La spiritualità ha bisogno della Chiesa? È il titolo provocatorio che raccoglie gli Atti della 61 a 62 a Settimana di Spiritualità tenuta al "Teresianum" il 14-18 marzo 2021: cinque giornate dedicate a un aspetto particolare della presente tematica, su cui hanno riflettuto Silvano Giordano ocd, professore in Storia della Chiesa, Lukasz Strzyz-Steinert ocd, direttore della rivista Teresianum e curatore di "Fiamma viva", Yvonne Dohna Schlobitten, professoressa della Pontificia Università Gregoriana, Adrian Attard ocd, vicerettore del "Teresianum", Francesco Romano ocd, professore in Diritto Canonico, Giacomo Pavanello, parroco romano e uno dei responsabili della Comunità Nuovi Orizzonti, Fulvio Ferrario, pastore valdese e docente alla Facoltà Valdese,Emmanuel Mugiraneza, dottorando alla Facoltà del "Teresianum", Antonio Maria Sicari ocd, fondatore del Movimento Ecclesiale Carmelitano, Anabela Carneiro hsc, in rappresentanza della Unione Internazionale Superiore Generali. Un caleidoscopio colorato di molte voci, espressioni di tanti ideali, ma anche di disagi e soprattutto di speranze.
L'atto di fede nella rivelazione cristiana si presenta con le caratteristiche comuni a ogni atto di fede, ossia all’assenso che un soggetto possa dare a un oggetto di conoscenza per lui inaccessibile, grazie alla testimonianza di un altro soggetto: si tratta dunque delle caratteristiche epistemiche proprie di una conoscenza certa di qualcosa, ottenuta non direttamente (con l'esperienza o con il ragionamento) ma indirettamente, sulla base di una trasmissione di conoscenze da parte di testimoni qualificati, la cui testimonianza sia stata previamente verificata nella sua attendibilità.
In questo senso, l'analisi filosofica della fede nella Rivelazione, svolta in questo trattato, farà parte di un discorso più ampio, che è il discorso propriamente epistemico circa le condizioni di possibilità della conoscenza per fede in generale (e li si dovrà parlare della conoscenza storica, della conoscenza dell'interiorità altrui, degli accertamenti giudiziari, dell’educazione e dell'informazione).
Da una parte l'allora cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e futuro papa Benedetto XVI, dall'altra il filosofo e scrittore ateo Paolo Flores d'Arcais, direttore di "MicroMega". Al centro del dibattito "arbitrato" da Gad Lerner, svoltosi a Roma il 21 settembre 2000 al Teatro Quirino, gremito, con centinaia di persone che seguono dalla strada attraverso altoparlanti improvvisati, la più grande delle domande: "Dio esiste?". Questo libro riporta una controversia appassionata, che articola il tema in un dialogo che coinvolge non solo le ragioni della fede e dell'ateismo, ma anche le divergenze e convergenze su bioetica, laicità dello Stato, diritti umani. Con il contributo di Gad Lerner.
Pier Damiani è il più prolifico ed elegante scrittore dell'XI secolo. Nelle sue lettere, qui tradotte per la prima volta integralmente in italiano, affronta i temi più scottanti della sua epoca, in un momento di grandi rivolgimenti politici, economici, sociali e religiosi, mentre i tempi nuovi della civiltà Occidentale si affacciano con prepotenza. Nutrito di cultura letteraria e patristica eccezionale per il suo tempo, in questo gruppo di lettere affronta problemi teologici (l'onnipotenza di Dio), esegetici, di riforma monastica ed ecclesiale e di direzione spirituale (di rilievo le lettere alla imperatrice Agnese).
La Parola di Dio (soprattutto attraverso la Parola vivente, Gesù) offre all'uomo la possibilità di risolvere la questione del senso della sua esistenza e del suo cammino, segnato dalla fatica della ricerca, dalla debolezza e dalla fragilità, dalla lotta tra il bene e il male. Sulla base dell'Antico e del Nuovo Testamento, sono qui sviluppati i temi fondamentali dell'antropologia teologica e biblica: la definizione dell'uomo a partire dall'analisi dei termini greci ed ebraici utilizzati; la realtà del peccato, della sofferenza e della morte; l'evento-Cristo, dal quale scaturisce un nuovo destino per l'umanità.
Sotto il nome di Teologia ebraica si raccolgono le fila dei molteplici percorsi che nella storia del popolo ebraico hanno sviluppato idee, dottrine e credenze in senso lato "teologiche", i cui tratti divengono più chiari in età moderna e contemporanea. L'analisi storica qui compiuta va dalla costituzione della Bibbia ebraica al giudeo-ellenismo, dalla letteratura rabbinica e qabbalistica fino alla cesura della Shoà, intrecciando alcuni dei più significativi spunti dei nostri giorni - la teologia politica dopo la nascita di Israele, la teologia femminista, le correnti postmoderne. Si apre così una prospettiva sul particolare profilo culturale che accomuna una comunità religiosa in movimento, non circoscrivibile in un sapere dai contorni chiusi, e che include la concezione di Dio ma anche la nozione di Israele, la Legge (Torà) scritta e orale e il commento dei testi sacri, la celebrazione del tempo nella liturgia (quotidiana e sabbatica, mensile e annuale) e un ampio spettro di pratiche personali e collettive che, nei secoli, hanno forgiato l'identità ebraica - un'identità plurale.
