In questo libro sono raccolte brevi omelie mariane per le varie solennità, feste e memorie dell'anno liturgico: dalla solennità dell'Immacolata Concezione alla memoria della Presentazione di Maria al Tempio. È un sussidio semplice ed essenziale che può rivelarsi utile per il "servizio della Parola", per favorire la meditazione e stimolare altre riflessioni. mio desiderio è che possa servire a ravvivare la devozione a Maria Santissima perché anche oggi, "c'è sempre il rischio che la Madonna scompaia dalla nostra vita" (M. Magrassi).
In questo libro viene evidenziata l’azione terapeutica di Maria che, come una moderna psicoterapeuta, “cura” i “traumi” della nostra vita con il suo umile servizio di accompagnamento spirituale nel corso dell’anno liturgico. Vengono inoltre proposte delle preghiere specifiche per la guarigione dell’anima, del cuore, dei traumi, sapendo che Dio opera guarigioni sempre, ma noi abbiamo bisogno di accedere alla fonte dei miracoli che è dentro di noi. “La tua fede ti ha guarito”, dirà Gesù ad ogni persona guarita.
Note sull'autore
Padre Rocco Zappia, laureato in teologia, filosofia e specializzato in psicoanalisi junghiana, si occupa tra l’altro di spiritualità medievale e in particolare di Santa Ildegarda di Bingen. Fondatore della scuola di meditazione interreligiosa “Il girasole” con sede a Roma, insegna in diversi istituti di formazione per psicologi e medici (medicina e psicologia spirituale). È presidente dell’Associazione Cristo Medico, che organizza e promuove convegni e studi sui rapporti tra fede e scienza.
Secondo la tradizione, la Vergine Maria raccontò all'evangelista Luca gli eventi misteriosi che accompagnarono la nascita di Gesù: l'Annunciazione dell'angelo e la concezione verginale; l'incontro con Elisabetta e il viaggio a Betlemme; l'apparizione degli angeli e la visita dei Magi; la presentazione al tempio e il pellegrinaggio quando Gesù era già ragazzo. Il Card. Comastri, con la sua sapiente narrazione, si è messo nei panni di Luca lasciandosi raccontare gli eventi ulteriori della vita di Gesù in cui Maria ebbe un ruolo decisivo: l'inizio del ministero pubblico e il primo miracolo a Cana; la passione, la morte e la risurrezione. La scena si sposta poi in cielo. Qui la Vergine, sposa e madre di Dio, vive nell'amore e nella contemplazione. Anche da lì, però, non dimentica quelli che, divenuti fratelli del Figlio suo, sono a loro volta fi gli. Eccola allora impetrare per loro. Eccola apparire, a Lourdes come a Fatima. Un volume che unisce alla sapienza del contenuto la grazia del racconto e che ci permette di ascoltare la voce di Maria come se uscisse dalle pagine del Vangelo. Un'opera riccamente illustrata con il ciclo di affreschi di Giotto della Cappella degli Scrovegni.
Opera Mariana e Trinitaria, il presente volume - secondo l'auspicio dell'autore - è un'opera di meditazione dei messaggi di Maria a Medjugorje, attraverso la quale «si sono ottenute bellissime preghiere con le stesse parole e sentimenti della Gospa, in linea con le parole di papa Francesco, che in una catechesi ha detto: "La Parola divina si è fatta carne e nella carne dell'uomo la Parola torna a Dio nella preghiera!-». A partire da questo spunto e dalla consapevolezza che le parole che possiamo rivolgere a Dio ci vengono esse stesse suggerite dallo Spirito, per poter essere parole di verità, Aldo Ottomanelli ci accompagna in un originale viaggio orante che attraversa i quarant'anni delle apparizioni medjugorjane. Ne viene un libro che accompagna i devoti a Maria (e non solo) in una riflessione sempre attenta e profonda e in una preghiera che tende alla contemplazione.
Brani tratti dagli scritti e dalle meditazioni di S.E. Mons.Guglielmo Giaquinta sulla figura e il mistero di Maria. La devozione ed un tenero amore verso la Vergine Maria, invocata come madre sollecita verso i suoi figli e considerata modello e guida della vita, sono note essenziali della spiritualita del vescovo Guglielmo Giaquinta.
Come suggerisce il titolo, tratto da un testo poetico di p. David M. Turoldo, questa novena si propone come un sussidio di preghiera per prepararci alla solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, contemplando la Madre di Dio come creatura rinnovata dalla grazia e accogliente della volontà del Signore.
