L’impegno definitivo del religioso oggi è il fil rouge che lega le tre parti di questo libro che possiamo così sintetizzare:
1) La nostra epoca è caratterizzata da una crisi culturale che coinvolge tutte le istituzioni; fra esse anche la vita consacrata che esige di sua natura un impegno definitivo e totale. L’autore analizza puntualmente la «crisi» in sé (difficoltà ma anche opportunità), esaminando in particolare cosa si intende per «cultura».
2) Le problematiche della vita consacrata, vissuta drammaticamente soprattutto dai giovani, il cui background è molto diverso se non opposto a quello in cui si è sviluppata la vita consacrata, almeno fino al Vaticano II.
3) L’impegno definitivo è problematico per due motivi: il mutamento avvenuto nella stima e nella scelta dei valori condivisi, che creano mentalità, e la situazione familiare, sociale e religiosa che è profondamente cambiata. Si tratta di valori culturali che, a volte inavvertitamente, sono recepiti e spontaneamente vissuti soprattutto dai più giovani. Questi nuovi valori – tali, infatti, sono ritenuti – tendono a presentare come normali e a ritenere positivi scelte e comportamenti che solo alcuni decenni or sono erano chiaramente riprovati dalla società. Per questo, impegnarsi ed essere fedeli oggi è diventato più difficile, esige più riflessione, travaglio, spesso anche sofferenza. Ma sotto tanti aspetti è più vicino al Vangelo e alla proposta di una sequela radicale di Cristo.
Descrizione dell'opera
«Nella nostra cultura religiosa, siamo stati educati al moralismo. [...] Sentirsi colpevoli o colpevolizzare gli altri costituisce un grande impedimento per la comunicazione. Dobbiamo abbandonare questa prospettiva moralistica per imparare ad analizzare i meccanismi psicologici e sociali che intervengono nella creazione dei conflitti umani» (dall’Introduzione).
L’autore, che aveva precedentemente affrontato il tema della maturazione del soggetto nel volume La crescita personale nella comunità. Schemi per un dialogo comunitario, accosta ora la spinosa problematica del conflitto. Indagare che cosa accade quando ci si sente vittime dell’incomprensione e dell’egoismo dei propri confratelli è importante per relativizzare i sentimenti negativi, superarli in fretta, recuperare la pace interiore e imparare a vivere meglio le situazioni conflittuali future.
Il volume aiuta ad analizzare la situazione di conflitto (prima parte), ponendosi specificatamente nella prospettiva dei singoli (seconda parte) e del gruppo (terza parte), per concludere esaminando anche le dinamiche che intercorrono tra gruppi diversi (quarta parte). Lungo l’intero percorso, l’autore si avvale di utili test ed esercitazioni.
Sommario
Introduzione. I. La diagnosi della situazione. II. Prospettiva interpersonale nell’analisi dei conflitti. III. Prospettiva di gruppo nell’analisi e nella risoluzione dei conflitti. IV. I conflitti tra i gruppi. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autore
Sabino Ayestarán, francescano, è laureato in psicologia all’Università di Lovanio (1965) e ha conseguito il dottorato in psicologia alla Pontificia Università di Salamanca (1980). È docente di psicologia nella Scuola di lavoro sociale di San Sebastián (1972-1975), alla Pontificia Università di Salamanca (1976-1980) e all’Università dei Paesi Baschi (dal 1981). Psicologo di professione, la sua ricerca è incentrata sulle dinamiche dei gruppi umani. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: El grupo como construcción social, Barcelona 1995; Manual de Psicoterapia de grupo, Salamanca 1980 e, presso le EDB, La crescita personale nella comunità. Schemi per un dialogo comunitario (2006) che costituisce la premessa al volume qui presentato.
Agile biografia del Santo di Padova, in lingua tedesca.
Nuova edizione, arricchita di numerosi nuovi saggi, che consente di ripercorrere, completare e inaugurare itinerari di ricerca attraverso temi e problemi della vicenda di San Francesco d'Assisi, dell'Ordine dei Frati minori e del francescanesimo medievale.
Questo libro racconta la storia dei primi due secoli di presenza francescana a Sansepolcro, legata all'esperienza di San Francesco d'Assisi e dei suoi primi seguaci.
