Perché un nuovo libro sulla lectio divina? C’è ancora altro da dire sul suo significato e le sue tappe? Perché, come ben evidenzia Goffredo Boselli nella prefazione, questo libro non propone semplicemente una nuova introduzione alla lectio divina, ma accompagna il lettore nella scoperta di come Gesù stesso nella sinagoga di Nazaret ha letto le Scritture. Il cristiano, infatti, è chiamato a leggere le Scritture come Cristo le ha lette, ad imparare da lui mettendosi alla scuola della Parola che legge le Scritture.
Per questo, l’autore non sceglie un brano evangelico tra i tanti possibili per iniziare all’arte della lectio sancti evangelii, ma sceglie quel brano in cui l’evangelista Luca codifica la lettura cristiana delle Scritture.
Un libro che non insegna unicamente un metodo ma che, attraverso la lectio divina, vuole educare a gustare e a vivere il Vangelo.
L’antologia biblica di racconti su Eliseo fa risaltare la sua unicità tra i profeti dell’AT. Scelto come successore di Elia direttamente da Dio, non sarà un mero clone del suo méntore, lo sorpasserà nello stile e nel numero dei prodigi. Rispetto al solitario Elia, in dialogo con Yhwh, che non varca mai, tranne una volta, i confini di Israele, Eliseo non riceve comunicazioni divine, si muove in scenari internazionali e interagisce con ogni genere di persone senza discriminazione di ceto, razza e religione. La sua figura è complessa, non priva di ambiguità e di astuzie, sempre al servizio del disegno di un Dio presente, ma dietro le quinte. Nella continuità di AT e NT, Eliseo appare precursore del Cristo: dall’inizio, rivelandoci che l’Assoluto ha a cuore soprattutto i senza volto e nome, sino all’ultimo, da un sepolcro aperto che dischiude speranza. Questa proposta di lectio divina sul profeta Eliseo, i suoi prodigi e le sue avventure, è una primizia assoluta in Italia.
Destinatari
Indicato per la lectio divina di gruppi, associazioni, parrocchie, comunità, ma anche per la meditazione personale.
Autore
Antonio NEPI, sacerdote della diocesi di Fermo, ha conseguito il dottorato in scienze bibliche al Pontificio Istituto Biblico, ha studiato a Roma e a Gerusalemme ed è docente stabile di ebraico e AT presso l’Istituto Teologico Marchigiano (sede di Fermo e Ancona). Autore di varie pubblicazioni in campo biblico, presso le Edizioni Messaggero ha pubblicato due volumi di commento al libro dell’Esodo (collana Dabar-Logos). Già rettore del Seminario diocesano, svolge la sua attività pastorale nella zona montana della diocesi di Fermo.
La Parola di Dio non invecchia mai né mai passa di moda. Avvento significa attesa e sappiamo che tutti dobbiamo sempre vivere in attesa del Signore che viene. Egli viene, sempre, e chiede che noi siamo pronti per aprirgli appena bussa alla nostra porta. Riviviamo l'Avvento come storia umana e, meglio, come storia personale. Rileggiamo alcuni testi sempre con spirito di grande fede, con umile disponibilità alla luce dello Spirito e con grande docilità. Non serve ascoltare se non si assimila e non si incarna la Parola. Guida per la Lectio Divina è il grande profeta dell'evento messianico: il profeta Isaia. Lasciandoci illuminare dal suo messaggio rivivremo alcune tappe. Tappe di storia antica, di storia del popolo di Dio. Tappe di nostra vita: è perennemente viva ed attuale la Parola di Dio rivolta al suo popolo. A noi. Oggi. Riviviamo la nostra storia come svolgimento di cinque momenti o stati d'animo. Proponiamo cinque schemi di Lectio Divina con un testo biblico, un suggerimento per la meditazione, alcuni spunti di riflessione, una preghiera con i Salmi.
Prefazione di Enzo Bianchi
Una introduzione completa, concreta e attuale al metodo della lectio divina, ancorato alla tradizione della Chiesa, per una spiritualità viva fondata sulla Scrittura.
Descrizione
Questo testo raccoglie il frutto di tanti anni di esperienza nell’ascolto orante e nella condivisione della parola di Dio, esperienza vissuta in comunità e in gruppi tanto di giovani quanto di adulti. Arricchito da significative letture patristiche, vuol essere un aiuto a percorrere con fedeltà e costanza il metodo della lectio divina, nella convinzione che esso porterà all’unità nella carità dei credenti attorno a Cristo, Parola vivente del Padre, e porterà anche unità tra parola di Dio, Spirito santo e vita cristiana.
Stiamo infatti vivendo un tempo prezioso nella vita della Chiesa: al centro della missione evangelizzatrice si pone la parola di Dio, per una rinnovata esperienza spirituale di tutti i cristiani, a livello personale e comunitario. In questo, la lectio divina si mostra davvero «capace di schiudere al fedele il tesoro della parola di Dio, ma anche di creare l’incontro con Cristo, parola divina vivente» (Verbum Domini 87).
Il Sinodo minore indetto dal nostro Arcivescovo impegna le comunità della diocesi a diventare “Chiesa dalle genti”. Nell’epoca di cambiamento che stiamo vivendo, uno dei tratti più evidenti è la presenza nelle nostre terre di persone di altri Paesi e di altre culture. Non possiamo pensarci come comunità di Cristo stando semplicemente accanto a loro; occorre ripensare il senso dell’essere Chiesa, riconoscere che nessuno è straniero o ospite ma che tutti siamo concittadini dei santi e familiari Dio.
