Dal 3 al 28 ottobre 2018 si è svolto in Vaticamo il sinodo dei vescovi sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Il 25 marzo 2019 a Loreto Papa Francesco ha firmato l'esortazione apostolica postsinoldale rivolta ai giovani e a tutto il popolo di Dio. Qui è riportato integralmente il testo del documento papale arricchito da un commento di mons. Domenico Sigalini che è stato per molti anni, prima di essere nominato vescovo di Palestrina, responsabile della pastorale giovanile in Italia. Inoltre viene proposto, a partire dal documento stesso, un "laboratorio" per giovani preparato dal Centro Francescano Giovani Assisi.
Destinatari
Tutti in particolare i giovani e i parroci, i catechisti, gli animatori di gruppi, movimenti e chiunque sia impegnato nella formazione e nell'educazione dei giovani.
Autore
Mons. Domenico Sigalini, vero ispiratore e ideatore con Giovanni Paolo II, delle Giornate Mondiali della Gioventù, l’evento che ha cambiato la storia della chiesa moderna sopratutto per i più giovani. Sotto la sua guida è nato il Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei che ha diretto dal 1991 al 2000. Poi assistente nazionale dell’Azione Cattolica e dal 2005 al 2017 vescovo di Palestrina, ora vescovo emerito. Il Centro francescano giovani Assisi si occupa di pastorale giovanile e vocazionale sia proponendo iniziative a livello nazionale che accogliendo chiunque si rechi ad Assisi.
Mugugnare che, ormai, l'educazione ci è sfuggita di mano è un inutile perditempo, non solo, ma è sostenere una tesi che non ha nessuna giustificazione!
Anche se sempre più difficile, l'educazione (nei senso pieno dei termine!) resta possibilissima a tutt'oggi.
Si tratta di prepararle ii terreno adatto alla sua germinazione.
II terreno adatto sono sei condizioni che vengono presentate ai rallentatore nel libro.
Condizioni tutte necessarie: dalla numero uno (arrivare prima che la frittata sia fatta"), alla numero sei (... "E liberaci dalle tre malattie!").
Qui nessun gargarismo pedagogico, ma massima concretezza sposata ad un robusto retroterra scientifico.
La leggibilità è garantita.
L'utilità pure, a condizione che le pagine non vengano sfogliate, ma lette con il cervello sempre inserito e con Ia convinzione che i mugugni possono avere i giorni contati: nella patente pedagogica è sempre possibile l'inversione di marcia!
Abolire il pensiero è abolire l'uomo.
Nessun dubbio senza pensieri siamo bestie! Il pensiero è la nostra dignità e la nostra potenza! Ecco perché queste pagine sono degne di un futuro a dimensione di oceano!
•Pagine impazienti.
La stupidità umana non è affatto in via di estinzione: a tutt'oggi vi sono persone che guardano la televisione con l'età mentale di dodici anni, anche se ne hanno settanta.
Secco (forse troppo!) è Guido Ceronetti: "Oggi vi è una massa di imbecilli che mette i brividi!".
Una cosa è certa: oggi circolano più auto che idee.
•
Queste sono pagine necessarie.
Da che mondo è mondo, non esiste che lo strumento testa per impostare la vita nel bene e nel male.
Le nostre sono pagine terapeutiche.
È pericoloso lasciare vincere i folli!
Insomma, si può vivere senza petrolio, ma non senza idee.
Ricordarlo al mondo è il merito di queste pagine.
Da leggere, non da sfogliare!
L'Esortazione apostolica postsinodale, nella sua forma di Lettera «ai giovani e a tutto il popolo di Dio», è - per contenuto, forma semplice e linguaggio chiaro - un messaggio rivolto a tutte le generazioni, che può essere letto anche da coloro che si sentono lontani dalla Chiesa, ma sono interessati al tema cruciale della questione giovanile nel mondo globalizzato e digitale. Frutto delle ricche discussioni della XV assemblea generale del Sinodo dei vescovi, il testo mette al centro il tema della giovinezza come età preziosa non solo per chi la vive, ma per la società, la Chiesa e tutte le istituzioni chiamate ad accoglierla, accudirla ed educarla. Nella Lettera il Papa ha parole molto critiche nei confronti degli adulti, che non cercano o non riescono più a trasmettere i valori fondanti dell'esistenza, assumendo stili giovanilistici e rovesciando il rapporto tra le generazioni; ci sono anche forti richiami alla Chiesa, che deve lasciarsi interrogare dalla crescente disaffezione che i ragazzi mostrano nei suoi confronti. In Christus vivit papa Francesco consegna un vero e proprio programma educativo e pastorale, un progetto che dovrà spronare tutti - giovani, adulti e anziani - a colmare quel vuoto di testimonianza umana e cristiana oggi sempre più dilagante.
