Il testo raccoglie 3 lettere pastorali di Mons. Semeraro in cui affronta il tema del discernimento spirituale nella vita del sacerdote, sia a livello personale che nell'esercizio del suo ministero. Si rivela così un testo allo stesso tempo utile per custodire la vitalità della vocazione sacerdotale e per crescere nel proprio servizio alla Chiesa di Dio. Papa Francesco è autore della prefazione. Un testo che potrà essere un ottimo supporto per la formazione del clero al discernimento nelle diocesi e nei seminari.
Il gesuita francese Christoph Theobald, noto anche in Italia per i suoi studi sul Concilio Vaticano II e per la sua proposta teologica di un «cristianesimo come stile», esamina in questo libro quelle che definisce «urgenze pastorali» del cattolicesimo occidentale. In una prospettiva ecclesiale e spirituale torna con forza l'interrogativo che anima la sua riflessione: come ripensare il cristianesimo e il ruolo delle Chiese nelle società europee, profondamente segnate dalla crisi di fiducia sulle forme di convivialità sociale, afflitte da inediti problemi ecologici e affascinate dalle bio-tecno-scienze? Un libro in grado di orientare il dibattito e i tentativi di riorganizzazione territoriale delle comunità cristiane che stanno impegnando anche le diocesi italiane.
Preparati con delicatezza e sapienza, attuati con gradualità e senza rigidità, nuovi itinerari di evangelizzazione potranno trovare assenso se verranno compresi non solo nella loro verità oggettiva, ma anche come occasione buona offerta a chiunque cerchi autenticità di formazione e di crescita. Un tale lavoro pastorale esige competenza non improvvisata e disponibilità non solo teorica. Ed è su questo piano - dei criteri di verifica e della modulazione degli itinerari di evangelizzazione - che si muove questo contributo del professor Armando Sannino. Ci auguriamo che questa pubblicazione sia solo l'inizio non tanto di una collezione di libri, ma della continuazione di un cammino che possa illuminare quanti affrontano i nodi che l'azione pastorale oggi si trova a dover sciogliere.
Carissimi è bello condividere con voi la bellezza di queste parole che sono il vocabolario essenziale per vivere felici e diffondere felicità attorno a noi, al nostro solo passaggio. Mettono dentro il desiderio di essere protagonisti di felicità, aprono gli orizzonti della vita beata, ci ricordano che siamo fatti per intraprendere un cammino, per condividere la strada verso una meta comune… Condivido dalla A alla Z queste parole: dalla prima <<Accompagnare>> all’ultima <<Zaino>>. In marcia! Insieme accogliamo e mettiamo nello zaino del cuore incontrato da Cristo nella Chiesa ogni parola. Viviamola. Testimoniamola. Contribuiamo a far diventare il mondo un crocevia di bene, di giustizia, di pace. Un paradiso, un giardino di felicità. Certi che è con noi il Signore della Vita, che nella Sua Pasqua, nella Sua morte e risurrezione ha già iniziato il cantiere dei cieli nuovi e della terra nuova e ci ha preso a giornata!
Tra le tante definizioni attribuite ai giovani quella di «sdraiati» ha avuto un certo successo. Ma in quella condizione, oggi, si trova a volte anche la generazione adulta: arresa, scoraggiata, delusa. Tuttavia sorprende il fatto che Gesù nel Vangelo abbia spesso incontrato gente «sdraiata», cioè «a terra», bloccata su una barella, addormentata su un pagliericcio, accovacciata ai piedi di gente che mangia, in un angolo in disparte, paralizzata su un letto di malattia. Sono «gli sdraiati del Vangelo». A tutti costoro Gesù rivolge una parola: «Alzati!», oppure: «Va'!», perché Gesù rimette in piedi gli sdraiati, giovani o adulti che siano, nel tempo della loro formazione o in quello della testimonianza.
La parrocchia è chiamata ad essere una realtà viva, perché composta da tante persone, volti e risorse che se messe insieme, portano a grandi risultati. Certo, non mancano le situazioni imbarazzanti, più prettamente “umane”, dettate dal troppo attivismo, spesso misto a vanagloria e secondi fini. La parrocchia, come realtà viva, è anche in continua purificazione, con un sano senso di autocritica, secondo l’idea che tutti siamo utili ma nessuno indispensabile: ciò vale anche e soprattutto nelle cose di Dio. Questo opuscolo desidera essere un elogio ai ministeri nella Chiesa, con il desiderio che possiamo agire sempre più per la ricerca della gloria di Dio e non nostra.
