Non è proprio lì, nelle case, che tutto ha avuto inizio? Non sono state forse le chiese "domestiche" - nelle famiglie di allora, appunto - l'origine della crescita del cristianesimo nei primi tre secoli? Non sono state il vettore di una fede che si è diffusa senza rimanere confinata in poche comunità isolate? Basandosi sui loro stili di vita e di azione, oggi meglio compresi alla luce dell'evoluzione generale della storia antica, Marie-Françoise Baslez getta uno sguardo assai concreto sulla condizione dei cristiani di quel periodo. I primi credenti in Cristo vivono l'annuncio della fede in un ambiente ostile o indifferente. Né nascosti né confinati, sollevano questioni che a volte sono anche le nostre: l'emergere dell'individuo, il ruolo della donna, la condizione degli immigrati o il posto degli schiavi, l'organizzazione multipolare, il modo sinodale di prendere decisioni, il significato della missione... Lungi da idee preconcette o da inevitabili anacronismi, la storica francese dischiude con forza le dinamiche di cristianizzazione che, in atto all'epoca, hanno permesso alla "chiesa nelle case" di aprirsi alla dimensione universale. Un saggio affascinante: Marie-Françoise Baslez attinge alle conoscenze storiche accumulate nel corso di una vita per far scoprire al lettore come e perché, fin dai tempi più remoti, le prime comunità cristiane si riunivano «nelle case», cellule di base della vita comunitaria.
Gli occhi del lama si muovono e la sua bocca si apre e si chiude grazie a una cerniera, un'esperienza che catturerà sicuramente l'attenzione dei più piccoli. Il testo che accompagna le illustrazioni è tutto in rima e in stampatello maiuscolo. Riuscirà Lama a diventare una pop star? Una lettura divertente e interattiva che trasforma l'apprendimento in gioco. Età di lettura: da 1 anno.
È a tavola che la famiglia si ritrova, si incontra, condivide pensieri, sentimenti e affetti. Il pasto è un'occasione preziosa per raccontare quello che siamo e insegnarsi qualcosa a vicenda. Pregare è un modo bello per condividere ciò che siamo e quello che abbiamo con chi è vicino e dire "grazie": ci sono preghiere per ogni occasione della vita o legate a ricorrenze speciali. I più piccoli possono lanciare il dado e lasciare che sia lui a guidare la scelta della preghiera.
Riflessioni e testi sul sinodo e sulla sua importanza nella vita della Chiesa sono ormai inflazionate e numerose. Questo testo, sullo stile degli esercizi spirituali proposti negli anni dal cardinale Carlo Maria Martini, propone, attraverso alcuni brani del Nuovo Testamento, un itinerario biblico alla scoperta dello stile sinodale come stile di vita cristiana, come dimensione fondamentale della vita della Chiesa insieme a quella missionaria. Dopo la sapiente prefazione di padre Pietro Bovati, illustre biblista, già professore al Pontificio Istituto Biblico di Roma e segretario della Pontificia Commissione Biblica, la prima parte del testo è dedicata ad alcune note previe che aiutano il lettore a comprendere cosa significhi e cosa sia lo stile di vita sinodale. La riflessione attraverso i testi biblici si articola intorno a tre successive direttrici: nella prima la Parola di Dio ci interroga su come Gesù sia modello di vita sinodale attraverso i testi della lettera di San Paolo ai Filippesi, riguardo a Gesù fondamento della sinodalità, il brano dei discepoli di Emmaus di Luca 24 in merito a come Gesù si faccia icona di sinodalità ed infine con il brano di Giovanni 17 si riprende la preghiera del Signore per la sinodalità. Nella seconda parte invece, attraverso i testi evangelici di Matteo 14 e di Marco 9, ci si sofferma sul come gli apostoli abbiano vissuto la sinodalità. Infine nell'ultima parte, riprendendo alcuni passaggi fondamentali del libro degli Atti degli Apostoli ci si interroga su come la Chiesa nascente abbia testimoniato lo stile sinodale. Questi testi biblici dunque hanno lo scopo ed il desiderio di aiutare il lettore a comprendere come il sinodo non sia una struttura burocratica post - conciliare, ma una caratteristica costitutiva della vita della Chiesa, riscoperta e riattuata dal magistero di San Paolo VI e da quello attuale di papa Francesco.
