PAROLE AUTENTICHE DI CATTOLICESIMO E DI FEDE VISSUTA NELLO SPIRITO E ATTRAVERSO LA VITA DI TUTTI I GIORNI. L ESPERIENZA E I RACCONTI DI PADRE STANO RIVELANO UNA FEDE AUTENTICA, PROPRIO IN QUESTA FINE MILLENNIO CAOTICA. Ha ancora forza d'impatto soc iale il vangelo, oggi? Questo libro lo dimostra con copiosita di esempi e dimostrazioni concrete. La parola non e`solo udita ma e`detta dai protagonisti che se ne fanno suoi paladini e apostoli". Il vangelo h strumento di melodia, apre gl"
Attraverso la lettura di passi biblici, l'autrice mette a fuoco il fascino ambiguo e i labili confini di magia, occulto e superstizione.
Un coacervo di idee alle quali il nostro autore ha fattivamente partecipato, organizzando le prime marce per la pace, creando collegamenti tra disparate personalità, dando vita a centri di volontariato e via dicendo; con l'intento precipuo di superare gli egoismi, di mettere le proprie energie al servizio di tutto quel che potesse aiutare a superare gli egoismi, contro i privilegi di classe, ma anche degli interessi delle gerarchie clericali. Un discorso del quale vengono qui riprese le fila con lucidità teorica, ma anche con accensione poetica: dei "semplici appunti" ordinati con liturgico richiamo alle evangeliche letture della messa domenicale e che però si appoggiano, con inusitata precisione, alla prassi politica e fanno ricorso costante alla preghiera. Mostrando una strada "stretta e difficile", ma che potrebbe essere decisiva per correre ai ripari in questi "tempi duri".
Tutti avvertiamo talvolta il bisogno di "istruzioni per l'uso" nella nostra vita. Molti cercano modelli nella televisione, sui social, qualcuno nei libri... Marco Tibaldi propone come modello proprio un libro, o meglio il Libro, mostrando come la Bibbia, molto prima dei reality, si sia occupata delle questioni fondamentali dell'esistenza. I due "pensionati" Abramo e Sara, il "truffatore" Giacobbe, Mosè il liberatore e Naaman "il barbaro" sono alcuni dei personaggi messi in scena. Le storie prendono vita e parlano ai lettori, che scoprono l'intensa e continua decisione di Dio di non dimenticarsi mai dell'uomo. Le più belle storie della Bibbia rilette in chiave contemporanea. Perché il Libro parla ancora oggi a tutti noi, e ha ancora molto da dire.
"Parare Christi vias" - preparare le vie di Cristo - è stato il motto episcopale di don Luciano Bux, ispiratore di questo lavoro sui Collaboratori di san Paolo, i cui nomi compaiono negli Atti degli Apostoli e nelle Lettere paoline come noti nelle prime comunità cristiane, ma di cui noi ignoriamo quasi tutto. Questo libro, frutto di un paziente e pluriennale lavoro di ricerca e studio dell'autore, si propone di far luce su questi membri della Chiesa nascente che hanno lavorato insieme all'Apostolo Paolo per seminare e far crescere il buon seme del Vangelo, e così - spendendo le loro vite - l'hanno fatto arrivare fino a noi. È un libro che può essere letto anche per singoli argomenti di interesse (p.e.: chi era Epafròdito? E Tròfimo? Oppure Lidia e Priscilla?) ma che solo nella sua interezza può fornire una immagine più ampia di quegli uomini e quelle donne che, primi di una grande ed ininterrotta schiera, hanno accolto l'invito del Vangelo a "preparare le vie del Signore". Compito che ora spetta anche a noi, cristiani del XXI secolo.
San Giuseppe è il più santo dei santi, tanto che san Gregorio nazianzeno (330-390) scrive: "il Signore ha riunito in Giuseppe come nel sole, tutta la luce e lo splendore degli altri santi tutti insieme". I testi apocrifi, raccolti, ci aiutano a comprendere meglio l'ambiente del primo cristianesimo e a collocare la vita di Giuseppe nel contesto della Galilea di I secolo, mettendo in luce l'umanità di un uomo che per volere di Dio è stato chiamato a prendersi cura di suo Figlio. L'apocrifo Storia di Giuseppe falegname del II-III secolo è l'unico scritto che parla della vita e della morte di Giuseppe, una pietra preziosa che arricchisce la corona dell'Incarnazione. In agonia Giuseppe, confortato da Gesù e Maria, fa la sua professione di fede: "O Gesù nazareno, Gesù mio consolatore, Gesù liberatore della mia anima. Gesù mio protettore. Gesù, nome soavissimo sulla mia bocca e su quella di tutti coloro che lo amano. Nella storia della devozione san Giuseppe è invocato come il Patrono della Chiesa universale e protettore dei poveri, esuli, dei padri e degli sposi.
Chouraqui, intellettuale ebreo algerino, segue il viaggio di Mosè, dalle rive del Nilo alle soglie della Terra promessa. Tre religioni - ebraismo, cristianesimo e islam - si richiamano da secoli a Mosè e ciascuna fornisce un ritratto del profeta che indica all'uomo la trascendenza che lo fonda e lo libera.
