La vita della monaca trappista Sr. Maria Gabriella Sagheddu (1914-1939) non presenta avvenimenti straordinari, miracoli strepitosi. È una vita semplice, ma sempre fortemente motivata: voglia di vivere con passione per la propria realizzazione, sia prima di entrare in monastero che dopo, passando dal vivere per se stessa al sapersi donare completamente a Dio, spinta negli ultimi anni anche dal desiderio dell'Unità dei Cristiani. A lei vengono attribuite le numerose vocazioni che ancora continuano a entrare nel suo monastero, Vitorchiano di Viterbo. È stata beatificata nel 1983. Questo libro illustrato ne racconta la vita.
Nata nel 1566 in una delle più nobili famiglie di Firenze, Caterina entra nel monastero carmelitano di Santa Maria degli Angeli in Firenze e come novizia prende il nome di Maria Maddalena. Condusse una vita nascosta di preghiera e di abnegazione vivendo diverse estasi, che si succederanno per molti anni. Morì nel 1607 dopo lunghe malattie e fu canonizzata nel 1669.
Oggi la Chiesa è chiamata a vivere una missione più essenziale,fondata sulla testimonianza cristiana.Il dono di sé,l’attenzione alla cultura,il dialogo,la solidarietà,l’impegno per la promozione e la liberazione dell’uomo… sono logiche conseguenze della valenza testimoniale della vocazione cristiana. Nella sua esperienza in Abissinia (1839-1860) san Giustino de Jacobis ha reso operativa la spiritualità missionaria della Chiesa. La sua esemplarità referenziale deve ricondurci al rapporto fondamentale con Gesù Cristo e con lo Spirito Santo,veri protagonisti della missione.In questa struttura cristologica e pneumatologica è saldamente radicata la spiritualità di ogni cristiano.Nella struttura dialogica della sua vocazione missionaria e nella permanente obbedienza alla chiamata di Cristo Gesù, Giustino de Jacobis ha realizzato uno degli esempi più interessanti e riusciti d’inculturazione nell’Africa del XIX secolo.
Giovanni Leonardi (1541-1609) abbandonò la professione di farmacista per diventare sacerdote. Fondò l'Ordine dei Chierici regolari, poi detto della Madre di Dio, per l'insegnamento della dottrina cristiana ai fanciulli, il rinnovamento della vita apostolica del clero e la diffusione della fede cristiana in tutto il mondo. La sua vita è stata un continuo "misurarsi" su Cristo: questo libro illustrato la racconta evidenziando la modernità di questa figura.
Nato e morto a Secondigliano (Napoli, 1791-1860), Gaetano Errico fondò la Congregazione dei Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. Promosse con impegno i ritiri spirituali e la contemplazione dell'Eucaristia come strumenti per avvicinare le anime a Cristo. È proclamato Santo il 12 ottobre 2008. Questo libro illustrato ne racconta la vita e ne tratteggia la profonda spiritualità.
Santa Rosalia, secondo la tradizione, è nata intorno al 1130 nella città di Palermo, in Sicilia. Apparteneva alla nobile famiglia dei Sinibaldo che frequentavano la corte del re Ruggero,il normanno. In quell’epoca era fiorente una forma particolare di vita religiosa:l’eremitaggio. Gli eremiti lasciavano le città per vivere nelle grotte una vita solitaria dedita alla preghiera e al digiuno.Più raro l’eremitaggio femminile. Rosalia Sinibaldo abbandonò la corte di Ruggero,dove era una delle dame di corte,per vivere la vita eremitica. Intorno alla fama di santità di Rosalia c’è stata una tradizione ininterrotta di popolo.Anche se le fonti storiche risalgono a molto più tardi, al 1300 circa. Nel 1624 furono rinvenute le sue ossa sul Monte Pellegrino dove fu costruito un Santuario in suo onore,meta tutt’ora di frequenti pellegrinaggi.
AUTORE Vincenzo Noto, è direttore della Caritas Diocesana dell’Arcidiocesi di Monreale (PA). Laurea in Teologia,in Scienze Politiche e licenza in Diritto Canonico. Giornalista professionista, ha collaborato con Avvenire, Famiglia Cristiana, Osservatore Romano, Jesus e Giornale di Sicilia. Ha diretto l’Agenzia Mondo Cattolico di Sicilia e il settimanale cattolico Novica. Ha pubblicato diversi libri. Tra gli ultimi, Da Cristiani nella politica(Palermo 200l), Le ultime sette parole di Gesù,(Palermo 2003),I «come» del Vangelo Dna del cristiano(Palermo 2005).
