Per la prima volta in tutta la loro prepotente evidenza le dimensioni del fenomeno della povertà nel Medioevo e nell'età moderna e il posto di rilievo che la miseria ha occupato in Europa nell'immaginario collettivo e nel dibattito delle idee. Bronislaw Geremek (1932-2000), storico, si è formato in Polonia e poi in Francia, sotto la guida di Fernand Braudel.
Il volume fornisce un quadro, spesso sorprendente, di una società passionale e carnale, meno timida e anche meno ipocrita della nostra. Jacques Rossiaud, discepolo di Duby, insegna all'Università di Lione. È autore di numerosi articoli e saggi sulla storia medievale del Sud-Est della Francia.
Il "romanzo di viaggio" attraverso l'Europa di un personaggio d'eccezione: il cardinale napoletano Luigi d'Aragona, imparentato con Lucrezia Borgia e con Isabella d'Este, nonché pretendente al trono del Regno di Napoli. Attraverso il resoconto delle sue avventure e dei suoi incontri con personaggi oscuri e illustri, André Chastel ci offre una magistrale ricostruzione della vita sociale, culturale e politica del tempo.
Monachesimo e diritto, architettura e musica, letteratura e pittura in una ricostruzione unitaria delle linee fondamentali della civiltà bizantina nell'arco della sua lunga storia e in particolare durante i suoi tre secoli cruciali, quelli che vanno dal X al XII. Il costante contrappunto che Kazhdan stabilisce con il Medioevo occidentale mette in luce coincidenze e differenze che rendono il mondo bizantino a noi più vicino e "contemporaneo".
Un maestro della storiografia contemporanea sintetizza con grande chiarezza ed efficacia tutti gli aspetti della storia medievale, con particolare attenzione a quegli elementi che da allora hanno costituito l'identità europea. Jacques Le Goff (1924) è tra i massimi storici del Medioevo.
Egeria la pellegrina, Baudonivia la biografa, Dhuoda la madre, Rosvita la poetessa, Trorula il medico, Eloisa l'intellettuale, Ildegarda la profetessa, Caterina la mistica: Otto ritratti biografici e letterari tanto più avvincenti in quanto rappresentativi ciascuno di un diverso itinerario umano sociale. Mai come in questo volume è stato messo in luce così chiara il molteplice, enigmatico, affascinante volto della donna medievale.
Un libro di storia dall'impianto estremamente originale: il cibo e i comportamenti alimentari diventano la chiave di lettura per un approccio globale alla storia d'Europa dal III secolo d. C. sino ad oggi. Massimo Montanari insegna Storia medievale all'Università di Bologna. Fra i suoi lavori più importanti: "L'alimentazione contadina nell'alto Medioevo"; "L'azienda curtense in Italia"; "Campagne medievali".
Una ricostruzione classica, ancora oggi insuperata per originalità di taglio interpretativo e freschezza di racconto, del pensiero filosofico italiano della prima metà del secolo. Come afferma lo stesso Garin nell'Avvertenza iniziale: "più che alle opere conchiuse nella loro definitiva compostezza, si è guardato alle riviste e ai giornali, in cui le dottrine si affacciarono dapprima, o in cui discesero poi a combattere in una polemica o a volgarizzarsi in una propaganda. (...) In altri termini, uomini e dottrine sono qui considerati come espressione di un tempo e, insieme, come forze che in un tempo agirono: non spiriti disincarnati, ma persone reali, che presero posizione in terra anche quando dichiararono l'inconcludenza sublime e l'oltremondanità del pensiero".
Una ricostruzione classica, ancora oggi insuperata per originalità di taglio interpretativo e freschezza di racconto, del pensiero filosofico italiano della prima metà del secolo. Come afferma lo stesso Garin nell'Avvertenza iniziale: "più che alle opere conchiuse nella loro definitiva compostezza, si è guardato alle riviste e ai giornali, in cui le dottrine si affacciarono dapprima, o in cui discesero poi a combattere in una polemica o a volgarizzarsi in una propaganda. (...) In altri termini, uomini e dottrine sono qui considerati come espressione di un tempo e, insieme, come forze che in un tempo agirono: non spiriti disincarnati, ma persone reali, che presero posizione in terra anche quando dichiararono l'inconcludenza sublime e l'oltremondanità del pensiero".
Perché nacque il nazismo? Quali furono le sue basi sociali e i suoi alleati? Quali le tecniche per egemonizzare il consenso delle masse? Quali le radici profonde dell'antisemitismo? Rispondendo a queste domande, Mosse formula una nuova interpretazione del nazismo come fenomeno culturale e analizza gli elementi che lo accomunarono o differenziarono dal fascismo di Mussolini. George L. Mosse (1918-1999) è stato uno dei più grandi storici del nazismo e del fascismo. Ha insegnato nell'Università di Madison (Wisconsin) e nell'Università ebraica di Gerusalemme. Tra le sue opere tradotte in italiano vanno ricordate: "La nazionalizzazione delle masse", "Il razzismo in Europa"; "Le origini culturali del Terzo Reich".
La nuova edizione, aggiornata con un testo finale, di un'opera di grande successo, lettura preferita di molte generazioni. Giuliano Procacci (Assisi, 1926) ha insegnato Storia contemporanea all'Università di Roma La Sapienza.