Una interpretazione nuova della Rivoluzione riesce a vederla finalmente al di fuori dell'ottica degli stessi protagonisti, e ne coglie tanto gli aspetti di radicale novità, quanto quelli di continuità con il passato. Un risultato critico di importanza decisiva, un classico punto di riferimento per il rinnovamento storiografico anche in altri periodi storici.
Questa introduzione alla storia contemporanea, in tutti i suoi vari aspetti, ne coglie la radicale diversità rispetto alla storia moderna, e fornisce tutte le principali chiavi di lettura per comprenderla. Geoffrey Barraclough, nato nel 1908, ha insegnato all'Università di Liverpool, alla London School of Economics, a Oxford e a Brandeis (Massachusetts).
Si dice che le paste alimentari siano nate in Cina e che Marco Polo le abbia portate a Venezia, da dove presero piede in tutta l'Italia e poi nei diversi paesi d'Europa; che il melone sia stato diffuso in Francia per opera di Carlo VIII, al ritorno dalla spedizione di Napoli, nel 1495; che i fondamenti della cucina francese si debbano ai cuochi italiani; che il paté di fegato grasso sia stato inventato nel 1788, a Strasburgo. In realtà, le paste italiane non sono venute dalla Cina, né sono arrivate da Venezia, ma si sono diffuse dal Mezzogiorno, dove erano conosciute molto prima del viaggio in Oriente di Marco Polo; i meloni erano già coltivati negli orti avignonesi dalla fine del XIV secolo; la cucina francese dell'età classica è più lontana dalla cucina italiana di quanto non lo sia quella del Medioevo; nel 1739 si trovano già, in "Les Dons de Comus", dei "piccoli patés di fegato grasso". Sfatando leggende e luoghi comuni, questo libro racconta la storia delle tradizioni alimentari, delle tecniche produttive, degli scambi commerciali, delle forme conviviali e degli usi quotidiani in Europa e non solo.