Tema del mese: Degradi ambientali e umani
"Rovinare l'ambiente è allo stesso tempo rovinare coloro che lo abitano."
Tema del mese: Il vangelo della creazione.
"Creazione significa essere consapevoli di un legame di ogni essere con Dio."
Tempo ordinario - Tempo di Quaresima. Periodico religioso mensile (anno 13 - n. 2 febbraio 2020) in edizione tascabile che propone due pagine quotidiane - una pillola di liturgia delle Ore - per chi vuole dedicarsi alla preghiera in un momento della giornata, oltre al rito della Messa, alla liturgia della Parola e alle parti proprie delle celebrazioni eucaristiche feriali e festive, affiancate dal commento. Le riflessioni sono curate da fr. MichaelDavide, fr. Adalberto Piovano, fr. Luca Fallica e fr. Roberto Pasolini. Arricchiscono la rivista il calendario interreligioso, la segnalazione, le giornate particolari - ecclesiali e civili - e alcune pagine di riflessione. Abbonandosi all'edizione web sarà possibile scaricare i contenuti in formato PDF. Iscrivendosi alla newsletter, si riceverà quotidianamente via e-mail il link al PDF della messa del giorno.
Quaderno 4068
SOMMARIO:
- LE RIVOLTE GLOBALI DELL’«AUTUNNO CALDO»
- LA FRATELLANZA NELL’ANTICO TESTAMENTO
- A CENTO ANNI DALLA «MAXIMUM ILLUD»
- COMUNICAZIONE NON VERBALE
- UZBEKISTAN
- FARE L’ESPERIENZA DI SAPERSI DISCEPOLI
- VÁCLAV HAVEL: «IL POTERE DEI SENZA POTERE»
- L’ANEMIA CULTURALE
- «IL CAMMINO DELL’ANIMA», DI ANGELO BRANDUARDI
- RASSEGNA BIBLIOGRAFICA 4068
In questo numero la parte monografica è dedicata al tema dei Concordati nel Terzo millennio, con contributi di Romeo Astorri, Carlo Cardia, Giuseppe Dalla Torre, Pasquale Lillo, Roland Minnerath, Andrea Zanotti. La rivista presenta inoltre un intervento del Card. Francesco Coccopalmerio sul tema del consiglio pastorale parrocchiale e contributi dei professori Massimo del Pozzo e Giuliano Brugnotto.
Mensile dell'Apostolato della Preghiera per la formazione spirituale e l'apostolato.
Hanno scritto in questo numero:
L. Alici / A. Anzani / E. L. Bartolini de Angeli / C. Belloni / G. Benzoni
G. Bottoni / F. Castelli / C. Danani / F. De Giorgi / I. De Sandre / U.G.G. Derungs
I. Lizzola / M. Marinelli / M. Naro / E. Peyretti / M. Scocco / E. Zerbini
"Parole e gesti, insieme. Gli uni danno carne alle altre, ne fanno vedere tutta la profondità, le rendono sperimentabili. È così che papa Francesco sta allargando cuori e ragione anche di chi è lontano da Cristo, non lo ha mai conosciuto – o riconosciuto. È così che diventa, per tutti, un testimone. Lo abbiamo visto subito, dai primi momenti del Pontificato. E più si ha familiarità con lui, più questa capacità di toccare tasti profondi – diventati irraggiungibili anche dai discorsi più coerenti e meglio argomentati – diventa solare. Ma che cosa vuol dire vederlo da vicino, in azione? Cosa ci fa capire stare al suo fianco, seguirne i passi mentre incontra, parla, guarda, abbraccia?
Un viaggio con il Papa è un’esperienza che spalanca una finestra, su di lui e sul mondo. E noi vi offriamo di condividerla. Lo spunto è la presenza di un’inviata di Tracce sul volo che ha portato Francesco in Thailandia e in Giappone, qualche settimana fa. Un universo molto lontano dall’“Occidente cristiano”, ma attraversato dalle stesse domande e dagli stessi problemi, che lui ha sintetizzato con un’espressione potente: «La perdita del senso di vivere».
Il racconto approfondito di quella settimana va oltre la cronaca di un viaggio apostolico, per quanto importante: è un’occasione per immedesimarsi di più in lui, nel suo pensiero, nel suo modo di muoversi per rispondere a questo dramma, trasversale alle vite degli uomini. È una possibilità di guardare dove e come guarda, cosa e come segue. Ma è anche un modo per capire meglio da dove nasce la sua paternità, quell’autorevolezza che lo rende capace di risvegliare l’umanità e l’attesa di chiunque (in continuità con il tema che abbiamo affrontato negli ultimi numeri).
È di questo che il mondo ha sete. Lo si vede anche nelle pagine successive del giornale. Dal racconto di una realtà come la Fraternità San Giuseppe, singolare e profonda nel suo modo di rendere presente Cristo nel mondo, alle testimonianze delle lettere, agli accenti che si trovano negli altri articoli. Fino al percorso di un libro appena uscito, che mostra benissimo cosa succede nelle piaghe di un Paese ferito e diviso, come l’Italia degli Anni di piombo, quando è quella stessa testimonianza cristiana a insinuarsi e creare percorsi di riconciliazione. Si spalancano finestre, appunto. E si riapre l’avventura del «senso di vivere»."