"Con questo libro, frutto di un personale impegno catechistico che mi ha visto all'opera fin dagli anni in cui ero studente universitario, desidero dire a tutti: "Amate anche voi sempre e senza riserve Gesù e la Chiesa. Ne vale la pena e non ve ne pentirete mai". Si tratta, infatti, di un'esperienza capace di illuminare l'intera vita di ogni persona così da renderla, a sua volta, rilucente a vantaggio degli altri. Esso, dunque, è un atto di fede e di amore, frutto non solo di studio attento e prolungato, ma anche della mia ininterrotta esperienza di catechista, vissuta sia da laico che da presbitero, un'attività alla quale non ho voluto mai rinunciare e della quale mi sento soddisfatto."
Vivere il senso del limite, accettare di sbagliare, saper convivere con le proprie imperfezioni ci rende meno assoluti, più umani e anche più capaci di relazionarci con gli altri, perché animati dal sentimento liberante della misericordia e della compassione. Gesù non è venuto per i giusti, ma per i peccatori e molte parabole ed episodi del Vangelo aiutano ad entrare in questa nuova logica. L’uomo sviluppa le proprie potenzialità vivendo più il senso del limite e dell’imperfezione che tendendo ansiosamente alla perfezione; «liberarsi dalla perfezione» non significa, infatti, indulgere all’indolenza e al disimpegno, ma valorizzare il proprio potenziale umano.
La crescita non avviene inseguendo un’immagine ideale di sé o coltivando obiettivi sproporzionati, ma vivendo quello che ciascuno è, senza competizioni esasperanti e senza dover rincorrere traguardi o mete al di fuori o al di sopra delle proprie capacità e delle proprie originali possibilità. Diventare se stessi, senza sottostare a schemi, accettando i propri limiti e anche gli errori e le sconfitte, è il contenuto dell’etica dell’imperfezione.
Sommario
Prefazione. Introduzione. I. L’uomo è un essere itinerante: analogia del viaggio. II. Invece della perfezione promuovere l’umano: Gesù e l’«inconsistenza». III. La parabola del figlio prodigo (Lc 15,11-32) nella prospettiva dell’etica dell’imperfezione. IV. L’indulgenza non è indolenza: Gesù di fronte agli erranti.
Note sull'autore
Battista Borsato, presbitero e teologo della diocesi di Vicenza, è direttore di Casa Mamre, un centro diocesano di educazione all’amore e all’affettività e di consulenza matrimoniale. Condivide il servizio pastorale nell’Unità Pastorale di Schiavon e di Longa (Vicenza). Docente all’Istituto teologico di Monte Berico, è membro della redazione della rivista Matrimonio. Per EDB ha pubblicato di recente: Il sapore della fede. Accendere il desiderio (³2012); Credere fa bene (²2014); Un Dio umano. Per un cristianesimo non religioso (⁵2017); Il coraggio di essere felici. Beatitudini per il nostro tempo (2018) e Non maestri ma discepoli (2018).
“Dal campanile al campanello” una conversione pastorale a tutto tondo quella che suggerisce don Emanuele Tupputi vicario giudiziale del Tribunale diocesano di Trani-Barletta-Bisceglie, impegnato nel servizio di accompagnamento e accoglienza dei fedeli separati della medesima Arcidiocesi e autore del Vademecum per la consulenza nella fragilità matrimoniale utile a quanti, a vari livelli (sacerdoti, operatori di pastorale familiare e del diritto canonico), sono quotidianamente a contatto con fedeli feriti. Si tratta di uno dei pochi esempi di Vademecum elaborati nelle diocesi italiane, messo a disposizione, anche, per quanti si approcciano per la prima volta al mondo della giustizia relativa alla nullità matrimoniale o non hanno un’adeguata preparazione giuridico-canonica, e questo lo rende ancor più prezioso e utile.
Il Vademecum è strutturato in sei capitoli, un'appendice ed un’ampia bibliografia, in cui sono riportate indicazioni pratiche circa lo svolgimento del colloquio con la coppia, le modalità di individuazione degli apporti probatori per sostenere un’eventuale richiesta d’invalidità matrimoniale, la documentazione utile da fornire sempre in vista di un procedimento giudiziale e delle indicazioni pastorali alla luce dell’Esortazione apostolica Amoris laetitia, qualora non fosse possibile intraprendere l’iter processuale. Il testo si configura come una guida agile ed elaborata al fine di inserire pienamente la prassi giudiziaria nella dimensione pastorale superando le presunte contrapposizioni tra pastorale e diritto e crescere come comunità cristiana, sempre più, nell’arte dell’accompagnamento, del discernimento e dell’integrazione per il bene di tutti i fedeli che ci sono affidati ed in particolar modo per quei fedeli «più fragili, segnati dall’amore ferito e smarrito, ridonando fiducia e speranza» (AL 291).