Abbiamo passione per la nostra pluridimensionalità? Ci prendiamo cura della nostra dimensione più profonda? Il libro delinea un percorso per riscoprire il gusto della vita spirituale attraverso le ispirazioni tratte dagli scritti di Antoine de Saint-Exupéry, una figura chiave della letteratura francese, autore di uno dei libri più letti al mondo. L'esperienza dell'autore affiora nel susseguirsi delle pagine rendendo più "incarnate", esperienziali e parlanti le riflessioni. Leggendo e rileggendo gli scritti di questo "aviatore mistico", ci si può immergere tra le grandi domande che preoccupano gli esseri umani: chi siamo? Cosa siamo venuti a fare su questo piccolo pianeta sperduto nell'immensità delle galassie? Il rapporto di Antoine de Saint-Exupéry con Dio rimarrà un enigma... ma il suo itinerario è un'instancabile avventura interiore di ciò che è più umano, più fraterno e che lo guida verso Dio.
Pregare perché accada il regno di Dio equivale ad agire perché la sua giustizia ricrei nel mondo condizioni umane di accoglienza, amicizia, fratellanza universale. Pregare è ascendere al cuore stesso di Dio, solo e sempre amore, e da lì guardare giù, nella nostra "valle di lacrime", per vedere la sofferenza degli uomini con gli occhi dell'affetto di Dio. Occhi non soltanto compassionevoli ma profetici, capaci cioè di prefigurare il superamento di tutto quel dolore. Ogni preghiera è immersione nell'amore di Dio e mano tesa a stringere quella dei fratelli: sostegno desiderato e offerto, reciproco aiuto. Se non si salda a questa dimensione concreta, la preghiera appare qualcosa di sterile. Ammonisce infatti Gesù: «Non chiunque mi dice "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli». Ecco perché il cristianesimo non può esistere come una "fede senza le opere", se non a rischio di fraintendere in maniera drammatica il significato del dialogo fra i credenti e Dio.
Per parlare della presenza reale di Gesù nell'Eucaristia, il Catechismo della Chiesa Cattolica utilizza il termine di "transustanziazione". Ma siamo sicuri, si chiede l'autore di questo libro, che nel linguaggio di oggi sia conveniente e appropriato usare questo termine? Non sarebbe meglio ricercare percorsi di pensiero capaci di esprimere lo straordinario contenuto della fede in un modo più adatto al nostro tempo? Il volume fa proprio questo: cerca di spiegare la presenza reale di Gesù nell'Eucaristia con la categoria più attuale della "relazione". La fisica moderna, nota il nostro autore, interpreta l'esistenza come struttura di relazione. Ora, all'origine del nostro Credo c'è la fede nella Santa Trinità, relazione di Persone, quindi è proprio il concetto di persona che ci può aiutare a riconoscere nell'ostia consacrata la presenza del "Cristo tutto intero". Il Dio che entra in relazione con l'uomo è il Dio che vive nella sua intimità la relazione. È in questa luce che devono essere lette le parole della cena di addio di Gesù. Nel dono dell'Eucaristia è presente l'apice del Dio che si comunica e comunica sé stesso, il "Dio per l'uomo". Prefazione di Luigi Vari.
