«Una generazione narra all’altra». Raccontare la fede, comunicare il Vangelo è il titolo di questo contributo e, come già avvenuto per i precedenti volumi della collana “Quaderni pastorali”, anche di un percorso pastorale della Diocesi di Aversa. Il tema di sottofondo è la sfida della trasmissione della fede alle nuove generazioni, in accordo anche con quanto la chiesa universale sta vivendo in questo periodo di preparazione al Sinodo sui giovani: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale. La prospettiva dalla quale il testo affronta la dinamica della trasmissione della fede è pastorale e sapienziale. Pastorale, perché il volume sicuramente contribuisce ad attivare circoli virtuosi di riflessione, a partire dallo studio e dall’esperienza didattica degli autori dei contributi; sapienziale, perché lo scopo dei contributi non è tanto nozionistico – assolutamente, quanto piuttosto attento al vissuto, all’esperienza concreta dell’annuncio. Annunciare il vangelo, trasmettere la fede, ma con l’attenzione al concreto. Sapienziale, in questo modo, dice un approccio di relazione: il “noi” della tradizione che parla ad ogni “tu”, giovane o meno giovane. Con questa prospettiva, il volume intende dire tra le righe due cose, fondamentalmente: l’interesse e la passione per il racconto della fede, e la cura dell’interlocutore a cui viene proposta.
Come "dire Dio" alle nuove generazioni? Esiste ancora uno spazio per le grandi domande dell'esistenza? Dio è caduto nell'oblio o rimane in fondo a tutte le grandi questioni che agitano i cuori delle generazioni più giovani? Come affrontare la sfida di "dire Dio" in questo contesto? Alla luce della sua esperienza di insegnante di liceo, il professor Andrea Monda racconta e si racconta, cercando di individuare possibili chiavi per aprire il cuore delle nuove generazioni.
Nella Prima Parte il libro indaga gli atteggiamenti dei giovani davanti al problema del significato dell’esistenza, una dimensione che è strettamente collegata alla capacità di riconoscere se stessi e la propria vocazione. Aiuta a capire come i giovani affrontano la questione del senso e il bisogno di “religiosità” in un’epoca segnata dalla frammentazione, dalla dispersione delle esperienze e dalla crisi dell’educazione.
La Seconda Parte è un vademecum, una guida e un formulario per rendere familiare l’urgente compito dell’accompagnamento spirituale e vocazionale. Lo scopo è avviare genitori, educatori, operatori della pastorale, animatori, sacerdoti e persone consacrate ad accompagnare ragazzi/e giovani a scoprire il proprio progetto di vita alla luce di Dio, al fine di accoglierlo e di seguirlo, in modo da realizzare se stessi e la propria missione nel mondo.
Il volume completa un progetto di riflessione finalizzato a rendere le parrocchie e le comunità; cristiane più; dinamiche, in grado di attivare processi di rinnovamento e di essere in grado di dare impulso a una "nuova tappa di evangelizzazione". Nella prima l'autore espone i comportamenti che ritiene importanti per evangelizzare nel tempo presente. Nella seconda parte si mette in ascolto dell'appello di papa Francesco ad "uscire verso le periferie esistenziali", indicando cinque campi di azione: l'accoglienza e l'ascolto dei lontani, l'impegno con i poveri, il vangelo in carcere, la Buona notizia ai malati psichici e la sfida di una società; libera dall'omofobia.
Il mondo delle carceri italiane viene analizzato in questo libro attraverso i contributi di cinque persone impegnate nello sforzo di coniugare giustizia riparativa e perdono responsabile.
I testi commentano il Documento base nell’ambito penale e approfondiscono alcuni aspetti specifici della missione cristiana nei penitenziari, orientata a una prassi di recupero delle persone recluse.
Se il carcere è in crisi come istituzione, la società civile e la Chiesa debbono dare un reale contributo alla ricerca di forme di aiuto alle persone che hanno sbagliato e attendono occasioni di riscatto per ritrovare fiducia e avere fiducia dalla società alla quale appartengono.
Sommario
Presentazione (C. Sepe). I. L’agire della Chiesa per un cammino di liberazione (C. Matarazzo). II. Mettersi in ascolto di una Chiesa, ferita, prigioniera e nascosta (R. Grimaldi). III. Pastorale carceraria e compiti del volontariato (F. Esposito). IV. Fare catechesi in carcere (A. Spagnoli). V. Liberare e aiutare a liberarsi dal carcere (S. Ciambriello). VI. Documento base di pastorale nell’ambito del penale (Ispettorato dei cappellani delle carceri italiane). Premessa. 1. Il contesto. 2. Prendere l’iniziativa. 3. La scoperta della buona notizia. 4. La pastorale carceraria. 5. Il cammino di liberazione. Allegati. Strumenti pastorali.
Note sull'autore
Carmine Matarazzo è docente stabile di Teologia pastorale e direttore dell’Istituto di scienze pastorali della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (Sezione San Tommaso d’Aquino) di Napoli. È membro del consiglio di direzione di Asprenas, capo redattore di Campania Sacra, direttore di Capys e collaboratore di Avvenire. Autore di numerose pubblicazioni, dirige collane per gli editori Cantagalli, Luciano e Su Ali d’Aquila.
A partire dagli scritti del sociologo Luca Diotallevi e dello scrittore Erri De Luca, il volume propone un'originale riflessione a più voci sul futuro della fede in un tempo di crisi. I contributi sottolineano da diversi punti di vista (biblico, letterario, teologico, filosofico, sociologico-pastorale) la necessità di una nuova riflessione in riferimento alle condizioni mutate del tempo, soprattutto in un momento storico in cui andrebbe riscoperto anche dal punto di vista comunicativo il senso della rivelazione nella storia. Il tempo di crisi, come suggestivamente suggerisce il magistero di papa Francesco, è infatti un'occasione propizia per riflettere e testimoniare la fede in Cristo. Presentazione di Francesco Asti.
