Oggi si tratta, per così dire, di ribattezzare la parrocchia, cioè di reimmergerla nelle caste acque del mistero, richiamandola e ripensandola con i religiosissimi nomi, con i quali la Scrittura e il Concilio chiamano la chiesa... Infine, in occasione del suo nuovo battesimo alla parrocchia sarà dato il nome di: Parrocchia sinodale, casa del popolo di Dio. Sono parole ricavate dal ricco dizionario ecclesiale e pastorale che papa Francesco va scrivendo con creatività alta giorno dopo giorno. Insomma, parliamo di una parrocchia, ripensata nell'ottica di una 'chiesa in uscita', che è una casa del popolo di Dio e, perciò, una "parrocchia sinodale". La parrocchia va immaginata nella prospettiva sinodale, una scelta, questa, lungimirante, dal momento che la sinodalità è una parola da millennio...
Ricette e rimedi per il recupero della bellezza della liturgia e degli ambienti parrocchiali in un mondo ecclesiale che sembra aver dimenticato lo zelo evangelizzatore. Sciatteria, terzomondismo, improvvisazione, mercatini equosolidali, canzoni pop di quart'ordine: le nostre parrocchie, nonostante gli sforzi, funzionano poco e male. Soprattutto, hanno trascurato la bellezza, la cura per le chiese e per gli ambienti parrocchiali, dimenticando così la cosa fondamentale: lo zelo evangelizzatore. Questo libro analizza il guazzabuglio che si è venuto a creare nel post-Concilio e che ha contribuito ad allontanare i fedeli anzichè avvicinarli, e offre soluzioni pratiche per vivere e trasmettere la fede cristiana al nostro prossimo.
Tenere viva la memoria sull'inestimabile lascito umano e spirituale racchiuso nella vita e nella trentennale attività pastorale di Sergio Colombo, teologo moralista e parroco bergamasco, scomparso neL 2013 all'età di 71 anni. E' ciò che si propone questo libro, che raccoglie gli atti del convegno celebrato nella parrocchia di Redona (Bergamo) il 10 e 11 ottobre 2014, arricchiti da scritti di amici, tra cui i teologi Paul Valadier e Christoph Theobald.
Dai testi qui raccolti emergono le linee di un'innovativa visione pastorale caratterizzata dalLa centralità della lezione conciliare, daLL'assunzione di uno sguardo antropologico nel confronto con la postmodernità e dal primato della ParoLa e della vita comunitaria. Intuizioni che aiutano a comprendere come essere fedeLi al Vangelo e in continuo ascolto delle domande degli uomini.
Fin dai primi giorni del suo pontificato, papa Francesco ha scosso e interrogato la coscienza di una Chiesa spesso paralizzata dalle paure e distante dai problemi concreti delle persone. In gioco non c'è solo un aggiornamento o un adattamento della vita ecclesiale ai tempi di oggi, ma una conversione più radicale che richiede di «tornare alla fonte e recuperare la freschezza originale del Vangelo». Come ha scritto il pontefice nell'esortazione apostolica Evangelii gaudium, Gesù Cristo può infatti «rompere gli schemi noiosi nei quali pretendiamo di imprigionarlo e ci sorprende con la sua costante creatività».
Questo libro, che si propone di aiutare le comunità cristiane a rispondere in modo nuovo e responsabile all'invito del papa, formula la concreta proposta dei «Gruppi di Gesù», che intendono recuperare l'essenziale del Vangelo al fine di rigenerare la vita delle parrocchie.
Questa pubblicazione celebra il trentesimo della parrocchia Gesù Redentore di Palestrina, intitolata a Giovanni Paolo II. Il volume si articola in tre parti.
Questo libro è stato scritto per: personale domestico, sacrestani, addette alla pulizia della chiesa, segretarie d'ufficio parrocchiale, membri della cantoria, catechiste e animatori dell'oratorio, manutentori e volontari della Caritas... È una specie di «abbecedario» parrocchiale, quasi un manuale d'uso per chi ha voglia di fare, è sincero amico del proprio parroco e intende dargli una mano concreta nel guidare la porzione di popolo di Dio che deve seguire.