Ma il cammino per acquisire tale consapevolezza non è automatico. Abbiamo bisogno di convertirci e di lottare per vincere la tentazione di rimanere chiusi nelle nostre abitudini perché timorosi di trovarci esposti a qualcosa di troppo nuovo. Proponiamo dunque la lectio sulla Lettera di Paolo agli Efesini come un alimento utile per la nostra conversione.
Giona, ovvero il Disertore, che fugge dalla chiamata di Dio ad annunciare il castigo di Ninive, la grande città del Nemico, il regno del Male. Ma perché Giona fugge? Perché sa che il suo Dio ha un grave difetto: è capace di un amore senza misura, che sa perdonare a tutti, ma proprio a tutti. Ma se Giona è il Disertore, Dio è il Persecutore che insegue Giona fin nel ventre del pesce in cui è finito e lo obbliga a compiere la missione per cui è stato scelto. Con le conseguenze che Giona temeva sin dal principio... Una storia biblica, ironica e paradossale, che ci parla di vocazione e misericordia, riletta a due voci con profondità e brillantezza da un prete e da una consacrata.«Questa è una vera lectio divina! Non consente al lettore di leggere e basta, ma lo costringe a "essere letto"!» (Fabio Rosini).
Il libro prende in considerazione - con l'andamento tipico della lectio divina - una passo della Bibbia che racchiude un'interrogativo di grande importanza appartenente alla più genuina tradizione religiosa di Isreaele, e non solo: a che serve fare il bene e affannassi per tante cose se, alla fine, la morte costituisce il traguardo verso cui si incammina ogni essere vivente? Una domanda fondamentale che riguarda la vita degli esseri umani e la sua dimensione vocazionale, una domanda resa ancora più urgente dall'attuale "corsa" di tutto, a velocità folle, verso cosa? Il sapiente Qoèlet presenta la sua risposta dopo una riflessione appassionata e attenta sull'esistenza umana, elaborata alla luce della verità racchiusa nel mistero di Dio e dell'essere umano.
Si riparte con l'anno A, quindi -credevamo- con il più istituzionale dei Vangeli. E invece scopriamo che camminando con il Gesù di Matteo siamo nel margine.Un autentico spiazzamento, in linea con gli instancabili richiami alle periferie e all'uscita di papa Francesco. Insieme con le parole per dirlo questo margine, i passaggi meditativi, intessono fili molteplici: autrici e autori anonimi o ben noti, credenti o laici, esperti di Bibbia o di scienze umane, padri della Chiesa e teologhe femministe. Un tessuto di voci ed esperienze recenti a dire che davvero il regno si è terribilmente avvicinato alla vita. Non abbiamo scuse per restare separati tipo i farisei di Matteo.
L'itinerario dei Gruppi di Ascolto della Parola è interamente dedicato a un discorso del Vangelo secondo Matteo, il "discorso in parabole", contenuto nel capitolo 13. È l'occasione opportuna per mettere a fuoco che cosa sia una parabola, come funziona, come possiamo leggerla oggi. Gesù amava parlare in parabole e i Vangeli ci regalano alcuni gioielli narrativi e teologici, diventati ormai perle che si stagliano fra i classici della letteratura di tutti i tempi.Le parabole ci rivelano qual era lo sguardo di Gesù sul mondo, come si posavano i suoi occhi sulla vita. Egli si dimostra un attento osservatore della realtà di tutti i giorni, che tutti viviamo. Eppure quella realtà quotidiana diventa il linguaggio con cui egli parla del Regno di Dio. Nella nostra vita ci sono già tanti segni che parlano di Dio, della sua rivelazione: occorre riconoscerli. Si tratta di avere occhi attenti, sensi spirituali per valorizzarli, "allenati" anche grazie al cammino proposto dai Gruppi di Ascolto della Parola.
Proposta di itinerario spirituale a partire dalla lettura e meditazione dell'Antico Testamento per iniziare un cammino di crescita personale. L'autore, padre Gianni Cappelletto, umile e saggia guida, accompagna il lettore a scoprire come nelle narrazioni dei libri della Bibbia Dio e l'uomo (ogni uomo e donna) stiano sempre l'uno di fronte all'altro. E in questo mostrarsi e rivelarsi ci sia posto per ogni storia umana desiderosa di porsi le domande imprescindibili dell'esistenza: Chi è Dio per me? Qual è il mio compito su questa terra? Chi sono io per gli altri?
«Apriamo il Vangelo di Gesù, guidati dalle riflessioni del Vescovo Mons. Enrico dal Covolo, e torniamo con gioia nelle braccia del Padre. RinnoviamoGli la nostra fedeltà e la nostra fiducia di figli. La misericordia non è un a priori kantiano, ma è la presenza reale e storica del Risorto nella Chiesa e nel mondo, unico Redentore dell’uomo». Dalla Presentazione di S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi
La tunica dalle lunghe maniche è l'abito prezioso che Giacobbe dona a Giuseppe, il figlio prediletto. È il punto di partenza di una delle storie più belle della Bibbia, un gioiello di letteratura ma anche una vicenda in cui possiamo specchiare le nostre vite. Ci scopriamo così simili ai fratelli di Giuseppe, pieni di invidia e gelosia, presi dalla voglia di primeggiare, incapaci di comprendere che l'unico Padre ama ciascuno di noi in modo differente ed esclusivo. Mons. Bregantini, con la sua capacità di far "parlare" il testo biblico e di calarlo nel vivo delle nostre esistenze quotidiane, offre uno strumento dal linguaggio accessibile a tutti, per la riflessione personale e comunitaria.