Per capire più a fondo don Bosco è utile, se non indispensabile, conoscere la personalità e l’opera di san Giuseppe Cafasso (1811-1860), suo direttore spirituale. Nel medesimo tempo, la vita e l’esperienza del Santo Educatore ci aiuta a meglio comprendere il Cafasso, «perla del clero italiano», anche attraverso l’analisi delle loro profonde somiglianze e diversità.
Don Bosco era consapevole di quanto fosse debitore al Maestro: «Se ho fatto qualche cosa di bene lo debbo a questo degno ecclesiastico nelle cui mani riposi ogni mia deliberazione, ogni studio, ogni azione della mia vita» (Memorie dell’Oratorio).
I due santi ebbero in comune le radici castelnovesi, la formazione nel seminario di Chieri, il perfezionamento pastorale nel Convitto di San Francesco d’Assisi in Torino, l’appartenenza al presbiterio torinese. Il loro rapporto, per quanto fossero quasi coetanei, ha un’evidente connotazione asimmetrica.
Numerosi altri santi preti e laici del secondo Ottocento e primo Novecento sono riconducibili al magistero spirituale del Cafasso, che può essere considerato una delle più riuscite realizzazioni ottocentesche del progetto di prete-pastore propugnato dal Concilio di Trento.
Il presente volume raccoglie il contributo di alcuni studiosi che evidenziano aspetti diversi e complementari della figura e dell’opera di san Giuseppe Cafasso e il suo fecondo apporto alla formazione di don Bosco.
Francesca Ponziani vissuta a cavallo tra il XV e il XVI secolo, un periodo in cui la donna “adornava” i salotti e le corti con lo sfarzo dei suoi abiti, scavò un solco profondo nella mentalità del tempo ed entra nella cultura e nella memoria dei secoli successivi.Ma senza clamore. Sposa forzata a dodici anni, accolse la situazione con la sottomissione femminile del tempo, ma soprattutto con una fede profonda in Dio. Ricca, avvenente e di famiglia nobile, divenne «la poverella di Trastevere» per amore dei poveri.Amò di grande tenerezza il marito e i suoi figli. Rimasta vedova, si ritirò nel convento di Tor De’ Specchi, a Roma, che aveva fondato pochi anni prima. Una storia incredibile:quella di una donna che si divide egregiamente tra l’amore del marito e dei figli, l’impegno di soccorso ai poveri di Trastevere che visita di casa in casa portando soccorsi,e la cura di un monastero femminile. Dotata di carismi particolari di guarigione,e quello di comporre contese, molto frequenti all’epoca, non c’era necessità dove non fosse chiamata in aiuto in tutta la città. Il Senato di Roma,il 29 maggio del 1608,giorno della sua canonizzazione, con decisione unanime dichiarò Francesca patrona di Roma e, al posto del cognome Ponziani,volle imporle quello di “Romana”.
Il libro tratteggia la vita e la spiritualità della prima Santa sposata dell’epoca moderna: la Santa delle mamme, della famiglia, ma soprattutto la Santa della vita e della gioia, che non esita a mettere a repentaglio la sua vita – perdendola poi effettivamente – per la sua quarta figlia. Pur non essendo l’unica mamma che ha dimostrato questo coraggio,in un’epoca in cui il valore della vita umana, della vita non ancora nata, viene messo in discussione, proprio oggi,il gesto eroico di Gianna Beretta Molla è un segno che dimostra l’autentico amore di quelle mamme cristiane, capaci di donare la vita fino all’ultima conseguenza.Sicuramente non è per caso che Giovanni Paolo II abbia beatificato la giovane mamma il 24 aprile 1994 e, successivamente, canonizzata il 16 maggio 2004.Già Paolo VI,quand’era arcivescovo di Milano, aveva esaltato il suo mirabile gesto per mettere in luce il valore e il coraggio di tante mamme cristiane.
Frutto di minuziose e prolungate ricerche, quest'opera propone un'ampia carrellata su oltre 3000 nomi propri di persona, fornendo per ognuno dettagliate informazioni: la lingua di origine; il significato etimologico; l'origine storica; l'esatta ricorrenza del santo corrisponderete sul calendario; notizie biografiche sul santo stesso e su eventuali personaggi illustri che hanno portato il nome. La completezza dei dati raccolti potrà soddisfare la curiosità del lettore più esigente e venire in soccorso dei genitori ancora incerti nella scelta del nome per il loro bambino.