«Una società libera è una conquista morale. Negli ultimi cinquant'anni, in Occidente, questa verità è stata dimenticata, ignorata o negata. Ecco perché oggi la democrazia liberale è in pericolo. La libertà della società non può essere sostenuta soltanto dall'economia di mercato e dalla politica democratica liberale. Ha necessità di un terzo elemento: la moralità, un interesse per il benessere degli altri, un impegno attivo nei confronti della giustizia e della compassione, una volontà di chiedere non soltanto ciò che è bene per me ma ciò che è bene per tutti-noi-assieme». Jonathan Sacks, tra i più amati Maestri contemporanei, ci guida in un viaggio salvifico, dalle misere sponde dell'«Io» agli spazi nobili del «Noi», verso una società più prospera e retta. In "Moralità", l'autore si misura con le sfide più ardue del mondo contemporaneo: l'individualismo, l'alienazione dovuta ai social, la crisi della famiglia e della comunità, la mancanza di princìpi nell'economia e nella politica, le minacce alla libertà di espressione. Sacks completa così la lezione iniziata con "Non nel nome di Dio" e ci consegna il suo testamento spirituale. Un messaggio carico di lucidità e speranza, un'esortazione a ripristinare la nostra umanità e a usare il bene comune come bussola per ogni scelta futura.
Era il 3 gennaio 1983 quando la rivista «Time» assegnò per la prima volta nella sua storia il premio di «persona dell'anno» non a un essere umano bensì al personal computer. Quella celebre copertina sanciva una svolta epocale, l'inizio di una rivoluzione tecnologica che ci avrebbe traghettato verso il mondo nuovo, veloce e leggero dell'Intelligenza Artificiale. Un mondo immateriale, dove però i prodotti della ricerca avanzata sono sempre più concreti. Con il tempo l'Intelligenza Artificiale ha smesso di cercare di riprodurre il nostro modo di ragionare, non è più un "imitation game". È diventata una forma di intelligenza diversa, che partendo dai dati e dall'esperienza è capace di imparare e quindi di parlare, vedere, sentire, guidare, muoversi e interagire con gli esseri umani. Lavora con l'uomo nella medicina elaborando migliaia di immagini, nell'industria, nella finanza, supporta la sicurezza nazionale e può diventare pericolosa se progettata o utilizzata in modo sbagliato. Anche per questo siamo indotti a chiederci fino a dove potrà spingersi e se ci siano dei confini etici da non valicare. Come ogni tecnologia l'Intelligenza Artificiale non è né buona né cattiva, ma può essere usata in modo corretto oppure inopportuno. Certo la scienza, per definizione, è libera, democratica e al servizio dell'umanità, ma proprio per questo serve una struttura normativa internazionale, perché più una tecnologia è potente, più dev'essere affidabile e sicura. Questo libro ci racconta la storia e l'evoluzione dell'Intelligenza Artificiale dalla voce di chi la sta progettando giorno per giorno nei centri di ricerca italiani e spiega come essa sia frutto del pensiero, del controllo e del comportamento umano. Siamo noi i suoi maestri e i suoi giudici. Quindi saranno il nostro sentire, la nostra cultura e il nostro umanesimo a disegnarne il futuro.
Questa inchiesta è un viaggio nell'Italia dei veleni e delle morti per inquinamento ambientale attraverso le denunce di preti e cittadini coraggiosi. In nome della natura da salvare e del Creato da custodire come istanza civile, prima ancora che religiosa, culturale e politica. L'itinerario - da Sud verso Nord - prende le mosse dalla Sicilia e risale in Campania, Puglia, Toscana, Veneto e Piemonte: dall'inquinamento del petrolchimico a quello dei rifiuti, da quello dell'acciaio a quello dell'amianto e dei pesticidi. I sacerdoti incontrati da Mario Lancisi sono uomini semplici, ma di grande statura: caparbi nella denuncia e miti nello stile, attenti alle persone e tuttavia capaci di tenere testa ai potenti di turno; soprattutto ispirati dalla Laudato si', la grande enciclica di papa Francesco, che nel 2015 ha aperto la nuova stagione della "ecologia integrale". Sullo sfondo di questo viaggio contemporaneo si staglia il flagello della pandemia, le cui origini incerte sono oggetto di discussione fra pareri e tesi differenti: c'è forse un nesso causa-effetto tra inquinamento e coronavirus? Forse. I "preti verdi" non si sbilanciano. Preme loro soprattutto richiamare l'attenzione sulla dicotomia irrisolta tra salute e lavoro, che in molti casi - dall'Italsider all'Eternit, dai rifiuti industriali alla cementificazione selvaggia - pone la domanda cruciale: viene prima la borsa o la vita?
