La ricorrenza dei centocinquanta anni dall'unità d'Italia deve essere intesa come una forte sollecitazione ad una critica ponderata del Risorgimento che possa coglierne per intero l'essenza storica. Ci si deve sentire indotti a produrre un'analisi non essenzialmente storiografica, ma piuttosto culturale tesa a porre in chiaro il tratto cruciale delle fattualità storiche risorgimentali. Se così non si facesse, si rischierebbe seriamente di perdere un'occasione propizia e ridurre di molto la rilevanza della contingenza celebrativa. Si tratta di osservare il rilievo morale di un processo ideale ed insieme politico che aveva saldato le istanze di giustizia e di libertà in un solido nodo, reso ancor più consistente dalla ferrea volontà, intellettuale e pratica, di intuire e definire il senso dell'accordo tra emancipazione e liberazione. In questo fascio sublime di idee e di azioni si connota il profilo etico-politico del Risorgimento e tutta la sua prospettiva rivoluzionaria
Daniela Lombardi presenta l'evoluzione storica del matrimonio dal Medioevo a oggi. Il matrimonio ha costituito per secoli uno snodo essenziale nella vita delle persone, ma le forme di questo fondamentale rito di passaggio sono molto mutate nel tempo riflettendo non solo la trasformazione dei rapporti famigliari e tra i sessi, ma anche l'azione di disciplinamento esercitata dai poteri laici e religiosi sui comportamenti individuali. Il volume disegna un tracciato che parte dalla situazione d'età medievale in cui sposarsi era un processo diluito nel tempo, dalla promessa alla coabitazione, ed era sancito semplicemente dal consenso dei due partner e registrato come un contratto, passa all'età moderna in cui il matrimonio si afferma come fatto religioso con riti e regole severe, seppure con marcate differenze tra paesi cattolici e protestanti; e da ultimo conclude con la situazione contemporanea, che ha visto una secolarizzazione del matrimonio e un graduale affrancamento della sfera privata dalla regolazione giuridica dello stato.