di questa guerra all'ultimo sangue nei primi anni dell'era Meloni.
"Si legge", scrive Giorgio Vasta nel testo che accompagna queste "Lettere familiari" di Giorgio Manganelli, "intromettendosi tra i bisbigli degli innamorati o dei fratelli, risalendo lungo la spirale che lega un figlio a una madre, il respiro di un padre a quello della figlia. Si legge di ciò che è stato il quotidiano degli altri, che a volte fiorisce improvviso e a volte se ne resta legnoso, un quotidiano che è progetto, problema, fantasticazione, ricerca, inciampo, delusione, e dunque si leggono le circostanze minute delle giornate, le attese, i preparativi, i presentimenti e i dispiaceri, tutte le piccole vicende del corpo - le eccitazioni, i disturbi -, si leggono i desideri, i tormenti, le ambizioni, le frustrazioni, tutti i farò e dirai e andremo e saremo: l'esistenza che mentre accade è sempre un po' baldanzosa un po' patetica, cieca e sorda, timida, famelica, simultaneamente vulnerabile e indistruttibile; e ancora, continuando a fare irruzione nella dimora delle confabulazioni private si legge di come a un certo punto la morte smaglia il tempo, separando il tempo dal tempo e insieme umiliandolo, e allora la scrittura tenta di farsi consolazione per provare a stare dentro la scomparsa".