Giacomo Lercaro, il Cardinale per molti che assistettero alle vicende che lo videro come protagonista, è stato arcivescovo di Bologna dal 1952 al 1968. Arrivò nella diocesi petroniana dopo una lunga esperienza genovese e un breve mandato episcopale a Ravenna. Incarnò per circa un decennio l'energico ruolo di difensore del cattolicesimo locale in un contesto che aveva visto a Bologna e in genere nella regione emiliano-romagnola l'affermazione postbellica dei partiti di massa legati al pensiero e alla tradizione politica social-comunista. Fu uno scontro dai caratteri talvolta estremi. Ne derivò l'immagine di un vescovo portatore di una forte progettualità pastorale, soprattutto liturgica, e nel medesimo tempo di una ferrea volontà di resistenza anche ideo- logica contro le istituzioni e le figure del percepito antagonista. La sua partecipazione eccezionale al concilio Vaticano II ne confermò la caratura straordinaria, mentre la pur breve stagione postconciliare da lui vissuta come vescovo attenuò significativamente i tratti dello scontro ideologico degli anni Cinquanta, facendo di Lercaro, da ultimo, il "profetaµ di una pace internazionale che la fase più dura della guerra in Vietnam rese peraltro sostanzialmente utopistica.
Una biografia unica dedicata alla vita e alla straordinaria attività di Rose Busingye, figura di ispirazione dentro e fuori dal mondo religioso, per raccontare l'eccezionale esperienza di solidarietà e aiuto portata avanti da molti anni in Uganda, nel cuore del continente africano. Davide Perillo - scrittore e giornalista a lungo direttore della rivista "Tracce" - racconta la storia di coraggio, di fede e di servizio che ha portato Rose Busingye a essere un punto di riferimento per tutto il mondo degli aiuti allo sviluppo: infermiera professionista, Rose si è dedicata alla cura di donne vittime di violenza e a pazienti affetti da HIV/AIDS aiutandoli a guardare oltre la malattia e la povertà. Con la sua attività è riuscita a restituire speranza e dignità a chi l'aveva perduta: grazie all'incontro con una figura chiave come don Luigi Giussani e all'aiuto di organizzazioni missionarie e realtà come AVSI, Rose ha dato vita al Meeting Point International di Kampala, creando non solo un luogo di cura per i malati, ma anche due scuole, un centro di formazione per gli insegnanti e soprattutto uno spazio di dialogo e accoglienza, aperto a chiunque voglia avvicinarsi. Un'ispirazione e una testimonianza resa ogni giorno con la propria vita, che in questo testo viene per la prima volta raccontata da chi ne è protagonista.
Nella storia il rapporto tra cattolicità e culture si è configurato in modalità molteplici implementandosi reciprocamente esuberando ora più l'una ora più l'altra. L'esito ha dato vita a quella pluralità di visioni che ancora oggi fatichiamo ad «ammettere» sia a livello ecclesiale che socio-ciulturale. Nel rapporto chiesa-mondo è forte (e a volte purtroppo preminente) ancora oggi un bisogno di determinare l'intra e l'extra obbligandosi quasi in un'alternativa aut-aut. Il fascicolo esplora, invece, un paradigma capace di valorizzare quell'intelligente mediazione tra cristianesimo (cattolicità) e culture in una comprensione reciproca e inclusiva (et-et) della varietà multiforme dei fenomeni che interessano entrambe. La fede non è più promotore o generatore di senso? Qualcuno pensa che la cultura europea e nordoccidentale stia meglio? Va superato tanto nella chiesa quanto nella società quell'eurocentrismo che tende ancora a «colonizzare» (e mortificare) ogni altra espressione della fede cristiana e delle culture d'altro genere. Direbbe papa Francesco che necessita un'«ospitalità» delle culture nella logica della «fraternità».
Il libro introduce in maniera rigorosa e semplice al tema del Gesù storico: che cosa sappiamo davvero di Gesù, quanto sono attendibili le notizie che leggiamo nei Vangeli?
In questo ormai classico studio Jacques Maritain affronta uno dei problemi di maggiore attualità: il rapporto tra persona e società. In esso l'autore, riferendosi alla concezione tomistica, critica le tre principali filosofie sociali e politiche - individualismo borghese, anti-individualismo comunista, anti-comunismo e anti-individualismo totalitario o dittatoriale - che, ognuna a suo modo, con la divinizzazione o con la "organizzazione" dell'individuo considerato come entità materiale, hanno condotto a una svalutazione della persona umana in quanto entità spirituale.
