Il rapporto tra le varie tradizioni neotestamentarie aiuta a comprendere meglio il cristianesimo dei primi secoli. Il volume si propone, in maniera originale per il panorama italiano, di studiare il rapporto tra i testi paolini e quelli giovannei. Questo non significa semplicemente rilevare il dato proveniente dalla struttura canonica del Nuovo Testamento, ma piuttosto mostrare gli elementi che le due tradizioni hanno in comune rispetto a tutti gli altri libri neotestamentari e che possono far pensare a una relazione particolare tra i due corpora. Dal punto di vista storico, tali legami sono motivati dal fatto che molto probabilmente ad Efeso, nell'ultima parte del I secolo, il cristianesimo paolino e quello giovanneo sono entrati in contatto.
Fino al V secolo, i Padri latini utilizzavano instrumenta per indicare l'insieme delle Scritture o loro parti: le consideravano mezzi con cui Dio si fa conoscere e tramite cui l'uomo può accogliere la proposta salvifica divina. Essi erano consapevoli della distanza linguistica e culturale che si frappone tra quegli scritti e i loro nuovi destinatari e, comunque, nutrivano il desiderio di coglierne il messaggio al fine di corrispondere alla volontà divina. Perciò, fin dall'inizio elaborarono metodologie in parallelo, in dialogo o in autonomia rispetto ai grandi interpreti ebrei o non cristiani. Tale impegno è proseguito nel tempo contribuendo a rendere l'ermeneutica una disciplina autonoma. La collana si inserisce in questo solco e offre preziosi strumenti per comprendere le Scritture di Israele e della Chiesa antica. Illustra le metodologie più aggiornate e adeguate per interpretare in modo corretto i testi biblici secondo il loro corpo di appartenenza. Gli autori, docenti del Pontificio Istituto Biblico e della Pontificia Università Gregoriana, sono tra i più qualificati esponenti dell'esegesi biblica in campo cattolico.
Nel corso del tempo si è considerata la giustificazione per la sola fede come il nucleo della teologia di Paolo. Antonio Pitta, uno dei massimi paolinisti, rimette al centro un tema che percorre tutte le lettere paoline: la speranza. Ne segue il nascere e il plasmarsi, dai primi scritti (1 Tessalonicesi) fino al testamento postumo (2 Timoteo). L'analisi per ordine cronologico permette di cogliere il passaggio dal Dio della speranza a Cristo nostra speranza, fino alla speranza nella vita eterna; dalla parusia di Cristo (lettere autografe) alla sua epifania (lettere pastorali). Non dove si andrà, ma con chi si sarà, oltre la morte, è l'essenza della speranza: essere «in Cristo» per essere sempre «con il Signore». Mai riportata negli elenchi delle virtù, come invece l'amore e la fede, la speranza è evento, dono e condizione. In tale dinamica si conferma l'importanza dello Spirito: esso è la fonte della giustificazione sperata. Il volume si chiude riflettendo su quali conseguenze trarre dalla centralità della speranza nel pensiero e nella mistica di Paolo e come possa contribuire a una moderna teologia della speranza.
Il vescovo Monari in questo libro ci porta alla scoperta della lettera Paolina ai Filippesi attraverso nove meditazioni caratterizzate dal suo stile, dal profondo amore e dalla conoscenza approfondita di Paolo di Tarso e delle comunità da lui raggiunte. Un percorso spirituale e storico per ripercorrere le radici della vita cristiana.
È stimolante e straordinario sapere che, dopo 2000 anni, Paolo, figura appartenente ai tre mondi diversi degli Ebrei, dei Greci e dei Romani, sollevi ancora discussioni su alcuni temi come la superiorità di Pietro o Paolo, la sua conversione o chiamata, il suo essere ebreo o cristiano, la sua continuità con il Cristianesimo o la sua discontinuità con l'Ebraismo. Nel presente testo si discute di quanto è successo a Paolo sulla via di Damasco. Lo scopo di questo modesto studio è sondare la relazione intercorrente tra Paolo e Luca nella prospettiva di Luca. Il nocciolo della ricerca è la constatazione del fatto che Paolo sia rimasto un ebreo e abbia influenzato le comunità cristiane per mezzo della sua missione. In termini più ampi, l'obiettivo del suddetto studio è dare risalto all'universalità della missione paolina e alla testimonianza della persona di Gesù Cristo offerta dal santo. Qual è il pensiero di Paolo? Perché tace così tanto? Infine, si tratta di una conversione o di una chiamata?
