In una fotografia con Federico Fellini si sorridono. In un'altra con Gorbacëv si stringono la mano. In un'altra ancora è in mezzo alla neve in America con la famiglia. Gli occhi di Tullio Regge sono quelli di un uomo gentile e disponibile, ma anche quelli di uno dei più grandi fisici teorici che l'Italia abbia mai conosciuto. Racconta che è dal padre Michele che ha preso tutto: gli riempì la casa di libri, gli donò la tenacia e l'amore per la scienza. Divenne fisico "per predisposizione", ma anche "per caso", perché da studente al Politecnico gli dissero: "lei Regge è dotato, vada a fare i suoi studi alla facoltà di Fisica". Da lì volò negli Stati Uniti: "poi, un mio lavoro (i "poli di Regge") ebbe molta fortuna. A me non sembrava niente di speciale". E fu invece un momento di rottura che gli procurò una popolarità tale che il Pci gli propose perfino la candidatura al parlamento europeo. Ma Regge scelse Princeton, dove lavorò per vent'anni, mancando di un solo giorno l'incontro con Einstein. Conobbe invece Kurt Gödel che "sembrava una sfinge" e Robert Opprenheimer che Gödel odiava, forse per la bomba atomica, ma anche per "quell'aria di supponenza che aveva". Quell'aria che manca al protagonista di questo libro: uno scienziato importante ma anche un uomo che s'impegna da sempre per combattere la malattia, che crede alla fortuna e che con la scienza sa anche giocare, tanto da usarla per brevettare una poltrona. Perché "la scienza è sempre gioco. Il gioco di capire come funziona il mondo".
Cosa fa cuocere le vivande nel microonde? Come si fa a sapere a che velocità va il pazzo che ci sta superando sulla destra in autostrada? Perché gli arcobaleni non si vedono di notte e a mezzogiorno? Come mai possiamo guidare la bicicletta anche senza mani? Un libro utile e divertente che risponde alle domande più strane sulla scienza. Da leggere da soli o in compagnia degli amici per imparare divertendosi.
L'autore Vincent Bugeat è divulgatore scientifico e Professore di fisica all’IUFM (Instituts Universitaires de Formation des Maîtres) di Créteil e all’Università di Marne-La-Vallée.
"Quello che state per leggere non è un classico libro di storia, ma piuttosto un libro che ipotizza un'altra storia. Una storia lontana, tanto lontana da poter cambiare quello che conosciamo delle nostre origini. Ed è anche un po' un giallo: un'indagine, una raccolta di indizi alla ricerca di una verità che sarà sempre più difficile tenere nascosta. Siamo davvero sicuri di essere la prima civiltà evoluta che ha abitato questo pianeta? I primi esseri in grado di organizzare una società progredita? Per rispondere a queste domande non mi sono accontentato di quello che era scritto sui libri, ma ho intrapreso una vera e propria esperienza di vita. Da circa vent'anni ho cominciato una raccolta di materiale che con il passare del tempo si è fatta sempre più affascinante e concreta. Ho viaggiato e visto molto, e le fonti a cui ho attinto non sono solo testi scritti ma soprattutto uomini vivi e vegeti che mi hanno raccontato la loro storia, quella del loro popolo, dei loro siti archeologici. Ricordo ancora l'emozione nel prendere in mano e guardare con i miei occhi reperti di inesauribile mistero... Per andare oltre il materiale iconografico a disposizione, ho scattato molte foto, che ripropongo in questo libro assieme a tutte le suggestioni che mi hanno suscitato. La più grande trepidazione l'ho avuta infatti nello scoprire un filo rosso che sembra attraversare tutto il pianeta, un filo rosso steso da uomini antichi." (Roberto Giacobbo)
Questo libro parla di un delitto. E del suo autore, a cui quel crimine costerà molto caro. Tutto accade in poco tempo, tra l'ottobre del 1608 e il gennaio del 1610, quando il cielo che si credeva di conoscere viene distrutto. Il cielo contemplato da Omero e Ovidio, da Aristotele e Tolomeo, da Dante e Tommaso d'Aquino, a un certo punto non esiste più. Anzi, ed è questa la cosa davvero terribile, non è mai esistito. E a fargli violenza, a stravolgere l'idea di rassicurante ordine che da sempre simboleggiava, è un oggetto nato quasi per scherzo, che permette di trascendere i limiti imposti dalla natura ai sensi e alla conoscenza umana. Spesso descritta in modo lineare e al limite della banalità, l'invenzione del telescopio assume qui, grazie anche alla pubblicazione di numerose lettere e documenti d'archivio inediti, i tratti di una storia più complicata e sofferta, dove in primo piano non c'è solo Galileo. Con lui, protagonisti sono matematici, astronomi, filosofi e teologi come Paolo Sarpi, Johannes Kepler e il cardinale Bellarmino, ma anche artigiani, uomini di corte, ambasciatori, nunzi pontifici e sovrani come Rodolfo II, Enrico IV e Giacomo I, insieme a poeti e artisti della levatura di John Donne e Jan Brueghel. Una storia avvincente, raccontata istante per istante, dove la potenza visiva del nuovo strumento fini per incarnare significati che andavano ben oltre la scienza degli astri.
