Don Divo lo chiamava "il Sermone della Montagna". Quante volte lo ha commentato nella sua predicazione! Da esso ne trasse persino dei versetti la ripetizione delle otto Beatitudini - che proclamò sotto forma di preghiera per tutta la vita, tutti i santi giorni che Dio mandava sulla terra, appena alzato al mattino presto. E quando diede vita ad un movimento di persone che seguivano la sua spiritualità, la Comunità dei figli di Dio, don Divo istituì come motto della Comunità una frase tratta dal Sermone della Montagna: "Ut sitis filii Patris vestri": "affinché siate figli del Padre vostro celeste" (Mt 5,45). D'altro canto, anche il nome stesso della sua Comunità, questo essere "figli di Dio", non è forse il filo conduttore di tutto il Discorso della Montagna?Il tema è di una importanza capitale, decisiva, nel cristianesimo di sempre. Infatti, se non sappiamo di essere figli, saremo sempre degli orfani che vagano nel mondo senza sapere bene perché siamo qui e che cosa dobbiamo fare. Mentre, se saremo veramente figli e realizzeremo la nostra adozione filiale, saremo sempre in faccia al Padre, umili e semplici. Potremo forse anche essere perseguitati ("beati voi quando vi perseguiteranno"), ma saremo sempre vivi e figli. Potremo essere anche uccisi, ma saremo sempre vivi e figli.
Cosa significa concretamente “credere e vivere nella Provvidenza”? In questo volume Divo Barsotti, con la saggezza di un maestro spirituale, passa in rassegna tutti i momenti della giornata del cristiano da vivere alla presenza del Signore. Questa è esattamente la scansione della giornata e del volume: Mi alzo, Mi lavo, Mi vesto, Esco al lavoro, Ancora il lavoro, Mi riposo, Mangio, Vivo con gli altri, Parlo, Mi muovo, Mi addormento.
Non c’è niente nella nostra vita che da Dio non provenga e a Dio non tenda.
Divo Barsotti (Palaia, 1914 - Firenze, 2006), pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira, si trasferì a Firenze, dove iniziò la sua attività di predicatore e di scrittore. Ai nostri giorni è unanimemente riconosciuto come mistico e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo appena trascorso. La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri, molti dei quali tradotti in lingue straniere, diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, diari e poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell’anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di san Giovanni delle Croce, La religione di Giacomo Leopardi, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa che comprende monaci, religiosi che vivono in case di vita comune e laici consacrati che vivono nel mondo; in tutto, circa duemila persone. Vicino alla sensibilità del Cristianesimo orientale, Barsotti ha, tra gli altri, anche il merito di avere fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano del Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso.
Don Divo Barsotti, scrittore e fondatore della poliedrica comunità dei Figli di Dio, è indubbiamente una delle personalità che più hanno inciso nella vita e nel rinnovamento della Chiesa italiana.
Questo volume fa parte dei suoi approfondimenti biblici, a suo tempo divenuti noti come “Meditazione” sui vari libri della Bibbia. In questo caso la prima edizione risale al 1966. L’Apocalisse è uno dei libri più complessi di tutta la Bibbia e per il cristiano di oggi – come per quello di tutti i tempi – non è facile comprendere il suo messaggio.
Qui l’Autore offre un commento che non è un puro esercizio accademico nell’arte dell’esegesi biblica, ma molto più un’esemplare meditazione del testo sacro, penetrandone profondamente lo spirito, sulla scorta dei grandi commenti patristici.
Divo Barsotti (Palaia, 1914 – Firenze, 2006), pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira si trasferì a Firenze, dove iniziò la sua attività di predicatore e di scrittore. Ai nostri giorni è unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo appena trascorso. La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri, molti dei quali tradotti in lingue straniere, e diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, diari e poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell’anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di San Giovanni della Croce, La religione di Giacomo Leopardi, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci, formata da laici consacrati che vivono nel mondo e religiosi che vivono in case di vita comune; in tutto, circa duemila persone. Vicino alla sensibilità del Cristianesimo orientale, Barsotti ha, tra gli altri, anche il merito di avere fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano del Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso.
Il volume di don Divo Barsotti che presentiamo risale agli anni ‘60: scritto poco prima del Concilio ma pubblicato durante il Concilio (nella Prefazione e anche nel testo se ne avvertono gli influssi), è dedicato al Breviario-Liturgia delle ore, preghiera non più riservata ai soli sacerdoti o consacrati, ma aperta anche ai laici.
Il libro, prima risposta di piena adesione alla costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium, ancora una volta approfondisce il tema della preghiera – in particolare l’Ufficio divino-Breviario-Liturgia delle Ore – “primo lavoro del cristiano”.
Divo Barsotti è nato a Palaia (PI) nel 1914. Pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira, si è trasferito a Firenze, dove ha iniziato la sua attività di predicatore e di scrittore. Oggi è unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo. La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri, molti dei quali tradotti in lingue straniere, e diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, diari e poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero Cristiano nell’anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di san Giovanni della Croce, La religione di Giacomo Leopardi, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci, formata da laici consacrati che vivono nel mondo e religiosi che vivono in case di vita comune; in tutto, circa duemila persone. Vicino alla sensibilità del Cristia nesimo orientale, Barsotti ha, tra gli altri, anche il merito di avere fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano del Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo. Nel 1972 è stato chiamato a predicare gli Esercizi spirituali in Vaticano al Papa. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso. Attualmente vive con i suoi giovani monaci in un piccolo monastero dedicato a san Sergio di Radonez, nelle pendici dei colli di Firenze.
Chi è don divo Barsotti?
Don Divo Barsotti, unanimemente riconosciuto come una delle figure più luminose della Chiesa del Novecento, è stato scrittore, poeta, predicatore, uomo dello spirito, fondatore della “Comunità dei figli di Dio” di carattere contemplativo che conta più di duemila membri sparsi nel mondo.
Irriducibile, anima tesa all’Assoluto, don Divo ha sempre cercato la volontà di Dio sino alla fine, senza sentirsi mai appagato in alcun posto: pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale per interessamento di Giorgio La Pira si è trasferito a Firenze, dove ha avuto inizio la sua attività di predicatore e di scrittore. Don Divo si può definire come un mistico e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo.
Il punto fisso della vita e della predicazione di don Barsotti sono stati la preghiera, la liturgia (Santa Messa e Liturgia delle Ore), la contemplazione, il silenzio, l’esercizio della Divina Presenza continua, la preghiera del cuore. Cose che egli ha esercitato e insegnato a tutti i livelli.
L’amore per la liturgia, per la santa Messa, sono stati i grandi richiami di don Divo: chi poté assistere ad una sua celebrazione eucaristica, difficilmente la dimenticherà: non tanto per lui in sé, quanto perché, immergendosi in quell’ Atto, a volte fino alla commozione e alle lacrime, introduceva i fedeli potentemente nel Mistero: la Messa diveniva la Presenza di Dio, del suo Sacrificio.
Passionale e forte, dolce e paterno, solitario e uomo di fede incrollabile, monaco e predicatore, insofferente alle mode e capace con una parola di illuminare un’intera esistenza... tutto questo è stato don Divo Barsotti.
Il libro di Malachia è uno dei libri più significativi dell'Antico Testamento perché è stato composto in un momento, dopo l'esilio, in cui si era stabilita una pericolosa indifferenza, inquietudine e ingiustizia.