Umilmente vive chi è consapevole di essere sempre in cammino, disponibile a imparare alla scuola permanente della vita. Questo è lo stile che emerge da un grappolo di testi nati in tanti anni di vita tra gli universitari, condividendo l’avventura di studiare. Parole dense, intrise di attenzione, per accompagnare la maturazione di personalità solide animate da spirito di servizio e dalla carità dell’intelligenza.
Informazioni sull'autore
Ivo Sinico (1927-2015), presbitero della diocesi di Padova, nel 1963 ha fondato a Padova, e accompagnato per decenni, il Collegio Universitario Gregorianum, dedicando tutta la vita all’educazione dei giovani, alla promozione della cultura, della scuola e della catechesi.
L'educazione crea mondi, costruisce universi, "inaugura" calendari, mette al mondo persone... Davvero non è facile raccontare l'educazione. Questo libro ha scelto una tavolozza di colori per provare a restituire le mille sfaccettature della relazione educativa: un percorso che inizia col nero delle giornate più cupe, si diluisce nel blu della meditazione, sino a trovare forza con il rosso. Ma ci saranno anche momenti di pausa con il verde, momenti gialli di gioco dove le esperienze saranno condivise grazie alla vivace generosità dell'arancione... Per ogni capitolo un colore e un'opera pittorica di riferimento, in un itinerario che attinge sia ai significati che le culture (e artisti del calibro di Paul Klee, Piet Mondrian e Vassily Kandinsky) hanno accostato allo spettro del visibile, sia a canzoni, poesie, opere letterarie, vicende umane e riferimenti scientifici, in una contaminazione tra "generi" insieme profonda e suggestiva.
Essere uomini e donne, oggi, significa tirar fuori la testa dalla sabbia, smettere di "giocare a nascondino". Non si può stare alla finestra e guardare la Storia che passa e ci trascina: la consapevolezza è un dovere, a cominciare dalla presa di coscienza del tempo in cui viviamo. Ed è proprio tale dovere che ha fatto nascere queste pagine: il volumetto evidenzia sei "idee generative" che muovono la barca del mondo (spesso senza che i passeggeri lo avvertano!). Idee che formano il quadro mentale dell'uomo contemporaneo, potremmo dire la sua "filosofia". Idee da conoscere, da capire e da valutare per dare una nuova rotta alla barca... Una proposta per corsi di aggiornamento, per incontri formativi di genitori ed educatori e per insegnanti.
Gesù visto da vicino con gli occhi profondi e documentati di un autore abile nel presentarlo ai più giovani con un linguaggio narrativo e coinvolgente. In queste pagine affiora un Cristo intenso, sorprendente, affascinante, originale, capace di interrogare e far riflettere il lettore moderno (tanto che il volume può costituire un ottimo punto di partenza anche per una catechesi degli adulti). Ogni capitolo si conclude con la proposta di una riflessione personale e di gruppo.
La chiesa oggi deve fare un atto di coraggio e rendersi conto che si trova davanti a una realtà che corre velocissima e che rischia di far sentire il suo linguaggio fuori tempo, inadeguato. Bisogna muoversi come sta già facendo papa Francesco: tornare al cuore del linguaggio evangelico ed elaborare un linguaggio nuovo. E di questo cambiamento i veri protagonisti sono i giovani.
Dio sa bene come avvicinarsi e parlare ai giovani!
Rivisitando alcune storie bibliche, l’Autore ci conduce a scoprire la pedagogia del Signore e che tipo di dialogo sa aprire con i giovani per condurli verso scelte coerenti e autentiche. A partire da quelle esperienze, anche i giovani di oggi possono riconoscere e trovare una Parola detta a loro, poiché ciò che viene vissuto e raccontato nella Bibbia illumina l’esperienza attuale e la rende comprensibile.
Se è vero che parole come preparazione, formazione, orientamento, e anche coraggio, forza, bellezza, amore… le associamo immediatamente all’età giovane, questo libro ricorda che la giovinezza non risiede solo in uno stato anagrafico, e che le dimensioni “tipiche” di questa età possono diventare per tutti un promemoria per non smettere mai di crescere e rinnovarsi.
