Recentemente Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante "le virtù eroiche del Servo di Dio Giorgio La Pira". Si tratta del primo passo per l'eventuale apertura di un processo di beatificazione e canonizzazione dell'ex sindaco di Firenze. Giorgio La Pira ha lasciato un segno indelebile nella storia di Firenze, dell'Italia, del mondo riconosciuto come profeta moderno, con la sua capacità di operare pragmaticamente per orientare la politica verso scelte di giustizia, di pace e di unità. Questo libro presenta una raccolta sulla vita e le opere di Giorgio La Pira, il "sindaco santo".
Giunto in Bolivia nel 1975, all’età di 23 anni, come missionario laico, Pietro Gamba abbraccia la causa dei più poveri. Dopo alcuni anni, e dopo aver visto troppi malati morire (specie bambini), decide di fare qualcosa di concreto. Senza aver fatto studi superiori adeguati alla sfida, comincia a studiare medicina e diventa medico. Tornato in Bolivia da dottore, realizza l’ospedale che ancora oggi cura i campesinos ad Anzaldo, nel distretto di Cochabamba, altrimenti destinati a un futuro precario. Da qui numerose vicende spirituali, umane e sociali: sotto la dittatura militare, a contatto con la povertà estrema, nello sforzo di farsi accettare da gente naturalmente diffidente e timorosa di dover patire delusioni e altro sfruttamento.
Lo straniero un po’ “matto” si rivela un uomo che ama con ostinazione e vede lontano, per il bene di tutti.Una storia vera, la storia di una volontà di bene più forte di ogni ostacolo, raccontata con la grinta dell’avventura e con l’entusiasmo dell’opera di chi porta speranza dove c’è desolazione e miseria, ma anche tanta dignità umana.
Prefazione di Stefano Accorsi.
Un ufficiale di cavalleria sempre pronto all'azione, un esploratore brillante, nonché scienziato, una vocazione ostinatamente ricercata, un'anima assetata di solitudine e di assoluto aperta all'universale, un eminente esperto del mondo tuareg, un prete dal sacerdozio atipico, desideroso di fraternità, ardente di fuoco missionario... Tanti aspetti si sovrappongono, si mescolano, si completano in Charles de Foucauld. Questa biografia esaustiva, costruita a partire dai suoi scritti e dalle ricerche più recenti della causa di canonizzazione, restituisce gli avvenimenti di un'esistenza fuori dal comune. Ricca di dettagli inediti, fedele alle fonti, traccia un ritratto di questa personalità stupenda. L'autore, per la sua conoscenza intima e ineguagliata dei documenti originali, ci consegna un'opera per scoprire il vero Charles de Foucauld.
«Sappi che per me vivrai e sarai mia in eterno, ti proteggerò nel mio cuore come unica colomba mia», dice Gesù a madre Maria Celeste Crostarosa, al secolo Giulia Marcella Santa (Napoli 1696 - Foggia 1755), che fin dall'infanzia ha il dono di ascoltare interiormente la sua voce. Divenuta monaca carmelitana, poi visitandina, le rivela infatti, anche con visioni, che sull'esempio della sua Passione desidera che fondi un Ordine con Regole e abiti propri, alla cui guida del ramo monastico femminile sceglie lei, e per quello maschile, missionario, don Alfonso Maria de Liguori. Ma ascoltare la volontà del Redentore e farla adempiere anche fra uomini e donne di Dio non è facile per una monaca del suo tempo; inizia così la passione di Maria Celeste per realizzare l'Opera che il Signore le ha affidato - la fondazione dell'Ordine delle monache Redentoriste e della Congregazione dei padri Redentoristi -, tra calunnie, discredito, invidie, carcerazioni e buio dell'anima, fino al rifiuto del suo padre spirituale e all'espulsione dal monastero che l'aveva creduta. «Attraverso queste pagine», annota mons. Vincenzo Pelvi nella Prefazione, «comprendiamo che gli occhi di Maria Celeste non si sono mai spenti, il suo carisma fa fiorire l'umano e lo apre alla gioia dell'amore crocifisso, fondendo insieme sensibilità e immaginazione, corporeità e interiorità, finito e infinito». Madre Celeste è stata proclamata beata nel 2016 - molto tardi rispetto a don Alfonso, canonizzato già nel 1839 -, ma il suo esempio e il suo insegnamento restano ancora tutti da scoprire.
Il 21 novembre 2016 la piccola Sara muore, a soli 9 anni, in modo improvviso e inaspettato. L'evento travolge la vita tranquilla e ordinariamente felice di una famiglia. Cosciente della possibilità di perdersi nel dolore di una morte inspiegabile, impaurito da una piega imprevista presa dalla propria vita, il padre Alessandro racconta i due mesi successivi al funerale della figlia, descrivendo gli eventi, le situazioni, gli incontri avvenuti in quel periodo. E analizza, in forma di diario, se stesso e gli altri componenti della famiglia, la moglie Lu e i figli Francesco e Stefano. Nel farlo, si interroga sulle questioni più profonde dell'esistenza, dal senso stesso della vita alla sua precarietà. E lo fa senza giungere a una risposta, ma mettendo in luce la fragilità della nostra condizione e la necessità di partire da questa fragilità per costruire un'esistenza cosciente, che sia frutto di scelte e non assomigli troppo all'inevitabile rotolare di una palla su un piano inclinato. Alessandro descrive il suo dolore attraverso racconti personali che possono parlare a ognuno di noi. Dalle sue parole e dalla reazione della sua famiglia traspare la speranza che, sebbene non si possa dare un senso a una morte senza senso, si può forse dare un nuovo senso alla propria vita. Postfazione di Gennaro Matino.
