Formulata da Albert Einstein con qualche contributo da parte di amici e colleghi tra il 1907 e il 1917, la relatività generale è la teoria che oggi meglio descrive lo spazio, il tempo e la gravità. Con la chiarezza espositiva che lo ha reso celebre in tutto il mondo, Rovelli ne illustra i fondamenti fisici, filosofici e matematici, ne presenta la struttura formale, e ne deriva nel modo più semplice le sue stupefacenti predizioni - buchi neri, onde gravitazionali, espansione dell'universo, dilatazione del tempo... , senza trascurare alcune idee di base su come potrebbe essere estesa ai fenomeni quantistici. Per il lettore con formazione scientifica questo libro rappresenterà dunque una agile introduzione agli aspetti fondamentali della teoria, ma nel contempo lo scienziato e lo studente avanzato vi troveranno una discussione approfondita e originale della sua struttura concettuale. Nel secolo scorso la relatività generale ha rivoluzionato la fisica, ma è con le applicazioni e le osservazioni degli ultimi anni, coronate da numerosi premi Nobel, che sono esplose e diventate evidenti la sua vitalità e fecondità: Rovelli descrive questi risultati recenti, guidando così il lettore ad apprezzare «la scintillante bellezza e la semplicità delle idee su cui essa si basa».
Per la prima volta vengono proposti insieme due importanti testi giovanili di Giacomo Leopardi, che molto raccontano della formazione dello scrittore e dell'importanza che la scienza ebbe nel suo percorso intellettuale. Il Compendio di Storia Naturale, manoscritto inedito del 1812, è un quadernetto di sessantadue fogli suddivisi in dodici brevi trattati che presentano alcune descrizioni di "storia naturale" nei suoi tre "regni": animale, vegetale e minerale. Oltre a vantare uno straordinario valore assoluto, l'opera permette di ricostruire le modalità di lettura e d'uso delle fonti naturalistiche e scientifiche del giovane Leopardi, facendo emergere scelte espressive, lessicali e di contenuto non trascurabili per una migliore comprensione della sua matura scrittura poetica e letteraria. Il Saggio di chimica e storia naturale si compone di un indice di trenta argomenti di chimica e altrettanti di storia naturale che Giacomo e il fratello Carlo illustrarono nell'ultimo saggio di studi organizzato dal padre Monaldo il 20 luglio 1812. Di esso rimangono soltanto due rare copie a stampa pubblicate da Monaldo e conservate a Palazzo Leopardi.
I medici sanno davvero di cosa stanno parlando quando ci dicono che i vaccini sono sicuri? Dovremmo prendere in parola gli esperti del clima quando ci mettono in guardia sui pericoli del riscaldamento globale? Perché dovremmo credere agli scienziati quando i nostri politici non lo fanno? A partire da queste domande Naomi Oreskes costruisce una solida e avvincente difesa della scienza, mostrando in che modo il carattere sociale della conoscenza scientifica sia la sua forza più grande e la ragione migliore per darle fiducia. Ripercorrendo la storia e la filosofia della scienza degli ultimi due secoli, Oreskes mette in dubbio l'esistenza di un unico, aureo metodo scientifico, ma non rinuncia per questo a difendere la scienza dai suoi detrattori. La superiore affidabilità delle tesi scientifiche deriva, nella sua visione, dal processo sociale che le produce. Questo processo non è perfetto - niente lo è mai quando sono coinvolti gli esseri umani - ma Oreskes ci offre delle lezioni fondamentali proprio a partire dai casi in cui gli scienziati si sono sbagliati. È nel racconto di questi illuminanti «errori» che l'autrice ci accompagna in un viaggio appassionante tra alcune delle tesi più bizzarre e discutibili della storia della scienza: da quella dell'energia limitata, secondo la quale le donne non potevano dedicarsi agli studi e all'istruzione superiore senza indebolire le proprie funzioni riproduttive; a quella dell'eugenetica, i cui programmi statunitensi di inizio Novecento ispirarono la Germania nazista, promuovendo politiche che vennero interpretate come il coerente risvolto sociale della teoria darwiniana dell'evoluzione. Eppure, anche nei momenti di maggior diffusione di queste teorie, esisteva una comunità scientifica che non offriva il proprio consenso, e metteva in evidenza gli aspetti ideologici e gli interessi nascosti che si celavano dietro a quei risultati. Il punto è che la nostra fiducia non deve andare agli scienziati - per quanto saggi o autorevoli possano essere - ma alla scienza in quanto processo sociale, proprio perché garantisce il suo consenso solo dopo avere sottoposto le proprie tesi a uno scrutinio rigoroso e plurale.
