Questo volume - grazie al contributo di studiosi ed esperti delle tematiche migratorie di diverse discipline e accademie italiane - descrive la situazione della mobilità internazionale e nazionale, per poi soffermarsi, nello Speciale 25 anni, ad analizzare il tema dell'immigrazione italiana attraverso le principali tematiche - flussi, lavoro, famiglia, minori, scuola e studenti internazionali, cittadinanza, mass media, appartenenza religiosa e pastorale migratoria - nella prospettiva di leggere l'attualità sulla base dell'importanza del cammino storico delle migrazioni vissuto dal Paese, dentro un contesto europeo e internazionale. Arricchisce il volume una sezione dedicata all'analisi dei contesti territoriali, a partire dai dati ufficiali disaggregati per regioni e province e dalle informazioni provenienti dalle sedi diocesane che danno riscontro del capillare lavoro socio-pastorale in atto. Chiudono un'Appendice giuridica aggiornata e un Glossario che informano, rispettivamente, sulle novità legislative e sul cambiamento del lessico legato alla mobilità.
Il nuovo rapporto Assimoco mette al centro le esigenze della famiglia, lette questa volta attraverso i comportamenti e gli atteggiamenti nei confronti del risparmio. Una strategia attiva di neo-welfare familiare, infatti, ha bisogno di "combinare" al meglio forme di investimento diversificate tra loro: da quelle assicurative a quelle finanziarie, da quelle immobiliari a quelle di una certa liquidità che oggi corre il rischio di restare troppo inerte. Dopo una lunga crisi si riaffaccia negli italiani una propensione significativa al risparmio: essa va non solo registrata, ma anche e soprattutto valorizzata sul piano degli investimenti, per il bene delle famiglie e dell'intero Paese che ha bisogno di riprendere il cammino dello sviluppo, utilizzando con intelligenza le risorse che, malgrado tutto, sappiamo generare.
Il web fa bene o male alla democrazia? La partecipazione in rete migliora la politica? Internet ci rende cittadini più consapevoli? Sono questi alcuni degli interrogativi suscitati dal nuovo milieu mediale, resi ulteriormente incalzanti dalle narrazioni sempre più frequenti sulla crisi delle democrazie occidentali e il depauperamento della sovranità popolare. Attraverso una critica all'ideale normativo di sfera pubblica deliberativa, questo libro intende dimostrare come l'intreccio tra democrazia e web possa essere letto grazie a un approccio culturale alla sfera pubblica, entro il quale ogni atto comunicativo è spiegato e compreso alla luce della cultura civica da cui scaturisce e che contribuisce a modellare. In questa seconda chiave, il volume analizza i primi fenomeni di aggregazione e mobilitazione che hanno condotto alla nascita del Movimento 5 Stelle mediante l'attivazione di risorse di cittadinanza on line. Oltre a negare qualsiasi legame causale tra le tecnologie e la democratizzazione comunicativa, la fotografia di quello stato nascente ridimensiona la diffusa retorica che attribuisce alle soggettività politiche nate su internet uno spontaneismo intrinsecamente libertario.
Il presente volume raccoglie i contributi sviluppati a seguito di un incontro svoltosi il 27 novembre 2015 nell'ambito di un Progetto di ricerca finanziato dall'Università di Pisa (PRA 2015) sul tema "Libertà religiosa e libertà di espressione in tempi di crisi economica e di rischi per la sicurezza". Nel volume si propone una riflessione su svariati profili problematici di estrema attualità connessi alla tutela di tali diritti di libertà. In particolare, si è esaminato il fenomeno riguardante la loro progressiva ridefinizione alla luce dei tempi di crisi economico-finanziaria e di sicurezza che stiamo attraversando. Due tipologie di crisi certamente assai diverse, sebbene entrambe dotate della medesima propensione al contenimento e al condizionamento dei diritti fondamentali.
Atei, non credenti, increduli: è la rappresentazione che sempre più spesso viene data delle nuove generazioni. In effetti la negazione di Dio e l'indifferenza religiosa tra i giovani sta crescendo sensibilmente, anche per il diffondersi di un "ateismo pratico" tra quanti mantengono un legame labile con il cattolicesimo. Tuttavia, la domanda di senso è vivace. Per molti il sentimento religioso si esprime nella propria interiorità personale, passando da una dimensione verticale (lo sguardo alla trascendenza) ad una orizzontale (la ricerca dell'armonia personale). Tenendo presente questo profondo mutamento, il volume mette in luce il "nuovo che avanza" a livello religioso.
Richard Sennett ha trascorso la sua vita intellettuale a esplorare la maniera in cui gli esseri umani vivono nelle città. In questi due saggi indaga su due delle più grandi città del mondo in un momento cruciale della loro storia per riflettere sulla condizione dell'esule nella sua dimensione sia geografica che psichica. Ci conduce nel Ghetto ebraico della Venezia rinascimentale, dove la condizione di forestiero imposta dallo stato diede vita a una ricca identità comunitaria. Ci fa scoprire poi la Parigi del diciannovesimo secolo quale autentica calamita per gli esuli politici (categoria di cui il russo Alexander Herzen fu un esempio illustre in Europa), una città dove l'esperienza del dislocamento finì per filtrare nel mondo artistico e culturale. Proprio perché, come dice Sennett, "lo straniero deve riuscire ad affrontare la propria condizione di sradicato in modo creativo, e deve imparare a elaborare i materiali che costituiscono l'identità alla maniera in cui un artista lavora i fatti più banali trasformandoli in cose da dipingere. Ognuno deve costruire se stesso".