Le sentenze parlano chiaro: un ambiente politico largamente inquinato, settori della società civile degradati, amministratori fortemente collusi, esercenti condizionati, una presenza accentuata di malavitosi. In questo contesto la parrocchia palermitana di Brancaccio era diventata una nicchia di legalità mal sopportata dalla mafia. In quel contesto padre Pino Puglisi si era trovato a vivere. Qui aveva portato la sua chiesa in prima linea nella promozione umana, ma il suo impegno ha sfidato la mafia, che non ha esitato a ucciderlo barbaramente.
Nel villaggio tedesco di Bacherach, in una sera imprecisata del medioevo, si celebra il rituale della pasqua ebraica. Due stranieri, avvolti in ampi mantelli, si uniscono, inattesi, alla piccola comunità. E da quel momento nulla sarà più come prima. Con una nota di Claudio Magris.
La mattina del 28 dicembre 1967, in una fabbrica metallurgica di Anderlecht, un quartiere di Bruxelles vicino alla Gare du Midi, viene dato l'allarme per uno dei frequenti infortuni sul lavoro. Muore un giovane operaio, il gesuita Egied Van Broeckhoven. Questo libro riporta un'ampia antologia di brani editi e inediti dal diario a cui Van Broeckhoven ha affidato le proprie riflessioni. In esso sono individuabili elementi profondamente radicati nella tradizione della Chiesa cattolica e nello stesso tempo perfettamente adeguati ai bisogni e alle domande degli uomini del XX secolo. Gesuita, operaio e mistico, Egied Van Broeckhoven è rimasto fedele alla vocazione che lo ha condotto nei quartieri più poveri di Bruxelles, dove ha condiviso la vita con gli operai e gli emarginati e dove ha scoperto il valore profondo dell'amicizia cristiana.
Dopo 500 anni il genio di Leonardo ci appare ancora come uno dei più grandi della Storia: pittore, musicista, inventore insuperabile. Un uomo che non ha mai avuto paura di sbagliare, cercando di spingersi sempre un po’ più in là. Le invenzioni del genio di Leonardo diventano accessibili ai lettori dai sette anni in su in un libro stuzzicante e ricco di illustrazioni colorate.
Bartolomeo I, capo spirituale di oltre 300 milioni di cristiani ortodossi in tutto il mondo e «primo tra pari» in una confederazione di quattordici Chiese ortodosse indipendenti, è patriarca ecumenico da un quarto di secolo. Nel venticinquesimo anniversario della sua elezione, questo volume ne ripercorre l'attività e l'intuizione profetica, attraverso le riflessioni di: Joseph R. Biden jr., già vicepresidente degli Stati Uniti; ppa Benedetto XVI; David Rosen, Direttore degli Affari interreligiosi del Comitato ebraico americano; Rowan Williams, direttore del Magdalene College di Cambridge e già arcivescovo di Canterbury; Al Gore jr., già vicepresidente degli Stati Uniti; Jane Goodall, messaggero di pace delle Nazioni Unite; George Stephanopoulos, caporedattore e conduttore di ABC News. Prefazione di Papa Francesco.
Illustre canonista e per quarant’anni professore di diritto canonico e di teologia morale canonica sacramentaria all’Università Gregoriana, padre Felice Maria Cappello si recava tutti i giorni alla chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, nel centro di Roma, dove attendeva i penitenti per il Sacramento della Riconciliazione. Si calcola che centinaia di migliaia di persone abbiano ricevuto il perdono da parte di questo confessore. A tutti riusciva a trasmettere il senso di accoglienza della misericordia e del perdono ed a tutti assegnava la stessa penitenza: un’Ave Maria alla Madonna.
Note sull'autore
Sandro Mancinelli nasce ad Ariccia (Roma) nel 1954. Nel 2012 inizia il suo percorso di apostolato collaborando con “il Segno del soprannaturale”, “Miracoli”, “Il Giornale del Lazio” e altre pubblicazioni a carattere locale e partecipando a trasmissioni televisive sulle principali reti a diffusione nazionale. Con i suoi libri e le sue testimonianze, l’autore vuol essere “voce di anime toccate dalla presenza di Dio”, portando le loro storie nelle case e nei cuori della gente: piccole fiammelle per ravvivare il fuoco potente della fede.
Il titolo di questo libro rivela l'ostinato amore di una grande donna per il Sacro Cuore di Gesù e per l'Istituto; amore che non si arrende mai: ama e si abbandona fino a dare la vita. Clelia Merloni è una donna che non ha misurato la generosità del dono totale di sé stessa per una causa nobile, come ha scritto nel suo Diario: «Si dà tutto a Lui, per trovare tutto in Lui». Giocarsi la vita per un ideale nobile è la più bella avventura d'amore che un essere umano può vivere su questa terra. Madre Clelia ci ha lasciato un esempio attraente di quest'avventura: guardando alla sua testimonianza di vita tante altre giovani hanno avuto il coraggio di farsi Apostole del Sacro Cuore di Gesù. Hanno abbandonato ogni progetto umano, ogni affetto, ogni bene materiale, ogni possibilità di vita autonoma, per farsi dono a Dio per il bene degli altri: sulle orme di Madre Clelia, esse seminano amore sulle strade del mondo come hanno fatto gli Apostoli di Gesù.