L'archivio storico di Lentini costituisce, sia per la consistenza che la natura della documentazione, uno dei più interessanti archivi comunali esistenti in Sicilia, anche se notevoli e gravi sono state le perdite, soprattutto per il periodo medievale e l'inizio dell'età moderna (praticamente assente dalle carte dell'archivio storico, ad eccezione del "Libro Rosso", di un registro di un Consiglio civico della metà del '500 e di documenti del sec. XIV - copie dei secc. XVII e XVIII- per rivendicare la legittimità del titolo di Senato).
Il volume contiene saggi di autori vari, italiani e ciprioti (Antonella Balsano, Tassos Chatzianastasiou, Camillo Filangeri, Gheorghios Gheorghìs, Stamatìa Laoumtzì, Michalis Pierìs, Mimis Souliotis, Vincenzo Pecoraro) dedicati alla cultura e alla storia di Cipro, la grande isola collocata in una posizione cruciale del Mediterraneo, con la Turchia a nord e la Palestina a oriente, "una pietra gettata in mezzo al mare" - come scriveva il cronista Leonzio Machieràs, padre della letteratura cipriota - di cui ancora si conosce troppo poco. I temi trattati sono, oltre alla situazione attuale dell'isola di Cipro, i rapporti tra Cipro e l'Italia, e, con aspetti finora inediti o poco noti, tra la Sicilia e Cipro nei secoli XV-XVII.
"Il libro di Jean Dumont - studioso noto in tutto il mondo come esperto di storia religiosa - è una galleria di tutte le menzogne rivoluzionarie e dei motivi per cui molti studiosi francesi si sono rifiutati di festeggiare il bicentenario del 1789. Vengono messe in luce le ignominie rivoluzionarie quali il Terrore, la ferocia, le deportazioni, i campi di concentramento e di sterminio - veri e propri predecessori dei gulag. Illustrato con 29 tavole a colori dell'epoca, il volume è ricco di dati e di informazioni ed ha l'ulteriore merito di porre in evidenza come fu la religione, ancor più che la stessa monarchia, il reale nemico dei rivoluzionari."