Ogni fede religiosa trova la sua espressione in un insieme di azioni e di comportamenti non solo liturgici e spirituali, ma anche di altra matrice culturale. Questa unione di gesti, azioni e parole costituisce nell'insieme ciò che i cultori di teologia chiamano Rito. Il testo affronta in forma analitica la presenza di più riti esistenti e coagenti nell'unica fede cristiana, da Oriente a Occidente, che nel corso di ormai duemila anni, ha permeato di sé uomini e cose dalle diverse ambientazioni e culture. Nel libro si parla, oltre che di uomini, anche di cose, per non sottacere le varie forme artistiche legate alla spiritualità: musica, pittura, canto e altre espressioni culturali, che oggi, disseminate nei quattro continenti, rimandano alle radici cristiane. Nelle sue pagine, dopo una puntuale descrizione delle differenti forme rituali, il lettore viene condotto in un affascinante viaggio all'interno della cristianità d'Oriente.
Attraverso il dono dello Spirito, Gesù risorto è veramente con noi come presenza nuova, forza interiore, chiarezza misteriosa che ci guida nelle scelte decisive della nostra vita. Chi cammina secondo lo Spirito è capace di intuizione profetica, perché è in grado di percepire, lungo il corso della storia, i nuovi fermenti di giustizia e fraternità che annunciano la nascita di una società nuova, più umana, quella che il vangelo chiama "Regno di Dio". Gesù ha indicato più volte questo compito dello Spirito: "Vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto" (Gv 14,26). Non si tratta di una memoria inerte ed evocativa, ma di una memoria affettiva e creativa, che ci cambia dentro come lo stupore di fronte alla bellezza e alla grandezza dello Spirito.
L'autore affronta 52 temi inerenti alla celebrazione della Messa in ordine di apparizione, cioè man mano che i vari elementi liturgici "entrano in scena" durante il rito. I vari gesti o elementi sono illustrati da un breve commento comprendente citazioni bibliche, liturgiche o da spunti di riflessione, che aiutano il fedele a trasformare in celebrazione molti gesti della sua vita, e la sua vita in una continua celebrazione eucaristica, quasi come il prodigioso lavoro di un vasaio che trasforma un pezzo di argilla in... un'opera d'arte.
Saggio che cerca di mettere in evidenza gli stretti legami tra l'esegesi tipologica trasmessa dagli Apostoli e il Credo della Chiesa, attraverso l'analisi e lo studio delle vetrata tipologica della Passione collocata a nord nella Cattedrale di Chartres in Francia.
Il nesso fra la liturgia e l'ultimo libro della Bibbia è un dato ormai diffusamente accolto nell'ambiente degli studi neotestamentari. La presente ricerca muove dall'assunto che l'Apocalisse, chiedendo di essere letta ad alta voce in pubblico (cfr Ap 1,3), trovi la sua fruizione originaria in un'assemblea liturgica cristiana. Un'introduzione raccoglie i diversi e consistenti segni che, considerati alla luce dell'ambiente storico, rivelano questo dato di partenza. L'esegesi di quattro passi, commentati nei loro contesti, mostra la fecondità anche euristica che emerge dall'attenzione alla vocazione originaria dell'opera. Lo studio dell'Apocalisse nel suo ascolto in liturgia cristiana, quando quest'ultima venga compresa con le coordinate che essa pare avere alla sua nascita e comunque in buona parte dell'era patristica, permette di cogliere nel testo una logica interna e un potere trasformante di immeditezza e concretezza particolari. Il libro che chiude la Bibbia, così denso di riferimenti sia agli altri libri della Scrittura sia all'esistenza della comunità che lo ascolti, mira a incarnare nella vita, fin dal suo semplice ascolto, la rivelazione di Gesù Cristo che consegna. Apre così un modo con il quale accostare ed ascoltare anche tutti i libri che nel Canone lo precedono. Non appare allora casuale che tanta iconografia degli edifici ecclesiastici dei primi secoli abbia attinto al suo ricco immaginario.
Musica ed accompagnamento per il preconio Pasquale ambrosiano.
"Voglio rinnovare il mio appello allo slancio missionario, anche simbolicamente lasciando in dono a tutte le comunità parrocchiali il nuovo Evangeliario ambrosiano: un segno potente di fede e di arte, per dire il nostro amore a Cristo e alla sua Parola, la nostra apertura al mondo contemporaneo e la fiducia audace nello Spirito santo che lo abita, la nostra nativa e liberante vocazione a realizzare la bellezza divina dell'umano e del cosmo." (Arcivescovo Dionigi Tettamanzi) L'Evangeliario è un libro liturgico: il suo scopo è quello di essere strumento di quella rivelazione che sorprese i pastori nella notte di Natale, avvolse di luce la loro vita così ordinaria e annunciò la grande gioia.Quella che era una notte come tutte le altre, la ripetizione di una fatica quotidiana, fu visitata dallo stupore; il buio che, come un'ovvietà, deruba il creato della sua bellezza si aprì alla luce che rivelava la presenza del Creatore; l'abitudine che rende sopportabile la noiosa vigilanza notturna conobbe il fremito di una attrattiva inaudita: "andiamo dunque... vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere" (Lc 2, 15).
Il libro mira ad essere sia un manuale di ABC del cristianesimo", sia a diventare spunto per una profonda riflessione spirituale sulla liturgia e sull'orazione. "