Con precisione teorica e chiarezza espositiva, il volume offre approfondimenti agli Orientamenti per l'annuncio e la catechesi in Italia, il testo fondamentale per l'evangelizzazione e per la catechesi che accompagnerà il cammino di tutti gli operatori pastorali nei prossimi anni. Gli approfondimenti sono a cura dei membri della Commissione episcopale e di alcuni esperti che collaborano a vario titolo con l'Ufficio catechistico nazionale. Prefazione di mons. Nunzio Galantino.
Quale parrocchia ha in mente papa Francesco e come desidera che si ristrutturi? In che modo si può rimettere in discussione la "quiete parrocchiale" per privilegiare le periferie sull'organizzazione? Un'autentica "conversione pastorale" richiede di uscire dalla ripetizione meccanica, di superare improvvisazione e routine, di rinunciare alle risposte stereotipate per permettere alla Chiesa di manifestarsi come una casa accogliente e un luogo permanente di comunione missionaria. In altri termini, si tratta di passare da una pastorale "conservativa", finalizzata solo a "salvare il salvabile", a una pastorale "profetica" e aperta al dialogo, al confronto, alla modernità, a chi professa altre fedi, ai "lontani" che non necessariamente vivono "lontano". Prefazione di Domenico Sigalini.
Uno studio e una riflessione per superare il contrasto tra parrocchia e religiosi, tra sacerdoti e religiosi, per concentrarsi sulla comunità parrocchiale proiettata nella sfera della nuova evangelizzazione.
"Rifacendosi alla celebre opera di A. Rosmini Delle cinque piaghe della Santa Chiesa, l'autore racconta con profonda sapienza pastorale le cause del disagio che tante parrocchie italiane oggi vivono. A scrivere questo libro non è un teorico della pastorale ma un pastore che, con dedizione incondizionata e coinvolgente passione, ha fatto della sua esperienza parrocchiale un cantiere di osservazione e di attuazione della grande svolta missionaria. Alla parrocchia è richiesto il coraggio di cambiare e di passare "da comunità di recinto a comunità di pascolo", aprendosi al territorio, formando il laicato e rendendolo corresponsabile della pastorale, promuovendo piccole comunità di base, nelle quali la "relazione umana" secondo il Vangelo può essere edificata e anche testimoniata" (dalla Presentazione di Mons. Antonio Staglianò, Vescovo di Noto).
Il termina parrocchia è una parola carica di nostalgia. Vuol dire un aggregato di case, che sente il richiamo in lontananza della Gerusalemme celeste. Lungo i secoli i fedeli si sono divisi in parrocchie per vivere l'attesa del Signore.
Le parrocchie oggi appaiono, e spesso lo sono, come mortificate. Somigliano più ad "aborti di comunità di salvezza" che a robusti giovani desiderosi di portare fino in fondo gli impegni assunti nel loro giuramento di fedeltà a Cristo. E anche il sacerdozio dei preti appare come mortificato. Manca di un braccio. Assomiglia più al sacerdozio di Aronne che a quello di Cristo. Il problema che si pone è sulla vera completezza del sacerdozio. Nessun prete è sacerdote di Cristo christifideles laici. Spunta così il problema parrocchia. Problema non nuovo, ma che troppo spesso è stato vissuto con una mentalità arcaica di chi voleva il laico come una sorta di aiutante-volontario, una sorta di sagrestano aggiunto. Abbiamo bisogno di una parrocchia "nuova", "altra", in cui il prete riscopra le radici evangeliche del suo ministero, il legame profondo con quel Gesù che adempie le promesse dei profeti e annuncia la gioia che il regno di Dio è vicino, in mezzo agli uomini, sperimentabile. Una parrocchia in cui il singolo laico viva in modo "altro" la sua religiosità.