Il tema del messaggio di papa Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Pace del 1 gennaio 2011 è la libertà religiosa. Libertà religiosa, via per la pace" è il tema scelto da Benedetto XVI per il suo messaggio in occasione della celebrazione della Giornata della Pace del 1 gennaio 2011. La riflessione del pontefice si sofferma sul pericolo del fanatismo religioso e sulle "forme sofisticate di ostilità" nei confronti dei cristiani. "
Le riflessioni del Santo Padre sul Volto di Cristo e sul riflesso che questo Volto produce sulle nostre esistenze e le nostre scelte, affinché tutti i cristiani possano compiere un percorso spirituale per confermarsi sempre più a quella immagine divina. Il Santo Volto di Gesù è la contemplazione del Volto stesso di Dio. Nei Vangeli Cristo non solamente assume tutti i volti" dell'uomo (amore, tenerezza, misericordia, commozione, tenerezza, letizia...), ma indica anche quali sono i volti che l'uomo deve assumere per essere testimone del Regno di Dio e riflesso del suo Volto. "
Le riflessioni di Benedetto XVI sul Natale. Curato dal Prof. Lucio Coco, stimato esperto di letteratura cristiana. In questo volume il prof. Coco ha raccolto le riflessioni del Sommo Pontefice sul mistero del Natale, partendo dall'Avvento fino all'Epifania, soffermandosi sulla veglia, sui simboli del Natale, sulla figura di Maria, Madre di Dio e sulla Sacra Famiglia. Il libro è un utile strumento di preparazione spirituale alle festività natalizie.
“[Queste pagine] sono costellate da uno straordinario e sontuoso apparato iconografico.
Sarà come condurre un pellegrinaggio in un mondo di immagini mirabili; sarà come seguire un percorso all’interno di una galleria d’arte che si distende nei secoli.”
Dalla Prefazione di Gianfranco Ravasi
«Ho voluto fare il tentativo di presentare il Gesù dei Vangeli come il Gesù reale, come il “Gesù storico” in senso vero e proprio.
Io sono convinto, e spero che se ne possa rendere conto anche il lettore, che questa figura è molto più logica e dal punto di vista storico anche più comprensibile delle ricostruzioni con le quali ci siamo dovuti confrontare negli ultimi decenni.
Io ritengo che proprio questo Gesù – quello dei Vangeli – sia una figura storicamente sensata e convincente.»
– BENEDETTO XVI
«Aveva ragione il pittore Marc Chagall quando affermava che per secoli gli artisti hanno intinto il loro pennello in quell’alfabeto colorato della fede e della bellezza che è la Bibbia. E i Vangeli sono stati in assoluto per l’Occidente una sorta di lessico o atlante di simboli, di figure, di eventi, di effigi, di icone, di rappresentazioni.
Se si dovesse prendere tra le mani un’enciclopedia o un dizionario d’arte [...] si scoprirebbe un filo d’oro evangelico ininterrotto, tale da trasformare l’arte in una vera e propria libera e creativa “esegesi” del testo sacro.»
– GIANFRANCO RAVASI
"Cari giovani, non rinunciate ai vostri sogni! Coltivate invece nel cuore desideri di fraternità, di giustizia e di pace.
Il futuro è nelle mani di chi sa cercare e trovare ragioni forti di vita e di speranza".
Il dibattito su fede e scienza attraversa tutta la storia del cristianesimo, a conferma dello stretto legame che unisce queste due forme di sapere. In epoca moderna, con la riduzione della ratio a ragione strumentale, l'una è stata spesso contrapposta all'altra. Oggi, il magistero della Chiesa e la teologia da un lato, molti scienziati "illuminati" dall'altro (ma non lo scientismo, non gli idolatri che fanno della scienza una "religione"), sono alla ricerca di un rapporto fondato sull'articolazione tra fede e scienza, mediante un dialogo che cerca un'integrazione tra le due. Autonomia, distinzione (non separazione) e complementarietà (non invasioni di campo) sono i connotati di un rapporto corretto fra i saperi. Papi e teologi del '900 hanno contribuito a questo cammino, soprattutto attraverso il Concilio Vaticano II e gli interventi di Giovanni Paolo II. Importante è stato l'apporto di Joseph Ratzinger, prima e dopo la sua ascesa al soglio pontificio. L'opera che qui presentiamo, dopo un'introduzione del curatore Umberto Casale, si articola in due parti: la prima contiene una selezione di passi ripresi da opere del teologo bavarese, scritte durante la docenza nelle facoltà di teologia delle università tedesche. La seconda raccoglie alcuni discorsi pronunciati da Benedetto XVI e rivolti a diverse istituzioni ecclesiali, in particolare la Pontificia Accademia delle Scienze e il Pontificio Consiglio della Cultura.
Una lettera di incoraggiamento e di speranza per il futuro che Benedetto XVI ha voluto rivolgere a tutti i seminaristi del mondo.
L'esortazione apostolica di Papa Benedetto XVI a margine dei lavori del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio nella vita e nella mission edella Chiesa. Presentato il 15 novembre 2010. Il Sinodo dei Vescovi, nella XII Assemblea Generale Ordinaria dell'ottobre 2008, ha avuto come tema principale l'attenzione verso la Parola di Dio ed il suo ruolo di strumento essenziale nella comunicazione della rivelazione per i fedeli. Su questo tema, così importante per la missione pastorale della Chiesa contemporanea, Benedetto XVI presenta questa Esortazione Apostolica. Disponibili anche le versioni in varie lingue.
«Nel Cuore di Gesù è posto davanti a noi il centro del cristianesimo. Questo Cuore invoca il nostro cuore». Ampio respiro teologico e puntuale attenzione pastorale caratterizzano questo testo, pronunciato come conferenza al Congresso sul Cuore di Gesù a Tolosa nel 1981 dall’allora card. Joseph Ratzinger, oggi Papa Benedetto XVI. Una sintesi di rara efficacia e densità.
Il testo di Josef Ratzinger condensa delle profonde riflessioni sul senso della morte, inquadrando tale evento entro una cornice teologica con particolare riferimento alla cristologia: "Morire significa essere con Cristo" (Fil 1,34). Se lo studio dell'autore comprende vari ambiti di interesse, sia nell'ordine storico-biblico che escatologico-apocalittico, il punto nevralgico di questa riflessione è l'apprendimento-scoperta del valore e del significato che la morte, intesa come evento umano, rappresenta per il credente. Secondo l'autore ha senso, perciò, progredire nella conoscenza della morte secondo quella che lui stesso definisce "la novità cristiana", oltrepassando così, da un lato, l'antica prospettiva greco-pagana, dove seppur non in maniera totale e definitiva la morte segnava la fine dell'essere uomo nella totalità-coordinamento di tutte le sue funzioni vitali e individuali, destinato ad un ambiguo futuro essere nel non essere, sostanzialmente entro una visione dualistica corpo-anima; dall'altro, nell'AT "tutto ciò che è connesso con la morte è qualificato come impuro, anche il culto dei morti", e perciò la morte segna anche qui uno "smaltimento" (seppur non di tipo dualistico come per i greci) dell'uomo destinato ad un'esistenza d'ombra nello Sheol.
Benedetto XVI riprende il percorso delle sue catechesi, proponendo riflessioni sui più grandi Maestri francescani e domenicani della storia medievale e oltre. In queste riflessioni Benedetto XVI si è soffermato in particolare sulle figure di San Francesco d'Assisi, San Domenico di Guzman, Sant'Antonio di Padova, San Bonaventura, Sant'Alberto Magno, San Tommaso d'Acquino e Giovanni Duns Scoto.