Queste pagine si propongono di condurre ad una maggiore presa di coscienza di quello che viene definito il problema francescano". "
Davanti alla nuova domanda di comunione, che oggi costituisce uno dei piùevidenti segni dei tempi, la comunitàreligiosa ritrova una sua specifica missione. Essa è chiamata ad essere luogo della comunione, della riconciliazione, della piena realizzazione della persona e del rapporto interpersonale, il bozzetto paradigmatico della compiutezza della convivenza umana animata dai valori evangelici. Il libro, nato nell'ambito dell'insegnamento universitario eppure accessibile ad un vasto pubblico perché frutto di esperienza di vita, vuole offrire un itinerario per vivere oggi l'ideale cristiano della koinonia. Si ricercano innanzitutto le radici evangeliche della koinonia, guardando in modo particolare alla comunità dei Dodici attorno a Gesù ed alla comunità dei primi cristiani di Gerusalemme, quali luoghi di ispirazione per ogni forma di comunità religiosa (prima parte). Si dà poi ampio spazio al cammino storico, teologico e spirituale che insieme religiosi e religiose hanno percorso nella loro sequela di Cristo (seconda parte). Non si tratta di una storia della comunità. Si vuole piuttosto cogliere l'idea di comunione che ha guidato alcuni dei principali creatori di comunità. Viene dato ampio spazio agli stessi protagonisti, citando abbondantemente dai loro scritti, nella convinzione che niente possa sostituire il contatto immediato con loro. Una terza parte enuclea i fondamentali aspetti teologici della comunità religiosa, a partire soprattutto dal mistero trinitario e dall' evento pasquale.
Nel clima di slancio e di entusiasmo per la vittoria della Lega Santa a Vienna (1683), che arrestava l'espansione dell'impero ottomano, Tirso Gonzàlez de Santalla, cattedratico a Salamanca e futuro generale della Compagnia di Gesù, diede alle stampe un "Manuale per convertire i maomettani" in cui forniva ai missionari dettagliate istruzioni e consigli sulla predicazione agli islamici, in Europa e in terra di missione. Il "Manuale", ricco di esempi tratti dall'esperienza diretta del gesuita, ebbe numerose edizioni e traduzioni. Emanuele Colombo fornisce ampi intarsi di questo fortunato libro e dei carteggi di Gonzàlez: uomo colto e illuminato, il gesuita riferisce incontri e dialoghi che approdano alla conversione, ma anche, talvolta, alla conferma di diffidenze e incomprensioni.
Questo terzo Quaderno dell'Edi S.I. (Ist. Di Edith Stein) raccoglie diversi interventi e relazioni sul tema dei problemie delle novita che i giovani vivono all'ingresso della vita consacrata e seminariale.
Un testo per prevenire il disagio nella vita consacrata e presbiteriale. Con il tema proposto si intende esplorare l'ambito della consistenza della struttura di persona nel momento in cui questa si confronta con il sacro, cioe' si relaziona con Dio. L'angolo di osservazione puo' essere molteplice ed investire diversi ambiti: quello filosofico antropologico, quello prettamente psicologico, nelle sue diverse sfumature comportamentali, ma anche psicoanalitiche, e quello psicosociologico, cioe' riferito alla ricaduta psicologica sul soggetto delle condizioni socioculturali in cui e' immerso. Si intende qui dare uno sguardo a quelle situazioni entro le quali si possono sviluppare comportamenti da definirsi a rischio", cioe' tali da determinare non necessariamente un disagio, ma capaci comunque di incrinare gli equilibri della persona. "
Le Istruzioni tenute dal Cafasso durante gli Esercizi spirituali al clero completano le Meditazioni già pubblicate nel primo volume. Sono orientate soprattutto a modellare la pratica dei compiti ministeriali del prete: ne delineano la vita interiore e la presenza nel mondo e danno indicazioni in particolare per la confessione e la predicazione. Presentano dei quadri interessanti e anche curiosi sulla vita quotidiana del clero torinese di metà Ottocento, all’interno di un periodo storico di grande abbondanza numerica di preti, ma in cui già si vedono i primi indizi di un certo distacco dalla pratica religiosa. Per affrontare quel periodo il Cafasso propone al sacerdote di tendere alla santità esercitando bene il proprio ministero pastorale: è questo il vero rimedio per combattere la mediocrità e la tiepidezza di un certo clero, che egli definisce «secolaresco».
I curatori:
Lucio Casto è docente di Storia della Chiesa e Teologia spirituale presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, Sezione Parallela di Torino, e presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Torino.
Alberto Piola è docente di Teologia dogmatica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, Sezione Parallela di Torino, e presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Torino.