Il volume propone l'analisi della pagina di Romani 8,1-39, definita il canto dello Spirito" di San Paolo. Dalla condizione segnata dalla schiavitù del peccato si passa alla libertà dello Spirito che trasforma e rinnova il cuore dell'uomo. " Nel riflettere su tale dinamismo interiore, l'Apostolo rilegge l'intera esistenza nell'ottica della vocazione. Ciascun credente rinnovato dalla grazia è chiamato a rispondere a Dio camminando secondo lo Spirito. In tal modo egli condivide la figliolanza" e invoca la "paternità" di Dio. L'orizzonte cosmico ed escatologico della prospettiva vocazionale sono definiti dal processo di cristificazione dell'uomo. Nulla e nessuno potrà separare il credente dall'amore di Dio in Cristo. "
Il libretto fa rivivere passo dopo passo, col caratteristico stile narrativo e giornalistico dell'autore, la vicenda dell'apostolo Paolo, dalla sua appartenenza a una delle tribù d'Israele alla persecuzione dei cristiani, dalla conversione ai viaggi missionari. Per una prima, essenziale conoscenza dell'Apostolo delle genti.
Dopo la violenta morte di Paolo a Roma, capitale dell’impero, inizia e si sviluppa un processo di idealizzazione della figura di Paolo, come apostolo, evangelizzatore e martire per Cristo,prendendo lo spunto dalla sua persona e dal suo messaggio. Nelle diverse comunità da lui fondate, ma specialmente nelle comunità di Corinto ed Efeso dove lui aveva sostato di più, si ricopiano e si collettano le lettere che Paolo ha scritto ai membri delle diverse comunità.Alcuni discepoli addirittura pur di riproporre il suo insegnamento scrivono altre lettere, attualizzandone la figura e il pensiero. Queste lettere e quelle scritte direttamente dall’apostolo costituiscono l’insieme dell’epistolario paolino del canone cristiano. Qui si intende presentare l’epistolario paolino in maniera diretta e comprensibile,le cui caratteristiche sono:la semplicità nella comprensione e nell’utilizzo;una Introduzione generale d’insieme;una introduzione più o meno breve, a seconda dell’importanza, per ciascuna lettera; note significative in rapporto o alla nuova traduzione o anche a difficoltà proprie del testo;una scheda finale per ogni lettera,indicativa per un itinerario di approfondimento,per giovani e adulti. In Appendice, si trovano: una tavola cronologia della vita e degli scritti di Paolo e i viaggi di Paolo. «Alla fine del secolo I si è già affermata l’immagine di Paolo apostolo e scrittore autorevole.Questa immagine affonda le sue radici negli stessi scritti di Paolo,in cui egli accenna ad altre lettere indirizzate alle comunità cristiane». (Rinaldo Fabris)
AUTORE Rinaldo Fabris, nato a Pavia di Udine nel 1936, laureato in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma, è docente di Esegesi biblica del Nuovo Testamento presso lo Studio Teologico di Udine,sede staccata della Facoltà Teologica del Triveneto. È autore di numerosi commentari biblici, di articoli, studi monografici di storia dell’esegesi,di teologia e della spiritualità biblica. Con Paoline Editoriale Libri ha pubblicato Paolo. L’apostolo delle genti (Milano 1997,20055);Prima Lettera ai Corinzi. Nuova versione, introduzione e commento(Milano 1999, 20085); Paolo di Tarso(Milano 20084).
Una guida pratica indispensabile per accedere a tutta la profondità del messaggio consegnatoci da Paolo: un’autentica miniera di informazioni. Tutta una serie di appositi strumenti – box fuori testo, rimandi incrociati, saggi di esegesi, esercizi di comprensione, glossari, tavole cronologiche… – rende questo libro un prezioso contributo alla divulgazione scientifica sul’Apostolo delle genti e sui grandi temi della sua opera.