La questione della fraternità è riportata all'attenzione mondiale dall'enciclica Fratelli tutti di papa Francesco. L'umanità imperversa in particolarismi eccessivi, contrapposizioni non più sopportabili, ingiustizie sempre più aggressive e persino sfrontate. Ci si dilania in guerre, rudi e sofisticate, ma sempre con il penoso risultato di diffondere morte e impoverimento. Come "terapia" per tempi dolenti queste pagine tornano a leggere l'antico e intenso intreccio che chiude il libro della Genesi: la "novella" di Giuseppe di Giacobbe (Gen 37-50). Lo scopo? Recuperare l'arte difficile eppure così necessaria di vivere da fratelli. É il sogno di Dio, quel sogno su cui Caino ha disteso l'ombra della sua mano armata, ma di cui ogni persona, pur tra mille contraddizioni interiori, ne avverte il desiderio. Come imparare a stare in fraternità è ciò che la storia di Giuseppe può insegnare.
L'eucaristia è il cardine della vita cristiana. Nel Nuovo Testamento riveste un posto speciale la testimonianza di Paolo nella prima lettera ai Corinzi, dove l'apostolo persegue tre obiettivi: correggere gli abusi verificatisi nella comunità; riproporre la forma e il significato originari della "cena del Signore"; esortare a esaminarsi se si può degnamente mangiare il corpo del Signore e bere il suo sangue. L'esegesi è preceduta da una presentazione di Corinto sotto l'aspetto storico, sociale e religioso, per offrire un'idea di quella città all'epoca di Paolo. Tra i vari spunti per l'oggi vi è la necessità di rivalutare la dimensione comunitaria dell'eucaristia, a cui prepararsi adeguatamente.
Ognuno di noi si è trovato almeno una volta nella vita a terra, desiderando una parola che aiutasse a rimettersi in piedi, a riprendere il cammino, almeno fino alla caduta successiva! Una parola per riprendersi, risorgere, ricominciare a vivere. Nella Bibbia la consolazione giunge proprio nei periodi di difficoltà, ma non si tratta di anestetizzare il dolore con un effetto tranquillizzante. È la forza di una parola diversa a garantire l'effetto e aprire varchi di consolazione anche attraverso parole dure che sanno far verità su una situazione, soprattutto su ciò che non va. Emanuela Buccioni, appassionata lettrice e studiosa della Bibbia, si mette alla ricerca con noi fino a intuire quella parola che sia come acqua fresca nell'arsura, come una stella in una notte buia, come un appiglio solido in una scalata. Ma queste mete non sono facili risposte, sono raggi inaspettati e potenti che hanno però la forza misteriosa di far ripartire. La bellezza di queste pagine sta nelle domande aperte che stimolano nuove ricerche e creano vicinanza, un sentirsi compresi nelle proprie personali svolte e difficoltà. Se la vita è raggiungere degli scopi che ci si è prefissati e l'esito è stato disastroso, che senso ha continuare a impegnarsi, a lottare? A che serve sperare ancora? A cosa sono servite tante parole e una vita onesta e integra? Dove hanno portato sacrifici e veglie per affrontare tante ostilità? «Si crede che tutto sia finito, ma poi c'è un pettirosso che si mette a cantare» (Paul Claudel), suggerisce l'autrice. "Ricominciare" vuole offrire una delle monete più rare eppure più ricercate, la consolazione. Che non è un gesto tranquillizzante, ma l'esperienza spirituale che nasce dall'azione più scontata di questo mondo, l'ascolto di una parola da cui un giorno si è trovati e salvati.
Il volume è un bel testo sulla preghiera cristiana, letta e vissuta basandosi sul fondamento sicuro della Parola. L’autore, presbitero della diocesi Salerno Campagna Acerno, è uno studioso della Bibbia, professore di Sacra Scrittura dal 1989. In questo testo sintetizza un cammino di fede e di preghiera più volte da lui offerto in modo particolare ai presbiteri e ai religiosi; il libro si rivolge tuttavia a chiunque nel popolo di Dio è interessato ad affrontare il tema della preghiera, a partire da uno studio attento delle Scritture. Punto di partenza del libro è l’analisi della preghiera di Gesù, fatta alla luce dei testi del Vangelo di Luca. Particolarmente interessante è la proposta di una lettura cristiana dell’Antico Testamento che arriva ai Salmi partendo sempre dalla figura di Gesù e da una forte riflessione sulla sua preghiera, letta con attenzione a partire dai testi evangelici.
Davide è uno dei personaggi più importanti e citati della Bibbia. La sua storia si presta a numerose interpretazioni, alcune delle quali compaiono nel sottotitolo del volume. Il libro analizza la vicenda singolare di questa figura, prestando particolare attenzione alle relazioni che Davide di volta in volta intesse. L'obiettivo fondamentale della lettura qui proposta è di mostrare che ciascuno di noi si può rispecchiare in quest'uomo, amato e odiato, ambizioso e timorato di Dio, amico fedele e nemico implacabile.