Come si forma il pensiero? Che cosa sono esattamente memoria, coscienza e mente? Davvero tutto quello che accade dentro di noi non è dovuto ad altro che a un fascio di impulsi elettrici? Quanto c'entra l'istinto e quanto la razionalità nelle scelte che facciamo? In "Che cosa abbiamo nella testa?" Edoardo Boncinelli e Antonello Calvaruso ci spiegano tutto quello che oggi sappiamo sul cervello e sul suo funzionamento. Grazie ai progressi della scienza ora siamo consapevoli che proprio il cervello è la casa dei pensieri, della mente, della razionalità, perfino delle emozioni. E anche se non esiste ancora una definizione univoca di «pensiero», sappiamo che ne convivono in noi due tipi: uno immediato - l'istinto che ci fa sottrarre la mano dal fuoco quando ci scottiamo - e uno complesso - che implica l'intervento della razionalità e comporta una valutazione delle variabili prima di compiere una qualsiasi scelta. Ma anche in questo caso siamo molto meno razionali di quanto crediamo, perché di fatto il nostro cervello risponde agli stimoli esterni in modo schematico, guidato dal retaggio della nostra evoluzione: tendiamo a prendere le decisioni rapidamente e col minimo sforzo, spesso cadendo in tranelli di cui nemmeno ci rendiamo conto. Con "Che cosa abbiamo nella testa?" Boncinelli e Calvaruso ci offrono una guida al cammino accidentato della ragione, alla scoperta di ciò che siamo e delle insidie che la mente infila fra i nostri pensieri, insegnandoci a riconoscerle per evitarle o servircene attraverso molti esempi in cui possiamo ritrovare le nostre esperienze quotidiane. Per comprendere meglio noi stessi, il nostro nucleo più autentico: forse la sfida più temeraria che possiamo affrontare. Postfazione di Domenico De Masi.
Cos'è la scienza? È una faticosa avventura per arrivare dove nessuno è mai stato prima, è passione. Elena Cattaneo dedica da sempre la vita alla ricerca, di cui racconta qui tanto gli aspetti straordinari quanto l'impegnativa quotidianità. Fra i momenti più belli del fare scienza c'è quello della scoperta. L'emozione è indescrivibile. Ma la prova del bancone può anche essere impietosa: bisogna "ripartire dal via". Sempre con coraggio, sempre attenendosi ai dati e lavorando nell'interesse della collettività. Dal Covid alle staminali, dall'agricoltura all'omeopatia e al ruolo pubblico dello scienziato, Elena Cattaneo mostra quanta scienza c'è nelle nostre vite e quanto nella vita privata e pubblica di ciascuno di noi ce ne sia ancora bisogno, per spogliarci di paure e diffidenze.
Fede e scienza sono nemici?
In un mondo scientificamente avanzato la Bibbia ha senso?
I miracoli sono possibili?
Che differenza c’è tra religione e fede?
Spesso può sembrare che, nel ventunesimo secolo, non ci sia più bisogno della fede perché la scienza ha già provveduto a svelare gran parte dei misteri dell’universo. Molti affermano che la concezione stessa di Dio sia una mera illusione, e la ricerca scientifica sia ormai capace di spiegare e dare senso a tutto. Ma è davvero così?
In questo libro il Professor John Lennox sintetizza le sue esperienze di scienziato e di cristiano evangelico, sviluppate in decenni di insegnamento e dibattito: ci fa comprendere come, in realtà, fede e scienza non siano nemici ma buoni amici che possono aiutarsi a vicenda.
Che tu sia un esperto o uno studente, uno scettico o un credente, questo piccolo e agevole volume ti mostrerà come la storia, la missione e il significato stesso della scienza possano connettersi alla Bibbia, a Gesù, e perfino ai miracoli.
