Un immenso patrimonio di figure intellettuali, movimenti e concezioni che furono due volte eretici: per l'ideologia liberale e per i regimi storici del comunismo novecentesco
Il Novecento, secolo del comunismo e del suo fallimento. La somma di queste due affermazioni, tutt’altro che prive di fondamento, ha prodotto la cancellazione di persone, movimenti, concezioni che non hanno solo un significato storico, ma anche un valore per il presente e per il tempo futuro.
L’Altronovecento è un progetto concepito e sviluppato dalla Fondazione Micheletti di Brescia e dall’Editoriale Jaca Book, coinvolgendo, anche tramite vari seminari e incontri, decine di studiosi affinché si venisse a delineare un percorso di movimenti e singole personalità protagonisti del comunismo critico ed eretico del Novecento in Europa e nel mondo. Questo viaggio fra intellettuali, autori e attivisti politici - personalità di assoluto valore, qualche volta di grande fama, in altri casi sconosciute oggi al grande pubblico - raccoglie esperienze e posizioni fra loro diversissime, ma accomunate da alcuni elementi che ne definiscono l’atteggiamento due volte critico e la conseguente duplice eresia. Essi furono anzitutto critici sia del capitalismo liberal-democratico, sia del nazi-fascismo; ma furono anche critici delle varie forme novecentesche di comunismo realizzato, pur muovendo dall’adesione all’idea di comunismo e dal concetto di una sua qualche forma di concreta attuabilità storico-politica. Figure ed esperienze che sono quindi senz’altro eretiche per l’ideologia liberale, ma che sono state tali anche per i regimi storici del comunismo novecentesco e non a caso molti di questi protagonisti sono stati oggetto di attacchi anche furiosi da parte dei portavoce ideologici di tali Stati e dai partiti comunisti che ad essi si rifacevano. La storia politica del comunismo è stata scritta, tanto nell’Occidente liberale quanto oltrecortina, sotto il pieno condizionamento di questa lettura ideologica. È vero però che all’interno delle rivoluzioni del Novecento (tutte potentemente influenzate dal comunismo) si sono manifestate tendenze e comportamenti in aperta contraddizione con i sistemi di aggressione e dominio poi posti in essere dai partiti comunisti al potere. Con la necessità, tutt’altro che esaurita, di spiegare come e perché si produsse lo stravolgimento, sino alla catastrofe. Con quest’opera, di cui qui si presenta il primo volume, si intende quindi restituire un immenso patrimonio di idee e di esperienze, un Novecento «altro» che è tempo di svelare dopo decenni di oblio o di incomprensione.
Uno strumento destinato ai ragazzi che illustra la storia degli ultimi due secoli. Ogni periodo viene affrontato attraverso agricoltura, popolazione e igiene, condizioni di vita, organizzazione del lavoro e produzione, materie prime ed energia, ambiente, trasporti e viaggi, comunicazioni, economia politica, movimenti sociali, mentalità e culture.
Il volume esce nel 2018 in occasione delle celebrazioni viennesi per il centenario di quattro protagonisti del modernismo: Gustav Klimt, Egon Schiele, Otto Wagner e Koloman. Negli anni a cavallo tra il XIX e il XX secolo Vienna è la capitale dell'Impero austroungarico, epicentro di un radicale rinnovamento culturale nel cuore dell'Europa. Sono gli anni di Freud e Wittgenstein, di Mahler e Schönberg, della Secessione viennese, dello Jugendstil e della straordinaria Wiener Werkstätte, che rivoluzionerà le arti applicate e la grafica. Di quest'epoca sfavillante il libro Vienna 1900 documenta e illustra la produzione artistica e architettonica in tutte le sue forme: l'arte e l'architettura, la fotografia, le arti applicate - ceramica, vetro, tessuti e gioielli, arredi e oggetti -, la grafica per i manifesti e l'editoria. Completano l'opera le biografie di oltre 200 artisti e architetti attivi in quegli anni.