Navigare è da sempre sinonimo di vivere e conoscere. Un'immagine che l'era informatica ha reso ancora più familiare e ricca di significati.
Più che mai incerta, tuttavia, si è fatta la rotta per un'umanità spaesata che «naviga nel mare di Internet come un Ulisse che non ha, però, alle spalle nessuna Itaca e, quindi, non sa dove volgere la prua della nave per puntare a una meta». Ha ancora senso, allora, inseguire un approdo o bisogna rassegnarsi a procedere a vista?
Gianfranco Ravasi ci propone un percorso di ricerca in cui una sapienza antica si confronta criticamente con i dubbi dell'uomo contemporaneo.
Il tragitto si snoda, in un crescendo emotivo e spirituale, lungo la direttrice che collega tre grandi porti: la «città secolare», la moderna metropoli, vorticosa e disincantata, che ha relegato il sacro fuori dai suoi confini e nella quale anche Dio, se dovesse presentarsi sulla sua piazza principale, «al massimo verrebbe fermato come un estraneo a cui chiedere di esibire i documenti d'identità»; la «città dell'uomo», «affascinante e scintillante di luci» ma spesso «devastata dalle sue scelte storiche», un luogo dal forte valore simbolico, che può diventare segno e anticipazione dell'incontro col divino o inaridirsi nell'illusione di bastare a se stessa; e infine «la città di Dio», il traguardo ultimo della nostra peregrinazione, che si può abbracciare solo con lo sguardo della fede.
La nave con cui l'autore ci invita a solcare l'oceano tempestoso della storia, infatti, «batte bandiera cristiana» e la sua bussola è la Bibbia, ma lungo l'itinerario si possono incrociare, anche solo per un attimo, compagni di viaggio provenienti dalle più svariate esperienze: scrittori e drammaturghi come Borges, Pirandello e Ionesco, filosofi come Pascal, Kierkegaard e Nietzsche, artisti come Gauguin e Chagall, cantautori come Guccini e De André, e altre grandi personalità che, in ogni epoca, hanno dato voce alle domande fondamentali sul nostro destino.
Con la consueta profondità intellettuale e la propensione al dialogo che la stessa cultura laica gli riconosce, Ravasi affronta anche gli scogli più insidiosi dell'attualità, come quello dei rapporti tra Chiesa e Stato o tra ricerca scientifica e religione, e immergendosi nell'inquietudine e nelle lacerazioni del nostro tempo disegna le coordinate per un viaggio ricco di suggestione, che coinvolgerà credenti e non credenti accomunati dal desiderio di continuare a interrogarsi.
E' la nuova edizione del Catechismo della Chiesa Cattolica formato ridotto soften, stampata per l'Anno della Fede, con XXI pagine di introduzione di S.E. Mons. Rino Fisichella Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.
Questo libro contiene una sintesi
del Concilio Vaticano II
che risponde pienamente
alle esigenze della Chiesa odierna
e alle domande dei cattolici.
Quando il Figlio dell'uomo ritornerà,
troverà ancora la fede sulla terra? (Lc 18,8)
La grande crisi che si affacciò dopo il Concilio, coinvolse molti cattolici che hanno visto la Chiesa non come un mistero di fede,
il Corpo di Cristo, il Popolo di Dio,
la Sposa di Cristo, ma come un fatto sociologico.
Tutto questo succede
perché alcuni sbagliano nelle idee.
Allora bisogna innanzitutto
avere uno sguardo di fede sulla chiesa
e uno studio serio del Concilio,
poiché non sono stati sufficientemente
studiati i documenti per accettarli.
(Cardinale Georges Cottier)
Descrizione dell'opera
Il volume, che raccoglie scritti brevi e di grande leggibilità del card. Kasper, pronunciati nei dieci anni in cui egli era vescovo di Rottenburg-Stoccarda, si propone come libro di lettura spirituale per rendere viva la fede cristiana.
I testi si riferiscono soprattutto a visite nelle parrocchie, negli ospedali, nelle carceri, ai raduni per i giovani: «Il mio grande tema era l'evangelizzazione, svolto secondo il motto episcopale che avevo scelto: dire la verità nella carità. Per me era soprattutto importante far comprendere a chi mi ascoltava che il Vangelo di Cristo rimane sempre giovane e attuale. Non si può e non si deve inventare un altro Vangelo, esso resta quello che ci è stato rivelato una volta per tutte. Tuttavia il Vangelo deve essere tradotto nel mondo di oggi e reso attuale quale messaggio liberatore di vita, di speranza, di conforto, di incoraggiamento e di gioia» (dalla Presentazione).
Le riflessioni del card. Kasper si sviluppano in due volumi e traducono nella pastorale quotidiana il suo pensiero teologico e la sua personale esperienza di fede.
