Chi è Ponzio Pilato, il prefetto della Giudea davanti al quale si svolse il processo a Gesù che si concluse con la crocifissione? Un tiranno crudele e spietato o un funzionario pavido ed esitante, che si lascia convincere dal sinedrio a condannare un uomo che ritiene innocente? Una maschera ironica e disincantata che pronuncia battute memorabili ("Che cos'è la verità?", "Ecce Homo!", "Quel che ho scritto, ho scritto") o una severa figura teologica senza la quale il dramma della passione non avrebbe potuto compiersi? Rimettendo in scena il processo in tutte le sue fasi, Agamben ne propone una inedita e puntuale lettura. Nel dialogo fra Pilato e Gesù, due mondi e due regni si stanno di fronte: la storia e l'eternità, il sacro e il profano, il giudizio e la salvezza.
Come accade che, dopo l'interminabile durata dei periodi preistorici, quasi di colpo sboccia questo mirabile fenomeno che è lo stato, cioè una società strutturata lungo linee di potere che inquadrano gli individui in un nuovo organismo supra-personale? Il volume esplora i motori che ne furono la causa, e di cui la Mesopotamia ci offre la prima e più ricca documentazione - dalla tecnica all'ideologia. In questa prospettiva, il fulcro del potere tende inevitabilmente a espandere il proprio raggio di azione fino a volerne escludere ogni altro analogo. È così che vediamo come si arrivi, proprio in Mesopotamia, dal primo stato territoriale nucleare, lo stato-città, fino all'ultima possibile realizzazione, e cioè lo stato universale, l'impero. Al contempo, vi sono esperimenti che mirano a salvaguardare la dimensione personale del singolo. In qualche modo, il sistema giuridico mira a difendere l'individuo. L'ideale di preservare l'integrità della persona all'interno di un organismo essenzialmente supra-personale rimane quindi un problema irrisolto. Un problema che la storia della Mesopotamia antica ci rimanda, avendolo ben inquadrato per le nostre istanze moderne. Il presente volume fa parte de "Il paese delle quattro rive. Corpus mesopotamico", del quale nel 2012 è già comparso presso Jaca Book "'Quando in alto i cieli...'. La spiritualità mesopotamica a confronto con quella biblica"
Una vita straordinaria quella di Camillo de Lellis, illuminata e accesa da un carisma fuori dal comune di un uomo ribelle per amore di Dio. Una vita originalissima, per le radici e per le conseguenze che avrà, una vita appassionata vissuta da una figura tanto complessa e irripetibile quanto irriducibile a semplificazioni meramente celebrative. In questa biografia, alla vigilia del quarto centenario della morte del santo (1614), Giorgio Cosmacini prescinde dalla decretazione di Camillo alla gloria degli altari e dalla proclamazione, da parte del Papa Leone XIII nel 1886, del santo quale "patrono di tutti gli ospedali e malati del mondo" ed esplora la vita movimentata dell'uomo e il ruolo da lui svolto nella dinamica promozionale dell'assistenza caritativa, curativa e sanitaria ai malati, in un periodo storico irto di contraddizioni, tra Riforma e Controriforma, opulenza e miseria, catastrofi naturali (carestie ed epidemie) e drammi sociali (eventi bellici e conflitti politici).
Cartine dettagliate e fotografie, d’epoca e non.
Luoghi, istituzioni, personaggi, avvenimenti storici…
Sentieri montani e strade panoramiche, laghi, rifugi e musei…
Un’introduzione e una guida del massimo storico valdese vivente, Giorgio Tourn, alle valli valdesi del Piemonte – val Chisone, val Germanasca e val Pellice, nei secoli rifugio degli appartenenti alla confessione religiosa valdese – attraverso i luoghi, le istituzioni, gli avvenimenti storici e i personaggi principali.
Da Torre Pellice a Prali, dall’aula sinodale alle miniere di talco, dal «Glorioso Rimpatrio» alle Lettere Patenti di Carlo Alberto, da Valdo di Lione al colonnello Beckwith: percorsi, a piedi o in auto, lungo sentieri e strade panoramiche, che intrecciano territorio, economia e storia – tanto locale quanto di respiro europeo – alla fede protestante.
Vi vedo dappertutto, nelle stelle, nel fiume; per me siete ciò che esiste; la realtà di ogni cosa. La vita vi dico, sarebbe impossibile senza di voi
"Hitler è il portavoce di un gruppo di intellettuali formatosi nella dimestichezza con la cultura occulta": questa la tesi dirompente che da vent'anni Giorgio Galli oppone all'idea che il nazismo sia stata solo la follia sanguinaria di un megalomane. Analizzando elementi a lungo trascurati dagli storici, l'autore evidenzia come proprio il legame con gli ambienti esoterici permetta di spiegare il percorso di Hitler, dalla sua ascesa appoggiata da influenti personaggi di circoli esoterici austriaci e tedeschi alla scelta di dare avvio a una folle guerra contro l'intera Europa, fino alle ultime disperate mosse prima della caduta. L'indagine di Galli, che ha saputo mettere in evidenza aspetti sconosciuti della storia del Novecento, si spinge fino alle radici intellettuali del movimento nazista e racconta di un'Europa inquietante: massona, esoterica, irrazionale. E di come il Führer seppe trasformarla nel proprio dominio.
Il libretto è una guida quotidiana per i quaranta giorni di Quaresima.
È il tempo di preghiera e di approfondimento della propria fede.
Il percorso proposto si svolge in tre gradi:
a) l’ascolto del Vangelo di ogni giorno
b) la riflessione sugli spunti più importanti che ne emergono
c) il proposito personale della giornata: un piccolo gesto che aiuta a mettere in atto la Parola del Vangelo ascoltata e meditata.