Le rotte dei migranti, gli hotspot, il dibattito su Schengen. L'immigrazione nel Mediterraneo mette in ginocchio l'Europa. Il Mediterraneo è oggi la rotta migratoria più pericolosa al mondo, su cui si affacciano la Grecia e l'Italia, frontiere meridionali dell'Unione europea. Nel 2015 oltre 3500 persone sono naufragate tentando di raggiungere la sponda della salvezza. Tra loro c'erano 700 bambini. C'è un vuoto nel nostro immaginario rispetto a ciò che li spinge a partire con ogni mezzo e ad affrontare tanti rischi. Nonostante si sia tanto dibattuto sulla soglia etica da non oltrepassare nella rappresentazione mediatica del fenomeno migratorio in corso, il rischio è che lo choc e la commozione per le sofferenze e le vittime vengano presto rimossi e dimenticati. Il rischio è la "globalizzazione dell'indifferenza".
2999: alla vigilia del capodanno che segna il passaggio al quarto millennio, il pianeta Terra pare essere il più gettonato come meta dei viaggi intergalattici. Recenti scavi archeologici hanno infatti riportato alla luce reperti che raccontano la vita dei terrestri all'inizio del millennio. Una civiltà oziosa, dedita all'introspezione, all'amicizia, all'amore, al gioco, alla bellezza e alla convivialità scopre così che i suoi antenati erano strani esseri interessati soltanto alla lotta per il potere, al denaro e al possesso di beni materiali. Quegli antenati siamo noi. Domenico De Masi adotta questa prospettiva fantascientifica per provocare il nostro sguardo. Allontanandosi nello spazio e nel tempo è più facile riflettere sulla direzione che vogliamo imprimere al nostro futuro. Con la forza delle sue analisi e la felice sintesi delle sue formule, l'autore ci racconta come siamo cambiati in questi ultimi anni pur essendo rimasti fedeli a stili di vita ormai superati, per dimostrare che esiste una prospettiva che ci può guidare fuori dallo smarrimento attuale. In poche parole, "Una semplice rivoluzione". Nuove rotte sono possibili, a condizione però di dotarsi dei giusti strumenti per navigare. La società postindustriale in cui siamo immersi è appena agli albori, è in fase ancora di assestamento, ma la sua apparente complessità non ci deve condannare alla rassegnata accettazione delle sue distorsioni.
Il fuoco di questo volume riguarda il ruolo del cattolicesimo e della Chiesa nello scenario italiano degli ultimi anni, caratterizzato da grande instabilità politica, da molte emergenze sociali (crisi economica, immigrazione, insicurezza) e da un dibattito pubblico assai acceso sui temi della famiglia, della vita, della bioetica, del pluralismo religioso. Anche se più dispersa e disseminata di un tempo, la presenza cattolica è oggetto di grande interesse. Quanto l'Italia ha ancora bisogno dei cattolici (di una cultura ritenuta inclusiva e costruttiva) per superare la crisi morale ed economica che sta vivendo? Perché il mondo cattolico non riesce a riversare in campo politico le grandi risorse civiche che manifesta nel volontariato? Come valutare il protagonismo della Chiesa italiana nella sfera pubblica, teso a promuovere e difendere i valori "cari" ai cattolici? E che cosa sta cambiando con papa Francesco?
Il Piccolo Principe è considerato il classico per eccellenza della letteratura per l'infanzia. Ma Il Piccolo Principe è anche uno scrigno prezioso per i grandi, un manuale comportamentale che permette di mettere la semplicità al centro dell'attenzione e di riconoscere la parte più infantile e più pura che alberga in ognuno di noi, seppur spesso adombrata dalle priorità della vita adulta. Valentina Testoni, da anni impegnata nell'ascolto dei bambini e dei genitori in difficoltà - spesso a causa della separazione tra i coniugi propone un'incursione nel delicato mondo dell'opera di Antoine de Saint-Exupéry, con l'obiettivo di mettere il pensiero del bambino al centro di ogni discorso genitoriale. Un inno alla semplicità e alla purezza dei sentimenti infantili, ma anche un'utile guida per interpretare le reazioni dei bambini di fronte alle paure e alle delusioni, scritto con competenza e profondo rispetto per un mondo, quello dell'infanzia, che ha molto da insegnare all'universo dei grandi.
Finora siamo stati ridotti a risorse umane. Per il neoliberismo noi siamo risorse per l'economia, non è l'economia a essere risorsa per noi. E non è neppure la cosa peggiore che possa capitarci: quanti non sono risorse diventano esuberi e rischiano di essere ridotti a vite di scarto. Che succede però se le "risorse umane" si ribellano scegliendo la via della nonviolenza e del rilancio della democrazia per riaffermare la loro dignità? Queste pagine sono appunti di viaggio per chi vuole inoltrarsi sulla via della rivolta civile pacifica, riflettendo sui modi per rigenerare economia e politica.
La discussione pubblica italiana rischia di partire da una somma di percezioni clamorosamente sbagliate. Una distanza rispetto alla realtà che può fare comodo alla politica per cavalcare gli allarmi sociali ai fini del consenso. E ai media per aumentare l'audience. Un'indagine condotta in 33 Paesi su un campione di oltre 25 mila individui consente di misurare le percezioni dei cittadini su aspetti sociali, demografici ed economici. Dal numero degli immigrati a quello dei giovani adulti che ancora vivono con i genitori. Dall'occupazione all'obesità. Dalla presenza delle donne in politica agli accessi a internet. Dalla ricchezza all'andamento demografico. Dal sentimento religioso alla vita in campagna. Le discrepanze tra percezione e realtà consentono di creare un "indice di ignoranza" che classifica i Paesi dal meno al più informato.