Il primo libro di Sam Harris, "La fine della fede", ha innescato un dibattito di portata mondiale riguardo alla validità della religione. In seguito ad esso Harris si è reso conto che la maggior parte delle persone - dai fondamentalisti religiosi agli scienziati atei - concordava su un punto: che la scienza non abbia voce in capitolo sul tema dei valori umani. In "Il paesaggio morale", un libro altrettanto controverso, Harris cerca di legare l'etica al resto della conoscenza umana. Nel definire la morale nei termini del benessere umano e animale, egli sostiene che la scienza può fare molto di più che descrivere il modo in cui siamo: essa può, in linea di principio, dirci come dovremmo essere. Secondo il suo punto di vista, il relativismo morale è semplicemente falso, e impone un crescente fardello sull'umanità. L'intrusione della religione nella sfera dei valori umani può dunque essere respinta: così come non esiste una fisica cristiana o un'algebra musulmana, egualmente non può esserci un'etica cristiana o musulmana. Facendo tesoro delle proprie conoscenze filosofiche e scientifiche, Harris ha scritto un libro che modifica le regole del gioco riguardo al futuro della scienza e alle fondamenta della cooperazione umana.
Parlare di matematica non è soltanto dimostrare il teorema di Pitagora: è anche parlare d'amore e raccontare storie di principesse. Anche nella matematica c'è bellezza. Come disse il poeta Fernando Pessoa: "Il binomio di Newton è bello come la Venere di Milo. Il fatto è che pochissimi se ne accorgono". Coi numeri si può giocare, anzi è consigliabile farlo, sia per tenere in allenamento il cervello sia, semplicemente, per divertirsi. È questo il motivo che ha spinto Adrián Paenza a scrivere questo libro inusuale; un modo per sconfiggere il timore reverenziale che la matematica troppo spesso porta con sé e mostrare come in realtà si tratti di una disciplina irresistibilmente affascinante. Per chiunque, senza eccezioni. In questo libro troverete storie di personaggi bizzarri, calcoli davvero strani, indovinelli, rompicapi, quantità infinite, numeri primi, numeri irrazionali, numeri "interessanti" e buffi giochi d'azzardo. Troverete un intrico di percorsi, ognuno dei quali apre orizzonti insospettabili.
Nel "Grande disegno" il celebre astrofisico si cimenta con la sfida scientifica per eccellenza, affrontando la questione che da sempre divide filosofi, scienziati e teologi: l'origine del cosmo e della vita stessa. Insieme al fisico Léonard Mlodinow, Hawking ripercorre le più recenti scoperte della fisica spiegando come il cosmo, in base alla teoria quantistica, non abbia una sola esistenza, e come tutte le possibili storie dell'universo esistano simultaneamente. Approdiamo così alla teoria del "multiverso", la coesistenza del nostro universo accanto a una moltitudine di universi apparsi spontaneamente dal nulla, ciascuno con proprie leggi di natura. Nel corso della storia della scienza si è scoperta una serie di teorie o modelli sempre migliori, da Platone alla teoria classica di Newton, fino alle moderne teorie quantistiche. È naturale chiedersi se si arriverà a una teoria dell'universo che non possa essere ulteriormente migliorata. Oggi disponiamo di una candidata alla teoria ultima del tutto: la "teoria M". Se confermata, sarà la teoria unitaria di cui Einstein era alla ricerca, e il trionfo della ragione umana. Quanto a un presunto creatore del Grande disegno, la scienza dimostra che l'universo può crearsi dal nulla sulla base delle leggi della fisica. Un saggio scientifico che spiega con linguaggio accessibile e attraverso eleganti illustrazioni come l'astrofisica sia ormai vicina a comprendere i segreti più nascosti della materia.