Una traccia per inoltrarsi con fede in questa nuova avventura verso la gioia della Pasqua.
Ci terranno per mano le Suore Loretane di Pessano con Bornago che hanno preparato le riflessioni giorno per giorno.
A lungo si è parlato di congiura del silenzio in merito alla morte di Giordano Bruno, a causa della scarsità di documenti relativi al suo rogo, nonché del dominio quasi esclusivo di una testimonianza, la più controversa di tutte: una lettera di Kaspar Schoppe a Konrad Rittershausen, pubblicata per la prima volta nel 1621 in un pamphlet dal titolo «Machiavellizatio», inserito in seguito nell'«Index librorum prohibitorum».Tuttavia, a partire dalla fine del XIX secolo - dopo l'affaire Campo de' Fiori - e fino agli anni più recenti, sono stati pubblicati ulteriori documenti sulla morte del Nolano, di cui il volume intende offrire una ricognizione. L'analisi di tali fonti consente di ricostruire quanto avvenne dopo la condanna del filosofo da parte del Tribunale dell'Inquisizione e dimostra che l'eco della morte di Bruno fu certamente più ampia di quel che si crede.
Più di duecent'anni sono trascorsi da quando H.S. Reimarus sostenne la tesi del carattere giudaico della predicazione di Gesù e della natura politica della sua azione. Variamente modificata e diversamente documentata, questa tesi di un Gesù agitatore giudaico contro la dominazione romana viene periodicamente ripresa dagli uni e puntualmente rifiutata dagli altri. Il volume di Giorgio Jossa fornisce una trattazione complessiva e organica di tutti i possibili aspetti politici della vita di Gesù. Oltre a una presentazione acuta e originale dei principali movimenti di liberazione della Palestina del primo secolo, che consente di collocare storicamente la predicazione "rivoluzionaria" del profeta di Nazaret, il libro si distingue per una analisi accurata di tutti i passi evangelici che possono essere addotti a sostegno della tesi di un Gesù sovversivo, per tracciare infine con chiarezza le linee principali dell'azione e della predicazione di Gesù in rapporto ai vari gruppi palestinesi del suo tempo.
Era la sera del 9 novembre 1989 quando fu abbattuto il muro di Berlino. In quella stessa sera, durante la conferenza stampa, Günter Schabowski, il ministro della Propaganda, venne colto impreparato dalla domanda sulla concessione di permessi di viaggio ai tedeschi dell'Est. Rispose ab sofort, cioè "da subito-, con effetto immediato, e con due sole parole annunciò così la caduta del muro. I berlinesi lo presero alla lettera e si riversarono nei pressi del muro. Le guardie, lasciate senza ordine, non fecero altro che aprire i varchi. Le immagini dell'abbattimento del muro fecero il giro del mondo e in poco tempo l'euforia, lo spirito di riunificazione e libertà si diffuse in tutta Europa. Sono passati trent'anni e altri muri sono comparsi nel mondo. In occasione di questo anniversario, Giorgio Ferrari ripercorre le tappe del muro più tristemente famoso della storia attraverso i personaggi e gli eventi che ne hanno determinato prima l'edificazione e poi l'abbattimento: dalla Guerra Fredda alla crisi economica della Ddr allo storico discorso di John Kennedy, a Gorba?ëv, alla decisiva opera di Giovanni Paolo II. La prigionia psicologica, morale e fisica di Berlino è durata ventotto anni, nel mondo però non si è cessato di costruire barriere, confini e cortine di ferro che ancora separano e umiliano individui, popoli e culture. Dalla "Barrera" fra il Messico e gli Stati Uniti alle mura che avvolgono Gaza e cingono la Cisgiordania, ai confini interni della stessa Europa, dove risorgono muraglie e distese di filo spinato laddove dovrebbe esserci lo spazio libero della circolazione delle persone e delle cose, un viaggio fra le democrazie (liberali e autoritarie) accomunate dalla grande paura dei migranti.
Nessuna società, nessuna comunità, può vivere, o sopravvivere, senza una fondamentale attitudine al perdono. Perdonare e accettare di essere perdonati è forse la via più praticabile per chi voglia incontrarsi con il Dio cristiano, il Dio del perdono.
"Andare in Asia, eh? So già cosa vi immaginate. Qui sarà tutta una luminaria di illuminazioni, una visione di visioni, una rivelazione di cose che, altrove, non si rivelano. Credete? Mandate a girar per l'Asia un professore nevrotico, diventato poi pensionato, poi gazzettiere, e il risultato sarà sensibilmente diverso. Deprimente, diciamo". Così scriveva Manganelli nell'irridente, paradossale risvolto destinato a spiazzare i potenziali acquirenti della nuova edizione, accresciuta di tutti i suoi nuovi Orienti, di un libro apparso in origine nel 1974 (nel frattempo, fra il 1975 e il 1988 ai reportage da Cina, Filippine, Malesia se n'erano infatti aggiunti numerosi altri: Arabia, Pakistan, Kuwait, Irak, di nuovo Cina, Taiwan). Un'edizione che Manganelli predispose minuziosamente pochi mesi prima di morire, nel 1990. Ma perché "deprimente"? Perché il lettore affetto da ansia di assoluto non avrebbe trovato né Siddharta né un solo guru, "se non con fondotinta di imbroglione a fin di bene cosmico": et pour cause, essendo scopo precipuo dell'autore, semmai, quello di raschiare via un po' di anima. In compenso, avrebbe trovato - divertendosi, per di più, pazzamente - qualcosa di altrettanto prezioso: la chiave per comprendere "i modi ingegnosi in cui l'altrove si nasconde sotto l'apparenza dell'ovvio" e quanto meno intravedere le "linee del labirinto" che sono i nostri fratelli ignoti.