È cominciata la seconda guerra fredda. Sarà profondamente diversa dalla prima. Cambieranno molte cose per tutti noi, nella sfida tra America e Cina nessuno potrà rimanere neutrale. L'economia e la finanza, la scienza e la tecnologia, i valori politici e la cultura, ogni terreno sarà investito dal nuovo conflitto. Dobbiamo smettere di parlare di globalizzazione come se fosse irreversibile: la sua ritirata è cominciata. Federico Rampini ci costringe a rivedere i luoghi comuni, ci apre gli occhi. Perché il mondo è cambiato molto più di quanto gli occidentali si rendano conto.
A nessuno piace essere definito vigliacco, vile o codardo, parole cariche di disprezzo e di condanna, che stigmatizzano, con un marchio difficile da sopportare, il soldato che fugge in guerra come chi in un rapporto affettivo si sottrae alle proprie responsabilità, o coloro che colpiscono persone più fragili, non in condizione di difendersi. Eppure, ha scritto Kierkegaard, «chiunque si sforzi di conoscere davvero se stesso dovrà ammettere di essersi non di rado colto a mostrarsi codardo». La viltà, male comune che tutti possiamo riconoscere dentro di noi e che incontriamo in ogni ambito del vivere, è uno dei più subdoli veleni della vita collettiva: inquina le relazioni, compromette irreparabilmente la fiducia reciproca. In questo libro, la riflessione etica e la ricerca storica e sociale si integrano in modo originale e spesso sorprendente, per raccontare, attingendo a esempi e figure chiave tratti dalla storia come dalle pagine di poeti e romanzieri, la viltà e il coraggio nelle loro diverse manifestazioni e nelle esperienze, anche emotive, che li muovono e accompagnano. Per mostrare che l'essere vili o non esserlo, alla fine, è sempre frutto di una scelta. E per scoprire che questo male che attraversa l'umanità, presente in tutte le epoche e in culture diversissime, ha conosciuto una trasformazione nel tempo: se la «viltà degli antichi» toccava diversamente i nobili e i plebei, le donne e gli uomini, quella «dei moderni» si è spalmata sull'intera società, dando vita a inedite dinamiche di potere.
Come avviene il cambiamento sociale? Quando decollano i movimenti sociali? Con l'aiuto dell'economia comportamentale e di altre discipline, Sunstein ci aiuta a comprendere il modo in cui la società cambia. Egli si concentra sul ruolo cruciale delle norme sociali e sul loro frequente collasso. Quando le norme spingono le persone a tacere, anche uno status quo impopolare persiste. Le molestie sessuali, per esempio, un tempo erano qualcosa che le donne dovevano sopportare. Ma un giorno qualcuno sfida la norma: un bambino esclama che il re è nudo; una donna dichiara «Me too». Con l'autorevolezza e l'acume concettuale di sempre, Cass Sunstein porta nuova luce sui diversi modi in cui il cambiamento avviene (dall'imposizione al nudge alla reazione a catena) per aiutarci a governarlo e a farne buon uso.
«È dunque così che il ciclista incontra il mondo: dall'alto! Corre, corre a folle velocità senza toccare terra con i piedi, essere un ciclista è per lui qualcosa che significa quasi: sono il padrone del mondo» Thomas Bernhard Chi monta in sella a una bicicletta prova sentimenti di appagamento e pienezza: l'affrancamento dai limiti del corpo, l'ebbrezza della velocità e dell'indipendenza, la fuga dalle tristezze della vita. È così per i primi ciclisti, e poi sempre per ogni nuovo bambino che conquista la sua due ruote. «Sentivo di navigare nell'aria», ricordava un grande intellettuale come Ezio Raimondi. Ed è felicità per la donna, per la quale la bicicletta è strumento di emancipazione, così come per l'operaio di «Ladri di biciclette», che grazie alla bici può trovare lavoro. Oggi è anche la felicità della fuga dalla civiltà moderna, il sogno di un mondo lento a misura d'uomo. Poeti, scrittori, filosofi e gente comune hanno testimoniato la loro gratitudine per la bicicletta fonte di felicità: in questo libro, felice a sua volta, Pivato tesse il racconto di un inscalfibile amore collettivo per le due ruote.
Le ferie alla dacia per coltivare patate e le vacanze dei mafiosi nell'unico albergo di lusso del Mar Nero. L'infanzia di Gorbaciov, scolaro modello e attore mancato in un villaggio di contadini, e la ricetta dell'ex braccio destro di Stalin, convinto che basterebbe dare «pane e salame» a tutti per riportare l'ordine. La febbre della roulette nei casinò di Mosca e la fame a Leningrado come al tempo dell'assedio nazista. La nuora di Trotzkij sopravvissuta al Gulag che ha paura di doverci tornare e i restauri di Lenin imbalsamato nel mausoleo sulla Piazza Rossa. Un conflitto pirandelliano sulle montagne del Caucaso e un massacro con i carri armati sulle rive del Baltico. Il coro del Nabucco per difendere Riga e il vento dell'Islam fra le moschee di Samarcanda. Una notte con la Milizia per le strade della capitale e la cronaca del drammatico «golpe rosso». Un colloquio nei corridoi con il capo del Kgb e l'ultima intervista al Cremlino con Gorbaciov che si è appena dimesso.
