A Buenos Aires - dal 2010 al 2013 - una trasmissione televisiva di grandissimo successo era intitolata "Bibbia - un dialogo". Ospite d'onore l'allora cardinale Jorge Mario Bergoglio, il rabbino Abraham Skorka (carissimo amico del Papa) e Marcelo Figueroa, coordinatore dell'incontro. Hanno discusso con passione di vari temi: dalla speranza alla solidarietà, attraverso la sofferenza, la verità, la violenza, il fanatismo, senso della vita, le paure, la famiglia, la vecchiaia, la dignità, la ragione e l'importanza della fede in questi tempi. Il libro rappresenta fedelmente il pensiero di Papa Francesco ed è, letterariamente parlando, un testo importante da meditare, rileggere e dibattere.
L'importanza del pontificato di Montini nella storia ecclesiale, ma anche civile, politica e culturale del secolo scorso è documentata dalla paziente tenacia nel condurre a termine il Concilio; dai viaggi, fino a quel momento impensabili, per un papa; dalla spiccata coscienza ecumenica; dalla lettura, mai banale, della contestazione giovanile; dall'infaticabile e grandioso magistero per la pace; dall'atteggiamento fermo sui valori, soprattutto quelli legati alla difesa e alla promozione della vita umana; dalla continua disponibilità al dialogo di fronte alle crisi che a più riprese investivano in quegli anni il corpo ecclesiale; dalla compartecipazione affettuosa alle sofferenze dei poveri... Tutti questi e altri aspetti emergono nel presente volume che, tappa dopo tappa, ripercorre il cammino di santità dell'uomo, del sacerdote, dell'educatore, vescovo e papa Giovanni Battista Montini-Paolo VI, con il frequente ricorso dell'autrice agli appunti personali del pontefice e alle testimonianze dirette di quanti lo hanno conosciuto da vicino. Una biografia, che guarda all'intera vita di Paolo VI a partire dalla sua interiorità, dalla sua fede, dal suo cuore.
Il nome e la persona di Paolo VI sono fortemente legati al Concilio Vaticano II: per condurlo a termine e introdurre la Chiesa nei primi passi di attuazione di quel magistero era necessaria una personalità come papa Montini. Era lui, in quel momento, la persona che più di ogni altra avrebbe potuto attuare un disegno così impegnativo e determinante per il rinnovamento della Chiesa. Queste pagine non sono una biografia di Paolo VI: nei decenni passati la sua personalità, il suo insegnamento e il suo pontificato sono stati ampiamente studiati dagli specialisti. Ciò che queste pagine descrivono è, piuttosto, il risultato della sua causa di beatificazione, di cui l'Autore è stato ponente. Questo testo, breve e ricco, è insieme testimonianza personale e frutto dei numerosi documenti che costituiscono la positio della causa di beatificazione.
Paolo VI è vissuto in tempi di grandi rivolgimenti. Il travaglio del postconcilio, a cui non era estraneo il Sessantotto, ha trasformato questo sacerdote e vescovo di origini lombarde nel traghettatore chiamato a guidare la Chiesa in tempi tormentati mantenendola unita. Montini, arcivescovo di Milano, creato cardinale e valorizzato da papa Roncalli, viene scelto dal Conclave del giugno 1963 proprio perché continui il Concilio e lo guidi con mano sicura. E portare a termine il Vaticano II, facendo sì che i suoi documenti fossero votati praticamente all'unanimità, fu il primo vero miracolo di Papa Montini, per certi versi ancora più eclatante della guarigione inspiegabile del bambino non nato che lo porta alla beatificazione, raccontata in questo libro direttamente dal postulatore della Causa, padre Antonio Marrazzo. Rivisitando le puntuali cronache sul campo di Domenico Agasso senior, gli autori ripercorrono i passi di questo grande Pontefice che, assumendo il nome dell'Apostolo delle Genti, lasciò più volte Roma per andare ad annunciare il Vangelo agli uomini e alle donne del suo tempo, fino agli estremi confini della terra.
Il Credo del popolo di Dio, proclamato da Paolo VI nel 1968, rivisita il testo della professione di fede alla luce dell'insegnamento plurisecolare della Chiesa.
Descrizione dell'opera
Paolo VI ha guidato la Chiesa «in un'ora di vivacità e di travaglio», accompagnandola nel percorso di conclusione del concilio Vaticano II, aprendola ai rapporti ecumenici, riconciliandola con il mondo contemporaneo, sostenendola nell'ora della prova dei regimi dell'est europeo. Egli ha inoltre inaugurato un nuovo corso per il ruolo internazionale della Santa Sede, con una forte esposizione sui temi della pace, della giustizia e dello sviluppo e con la partecipazione alla Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa. In parallelo, nella Chiesa ha istituito il Sinodo dei vescovi, una «chiara, ma non unica testimonianza» del «grande rispetto per gli altri e le loro opinioni e per l'apporto che la loro saggezza e la loro esperienza potevano offrire».