Il lavoro, come oggi lo conosciamo, ha molti "peccati". È per pochi, povero, precario, senza adeguate tutele, discriminatorio, conflittuale e rigido per le imprese. Così inteso è il frutto avvelenato del capitalismo fordista che lo ha ridotto a merce. Non è a questo che si riferisce papa Francesco quando invece definisce il lavoro "un atto di amore". Il volume offre analisi e soluzioni, dati e scenari possibili per creare nuova occupazione grazie alla rivoluzione tecnologica e per ripensare uno statuto di diritti basilari per tutti i lavoratori, così da ridurre la conflittualità sui posti di lavoro e favorire l'alleanza tra imprese, lavoratori e sindacati.
Il libro della Genesi ci racconta di rapporti di fratellanza che rischiano di diventare fratricidi: Abele e Caino, Isacco e Ismaele, Esaù e Giacobbe, Giuseppe e i suoi fratelli. Così riconoscere il disagio che crea la presenza del "fratello diverso", dello straniero, è un punto di partenza dal quale iniziare una conversazione sull'immigrazione, in un contesto politico dove questo tema è scomodo e scottante. In queste pagine, introdotte da un testo di Antonio Rizzolo, René Micallef ragiona sull'esperienza migratoria attingendo a piene mani dalle scienze umane e dell'etica teologica. Senza ricorrere a racconti vividi e crudi, senza far leva sul pur nobile sentimento della compassione, l'autore dimostra così come la comprensione del fenomeno possa farci immaginare quale sia il nostro futuro: un domani da costruire insieme con lo straniero che resterà al nostro fianco, un futuro dove non saremo più stranieri ma fratelli.
La mistica è ciò che supera l'esperienza ordinaria, qualcosa che è al di là della conoscenza e dell'esperienza propria; essa conduce il credente al cuore stesso della religione, alla quale è legata in modo indissolubile. Ogni fenomeno mistico dipende da Dio, dalla sua iniziativa. Visioni e locuzioni interiori appartengono al linguaggio dei mistici. Queste pagine, dopo una rapida ma esaustiva introduzione, passano in rassegna visioni e locuzioni interiori presenti nella Bibbia e le visioni di santa Margherita M. Alacoque, santa Faustina Kowalska e san Pio da Pietrelcina
Un posto importante nei Vangeli è occupato dalla narrazione dei miracoli di Gesù. La maggioranza dei miracoli compiuti da Gesù riguarda direttamente le persone, ma i Vangeli riportano anche miracoli attraverso i quali il Signore ha dominato gli elementi della natura per rivelare ai discepoli la sua divinità e il suo potere salvifico. L'unico miracolo di moltiplicazione presente nei Vangeli è quello della moltiplicazione dei pani e dei pesci, che Gesù compie per sfamare la folla. Il miracolo, presente in tutti e quattro i racconti degli evangelisti, è descritto complessivamente sei volte e occupa un ruolo di particolare importanza. Accanto al miracolo di Gesù, in queste pagine sono riportati molteplici eventi di Santi "moltiplicatori".
Il "prodigio" della levitazione appartiene ad ambiti sociali, culturali e persino religiosi diversissimi fra loro. Fenomeni di levitazione e di volo prodigiosi sono presenti anche nell'ambito dei culti stregoneschi e in alcuni esperimenti medianici, oltre che nel caso di possessioni diaboliche. Quando parliamo della levitazione in ambito cristiano, pur mantenendo il medesimo significato di "corpi o cose che vincono prodigiosamente la forza di gravità", non possiamo naturalmente fermarci solo a una descrizione del fenomeno e dei suoi effetti. La levitazione "mette in gioco" gli elementi della vita spirituale e mistica "dentro" il mondo materiale; manifesta un'unione tra spiritualità e fisicità, anziché separare i due ambiti. La levitazione, inoltre, si presenta, unica tra i fenomeni mistici, con una caratteristica singolare: è un evento visibile, testimoniabile, in qualche modo incontrovertibile.
Il miracolo eucaristico è un segno straordinario che conferma il mistero dell'eucaristia nella sua essenza più intima. I miracoli eucaristici sono di diverso tipo, e prevedono, nei diversi casi: la trasformazione dell'ostia consacrata in carne e/o vino in sangue, oppure il sanguinamento dell'ostia; l'esistenza prodigiosa e in nessun modo spiegabile di mistici che sarebbero vissuti a lungo nutrendosi esclusivamente della comunione quotidiana; presunte rivelazioni (visioni, locuzioni interiori) collegate alla comunione eucaristica; guarigioni che sarebbero avvenute in luoghi di intensa spiritualità (ad esempio il santuario di Lourdes) durante la processione con il Santissimo Sacramento.