Questo libro è una provocazione culturale fin dal titolo. Un tentativo di conciliare l'inconciliabile: il diavolo e l'acqua santa! Contro l'opinione corrente, e in linea con il suo anticonformismo, Ellul - cristiano per certo anomalo - sostiene che punti di contatto tra anarchismo e cristianesimo ve ne sono. E notevoli. Mescolando politica, teologia e storia, alla luce del Vecchio e del Nuovo Testamento e delia concezione del potere nella Chiesa delie origini, l'autore argomenta la sua tesi con la verve e l'incisiva semplicità che hanno caratterizzato tutta la sua opera. Ma niente paura: Ellul chiarisce subito che non è sua intenzione convertire nessuno. Né gli anarchici al cristianesimo, né i cristiani all'anarchismo. L'olio e l'aceto, dopo essere stati rimescolati, tornano a separarsi. Però, forse, non più così incompatibili. Prefazione di Mimmo Franzinelli. Postfazione di Andrea Gallo.
"12 Regole per la vita" propone dodici principi pratici e profondi su come vivere una vita ricca di significato. Attingendo alla sua esperienza di medico e al suo vissuto personale, oltre che ai grandi miti della storia, Peterson offre un antidoto al caos dell'esistenza: verità eterne applicate a problematiche attuali.
"Questo saggio non vuole toccare problemi di fede: nessun dogma, nessuna credenza, nessuna fiducia nel divino verranno messi in discussione. E non vuole neanche condividere l'anticlericalismo pronto a fustigare papi corrotti, preti scandalosi, vescovi assassini. La Chiesa stessa ormai ammette di avere risentito - spesso malamente per opera dell'uomo - dei tempi e dei costumi che ha attraversato. Proprio per questo è necessario chiedersi quali tracce abbia lasciato al suo interno la storia umana, come abbia determinato le sue scelte. E soprattutto: che segni ha impresso la Chiesa nel "carattere nazionale"? Cosa ha significato per la Chiesa essere guidata da italiani? Come mai - dopo essere diventati un popolo e avere fondato una nazione anche contro la Chiesa - abbiamo vissuto in uno Stato controllato da un partito cattolico? Come mai nel XXI secolo politici italiani in campagna elettorale, in parlamento o su Twitter citano il Vangelo, affidano le sorti del nostro Paese al cuore immacolato di Maria e stringono in mano il rosario per poi, oltretutto, non vivere davvero da cattolici? Quanto c'è di cattolico nei non credenti? Sono le domande alle quali cerca di rispondere questo libro. Non sarà troppo sorprendente scoprire che il nostro carattere, la nostra vita quotidiana, hanno a che fare con la Chiesa anche in questioni lontanissime dalla religione." (Dall'introduzione di Giordano Bruno Guerri). Giordano Bruno Guerri conduce un'analisi storica vivace e approfondita del rapporto fra gli italiani e il Vaticano, rendendo evidente come questo legame, anche geografico, abbia lasciato segni indelebili sulla nostra società. Un nuovo capitolo della sua "antistoria d'Italia", in una edizione riveduta e ampliata fino all'incarico a Draghi e alle ultime decisioni di papa Francesco su pedofilia nel clero e scandali finanziari.
Quello della vita extraterrestre è uno dei temi più affascinanti eppure meno conosciuti, perché abbonda il sensazionalismo mentre scarseggiano i riferimenti affidabili. In questo libro l'autore, impegnato direttamente nella ricerca da oltre vent'anni, unisce in un unico racconto dati scientifici ed esperienze personali, presentandoci anzitutto la storia dell'astrobiologia, ovvero la ricerca della vita in forme semplici, finora condotta solo all'interno del sistema solare, e a seguire quella del SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), il programma che ricerca i segnali radio di altre civiltà, in cui l'Italia è da sempre molto attiva, seconda solo agli Stati Uniti. Quindi ci guida alla scoperta dell'affascinante tentativo di costruire un linguaggio per comunicare con specie intelligenti diverse dalla nostra. Infine, discute le implicazioni sociali, filosofiche e religiose che avrebbe una tale scoperta, presentando anche la posizione del Papa Emerito Benedetto XVI, espressa in una lettera personale all'autore che viene qui pubblicata per la prima volta.