Nel 1999 usciva in Italia "Lo scisma sommerso" del filosofo Pietro Prini. Un caso editoriale, che denunciava la distanza fra la dottrina ufficiale della Chiesa e le coscienze vive dei fedeli, in particolare su temi scottanti quali sessualità, bioetica, valore della confessione, accoglienza di culture diverse, dannazione eterna, peccato. A distanza di oltre vent'anni una teologa e un giornalista esperto di temi ecclesiali si avventurano in una inchiesta senza infingimenti nella vita della Chiesa cattolica di oggi, alle prese con le sue diverse "anime scismatiche" e con un "fattore modernità" che ha reso ormai palesi le tante contraddizioni, le divaricazioni, le ipocrisie e i conflitti. Le questioni in gioco - che emergono dalla miriade di fatti raccontati - sono molteplici: dalle difficoltà di ascolto autentico della vita dei credenti all'esaltazione del devozionalismo, dalla solitudine dei sacerdoti allo scandalo delle vocazioni forzate, dalla discriminazione di genere all'oblio dell'ecumenismo, dal Dio che punisce con la pandemia all'ossessione del demonio, dai conflitti di potere alle sfide della comunicazione della fede, dalle posizioni conservatrici nostalgiche della messa tridentina a quelle iper-progressiste deluse dalle lentezze della riforma bergogliana. Per gli autori, parlare di "scisma emerso" significa allora portare alla luce questi "punti di divisione": «Di fronte al Vangelo ci troviamo tutti come in una stanza in cui improvvisamente si accende una luce. Tanto vale guardare come siamo disposti, come ci collochiamo, come reagiamo. Per poi muoverci, là dove quella luce ci fa strada».
«Se Dio c'è ed è come ce lo racconta la Parola, non può che essere nascosto, celato, defilato. E, nel contempo, raggiungibile. Abbiamo in noi stessi tutti gli strumenti per diventare cercatori di Dio. Esploratori dell'Assoluto». Tutti abbiamo un'idea di Dio, un'idea costruita a partire dal nostro carattere, dalla nostra esperienza, dall'ambiente in cui siamo cresciuti. E tanti di noi tendono a proiettare su Dio i loro bisogni e le loro speranze, o a chiamarlo in causa per le ingiustizie e le sofferenze che subiscono o colpiscono gli innocenti. Chi è dunque il Dio in cui crediamo (o non crediamo)? È la domanda che Paolo Curtaz ci pone in queste pagine, invitandoci a mettere fra parentesi tutto ciò che crediamo di credere per cercare di conoscere il Dio che Gesù racconta nei Vangeli. In una sorta di introduzione al cristianesimo, amichevole e ricca di umorismo, il teologo ci mostra, ripercorrendo i testi biblici, come liberare la testa da vecchie e asfittiche convinzioni religiose, imparare ad ascoltare la testimonianza evangelica, cercare con costanza, nella nostra vita, quel tesoro nascosto che è la presenza di Dio. Chi accoglie la prospettiva di Gesù incontra un Padre che lo ama e lo rende capace di amare, lo fa partecipe di un grande progetto d'amore, gli apre le porte su una vita più autentica, gioiosa, intensa. Una riflessione rivolta ai credenti, ai dubbiosi e perfino agli atei che sfida a iniziare una propria, originale, ricerca spirituale.
La metafisica è la scienza dell'essere e del vero. È quindi una scienza vastissima. Di qui nasce l'esigenza di riunire le diverse visioni e interpretazioni metafisiche per giungere mediante approssimazioni successive alla verità delle cose. Quest'opera in tre volumi è la prima presentazione storica della metafisica, chiamata anche «la regina delle scienze». Il volume studia le origini della speculazione metafisica nel mondo greco fino alle scuole neoplatoniche dei primi secoli dopo Cristo.
La metafisica è la scienza dell'essere e del vero. Nasce l'esigenza di riunire le visioni e giungere alla verità. Quest'opera in tre volumi è la prima presentazione storica della metafisica, chiamata «la regina delle scienze».
La metafisica è la scienza dell'essere e del vero. È quindi una scienza vastissima. Di qui nasce l'esigenza di riunire le diverse visioni e interpretazioni metafisiche per giungere mediante approssimazioni successive alla verità delle cose. Quest'opera in tre volumi è la prima presentazione storica della metafisica, chiamata anche «la regina delle scienze». Il volume studia lo sviluppo della metafisica dall'Umanesimo fino al pensiero contemporaneo. Gli autori trattati sono molti. Tra questi ricordiamo: Cusano, Bruno, Cartesio, Spinoza, Leibniz, Locke, Vico, Kant, Fichte, Hegel, Rosmini, Kierkegaard, Nietzsche, Croce, Gentile, Husserl, Stein, Maritain, Sertillanges, Bontadini, Gadamer.