È necessario aver fede per sposarsi in Chiesa? Se questa domanda non è l'oggetto di un trattato articolato nell'opera di J. Ratzinger/ Benedetto XVI, pone comunque una questione che torna spesso nei suoi scritti, nei quali il tema della fede occupa un ruolo rilevante. Lo studio cronologico dell'opera di J. Ratzinger/Benedetto XVI sul matrimonio fa emergere un'evoluzione nel suo pensiero. È, infatti, a partire dalla fede che: 1) la riflessione si sposta dalla questione della "validità" a quella della "pienezza" del matrimonio; 2) è possibile cogliere una maturazione nel pensiero di Ratzinger riguardo la comprensione del concetto di "natura" e della "Comunione ai divorziati risposati". Il volume offre al lettore una raccolta di tutti i testi di J. Ratzinger/Benedetto XVI sul sacramento del Matrimonio, dai quali affiora in modo chiaro che per viverlo in pienezza il cammino di fede è indispensabile.
Il regno di Dio è il fulcro della predicazione di Gesù e il nucleo della fede cristiana. Oggi sembra però trascurato nell'annuncio ecclesiale e nella teologia. Vi domina infatti ampiamente una dottrina della redenzione incentrata sulla croce e la risurrezione: per il Catechismo della Chiesa cattolica, centro della buona novella è essenzialmente il mistero pasquale; per la teologia, salvezza e redenzione non si ricollegano in modo incisivo con la predicazione di Gesù; nelle preghiere eucaristiche è raro che compaia in modo esplicito il messaggio di Gesù sulla venuta del Regno; la signoria di Dio, concetto chiave in teologia biblica, è estranea a molti fedeli... Christoph Böttingheimer cerca perciò di riportare al centro dell'attenzione il messaggio sul regno di Dio, spiegandone il senso e l'importanza. Il regno di Dio è già presente o deve ancora venire? In che misura il ritorno di Cristo, che sembra prendere il posto della venuta del Regno, si riferisce all'universo intero? La redenzione e la salvezza derivano soltanto dalla passione e morte di Gesù in croce, o c'è di più? Dato che l'odierna crisi ecclesiale è di fatto una crisi della fede, è essenziale chiedersi: l'annuncio attuale riflette integralmente il messaggio del Gesù consegnatoci dai vangeli canonici? Una indagine rigorosa che si interroga in modo specifico sul messaggio centrale di Gesù, finito in secondo piano. Il teologo di Eichstätt intende quest'opera in chiave molto personale: come espressione di proprie ricerche e anche di proprie lotte, come appello a "pensare oltre".
Questo libro nasce come risposta alla grande sfida che Benedetto XVI lanciò al nostro mondo, stanco e smemorato di Dio: vivere come se Dio esistesse. È una sfida per sentire con i cinque sensi i tempi di Dio, per avvicinarsi con i nostri sensi a Dio stesso. È un libro che desidera, mediante la pratica concreta, condurre le persone, giorno dopo giorno, anno dopo anno, ad acquisire il senso di Dio e la memoria di Dio, esercitando i propri sensi a sentire l'odore della Domenica, i colori del Natale, il gusto della Pasqua.
Se c'è un ambito che è oggetto di dibattiti e controversie nella Chiesa è la liturgia. C'è chi si schiera, a seconda della sensibilità, per "la Messa di sempre" e chi a favore della riforma del Vaticano II. Papa Francesco, lungi dal fare della liturgia un pomo della discordia, non perde occasione per mostrare quanto essa sia importante per la fede e l'unità. Proprio questo è lo spirito con cui scrive Chauvet. Pur prendendo atto dei cambiamenti nel rapporto della società contemporanea con il sacro, il rito e il celebrare, egli riprende passo dopo passo la struttura della liturgia eucaristica per spiegarne il senso profondo e la coerenza. Consapevole del fatto che in molti avvertono l'esistenza di un problema - la liturgia non attrae più i nostri contemporanei -, l'autorevole studioso indica la strada per uscire dall'impasse. L'obiettivo di Chauvet è semplice: tornare ai fondamenti. La liturgia, come la Chiesa, non esiste per se stessa, ma per alimentare la vita di fede. La liturgica, come la Chiesa, non esiste per se stessa, ma per alimentare la vita di fede. Chauvet non si dedica al "solito" libro sulla messa, ma si concentra sui "fondamentali": punta alla logica di funzionamento, ai criteri di fondo.