Ognuno dei 15 argomenti trattati è arricchito da
– segnalazioni di gruppi, associazioni, movimenti giovanili
– una vignetta dell’illustratrice romana Marzia Romagna
AUTORE: Luigi Vari
Arcivescovo della Diocesi di Gaeta dal 2016, è nato nel 1957 ed è stato ordinato sacerdote della Diocesi di Velletri-Segni nel 1980. Ha conseguito la licenza in scienze bibliche nel Pontificio Istituto Biblico e, in seguito, il dottorato in teologia alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino di Roma. Nel suo ministero, permeato da un profondo amore alla Parola di Dio ha ben coniugato l’insegnamento della Sacra Scrittura e i vari incarichi pastorali ricevuti, tra i quali il lungo servizio di parroco. Autore di numerose pubblicazioni a carattere biblico e vocazionale, ha collaborato per molti anni con le riviste SE VUOI e Vita Pastorale.
“L’educazione alla fede è un compito dei genitori, ma questo compito va svolto all’interno di un processo integrale che coinvolge la normalità della vita. Possiamo dire che l’educazione al festivo (quindi a quello che solitamente connota la domenica e il sacro) passa per l’educazione feriale. Se non echeggiamo con spontaneità il vangelo nelle cose quotidiane, i figli non ameranno e non gusteranno il vangelo festivo”. Un testo semplice e brillante che spiega ai genitori l’importanza di educare i figli alla fede sin da piccoli; si tratta di un compito impegnativo ma non delegabile che ha lo scopo di formare credenti attivi e responsabili. Robert Cheaib firma un libro indispensabile per tutti i credenti, che mette in luce come mentre spesso i genitori si astengono dal fornire i fondamentali della fede, il mondo e la società fanno la loro parte e forniscono molti stimoli, mai univoci, raramente di valore Non un saggio teorico, ma una riflessione ricca di spunti concreti tratti dalla vita di tutti i giorni. ROBERT CHEAIB insegna teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Dirige il sito www.theologhia. com. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato Un Dio umano (2016) e Oltre la morte di Dio (2017).
Può un vivace e spensierato studente napoletano, affamato di vita e di esperienze come tutti i suoi coetanei, incamminarsi lungo i sentieri della ricerca di Dio seguendo la vocazione cristiana? La risposta è sì, se ha avuto la provvidenziale fortuna di incontrare un santo come Josemaría Escrivá, che insegnava a trovare Dio nelle più diverse circostanze della vita quotidiana. E Pippo Corigliano ebbe, ancora ragazzo, l'opportunità di entrare in contatto, nella sua città natale, con i giovani che già avevano fatto propria la missione di san Josemaría, restando affascinato dalla naturalezza con cui riuscivano a coniugare allegria e serietà, operosità e capacità di divertirsi, affidabilità e slancio apostolico. La conoscenza diretta della personalità esuberante e mistica del fondatore dell'Opus Dei fu per lui un ulteriore incentivo a intraprendere decisamente un percorso ispirato alla fede e allo stile di vita dei primi cristiani, che seguivano le orme di Gesù con generosità, semplicità e fiducia nella preghiera. Per spiegare, soprattutto ai giovani, come vivere un'esistenza cristiana nella realtà di ogni giorno, san Josemaría «inventò» chiacchierate settimanali che chiamò «circoli di San Raffaele», dal nome dell'Arcangelo che, come racconta la Bibbia, guidò felicemente il giovane Tobia in un viaggio pericoloso. Nei circoli si parlava, e si parla tuttora, del Vangelo, di riscoprire il valore della Santa Messa e della preghiera personale, dedicando particolare cura alle virtù cristiane proprie di un laico: la laboriosità, l'amicizia, il fidanzamento e il matrimonio, la disciplina, l'attenzione verso i disagiati, la libertà di opinione, in politica e nella professione, con la relativa responsabilità personale delle scelte via via effettuate. In questo modo, all'interno dei circoli si formano non soltanto cittadini esemplari, ma anche autentici apostoli, capaci di testimoniare nel loro quotidiano la verità e il calore della fede. Raccontando con leggerezza e brio come la frequentazione dei circoli abbia arricchito e trasformato la sua esistenza, dandole salde fondamenta su cui costruire, Corigliano sa rendere attraente e stimolante il progetto di una vita coraggiosa e impegnata, quanto mai necessaria nei tempi in cui viviamo, sempre più segnati dall'indifferenza, dall'egoismo e dalla paura.