Chi si cela dietro le grandi idee che hanno rivoluzionato la fisica del XX secolo? Scienziati brillanti che hanno dedicato la loro intera vita alla risoluzione dei misteri dell'atomo e indagato la materia e l'universo. Ma non solo: anche persone reali che hanno unito l'eccellenza intellettuale a una calda umanità e, in qualche caso, un piccola dose di eccentricità. In questa godibilissima galleria, Abraham Pais, conosciuto e rispettato nel mondo della fisica e acclamato da un più ampio pubblico grazie alle sue biografie di Albert Einstein e di Niels Bohr, ci restituisce in brevi ritratti le vite dei grandi fisici, Max Born, Paul Dirac, Wolfgang Pauli e molti altri, che hanno mutato le sorti del secolo scorso. Scoprire le loro vite è un'avventura intellettuale e umana emozionante.
Negli ultimi 400 anni le scienze fisiche hanno conosciuto due grandi rivoluzioni: la prima ebbe inizio con Copernico e la seconda prese avvio grazie allo sviluppo delle teorie della meccanica quantistica e della relatività. Dalla metà del diciannovesimo secolo, le scienze della vita sono state radicalmente trasformate da una grande rivoluzione, messa in moto da Charles Darwin. In contrasto con quei due campi, le scienze della mente non sono state ancora protagoniste di una sola grande rivoluzione. È possibile accostarsi al mistero della coscienza da tre prospettive diverse: quella religioso-metafisica, quella scientifica, e una terza in cui confluiscono gli sforzi di entrambe. A quest'ultima categoria appartiene lo studio di Wallace, che imposta il suo libro sull'ipotesi in base alla quale "il problema della misurazione nella meccanica quantistica, il problema temporale nella cosmologia quantistica e l'hard problem nella scienza del cervello sono profondamente intrecciati". Wallace pone in discussione l'assunto naturalistico secondo cui la coscienza è un fenomeno puramente fisico, discostandosi in tal modo dalla scienza standard. Poi prosegue esplorando la tesi prescientifica da dove emerge che i fenomeni mentali hanno un'origine extracerebrale rintracciabile in un ambito del reale diverso. Nella parte conclusiva esamina la nozione della "grande perfezione" (Dzogchen) nel Buddismo tibetano
Perché Plutone non è più un pianeta? Sarà su un asteroide il prossimo sbarco umano? Scopriremo tracce di vita extraterrestre? Possiamo difenderci da un impatto cosmico? Lo spazio circumterrestre rischia davvero di trasformarsi in una discarica? Nel rispondere a queste domande ci si accorge che la fisionomia del sistema solare è profondamente cambiata negli ultimi tempi. Scoperte "epocali" quali l'esistenza degli oggetti trans-nettuniani e dei pianeti extrasolari hanno costretto gli astronomi a interrogarsi sul concetto stesso di pianeta. Sonde automatiche si sono avventurate nello spazio interplanetario mostrandoci il vero volto dei pianeti, dei satelliti e dei piccoli corpi del sistema solare. La diffusione capillare delle antenne paraboliche e dei navigatori satellitari testimonia come lo spazio sia entrato nella nostra vita quotidiana. La Stazione Spaziale Internazionale sfreccia sopra le nostre teste, permanentemente abitata. E tra il ritorno alla Luna e lo sbarco su Marte spunta un nuovo obiettivo per il volo umano: un asteroide di passaggio, così vicino da poter essere visitato. Ogni capitolo del libro è dedicato a una di queste tematiche, che viene inquadrata in un contesto storico, ma con uno spirito visionario. Il risultato è un affresco delle novità che agitano il nostro sistema solare, anche quando ne è responsabile la natura umana come nel caso dei detriti spaziali. "Pianeti per caso" è un libro che si propone di contribuire alla crescita di una nuova "coscienza spaziale"
La Terra è il pianeta blu. Ma la nostra conoscenza del mare è spesso approssimativa e superficiale. L'autrice ci guida alla scoperta dei suoi abitanti adottando un punto di vista tutto particolare: il loro! Scopriremo così come si muovono, in che modo si corteggiano e riproducono, come percepiscono quanto li circonda e interagiscono tra loro. Nel mare troviamo un gran numero di specie viventi, molte ancora da scoprire. Conoscere la ricchezza e la fragilità del mondo sommerso significa anche porsi il problema di tutelarlo e difenderlo da un uso sconsiderato delle sue risorse. Perché tutti dobbiamo vivere e far vivere il mare