Sommario
PRESENTAZIONE. «Quando parlavo alla mia gente...». Nota di lettura. Vivere dei sacramenti. Tacere - ascoltare - rispondere. Maria, archetipo nella fede. Fede - Solo l'amore conta. Musica sacra - Musica liturgica. Vecchiaia, malattia e commiato dalla vita in questo mondo. Dio, la fonte della vita eterna. Angeli: ci sono? Grandi figure e modelli.
Note sull'autore
WALTER KASPER (Heidenheim/Brenz - Germania, 1933) già professore presso le facoltà di teologia di Tubinga e Monaco di Baviera, nel 1989 è nominato vescovo di Rottenburg-Stuttgart. Nel 2001 Giovanni Paolo II lo crea cardinale e lo nomina presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, di cui è stato segretario dal 1999 ed è attualmente presidente emerito. Ha ricevuto riconoscimenti ufficiali e lauree honoris causa da numerose università nel mondo (Washington, Baltimora, Strasburgo, Tubinga). È membro delle Congregazioni per la dottrina della fede e per le Chiese orientali; del Pontificio consiglio della cultura; del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica; del Consiglio ordinario della Segreteria generale del sinodo dei vescovi. Presso le EDB ha pubblicato Non ho perduto nessuno. Comunione, dialogo ecumenico, evangelizzazione (2005) e Chi crede non trema. 1. Il sì di Dio e l'agire cristiano (2012).
«L’uomo ha bisogno di Dio, oppure le cose vanno abbastanza bene anche senza di Lui?», questa domanda di Benedetto XVI, che riecheggia quella di Gesù «E voi, chi dite che io sia?» potrebbe fare da introduzione all’anno della Fede che inizierà l’11 ottobre 2012. Un’occasione propizia per riscoprire le radici e il senso del proprio credere e per lasciarsi guidare dalla Parola di Dio e dal Credo apostolico alla ricerca di una vita più ricca di senso e di speranza. In una società sempre più confusa, si sente forte l’esigenza – ben colta dal Papa – di riscoprire le motivazioni per credere. Una domanda, questa, presente anche in molte persone lontane e in ricerca, come pure in chi è più attivo nella comunità cristiana.
Vivere l’anno della Fede è la guida ufficiale del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione: un “compagno di viaggio” che presenta, con un linguaggio accessibile, non solo gli aspetti della fede cristiana, ma anche diverse proposte per vivere con intensità questo importante momento ecclesiale. Questa edizione si distingue dalla “editio minor” per la presenza di un capitolo sul Credo e di uno sui Sacramenti. Completano il volume alcune proposte di celebrazioni liturgiche per caratterizzare l’apertura e la chiusura dell’anno della fede.
«L’uomo ha bisogno di Dio, oppure le cose vanno abbastanza bene anche senza di Lui?», questa domanda di Benedetto XVI, che riecheggia quella di Gesù «E voi, chi dite che io sia?» potrebbe fare da introduzione all’anno della Fede che inizierà l’11 ottobre 2012. Un’occasione propizia per riscoprire le radici e il senso del proprio credere e per lasciarsi guidare dalla Parola di Dio alla ricerca di una vita più ricca di senso e di speranza. In una società sempre più confusa, si sente forte l’esigenza – ben colta dal Papa – di riscoprire le motivazioni per credere. Una domanda, questa, presente anche in molte persone lontane e in ricerca, come pure in chi è più attivo nella comunità cristiana.
L’anno della Fede è la guida ufficiale del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione: un “compagno di viaggio” che presenta, con un linguaggio accessibile, non solo gli aspetti della fede cristiana, ma anche diverse proposte per vivere con intensità questo importante momento ecclesiale. Completano il volume alcune proposte di celebrazioni liturgiche per caratterizzare l’apertura e la chiusura dell’anno della fede.
Famiglie alle prese con il caso serio della fede. È questo il percorso offerto ai Gruppi familiari nell'Anno della fede indetto da papa Benedetto. Il filo conduttore è rappresentato dal Credo apostolico, cogliendo la sottolineatura di sant'Agostino che invitava a ripeterlo sempre, "nei vostri letti, ripensarlo nelle piazze e non scordarlo durante i pasti: e anche quando dormite con il corpo, dovete vegliare in esso con il cuore". Sono i momenti normali di una famiglia: il letto, la piazza, i pasti, nei quali avere nel cuore il "simbolo del santo mistero". Questo significa infatti credere: metterci il cuore. Sembra semplice, ma non lo è: quando ci riuniamo nell'assemblea domenicale è facile proclamare il Credo a voce alta, di corsa, soprappensiero; ma una volta usciti di chiesa, entrando nelle piazze percorse da gente affrettata, sedendoci a tavola con indifferenza, coricandoci al termine di una lunga estenuante giornata, riusciamo a dare una "forma umana" al nostro credere? Il percorso offerto ai Gruppi familiari aiuta ad approfondire gradualmente, di scheda in scheda, il Credo più antico della tradizione cristiana, leggendone i contenuti in chiave familiare, per fissarne il significato per la vita quotidiana di ciascuno, nella relazione di coppia e in quella genitoriale, e per la storia del mondo.
