La pandemia causata dal coronavirus ha imposto alla Chiesa cambiamenti significativi nella sua vita liturgica. Diverse forme di liturgie "virtuali" hanno mirato a sostituirsi alle celebrazioni in presenza del popolo per cui, finita l'emergenza, non si potrà semplicemente tornare alla normalità: lo spazio liturgico virtuale è diventato una realtà che non può essere negata. I contributi raccolti in questo volume cercano di valutare la problematica dal punto di vista antropologico, storico e liturgico-pastorale.
Un contributo per avviare un cammino sinodale in Italia. Richiesto dallo stesso Francesco (un asset centrale del pontificato), perché urge ed è necessaria una profonda riforma della comunità ecclesiale italiana, che non potrà mai darsi senza un coinvolgimento reale di tutti qualsivoglia sia l'età, il sesso o lo stato di vita: laici e clero, giovani e donne, consacrati e preti, compresi i più marginali come i poveri e gli anziani, per farci tutti insieme corresponsabili. È tutto un mondo ecclesiale (clericale) che, da ultimo, un solo piccolo virus ha sconvolto, facendo emergere e deflagrare una crisi già esistente a livello generale (troppe idee astratta e idealizzazioni) e a livello diocesano e parrocchiale: non possiamo restare fermi su pratiche inamovibili, la grazia di Dio non si limita ai sacramenti, dobbiamo aprirci a scoperte insospettabili, essere comunità in movimento, chiese in cammino. Dobbiamo riesaminare strutture, processi e modalità di esercizio del potere, potenziare le (ancora troppo rare) sinergie in tutti gli ambiti della missione, prendere parte attiva iniziando subito ad ascoltarci gli uni gli altri.
LA PASQUA NELLA LITURGIA
L’ECONOMIA MONDIALE ESCE DAL COVID ED ENTRA IN GUERRA
A UN MESE DALL’INIZIO DELLA GUERRA IN UCRAINA
LA COSTITUZIONE APOSTOLICA “PRAEDICATE EVANGELIUM” SULLA CURIA ROMANA
2022: MEDITERRANEO, FRONTIERA DI PACE
IL CENTENARIO DELLA MORTE DI HERMANN RORSCHACH
“SULLA RIVA DEL MARE”, DI ABDULRAZAK GURNAH
“APPLES”, DI CHRISTOS NIKOU
ABITARE NELLA POSSIBILITÀ
Il numero si apre con un saggio di A. Carrera contro l'idolatria di cui è fatto oggetto Pier Paolo Pasolini. Segue un iceberg sullo stato di salute della democrazia in Europa con focus sulla Polonia e l'Ungheria. In un dialogo L. Baccaro e L. Zingales si chiedono quali sono stati gli effetti dell'entrata nell'euro per l'economia italiana, mentre i saggi di P. Crocchiolo e A. Supiot affrontano, da punti di vista differenti, l'egemonia del pensiero neoliberista nelle nostre società. Un altro focus è dedicato sul Pnrr: N. Parisi e D. Rinoldi mettono in guardia dai rischi di corruzione, mentre C. Cellamare rileva come in relazione alle politiche abitative il Pnrr sia una grande occasione mancata. A completare il volume interventi di P. Anderson, V. Nicolosi, P. Pardi e un testo inedito in Italia di George Orwell: "La riscoperta dell'Europa"
Nata e sviluppatasi all'inizio del Novecento, l'attività pubblicistica di Studium procede attraverso tre periodi, a cui corrispondono altrettante fasi di vita e di azione culturale. 1. Dall'atto della fondazione, nel 1906, a Firenze, come rivista della Federazione degli universitari cattolici (FUCI), all'avvento del fascismo. La riflessione della rivista verte in questo periodo sui rapporti tra fede e cultura moderna, fede e scienza, cristianesimo e democrazia, e sui problemi dell'istruzione universitaria, sui rapporti tra Università e società, sul tema della libertà dell'insegnamento. Studium diventa la prima rivista di ispirazione cattolica presente in campo culturale. Rivista universitaria, anzi organo di fatto della FUCI, che tuttavia, già nella sua presentazione, non intende "restringersi in un ambito di partito come semplice organo di istituzioni cattoliche". 2. Il periodo del Ventennio. Studium, diretta da Guido Lami (1923-1925), si stampa a Bologna, fino a quando, con la nomina dall'alto della nuova presidenza della FUCI, viene definitivamente trasferita a Roma (1925). Il periodo del Ventennio è vissuto da Studium all'insegna della differenziazione, del volontario "far parte a sé" e della coraggiosa resistenza al regime e alla sua "etica"; atteggiamento che si concreta nell'opera tenace di formazione delle coscienze giovanili e nell'ispirazione cristiana della cultura e della professione. Nel 1933 Studium diventa organo del nascente Movimento Laureati di Azione Cattolica. 3. La ripresa democratica, che vede proseguire e ampliarsi i discorsi culturali e scientifici riguardanti le esigenze spirituali della persona e il concetto cristiano della professione. Nel 1945 assume la direzione di Studium Aldo Moro e la rivista affronta con particolare rigore la responsabilità della cultura cristiana nella ricostruzione politica ed economica del Paese. Studium, con fascicoli monografici, saggi, interventi critici, prosegue il suo itinerario di riflessione su grandi nuclei concettuali del pensiero contemporaneo, mentre pone attenzione costante ai temi della bioetica, dei diritti umani, della convivenza civile, così come ai problemi della scuola e dell'Università, che mettono in gioco il destino delle nuove generazioni. In un'epoca che soffre di eccesso di informazione, in larga misura omologata, la rivista segue in profondità filoni essenziali del pensiero, lo stretto rapporto tra scienza e filosofia, l'evoluzione della società, con sensibilità storica e aderenza a valori ideali perenni. Dà voce inoltre a momenti alti della letteratura e della spiritualità, ponendo in luce le ragioni della speranza nella complessità del nostro tempo.
MISTICA QUOTIDIANA E CULTURA CONTEMPORANEA: IGNAZIO DI LOYOLA
PASOLINI E LA RELIGIONE DEL «SUO» TEMPO
LA SCHIAVITÙ E LE SUE CONSEGUENZE
CHE COSA STA ACCADENDO IN CILE? UNA LETTURA CRITICA
TRENT’ANNI FA FINIVA L’UNIONE SOVIETICA
LA RUSSIA DI PUTIN
COME PAPA FRANCESCO VEDE L’EDUCAZIONE
PIET MONDRIAN, L’ARTE SENZA CORNICI
ABITARE NELLA POSSIBILITÀ