Per una Chiesa chiamata a riformarsi, Francesco sollecita il ripensamento e la valorizzazione della ministerialità. L'Editoriale presenta e discute i documenti recenti sui ministeri del lettorato, dell'accolitato e del catechista. Il corposo dossier dedicato all'Eucaristia si sviluppa in chiave sistematica (Bozzolo, Repole) e in un'ampia riflessione ecumenica, anzitutto con riferimento ai testi del Concilio di Trento (Maffeis); poi a diretto confronto con la prospettiva della Teologia ortodossa (Canobbio); infine nell'approfondimento della pratica della comunione eucaristica tra I fedeli di differenti confessioni cristiane (Rota).
Questo studio di O'Collins è dedicato all'ispirazione della Bibbia, tema alquanto trascurato nella teologia contemporanea. Il teologo australiano inizia esaminando i punti di vista classici sull'ispirazione. Si concentra poi, mantenendosi saldamente radicato nelle Scritture, sulla loro origine ispirata stando all'Antico e al Nuovo Testamento. Indaga l'influenza ispirante della Bibbia sulla liturgia, sulla predicazione, sull'insegnamento, sulla vita cristiana, ma anche sulle arti visive e sulla letteratura. Espone dieci caratteristiche dell'ispirazione biblica, sottolineando in particolare la qualità ispiratrice delle Scritture e spiegandone le conseguenze fondamentali, per esempio sulla formazione del canone. Dopo avere esaminato tre approcci all'interpretazione biblica - l'intenzione dell'autore, il ruolo dei lettori, il primato del testo stesso -, il libro delinea infine una serie di principi per confrontarsi sul piano teologico con le Scritture. Distinguendo in modo accurato l'ispirazione dalla rivelazione divina e dalla verità biblica, O'Collins può fare piazza pulita di tanti falsi problemi. E sottolinea l'impatto dell'opera ispiratrice dello Spirito Santo non solo sugli autori biblici, ma anche sui lettori del testo sacro in ogni tempo e luogo.
Riconosciuto dalla Chiesa nel 2015, il metodo delle cellule parrocchiali di evangelizzazione porta all'interno della parrocchia un nuovo stile pastorale, segnato da una forte corresponsabilità tra presbiteri e laici, per donare slancio missionario nel territorio. Adottato da centinaia di parrocchie in tutto il mondo (e circa sessanta in Italia), il metodo delle cellule è presentato in questo volume attraverso l'esperienza, la storia, le testimonianze di parroci, religiosi e laici che l'hanno implementato e conosciuto. A partire dal "Grande Mandato", il volume offre una descrizione puntuale dei fondamenti teologici del metodo, il suo funzionamento, la struttura. Che cos'è una cellula, chi la guida, il rapporto con il parroco, la responsabilità dei laici, come iniziare e quali frutti attendersi in parrocchia: ogni aspetto è spiegato in modo approfondito e pratico. Il risultato è un manuale completo di formazione per coloro, parroci e laici, che desiderano conoscere questa esperienza e sperimentarla nella propria comunità. Prefazione di Rino Fisichella.
Intercedere per chi soffre è un’opera di misericordia. Per Papa Francesco, una delle più belle forme di evangelizzazione: è proseguire l’azione di liberazione Gesù nella storia, il quale abbraccio e guarì il dolore, la malattia, il lutto, il peccato.
Possiamo esercitare questo ministero? Come e con chi farlo? In quali contesti? Con quale metodo e dentro quali limiti?
Partendo dal fondamento biblico della preghiera d’intercessione nell’Antico e nel Nuovo Testamento, l’Autore affronta le dinamiche del dolore fisico e spirituale; il pericolo di affidarsi alle sette, all’esoterismo, al satanismo, alla negromanzia; alcuni aspetti sensibili, alle volte controversi, come le terapie non convenzionali, la guarigione dell’albero genealogico, l’imposizione delle mani, il ruolo dei laici.