Dalla quarta di copertina:
Paolo, testimone privilegiato degli inizi del cristianesimo, ci comunica la sua esperienza del Cristo risorto che lo ha «afferrato», trasformato, inviato, che ha fatto di lui un annunciatore instancabile del vangelo. Le sue lettere, però, scritte duemila anni fa, non sono di accesso facile per un lettore di oggi, il cui ambiente culturale, sociale, letterario, teologico, religioso è diversissimo da quello dei destinatari del I secolo. Quest’agile guida vuole dunque offrire informazioni di ogni ordine per accedere a tutta la profondità del messaggio paolino.
Una prima parte è d edicata alle origini e alla personalità di Paolo: vita, opera e scritti. Una seconda parte tratta dei viaggi dell’Apostolo e della fondazione delle chiese. La terza parte, dopo aver presentato l’opera epistolare nel suo insieme, introduce a ciascuna delle lettere. La quarta e ultima parte mette in luce le linee direttrici delle lettere di Paolo.
Box fuori testo, rimandi incrociati, glossari, cronologie, saggi di esegesi e altri dispositivi grafici e contenutistici rendono questo libro una autentica miniera di informazioni, prezioso contributo alla divulgazione scientifica su Paolo e sui temi della sua opera.
Questo volume presenta il testo integrale delle lettere paoline e un autorevole commento. Sulle pagine di destra scorre il testo biblico, mentre sulle pagine di sinistra trovano posto un cronogramma, le note, le cartine geografiche, i rimandi alle schede, un'immagine esplicativa. Le schede di approfondimento raccolte nella seconda parte del volume sono un vero e proprio condensato di teologia biblica, che riunisce in sé i pregi della semplicità e della profondità. Il testo biblico è quello della traduzione rinnovata Cei.
Perché il male? qual è la sua origine? Ha senso vere un'esistenza segnata dal male? Trovare una risposta a queste domande non e facile. La realtà del male è così incomprensibile da gettare tante persone in una desolante disperazione. Il male mette in crisi anche il rapporto dell’uomo con Dio. Eventi negativi come una pandemia, un terremoto, ecc., erano prevedibili e attesi nel più ampio progetto divino? Oppure sono delle deviazioni non previste nel disegno originale di Dio? L'obiettivo di questo lavoro è di comprendere, attraverso la scrittura, ciò che è all’origine del male, il suo senso antropologico e i suo eventuale posto nel progetto salvifico di Dio. Il lettore, certamente attonito davanti alla realtà del male, se avrà la pazienza di seguire fino in fondo il percorso proposto dal presente studio, potrà condividere con l'apostolo Paolo la seguente affermazione: "Quando sono debole, e allora che sono forte2 (2Cor 12,10).
Giancarlo Corvino attualmente docente di Teologia Biblica presso PIANUM, l'Istituto Teologico Abruzzese-Molisano di Chieti, affiliato alla PUL. Fa parte della redazione di "Kairos" e "Planus", riviste teologiche di PIANUM, in cui ha pubblicato alcuni studi. Inoltre, è docente di Sacra Scrittura nel Centro di Studi Biblici, istituito dall'Arcidiocesi di Chieti-Vasto, e collabora con la Scuola Diocesana di Formazione Teologica per Catechisti, dove insegna discipline bibliche. Con Cittadella Editrice ha pubblicato i seguenti volumi: Noi abbiamo la mente di Cristo. Sapienza umana e sapienza divina in Paolo (2019) e Dove la Bibbia non ha ragione (Collana Orizzonti biblici, 2020).
Un’introduzione alla personalità e alle lettere dell’Apostolo delle Genti, autentici ”monumenti” della fede cristiana ma anche di perenne attualità. Dopo una rapida corsa attraverso la biografia paolina, ogni sua lettera viene brevemente presentata nella sua genesi e struttura, e commentata in alcuni brani di grande rilievo. Il volume è arricchito dalle opere del pittore Franco Murer, che illustrano episodi salienti dagli Atti degli apostoli.