Mentre gli adulti si stupiscono dei cambiamenti che avvengono nel mondo giovanile, i ragazzi chiedono a chi ha più anni e più esperienza di loro di risintonizzarsi su un nuovo modo di vivere, di prendere contatto con le novità di cui sono portatori, con le modalità che adottano per comunicare e con la fatica di sognare il futuro. Poiché non è obbligatorio fare «come si è sempre fatto», è necessario che gli adulti trovino la strada di stabilire con i ragazzi relazioni corrette basate sulla fiducia e sulla capacità di credere e dimostrare che è possibile fare percorsi comuni. Questo è però possibile solo se gli adulti sentono la necessità di rimettersi in gioco, affrontando le fatiche e accettando i limiti che accompagnano l'attività educativa.
Oggi più che mai, grazie alla volontà di papa Francesco di affrontare nella XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi il tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” (3-28 ottobre 2018), la comunità ecclesiale è invitata a mettersi in ascolto del mondo giovanile e a interrogarsi su come accompagnare le nuove generazioni a riconoscere e accogliere la chiamata all’amore e alla vita in pienezza. La Penitenzieria Apostolica, il ““tribunale della misericordia”, al quale ci si rivolge per ottenere quell’indispensabile medicina per la nostra anima che è la Misericordia divina” (Francesco, Discorso ai partecipanti al XXVIII Corso sul foro interno, 17 marzo 2017), ha inteso fornire il proprio contributo riaffermando il ruolo centrale del sacramento della riconciliazione nello sviluppo della fede e nel discernimento spirituale dei giovani cristiani, quale luogo e spazio privilegiato per incontrare Dio e il suo amore. Il lettore vi troverà alcune piste di lettura delle dinamiche socio-culturali entro cui un giovane cristiano vive la fede, insieme a proposte e spunti utili sul piano pastorale.
Scritto a più mani, questo libro dà voce alla sperimentazione dei gruppi di lavoro che in parrocchie, centri di ascolto Caritas, nelle scuole di italiano e nelle associazioni hanno percorso un lungo cammino ci collaborazione incontrandosi in diverse occasioni, in dieci anni di storia della pastorale migranti nella zona Rho (Milano).
Ecco qui gran parte delle esperienze di gente semplice impegnata in parrocchia e in tante realtà sociali che spesso ha fatto rete mossa da un unico desiderio: accogliere e coinvolgere i nuovi arrivati facendo sentire importanti. Così sono state liberate energie nuove, segno di quella forza che ognuno porta dentro di sé diventando l'arte della festa e la cultura del rispetto dell'altro.
Alessandro Vavassori, prete ambrosiano dal 1988, è stato Fidei Donum in Perù dal 1994 al 1997 e nel 2002 ha conseguito un dottorato in Educazione presso l'Università De la Salle a Manila con una tesi sull'integrazione delle famiglie peruviane e filippine a Milano. Da allora si occupa di pastorale migranti nell'ovest di Milano.
In un periodo in cui l'età media dei fedeli è sempre più alta, l'autore, vescovo di Noto, si interroga sul futuro della Chiesa attraverso una domanda provocatoria: sono i giovani ad aver abbandonato la Chiesa, o è la Chiesa ad aver abbandonato i giovani? E dove sono andati, allora, i giovani? Mons. Staglianò ''rincorre'' i giovani nelle strade, nei locali, sugli schermi, attraverso i trend dei social e le canzoni pop. Riesce così a trovare un inatteso segnale di speranza dentro quei linguaggi che, pur non passando all'interno del cattolicesimo convenzionale, riescono ancora a portare un messaggio d'amore: lo stesso di quel giovane incredibile che è stato Gesù di Nazaret.
Con la prefazione di Gualtiero Bassetti
Il libro nasce dal desiderio dei giovani di Azione cattolica di tutto il mondo di offrire un contributo di riflessione e narrazione al Sinodo su I giovani, la fede e il discernimento vocazionale.
Fede, discernimento e vocazione non sono parole astratte, ma riguardano la concretezza della vita di tutti i giorni, in cui ogni passo da compiere chiama a una scelta.
La felicità è il frutto della vera vocazione e – come ci ricorda papa Francesco – non si può essere felici vivendo la vita comodi sul divano.
Sogna, vivi, scegli nasce dall’esperienza vissuta in associazione, dove fede e impegno quotidiano si impastano nelle storie di tanti giovani che vogliono “fare sul serio” nella propria vita, per essere davvero felici.
Questo Liber pastoralis non è solo il racconto della cura animarum dei pastori, ma soprattutto raccoglie la sfida di edificare la testimonianza dei cristiani e la chiesa come testimonianza. È una meditazione sapienziale sui capitoli essenziali per la vita delle persone e per far crescere la comunità credente, affinché siano luogo del vangelo accolto e trasmesso al mondo. La sua scommessa è di vincere l'"accidia pastorale" che serpeggia nelle comunità e mina come un male oscuro l'impegno cristiano nel tempo presente. Venti agili capitoli che percorrono i "temi pastorali maggiori". Un'agenda per il cammino della chiesa perché esca dal chiuso delle sue sicurezze e si slanci nel mare aperto della testimonianza. Per ritornare all'essenziale e alla trasparenza della gioia del vangelo.