Alla metà dell'Ottocento la comunità dei cattolici inglesi era caratterizzata da una rinnovata e vivace presenza nella società, nella cultura, nelle opere dell'educazione e della carità, e da una crescita impetuosa che provocò virulente reazioni da parte del blocco di potere formato dallo Stato e dalla Chiesa Anglicana. Tuttavia le circostanze specifiche che rendono significativa sul piano storico l'analisi di Newman in questi Discorsi sono secondarie rispetto al carattere esemplare della sua testimonianza. Essa vale per ogni tempo, e in particolare per il nostro, in cui la presenza e l'attività dei cristiani sono segno di contraddizione e talvolta oggetto di contestazione. Queste pagine lucide, incisive, ironiche e insieme caritatevoli, formano quella che è stata definita la sua opera più alta sotto il profilo stilistico/letterario; e sono uno specchio eloquente per comprendere il travaglio spirituale del nostro stesso mondo, e la missione di salvezza affidata ai cristiani nei suoi confronti.
Questa via Crucis, scritta nel 1860 e ripresa nel 1885, ora per la prima volta in edizione italiana, pur nel suo specifico carattere di testo ottocentesco e ancora capace di suscitare interesse e stimolare riflessioni.
Una ricca antologia di testi mariani, alcuni tradotti per la prima volta in italiano, tratti dalle opere di Newman. Il suo insegnamento sulla Vergine si basa sulla Scrittura e sui Padri della Chiesa, mettono in luce la dottrina genuina, dissipando sospetti, offrendo argomentazioni convincenti di forte valenza ecumenica. Lo stile elegante dei testi teologici, il linguaggio caldo ed espressivo di quelli spirituali e poetici, l'attenzione all'interlocutore dei testi pastorali rendono questo volume una guida sicura per l'approfondimento e solido cibo per la vita spirituale.