"Il libro più misterioso del mondo": questa è la definizione del Manoscritto Voynich, che deve il suo nome a Wilfrid Voynich, un mercante di libri rari che lo acquistò nel 1912 dai gesuiti di Villa Mondragone, nei pressi di Frascati: soltanto 204 pagine tracciate in una lingua impenetrabile e ornate da disegni di piante sconosciute, da complessi simboli astronomici e da enigmatiche figurine femminili. Nel tempo, le sue interpretazioni sono state innumerevoli: alcuni hanno sostenuto che fosse opera di un alchimista della corte di Elisabetta I, altri che si tratti della leggendaria Clavicola di Salomone, il testo magico per eccellenza, altri ancora che non abbia nessun significato e sia soltanto una straordinaria beffa concepita da qualche erudito... Ma Lauren Kelly, docente nella prestigiosa università di Yale, è convinta di aver finalmente trovato la chiave per decifrare il Manoscritto Voynich e sta appunto per mettersi al lavoro quando un ladro irrompe in casa sua, le ruba il computer e la riduce in fin di vita. Benché sconvolto, Ross, il marito di Lauren, capisce subito che non si tratta di una normale rapina: viene infatti contattato con sospetta rapidità da un emissario del Vaticano, che insiste perché gli vengano consegnati gli appunti della donna, e poi da una suora, la quale sostiene che quel manoscritto è in realtà la mappa per ritrovare il Giardino dell'Eden, un luogo cosi meraviglioso e terribile da sfidare ogni logica.
Solenne e grandiosa come il fiume Nilo, la civiltà egizia è una gemma splendente, incastonata per volere degli dei in una terra ostile, dominata da aridi deserti. Secoli di pace laboriosa, in armonia con il respiro del fiume, hanno reso l'Egitto nobile e magnifico: ora però lo splendore della gemma si sta accendendo di cupi bagliori e un nuovo fiume prende a scorrere nel paese. È un fiume di sangue e di morte, le cui sorgenti sono sia nel falso Faraone, il Pretendente Rosso, che minaccia l'unità del regno e la maestà del vero sovrano, Mamose VIII, sia in un'orda di popoli selvaggi che, con l'ausilio di misteriore creature veloci come il vento, saccheggia ed è ormai prossima a impadronirsi della superba Tebe. Cinto d'assedio da nemici spietati e minato all'interno da oscuri intrighi, l'Egitto dovrà affidare il suo destino a quanti si sentono figli del dio del fiume, del grande Nilo: Tanus, il guerriero dai capelli di rame e dal braccio potente; Lostris, affascinante e saggia ma costretta ad accettare lo scettro di un regno cui volentieri rinuncerebbe per amore di Tanus; Taita, umile schiavo dotato di curiosità e di ingegno multiforme. Sarà proprio il dio del fiume a segnare la strada per il viaggio verso la pace, un viaggio in cui tutti, uomini e donne, servi e nobili, saranno chiamati a provare con lacrime e sangue la loro devozione per l'Egitto.
Salvatore Silvestro, il padre. Laura, la madre. Margherita, la figlia più piccola. E Caterina, la figlia maggiore. Nella mente di Caterina ormai dodicenne continua a risuonare l'urlo della zia, quella notte di tre anni fa giù a Nacamarina. L'urlo che annunciava il 'focu', la sciagura. Dopo quella notte, per salvarsi, la famiglia Silvestre è dovuta fuggire. In Altitalia. Dove ha conosciuto l'esilio, e anche una insperata libertà. Adesso qui, al Nord, arriva la notizia di un'altra sciagura. La morte di zio 'Ntoni. Salvatore deve separarsi dalla moglie e le figlie - loro cosi uniti - e tornare nel luogo in cui è nato, per il funerale. Il romanzo alterna il tempo dell'oggi, in cui Laura e le bambine spiano ansiose il viaggio di Salvatore, costretto a fare i conti con le proprie radici, e il tempo del ricordo: la fuga, l'arrivo nel nuovo mondo, lo spaesamento...