Fu una domenica straordinaria il 16 maggio 2004. Quel giorno san Giovanni Paolo II, in Piazza San Pietro a Roma, celebrava la santa Messa per la canonizzazione di sei beati; tra questi sant'Annibale Maria Di Francia. A distanza di 59 anni dall'inizio dell'inchiesta diocesana, la Chiesa additava al mondo intero la santità del sacerdote messinese noto come "padre degli orfani e dei poveri", "apostolo della preghiera per le vocazioni" e che, dopo la morte, l'amico e compagno di canonizzazione san Luigi Orione aveva definito il "san Vincenzo de' Paoli del sud". Già il 1o giugno 1927, nella città e nelle contrade di Messina, tanti avevano esclamato: "È morto un santo, il Santo della carità; si è chiusa la bocca che non disse mai no". Aveva speso quasi cinquant'anni della sua vita e del suo sacerdozio a servizio degli orfani e dei poveri, cogliendo nel Vangelo e diffondendo nella Chiesa e nel mondo il comando di Gesù: "La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!" (Mt 9,37-38), ossia la preghiera che chiede al Signore gli "operai del Vangelo", i sacerdoti, le vocazioni. Queste pagine ti faranno scoprire la figura poliedrica di padre Annibale, la cui personalità di uomo, cittadino, sacerdote, santo si impose per la grandezza della sua statura morale.
Di santa Filomena, non abbiamo testimonianze storiche, ma solo molti prodigi che il Signore concede per sua intercessione. La sua vicenda inizia a Roma, nelle catacombe di Priscilla, il 25 maggio 1802, quando viene rinvenuta una tomba con l'iscrizione "Lumena pax te cum fi", affiancata da alcuni simboli: due ancore, tre frecce, un fiore, una palma. Da allora si sussegono prodigi di miracoli e di devozione tra i fedeli.
"È opportuno, meglio ancora necessario, che, in quanto teologi, ascoltiamo la parola dei santi per cogliere il loro messaggio, un messaggio che è molteplice, poiché i santi sono vari e ognuno ha ricevuto il suo carisma particolare, e nello stesso tempo unitario, poiché tutti i santi ci rimandano all'unico Cristo, a cui ci uniscono e la cui ricchezza ci aiutano ad approfondire. In questa sinfonia molteplice e unitaria, nella quale, come avrebbe detto Möhler, consiste la tradizione cristiana, che accento porta con sé il beato Josemaría Escrivá? Che impulso riceve dunque la Teologia dalla sua luce?" (J. Ratzinger, Messagio del 12-X-1993 a un Convegno teologico su san Josemaría). Questo volume raccoglie le relazioni presentate al Convegno "San Josemaría e il pensiero teologico" che ha avuto luogo a Roma, presso la Pontificia Università della Santa Croce, dal 14 al 16 novembre 2013. Specialisti di diverse aree della Teologia, del Diritto Canonico e della Filosofia si sono interrogati sulle domande poste dall'allora cardinal Ratzinger, poi Benedetto XVI, e hanno offerto un contributo per il rinnovamento delle rispettive aree del pensiero mediante l'ascolto della parola dei santi.
Questa ricerca, di carattere essenzialmente storico, tratta dei chiodi della croce, venerati fin dal IV secolo come reliquie del Cristo crocifisso, e ne ripercorre la storia della loro rapida diffusione e moltiplicazione. Il volume intende sottolineare il profondo valore storico e religioso dei chiodi della croce e delle altre reliquie della passione, al di là dell'attendibilità che la scienza possa loro attribuire, e vuole ricordare che essi sono stati tra i maggiori simboli della pietà popolare.
Carismi antichi e nuovi una risposta profetica nell'Europa e nell'umanità di oggi. La storia occidentale è segnata nel corso dei secoli da forze spirituali capaci di creare idee ed istituzioni originali e innovative, origine di profondi cambiamenti politici, economici e sociali. Dall'ordine cistercense a quello dei frati mendicanti, ai grandi santi - Chiara d'Assisi, Caterina da Siena, Giovanni Battista de la Salle, Don Bosco, Charles de Foucauld, Teresa di Lisieux, - l'autrice ripercorre l'opera di figure carismatiche e movimenti religiosi che hanno inciso sull'ethos, sulla società e sulla cultura europea. Il lavoro si conclude con il fenomeno dei Movimenti ecclesiali e la sfida della spiritualità di comunione, una sfida che i carismi antichi e nuovi sono chiamati a raccogliere per essere una risposta profetica nell'Europa e nell'umanità di oggi.