INDICE
Introduzione: La chimica del cosmo
1. Puoi essere uno scienziato e credere in Dio?
2. Come siamo arrivati fin qui: da Newton a Hawking
3. Sfatiamo i miti I: la religione dipende dalla fede, ma la scienza no
4. Sfatiamo i miti II: la scienza dipende dalla ragione, ma la fede cristiana no
5. Possiamo davvero prendere sul serio la Bibbia in un mondo scientificamente preparato?
6. Miracoli: stiamo andando troppo oltre?
7. Puoi fidarti di quello che leggi?
8. Come confutare il Cristianesimo
9. La dimensione personale
10. Testare la verità del Cristianesimo in laboratorio
Consigli di lettura
JOHN C. LENNOX è professore emerito di Matematica all’Università di Oxford. Dopo aver conseguito diversi titoli accademici in Filosofia, Matematica e Bioetica (Università di Cambridge, Oxford e del Surrey) ha insegnato in università britanniche, tedesche e austriache. Il prof. Lennox ha realizzato diverse pubblicazioni a livello accademico e divulgativo sul rapporto tra fede, scienza ed etica, prendendo parte a numerosi dibattiti pubblici con esponenti dell’ateismo, tra cui Christopher Hitchens, Richard Dawkins, Lawrence Krauss, Stephen Law e Peter Singer. Parla tre lingue e viaggia in tutto il mondo presenziando a conferenze e lezioni di apologetica. John vive vicino a Oxford con sua moglie Sally, hanno tre figli e così tanti nipoti da mettere alla prova le sue doti di matematico.
La storia di cui parla questo libro inizia con Sadi Carnot, un giovane ingegnere dell'École polytechnique di Parigi, che nel 1824 pubblicò a sue spese un libro dal titolo Riflessioni sulla potenza motrice del fuoco. È questo l'inizio della termodinamica. Ma si era anche all'inizio della Rivoluzione industriale e da allora innovazione tecnologica e innovazione scientifica hanno proceduto in parallelo, specchiandosi l'una nell'altra, e dando vita di fatto al mondo nel quale noi oggi viviamo. « Termodinamica è un nome terrificante per quella che forse è la teoria scientifica universale più utile che sia mai stata concepita», scrive Paul Sen. Spesso relegata alla descrizione delle macchine a vapore e dei frigoriferi, nelle pagine di questo libro la termodinamica in effetti appare molto più di questo. I tre concetti fondamentali che stanno alla base di questa disciplina, infatti - energia, entropia e temperatura -, rappresentano il nucleo teorico fondante di buona parte delle nostre conoscenze sul mondo fisico. L'epopea della narrazione di Sen, dopo Sadi Carnot, contempla i nomi dei grandi della scienza degli ultimi due secoli: James Watt, James Joule, lord Kelvin, Hermann von Helmholtz, Rudolf Clausius, James Clerk Maxwell, Ludwig Boltzmann, Albert Einstein, Emmy Noether, Claude Shannon, Alan Turing, Stephen Hawking... un pantheon di giganti che coi loro studi, le loro vite e le loro intuizioni hanno contribuito a cambiare radicalmente la nostra visione del mondo. È grazie a loro che sappiamo che esistono gli atomi, ne conosciamo il comportamento, sappiamo finalmente cos'è il calore (uno dei problemi centrali della scienza) e come si propaga; ma grazie alla termodinamica sappiamo anche cosa sono il tempo, l'informazione, la vita, l'intelligenza e persino i buchi neri dell'universo: ognuna di queste cose senza la termodinamica non avrebbero senso.
La pandemia da Covid-19 ha trasformato in modo profondo le nostre vite a livello individuale e collettivo. Per sua natura, infatti, ogni pandemia colpisce sempre una comunità nella sua interezza, o direttamente attraverso l'esperienza della malattia, o indirettamente attraverso la paura, le restrizioni alla libertà personale, le misure sanitarie decise dalle istituzioni e le conseguenze economiche, politiche e sociali. In questo scenario, è evidente che il significato della più grande campagna vaccinale nella storia contemporanea non può essere compreso in relazione alla sola dimensione medico-sanitaria. Con l'arrivo dei vaccini, infatti, si apre una nuova e importante fase al centro della quale si trovano alcune domande fondamentali che interrogano in modo diretto la nostra forma di vita attuale e i rapporti che legano tra loro politica, scienza, comunicazione pubblica ed etica. Quali valori, principî e procedure dovrebbero guidare lo sviluppo e la distribuzione di una risorsa scarsa e potenzialmente salvavita come un vaccino? Quali responsabilità e doveri abbiamo nei confronti di noi stessi, degli altri e della società in un momento di profonda crisi sanitaria ed economica? Contributi di: Evandro Agazzi, Marco Annoni, Enrico M. Bucci, Carlo Casonato, Lorenzo d'Avack, Alberto Giubilini, Manuela Monti, Telmo Pievani, Carlo Alberto Redi, Angela Santoni, Marta Tomasi.