Franz Kafka è uno degli autori più citati, più complessi da circoscrivere e più straordinari del '900. Le sue narrazioni più famose, dalla Metamorfosi al Processo, però non lo racchiudono pienamente. C'è tutto un mondo aforistico, poco noto, che lo propone anche come uno dei filosofi più profondi e meno sistematici che si possano immaginare. Ogni sua parola è, in qualche modo, l'inizio di un percorso e, attraverso le parole, egli ci incita a metterci sulle sue stesse tracce, per sfuggire al labirinto del quale ci sentiamo prigionieri. C'è un minotauro ad attenderci? O c'è Dio stesso, in qualche sua forma, accogliente o terribile? Kafka non può svelarlo, ma sa di potersi e poterci avvicinare alla risoluzione dell'enigma dell'esistenza, là dove ciò che non si vede è però sempre presente. Una raccolta sorprendente, dedicata a tutti quelli che non hanno mai finito di cercare.
A partire da un'analisi della risposta della Chiesa al dramma degli abusi sessuali sui minori e gli adulti vulnerabili, l'autore sostiene la necessità e l'opportunità che la Chiesa, con lo sguardo sempre rivolto alla dignità della persona umana e l'attenzione costante all'accoglienza e al sostegno delle vittime e alla salvaguardia dei minori, promuova lo sviluppo di specifici programmi e strategie nei confronti dei chierici rei di abusi, con il duplice fine della prevenzione della reiterazione del crimine e della riabilitazione personale. L'autore analizza sentimenti e atteggiamenti riscontrabili nella Chiesa verso i chierici responsabili del crimine di abusi e giunge alla consapevolezza che, per favorire quanto più possibile sia la salvaguardia dei minori che la riduzione del rischio di reiterazione del comportamento abusante, sia opportuno mantenere nei confronti dei rei un atteggiamento che tenga insieme giustizia e misericordia e che porti ad affiancare alla giusta pena per il crimine commesso la presa in carico dei rei attraverso programmi terapeutici, cure pastorali e forme di accompagnamento spirituale che li conducano a un recupero della coscienza della propria vocazione cristiana, impedendo loro per sempre il contatto non monitorato con minori e adulti vulnerabili. Prefazione di Matteo Zuppi.
L'idea di questo libro nasce dalla voglia di creare un manuale, velocemente consultabile dai genitori indaffarati di oggi, in grado di fornire indicazioni psicopedagogiche utili alla maturazione: cognitiva, emotiva, affettivo-sessuale e spirituale del bambino. Come genitori non dobbiamo mai trascurare il fatto che, nella vita reale, sono i bambini stessi che ci accompagnano e ci permettono di comprendere se, nel loro processo di crescita, tutto sta procedendo bene o se c'è qualche problema. Lo fanno attraverso il loro rumore e/o i loro silenzi, attraverso i loro mal di pancia e/o l'estrema sottomissione. Spesso ci parlano con i loro comportamenti ripetuti e con il corpo che si ammala, e cercano di farci capire che qualcosa ostacola il loro naturale processo di crescita. Pertanto, senza dimenticare l'importanza fondamentale dell'ascolto e della sintonizzazione con loro, il libro vuole dare una cornice di riferimento teorica di ciò che è fisiologico aspettarsi da un bambino che sta attraversando quella data tappa evolutiva. Al contempo, fornisce strumenti relazionali utili e contestualizzati all'età, per accompagnarli nella crescita che gli consentirà di realizzare il loro potenziale umano, diventando pienamente sé stessi.
Cinecittà è la fabbrica dei sogni. Inaugurata a Roma nel 1937, nei suoi grandi teatri di posa vengono girate decine di film ogni anno, fino a quando la Seconda guerra mondiale travolge ogni cosa. Al termine del conflitto, dove prima scenografi e costumisti, attori e registi creavano l'incanto del cinema, prendono posto migliaia di profughi che non hanno più una casa dove tornare. Proprio lì, in una realtà difficile da sopportare, un gruppo di bambini si incontra e riscopre il tesoro di Cinecittà: l'arte di recitare, di raccontare una storia, di creare interi universi con l'immaginazione. Età di lettura: da 11 anni.