Dicevano i Padri del deserto che, se si sapesse quanto difficile è la vita nel convento, nessuno ci entrerebbe, ma se si conoscesse il premio che attende dopo la morte, tutti ci andrebbero. I santi di questo libro, di epoche e contesti diversi, appartengono tutti a Ordini religiosi. La loro scelta fu mossa dalla convinzione che la vita consacrata permette, nonostante le sue difficoltà, e forse grazie ad esse, di captare Dio 'in flagrante'. Nelle loro 50 storie contrassegnate da sacrificio e difficoltà e sospinte dall'amore per il prossimo si coglie che "il cielo deve esistere": essi si rendono faro dell'umanità (Astri del deserto), disegnando valori spirituali, come penitenza, misericordia, semplicità, carità, che le collette della liturgia mettono in chiara evidenza. Il loro modello, pensato come stimolo per l'Anno della Vita consacrata 2014-2016, si presenta in un'agile intelaiatura in cui l'autore affianca le varie biografie a vivaci spunti di attualizzazione.
Questa ampia pubblicazione presenta le agili biografie di 166 salesiani glorificati o candidati alla santità: nove santi, 117 beati, 12 venerabili e 28 servi di Dio, uomini e donne, che rappresentano l'eredità visibile del carisma del santo dei giovani.
Il libro narra di san Lorenzo, nato in Spagna ad Huesca nel 225, fu uno dei sette diaconi di Roma dove venne martirizzato il 10 agosto del 258 durante la persecuzione voluta dall'imperatore romano Valeriano nel 257. Il Papa Sisto II affidò a Lorenzo il compito di arcidiacono, cioè responsabile delle attività caritative nella Chiesa di Roma. Aveva 33 anni quando per amore di Cristo fu bruciato su una graticola messa sul fuoco ardente.
La biografia di Domenico Savio scritta da Don Bosco nel 1857 viene riproposta in una trascrizione che presta al santo i modi di dire e qualche pizzico del gergo giovanile di oggi. Al termine di ogni capitolo vengono riportati alcuni fatti che Don Bosco non raccontò nel suo libro: notizie complementari tratte dalle testimonianze rese da 28 testimoni, sotto giuramento, al processo di beatificazione di Domenico.
Una vivace ragazza castigliana stretta nel dilemma tra matrimonio e convento; una borghese di origine ebraica alla ricerca di una nuova e diversa identità nella Spagna da cui gli ebrei erano stati espulsi nel 1492 e dove gli ebrei convertiti al cristianesimo erano strettamente controllati dall'Inquisizione; una monaca che sceglie la via della perfezione; una mistica che fonda nuove comunità monastiche femminili (e maschili) nel clima controriformistico del Concilio di Trento, tra difficoltà e resistenze di ogni tipo; e infine un'accanita lettrice che si fa scrittrice, che si dedica per tutta la vita a dare voce, parola, forma e durata alle proprie esperienze. Intorno alla figura di questa donna si snoda una straordinaria galleria di luoghi e personaggi, una trama di eventi minimi e grandiosi. Il racconto, fittamente intessuto di documenti d'epoca e di brani delle opere e delle lettere di Teresa, procede come se si guardasse quel mondo con gli occhi della Carmelitana e lo si leggesse con il conforto - per quanto possibile - della sua parola sempre viva e diretta.
Chi non subisce il fascino di una sequela totale di Cristo? È il fascino dei santi che la Chiesa non si stanca mai di guardare, né di mostrare come testimonianza, come prova, che è possibile seguire Gesù Cristo con tutto noi stessi. Questo volume ripercorre la vita del Principe degli apostoli e fondatore della Chiesa Simone chiamato Pietro. L'autore si immedesima nella Vita di Pietro raccontandone i passaggi salienti come se fosse lui a viverli in prima persona. Un approfondimento e uno strumento per cogliere appieno la figura di Pietro.