L’opera è intitolata Don Bosco, storia e spirito. “Storia”, perché la vita e l’opera di don Bosco si sono svolte in un contesto di eventi da cui è scaturita una nuova realtà che ha influenzato il suo pensiero e le sue scelte. “Spirito”, perché attraverso un processo interiore di docilità agli impulsi della grazia, egli ha saputo cogliere la novità emergente e rispondere col dono incondizionato di sé. Il contenuto è frutto di letture, ricerche e materiali elaborati per le lezioni accademiche, ma lo spirito che l’anima è frutto di una riflessione critica scaturita dall’interazione tra insegnante e allievi. Per l’edizione italiana i materiali sono stati rivisitati allo scopo di una maggiore chiarezza espositiva e distribuiti in tre volumi:
Vol. 1. Dai Becchi alla Casa dell’Oratorio (1815-1858)
Vol. 2. La Società e la Famiglia Salesiana (1859-1876)
Vol. 3. Ampliamento di orizzonti (1876-1888)
Quest’ultimo volume illustra il decennio conclusivo della vita di don Bosco. Fu un periodo fecondissimo di iniziative e di riflessioni, che inaugurò la diffusione mondiale dell’opera salesiana e vide espandersi la fama del Santo. Fu anche tempo di prova e di sofferenza, soprattutto negli anni del declino fisico. Dopo il primo capitolo, dedicato al contesto storico, il volume sviluppa quattro grandi tematiche che caratterizzarono questo periodo: gli sviluppi dell’Opera salesiana in Europa e in America, con attenzione agli ideali e alle visioni missionarie di don Bosco (cap. 2-6); le divergenze con l’arcivescovo Lorenzo Gastaldi, i motivi del contenzioso e la “concordia” voluta da Leone XIII (cap. 7-8); le cure per il consolidamento istituzionale, educativo e spirituale della Congregazione, delle opere e delle comunità (cap. 9-12); il declino fisico di don Bosco, la sua ultima malattia e la morte (cap. 13-14). Il capitolo conclusivo (cap. 15) illustra l’iter dei processi di beatificazione e canonizzazione, conclusi rispettivamente nel 1929 e nel 1934. Il volume contiene l’indice generale degli autori, dei nomi di persona e dei nomi di luogo dei tre volumi.
Il libro, nato dalla consapevolezza acuta di come sia urgente ripensare stili e modalità di relazione tra chiesa, adulti e il mondo giovanile, riprende e approfondisce alcuni temi centrali per chi si appresta ad accompagnare i giovani «ad accogliere la chiamata alla gioia dell'amore e alla vita in pienezza» (Sinodo dei giovani 2018 - Documento preparatorio). La prospettiva di lavoro è ampia: la vocazione come ricerca di identità e del proprio posto nel mondo, nell'intreccio tra accompagnamento e discernimento, autorità e libertà. Intorno a questi nuclei si avvicendano voci diverse, che si pongono in ascolto del reale, della Parola di Dio e del magistero, delle scienze umane, per tentare di cogliere alcune coordinate capaci di orientare la prassi delle comunità locali. La ricerca si è sviluppata in un'attenzione costante all'iter del Sinodo 2018 e ne rappresenta un sussidio utile all'attuazione.
Umilmente vive chi è consapevole di essere sempre in cammino, disponibile a imparare alla scuola permanente della vita. Questo è lo stile che emerge da un grappolo di testi nati in tanti anni di vita tra gli universitari, condividendo l’avventura di studiare. Parole dense, intrise di attenzione, per accompagnare la maturazione di personalità solide animate da spirito di servizio e dalla carità dell’intelligenza.
Informazioni sull'autore
Ivo Sinico (1927-2015), presbitero della diocesi di Padova, nel 1963 ha fondato a Padova, e accompagnato per decenni, il Collegio Universitario Gregorianum, dedicando tutta la vita all’educazione dei giovani, alla promozione della cultura, della scuola e della catechesi.