Sollecitato da Benedetto XVI, che con il motu proprio Porta fidei ha indetto l’Anno della Fede, questo opuscolo raccoglie elementi preziosi e dimensioni dell’esperienza globale della vita cristiana e ecclesiale, perché la fede ritorni al suo centro e irradi la forza che viene dai suoi riti, secondo le intenzioni del Signore.
Dalla Presentazione di mons. Di Stefano, Segretario – Centro Azione Liturgica, Roma L’opuscolo è diviso in 12 parti:
1. I temi della fede 2. La Bibbia 3. Il Padre 4. Il Figlio: Gesù Cristo 5. Lo Spirito Santo 6. Le Beatitudini 7. La Risurrezione 8. La Salvezza 9. La Chiesa 10. Maria, donna di fede 11. I Sacramenti 12. La fede nella vita quotidiana
Nel volume vengono individuate e illustrate le coordinate socio-religiose dell'Europa di oggi. Vi è ricostruita la nuova mappa del vecchio continente che documenta le profonde trasformazioni antropologiche e culturali che l'hanno reso "nuova terra di missione". In forma critica e originale, l'autore mette a fuoco i fenomeni della secolarizzazione e dell'indifferenza religiosa, dilaganti nei paesi europei dell'Ovest come dell'Est. Intreccia quindi molteplici prospettive interdisciplinari richiamando il magistero degli ultimi pontefici e i risultati della ricerca più aggiornata e accreditata. La sua analisi dei fenomeni sfocia in una robusta proposta di evangelizzazione all'interno e all'esterno della Chiesa. Secondo l'autore una vera e propria auto-evangelizzazione ecclesiale si renderà possibile con l'approfondimento della propria identità cristiana. Essa non potrà che confermare la vocazione missionaria di ogni credente-in-Cristo.
La centralità della liturgia
nella vita spirituale del cristiano
La liturgia è culmine e fonte di tutte le azioni vitali della chiesa, ma anche della vita del cristiano. Il rinnovamento della liturgia voluto dal concilio Vaticano II ha avuto un grande impulso per l’approfondimento della vita spirituale: lo scopo della riforma è stato quello di ricondurre ai suoi fondamenti evangelici lo spirito dei credenti che celebrano la liturgia. Il presente volume offre per la prima volta in italiano l’insegnamento liturgico di uno dei teologi cattolici più apprezzati, in un percorso che tocca tutti gli ambiti essenziali della liturgia: le dimensioni del tempo e della comunità, il rapporto con la parola di Dio, la prassi e il ruolo dell’omelia, la preghiera dei salmi, le celebrazioni dell’iniziazione cristiana e la dimensione estetica dello spazio e della musica sacra.
Albert Gerhards (1951), ordinario di liturgia e direttore del Seminar für Liturgiewissenschaft dell’Università di Bonn, membro del comitato scientifico dei Convegni liturgici di Bose, dal 2007 è presidente della Commissione d’arte cristiana della diocesi di Aquisgrana. La sua ricerca si è focalizzata in particolare sulla teologia e la prassi della liturgia, l’ecumenismo, la musica e l’arte sacra.
Sono raccolti gli interventi più significativi del magistero del Patriarca ecumenico di Costantinopoli, dal suo discorso inaugurale – autentico documento programmatico per un servizio di comunione – fino alla Via crucis composta per papa Giovanni Paolo II e da questi celebrata al Colosseo il Venerdì santo del 1994, passando per tematiche vaste e profonde quali l’ecumenismo, il dialogo con gli ebrei e le grandi religioni del mondo, l’ ecologia e la pace. È la testimonianza di un servizio reso a tutta l’umanità attraverso quello strumento della volontà di Dio che è il ministero del Patriarca ecumenico e, nello stesso tempo, un segno della gratitudine del Monastero di Bose verso Bartholomeos I per la paterna benevolenza e l’amicizia mostrata a più riprese, in particolare in occasione della sua visita a Bose il giorno di Pentecoste del 1994.
Bartholomeos I (Dimitrios Archondonis, nato a Imbros il 29 febbraio 1940), dopo essere stato Metropolita dapprima di Philadephia e poi di Calcedonia, nonché segretario del Santo Sinodo, il 2 novembre 1991 è stato eletto a succedere a Dimitrios come Arcivescovo di Costantinopoli e Patriarca ecumenico.