Alla luce del Magistero della Chiesa, si offre una proposta per una pastorale integrata dell’intercessione, attraverso la via sacramentale, carismatica e comunitaria. Grazie anche all’esperienza sul campo del Rinnovamento nello Spirito Santo, il testo prova a rispondere, senza improvvisazioni e regole precostituite, all’invito di Papa Francesco a che la Chiesa, tutta, sia davvero un “ospedale da campo”.
Mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, Paolo fu "afferrato, ghermito, conquistato, impugnato" da Cristo. È questa la linea di demarcazione tra il prima e il poi, tra il persecutore e l'apostolo del cristianesimo. Da quel giorno, a poca distanza dalla morte di Cristo, Paolo diventa il più appassionato missionario cristiano. L'evangelo che egli annuncia però non è solo una teoria, è anche un modo di esistere: le sue Lettere sono questo intreccio tra parole e vita. Per scoprire il contenuto del messaggio di Paolo e la stessa trama della sua esistenza è dunque necessario rifarsi al suo epistolario. Si tratta di lettere genuine e non solo rivestite fittiziamente del carattere epistolare: la trattazione teologica è sempre aperta alla proposta etica, pastorale, esistenziale. Questo itinerario nel mondo personale e ideale dell' "Apostolo per eccellenza" è un invito a staccare Paolo dalle pagine agiografiche per farlo scendere nel nostro mondo secolarizzato.
In occasione della proposta avanzata in Vaticano dalla Curia Generale dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi per il riconoscimento di "Dottore della Chiesa" per santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), molti studiosi e specialisti del pensiero della filosofa hanno convogliato le proprie energie e ricerche - coordinati dallo studioso Francesco Alfieri - con l'obiettivo di analizzarne gli scritti per mettere in risalto la sua "eminente dottrina", requisito indispensabile per l'ottenimento del riconoscimento di Dottore della Chiesa. Dalle ricerche contenute in questo fascicolo emerge che la Stein non sia morta il 9 agosto 1942 nel campo di sterminio di Auschwitz, ma che sia sopravvissuta un altro anno in questo campo di sterminio, e quindi che sia morta nel 1943: una rivelazione fondamentale, che apre a nuove e inesplorate piste di ricerca sugli studi steiniani.
Una delle peculiarità del messaggio biblico sta nel fatto che Dio non si incontra nella staticità della natura ma nel dinamismo della storia. Con questo volume, Romano Penna si interroga sul tempo e sulla storia quali elementi costitutivi dell'identità cristiana a partire dall'evento di Gesù, Verbo di Dio che si fa carne e quindi anche storia. Il credente si trova a vivere già nella pienezza perché in Gesù il tempo si è compiuto. Ciò significa che il tempo storico è gravido di prospettive perché abitato da una pienezza costituita dal dono della presenza del Risuscitato; è colmo di momenti favorevoli, in cui poter vivere secondo il ritmo della speranza che apre al futuro; e quanto si realizza in esso è decisivo per la pienezza ultima, per il futuro assoluto e definitivo. La comparsa di Gesù dischiude per i suoi ascoltatori e discepoli un compimento che riguarda la loro storia personale. È in questo senso che il chrónos diventa kairós, cioè il tempo di tutti diventa il tempo di ciascuno.
Ecco uno studio di ricerca, di scoperta, di approfondimento, con la scalata verso le vette della teologia, che trascendono anche le stelle, per penetrare nei Cieli di Dio Trinità di Amore infinito. «Excelsa super sidera»: espressione liturgica altissima, questa, che subito risuona già nei titoli dei quattro capitoli contenuti in questo libro, chiamato suggestivamente con il titolo ben significativo: Sublimità della teologia. Le “sublimità” qui presentate sono: la Santissima Trinità, la Santissima Eucaristia, l’Immacolata Concezione, la Santa Chiesa Cattolica. Queste quattro somme verità della teologia vengono esposte non singolarmente staccate, ma armonizzate fra loro in continuità con il legame trascendente che le unisce nello scambievole procedere l’una dall’altra, nella pienezza di quella consistenza divina che proviene dalla Santissima Trinità, sorgiva Onnipotenza infinita di ogni essere, dal più grande al più piccolo, nell’universo intero.