1850-2020. «LA CIVILTÀ CATTOLICA» COMPIE 170 ANNI
- SFIDA ALL’APOCALISSE
- PER UN UMANESIMO DIGITALE
- «NOI», NON «LORO»: LA DISABILITÀ NELLA CHIESA
- LA CULTURA DELLA TOLLERANZA
- L’«AUTUNNO CALDO» IN LIBANO E IN IRAQ
- ANTICIPARE IL FUTURO DELLA CINA
- LE «TRE CITTÀ» SECONDO LA BIBBIA
- «JOKER»: VIVERE L’INOSPITALITÀ
- LA CITTÀ DOVE OGNUNO È NATO
Prefazione di Giovanni Filoramo
E. Bianchi - F. Sbardella, La parola al non-detto
Prassi del silenzio
E. Bianchi, Silenzi e omissioni in nome del Buddha. Codifica del non-detto nei codici monastici cinesi
M.C. Giorda, Il silenzio è il lessico famigliare monastico? L'esperienza dei monaci del Dominus Tecum
A. Herrou, Dall'atmosfera «calorosa e rumorosa» alla quiete. Uso moderato di linguaggio e silenzio presso i monaci taoisti oggi in Cina
F. Sbardella, Silenzi e non-detti. Controllo discorsivo nella clausura cattolica contemporanea (Francia, 2006-2014)
Narrazioni del silenzio
S. Boesch Gajano, Voci nel silenzio. Clamori demoniaci e armonie angeliche nell'agiografia altomedievale
M. Garzaniti, Le forme del silenzio. Narrazione agiografica e istruzione spirituale negli scritti del patriarca bulgaro Eutimio (1320/1330- ca. 1402/1409)
D. Campo, Raccontare il silenzio. Lo spazio interiore descritto dai monaci buddhisti cinesi
Iconografie del silenzio
N. Celli, Il silenzio nei dettagli. La formazione dell'iconografia del Vimalakirt?nirde?a nell'arte cinese del V e VI secolo
F. Marcattili, Silentium denuntiat. Veli e bavagli tra modelli greci e tradizione romana
Parole e silenzio
A. Iacovella, Silenzio e linguaggio emblematico nel Kitâb Kashf al-Asrâr 'an Hukm al-Tuyûr wa'l-Azhâr di 'Izz al-Dîn al-Muqaddasî
I. Cariddi, La dialettica del silenzio nel Racconto dell' Oasita eloquente e nella letteratura sapienziale egiziana di Medio Regno
G. Pellegrini - F. Squarcini, Le dighe e il contadino. Sul silenzio, la parola e la semiosi del dividere nella metodica degli Yogasutra
Questo strumento vuole essere un tentativo di risposta al desiderio di preghiera e di interiorità espresso da molti in un mondo frammentato e caotico. Nasce dall'esperienza fatta in questi anni in cui assistiamo ad un crescente desiderio di riscoperta di una fede che non sia una vaga appartenenza culturale.
L’ultimo arrivato
Nell’ultimo numero di Tracce avevamo approfondito un punto decisivo della Giornata d’inizio di CL, l’incontro che, all’avvio dell’“anno sociale”, contrassegna la proposta educativa del movimento e indica un percorso di lavoro. Era la descrizione del contesto in cui siamo immersi – un “nichilismo passivo” che avvolge la società e le nostre vite anestetizzando energie, gusto, desideri – e l’indicazione dell’unica cosa che può strapparci da quel nulla: dei testimoni. Fatti e persone che mostrano un modo diverso di vivere, comunicano una proposta di significato così affascinante da diventare autorità. Ovvero, padri. Perché generano e fanno crescere.
È un tema così cruciale che ora lo riprendiamo. Andando a fondo di questa «autorità» che non ha nulla a che vedere con il potere, come sottolineava don Giussani nell’intervento ripreso proprio in quelle pagine, ma «è sinonimo di paternità». Ed ha caratteristiche inconfondibili: «È il luogo dove la vita nuova è più limpida e chiara»; «si dimostra nell’esperienza di una maggiore libertà»; e, proprio per questo, è anche un «luogo di conforto, dove si vede che Cristo vince». Cioè dove si apre per chiunque la possibilità concreta che la fatica, il dolore, le circostanze non siano una gabbia: l’io può respirare e vivere lieto, sempre.
È quello che cerchiamo, tutti. Chi non vorrebbe scoprirsi nell’ esperienza più libero, e lieto? Chi non desidera che la sua vita sia utile, piena, capace di generare e di «aprire sentieri nuovi» anche in un mondo che sembra impermeabile alla fede e invece offre a noi cristiani «una grande occasione» (come dice Charles Taylor, uno dei maggiori filosofi viventi, nell’intervista che trovate più avanti)?
Ecco, il “Primo Piano” è un piccolo viaggio in questa paternità. Imperniato, come sempre, su storie e testimonianze, oltre che su riflessioni che aiutano ad approfondire: perché anche qui, l’unico criterio valido è l’esperienza. Quella «autorità paterna», proprio in quanto non è questione di ruoli (neanche di quelli canonici: genitori, insegnanti, sacerdoti, leader vari...), accade dove vuole, la si può vedere solo in atto. «Può essere autorità la donnetta che mette una moneta nel gazofilacio del tempio, più che neanche il capo dei farisei», ricordava don Giussani. Non si impone per meccanismi di potere: semplicemente, ci chiede di guardarci attorno, e riconoscerla.
In fondo, è quello che è accaduto ai pastori raffigurati nell’Adorazione di Caravaggio, proposta come Volantone di Natale da CL. Guardavano la persona meno potente del mondo, l’ultimo arrivato, letteralmente: un bambino appena nato in una greppia. Ma, nella loro semplicità di cuore, intuivano che quel Figlio, in realtà, rendeva visibile il Padre, il Mistero che li stava generando in quel momento. Che genera noi, ora. Buon Natale.