Le interazioni umane sono disordinate e complesse. E questo in realtà è indispensabile per il nostro sviluppo sociale ed emotivo. In "Il potere della discordia" gli autori sostengono che affrontare l'inevitabile dissonanza è la strada per migliorare le relazioni con i partner, la famiglia, gli amici e i colleghi. Con il suo lavoro Tronick evidenzia che il nostro senso di sé ci rende individui separati, sebbene la sopravvivenza dipenda dalla relazione. E così ci avviciniamo l'uno all'altro, acquisendo fiducia in questo processo via via che rimediamo alle tensioni che insorgono. Affrontare l'alternanza di disallineamento e riparazione nella vita quotidiana ci aiuta a costruire relazioni profonde e durature. Attingendo dalla ricerca di Ed Tronick e dall'esperienza clinica di Claudia Gold, "Il potere della discordia" rappresenta una visione nuova e originale della nostra capacità di relazionarci con gli altri e con noi stessi.
Esiste un tempo dell'esperienza, scandito dalla memoria e dal desiderio. Esiste un tempo delle grandi distanze cosmiche. Ed esiste un tempo dell'infinitamente piccolo. Chrónos è un mistero, e non solo per i fisici. Lo era per i primi uomini e continua a esserlo per noi oggi. Ma da sempre chi comprende le leggi dello scorrere del tempo domina il mondo. Da Newton ad Amleto, da Einstein a Dalí, il tempo è stato protagonista di metamorfosi vertiginose, affascinanti e mostruose. Esiste? Si può fermare? E se ne può invertire il corso? Guido Tonelli ci guida lungo la tortuosa via d'accesso alla comprensione di una realtà molto diversa da come crediamo che sia. In cui il ritmo regolare del nostro tempo, la sua periodicità quasi perfetta, nasce da un insieme intricato e complesso di zone turbolente, fenomeni caotici, immani catastrofi, interi sistemi solari sbriciolati da esplosioni di supernove, galassie devastate da nuclei galattici attivi. Quei mondi lontani sono una sfida alla nostra immaginazione, così come lo sono le particelle elementari, con le loro esistenze effimere e le loro vite eterne. Quando le distanze sono così vaste o guardiamo all'infinitamente piccolo, il concetto di "adesso" e l'idea della simultaneità perdono qualunque consistenza. Il tempo è uno strumento formidabile per sopravvivere nel nostro ambiente, ma ci inganna appena cerchiamo di capire come funziona il mondo al di fuori del nostro piccolo pianeta. E toccare con mano questa impossibilità ci turba profondamente. Ne nasce un viaggio che ci costringe ad abbandonare ogni certezza, e per il quale dovremo fare ricorso alla fantasia non meno che alla ragionevolezza. Un viaggio in cui il mito, l'arte e la filosofia ci soccorreranno dove la mente vacilla.
Che cos'è la coscienza? Cristof Koch ci spiega qui che la risposta va ricercata nella natura soggettiva che caratterizza la nostra esperienza, dalla più elementare alle più complesse, ovvero in quel sentirsi vivi che accompagna ogni nostra percezione, immaginazione, ricordo o pensiero. Ma tale risposta non è, per Koch, che un punto di partenza di un'indagine volta a penetrare all'interno dei meccanismi cerebrali per comprendere come, a partire da questi, prenda forma quel tipo di sentire soggettivo che chiamiamo coscienza. La cosiddetta teoria dell'informazione integrata costituisce il suo principale punto di appoggio. Tale teoria non solo ci permette di chiarire numerosi aspetti fondamentali delle basi neurologiche della coscienza, ma ci offre anche uno strumento clinico per misurare il possibile essere cosciente o meno in pazienti che non danno segno di comportamenti consapevoli. Tuttavia, smentendo un'opinione diffusa, Koch mostra che la coscienza non potrà mai essere una conquista delle macchine. Nemmeno il software più sofisticato può dirsi cosciente. Al più può simulare una pseudocoscienza, dal momento che la nostra esperienza soggettiva non può essere ridotta ad alcuna forma di computazione, riguardando la nostra vita stessa.
Louis Cozolino aiuta i clinici ad ampliare il loro pensiero e ad approfondire l'insieme dei loro strumenti clinici attraverso la comprensione delle neuroscienze, dello sviluppo del cervello, dell'epigenetica e del ruolo dell'attaccamento nello sviluppo e nel comportamento cerebrale. Un valido terapeuta deve conoscere l'evoluzione e la neuroanatomia, così come i sistemi presenti nel cervello e il modo in cui collaborano dando origine a ciò che siamo, a come viviamo e perché soffriamo. Questo libro fornisce ai clinici tutto ciò che serve per comprendere il cervello sociale, il cervello in via di sviluppo, il cervello esecutivo, la coscienza, l'attaccamento, il trauma, la memoria e le più recenti informazioni sulla valutazione clinica. Tali argomenti prendono vita attraverso le figure chiave, la terminologia delle neuroscienze e i numerosi esempi di casi clinici.