Sono questi i tratti salienti delle commosse rievocazioni di Paolo VI pronunciate, in due diverse circostanze, dal cardinale Agostino Casaroli, che fu stretto collaboratore di papa Montini.
Sommario
Introduzione. Paolo VI e il dialogo. Un ricordo di Papa Montini.
Note sull'autore
AGOSTINO CASAROLI (1914-1998) è stato segretario di Stato vaticano dal 1979 al 1990. Ordinato arcivescovo da Paolo VI nel 1967 e cardinale da Giovanni Paolo II nel 1979, è stato il protagonista della cosiddetta Ostpolitik della Chiesa, la cauta apertura verso i Paesi dell'Europa orientale. Nel 1975 partecipò alla fase conclusiva della Conferenza di Helsinki e nel 1984 siglò con l'allora presidente del Consiglio Bettino Craxi l'accordo di revisione del Concordato tra Stato italiano e Santa Sede.
In occasione della sua beatificazione, il volume raccoglie le sette encicliche firmate da papa Montini, rendendole accessibili al grande pubblico in formato tascabile e a prezzo contenuto. Il testo è fornito nella sola lingua italiana.
Sei intensi discorsi di Giovanni Battista Montini, pronunciati da arcivescovo di Milano e poi da pontefice, che suonano con grandissima attualità come messaggio di speranza e di incoraggiamento ai giovani di tutti i tempi. Il nuovo beato Paolo VI stupisce per la lucidità e il coraggio con cui, persino negli anni più duri della contestazione studentesca (1968), affida le sorti della Chiesa e del mondo alle nuove generazioni, riconoscendo in loro le energie, il coraggio e la dedizione necessari per costruire il nuovo mondo. Parole intense anche per l'oggi, per tenere alti il desiderio e la speranza nel futuro.
Il libro di Giorgio Groppo, focalizzandosi in particolare sul tema della pace e del magistero sociale di Papa Montini, è un contributo a una maggiore conoscenza e consapevolezza di quanto importante sia stato il contributo di Paolo VI. Un Papa la cui figura ancora attende pienamente di essere adeguatamente illuminata
Pietro da Morrone (1215-1296) è famoso soprattutto per la rinuncia al Papato e il suo ritorno alla vita da eremita. Questo libretto lo ripropone a una più attenta e approfondita conoscenza.
Paolo VI, che Francesco ha voluto all’onore degli altari, è conosciuto come il papa intellettuale, il pontefice che concluse il Concilio, l’uomo di chiesa confrontatosi drammaticamente con la modernità.
Spesso, però, un altro tratto di Montini passa sottaciuto: egli fu il primo papa viaggiatore tra i popoli, pellegrino – come lui stesso si definì – di pace e carità. La Terra Santa che vide nascere, morire e risorgere Cristo; l’India dei poveri e delle religioni, l’Onu dei potenti del mondo a New York. E ancora:
Fatima, Turchia, Colombia, Ginevra, Uganda, Filippine, Samoa, Australia.
È una sorta di nuova mappa del Vangelo in cui il magistero montiniano si è trasformato in gesti eloquenti: lo storico abbraccio con il patriarca ortodosso Atenagora; l’affetto popolare dei tantissimi non cristiani a Mumbai; l’accorato appello «mai più la guerra» al Palazzo di Vetro; la visita alla bidonville di Manila; l’appello missionario a tutti i cristiani alle Samoa, una delle tante «periferie» che Paolo VI ha fatto entrare nella chiesa a pieno titolo grazie alla sua presenza. Attraverso resoconti dell’epoca e testimonianze inedite di protagonisti, gli autori ci fanno vivere in presa diretta questi viaggi che hanno ridisegnato la geografia del cattolicesimo. Facendo diventare la chiesa veramente «cattolica», cioè globale.
«Paolo VI ha guidato la chiesa in un momento decisivo della storia»
Luis Antonio G. Tagle, cardinale di Manila
"In pagine dense e documentate con ampie citazioni dalle fonti originali, il dott. Giacomo Scanzi illustra brillantemente le tappe dell'esistenza di Giovanni Battista Montini, il valore del suo pensiero, la santità della sua vita, la genialità delle sue iniziative e la grandezza dell'opera da lui svolta a servizio della Chiesa e dell'umanità, nei vari ruoli a cui la Provvidenza divina lo ha chiamato. Papa Paolo VI resterà nella storia per il ruolo che ha avuto nel Concilio Vaticano II. Se, infatti, è di Papa Giovanni XXIII il merito di averlo indetto e aperto, si deve a Paolo VI l'averlo condotto avanti con mano sicura, rispettando in tutto la piena libertà dei Padri Conciliari, ma intervenendo opportunamente come Papa là dove era necessario intervenire. Egli fu il vero timoniere del Concilio. Anche se fu poco compreso, Paolo VI resterà anche come il Papa che ha amato il mondo moderno, ne ha ammirato la ricchezza culturale e scientifica ed ha operato perché aprisse il cuore a Cristo, Redentore dell'uomo." (dalla Prefazione del Card. Giovanni Battista Re)