Si compone di tre parti: la novena in preparazione alla solennità dell’Immacolata; una veglia di preghiera per il 7 dicembre e alcune note per celebrare la solennità dell’Immacolata.
Come suggerisce il titolo, tratto da un testo poetico di p. David M. Turoldo, questa novena si propone come un sussidio di preghiera per prepararci alla solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, contemplando la Madre di Dio come creatura rinnovata dalla grazia e accogliente della volontà del Signore.
Si compone di tre parti: la novena in preparazione alla solennità dell’Immacolata; una veglia di preghiera per il 7 dicembre e alcune note per celebrare la solennità dell’Immacolata.
Il testo affronta il delicato rapporto tra fede e modernità, alla luce della figura di Maria. Il card. Comastri, con un ragionamento lucido e profondo, ci mostra come la freschezza della Parola di Dio – che in Maria ha trovato compimento ed è entrata nella storia – sia di una straordinaria attualità e nessun rigurgito anticristiano, laico e laicista potrà mai oscurare.
"Nei tempi difficili che stiamo attraversando abbiamo uno straordinario bisogno di grazie. Ne abbiamo bisogno come singoli, come famiglie, come popolo civile, come Chiesa. Proprio per questo straordinario bisogno, ritengo fermamente che - a più di settant'anni dalla proclamazione del dogma dell'Assunta - i tempi siano maturi perché un nuovo dogma mariano venga proclamato dalla Chiesa: quello della mediazione universale di Maria e della sua corredenzione dell'umanità" (padre Umile Giletti, OFMCap).
Nel periodo successivo al Concilio di Trento San Carlo Borromeo favorì vigorosamente una nuova primavera della fede cattolica. Un fattore importante per questa crescita fu la sua venerazione alla Vergine Maria. Dopo uno sguardo sulle radici della devozione mariana nella Diocesi di Milano e sulle tradizioni familiari del Santo, il presente saggio espone le disposizioni giuridiche e pastorali per la chiesa milanese che concernevano tra l'altro la vita quotidiana delle famiglie, l'arte sacra, le confraternite del Rosario e le processioni per fermare la peste. Il libro illustra poi la dottrina mariana contenuta nelle omelie e si concentra sui santuari mariani valorizzati da San Carlo. L'esposizione si conclude con la recezione della devozione mariana carlina in San Giovanni Paolo II.
Il testo si sofferma sulle riflessioni esistenziali e teologiche di S. Kierkegaard circa la figura di Maria di Nazareth e sulla interpretazione che Cornelio Fabro fa dei testi del filosofo, teologo e scrittore danese.
Papa Giovanni XXIII è stato un pontefice che ha lasciato memoria profonda della sua capacità di intersecare il reale, la vita quotidiana, la storia con il pensiero della tradizione cristiana: ecco quindi un volumetto che racchiude la sua devozione mariana. Non si tratta di un rapporto astratto, lontano dalla propria vita e dalla realtà, ma un culto concretissimo, che ogni volta rimandava all'essenziale, coniugando la storia personale e le umili origini del pontefice, figlio di contadini bergamaschi, con la lucidità dell'uomo che aveva attraversato l'Europa intera come nunzio e pastore, fino a giungere alle soglie di San Pietro, da dove aveva potuto fare sintesi di tutta la saggezza dei suoi avi e di tutto il percorso di approfondimento che la vita gli aveva offerto.
Questo volume descrive il rapporto tra Papa Benedetto XVI e la Madonna. Il racconto parte dal santuario di Altötting, sito nel cuore della Baviera cattolica, a sua volta circondata dal mondo protestante tedesco e mette in una prospettiva inedita la devozione di papa Ratzinger nei confronti della Vergine. Gran parte della devozione mariana di papa Benedetto XVI ha le sue radici proprio in quello spazio e da lì va compresa, con un'attenzione che fa onore al pontefice e alla sua caratura di teologo: nessuna teologia cristiana, lo dirà egli stesso, può sussistere se non si nutre della concretezza dell'Incarnazione. La Madonna di Altötting, che tiene in braccio suo figlio e lo presenta al mondo, è il segno preciso di una devozione che nasce da un pensiero profondo. La riflessione cristiana, ci insegna Ratzinger, deve stimolare la devozione a essere non solo cristiana, ma anche profonda, mentre la devozione deve insegnare al pensiero teologico che l'astrazione e la dimenticanza del culto dei piccoli non è strada possibile di redenzione.