Santa Teresa d’Avila è nota a tutti per la grandezza della sua santità e la profonda intelligenza della dottrina spirituale, tale da farne la prima donna a essere nominata Dottore della Chiesa. In quest'opera, però, l‘Autore sonda principalmente il suo rapporto con gli angeli e le anime del Purgatorio e la sua lotta contro il demonio, attingendo in particolar modo dall’autobiografia in cui ella descrive le sue visioni soprannaturali di spiriti celesti e demoni. In appendice una raccolta dei più bei pensieri della santa.
Non è arduo affermare che Teresa d'Avila ha apportato al patrimonio intellettuale e spirituale europeo un contributo originale ed unico. L'unione d'amore con Dio che lei ha vissuto, è il tema centrale di questo libro: una dinamica in cui l'uomo e Dio partecipano attivamente nella libertà, alla realizzazione di tale unione. Proprio l'unione è in fondo la chiamata di ogni uomo da parte di Dio, il Castello interiore di santa Tersa d'Avila è invece uno dei tanti modi che gli amici di Dio, ispirati dallo Spirito Santo, hanno vissuto nella loro originalità. Il volume è composto di tre grandi parti: La prima parte presenta la vita di santa Teresa nel suo contesto storico; La seconda parte entra nel mondo dell'opera con le prime "Mansioni" del Castello interiore; La terza parte riguarda le ultime "Mansioni", la quinta, sesta e settima, dove lo Spirito Santo guida il cammino e prende apertamente l'iniziativa.
Tutte le opere di Teresa - da quelle più autobiografiche, come Libro della mia vita, a quelle più spirituali, come Il castello interiore, fino alle piccole poesie a carattere mistico o quelle esuberanti per alcune feste comunitarie - sono qui raccolte. Il lettore ha così la possibilità di immergersi nel suo universo spirituale fino a comprendere esperienze eccezionali nella vita del cristiano. A tal fine risulta di fondamentale importanza l'ampia introduzione. Dall'insieme delle sue opere emerge con chiarezza non solo il suo amore vivissimo per il Signore Gesù, ma anche quello per la storia, la cultura e la femminilità, da lei caldamente difesa dalle prevaricazioni (maschili) ecclesiastiche. Edizione integrale delle opere. Il Cammino di perfezione è presentato nelle due versioni: come uscito dalla penna di Teresa (codice dell'Escorial) e dopo gli interventi dei diversi censori.
Teresa d'Avila ha attraversato la storia con un passo capace di gettare ombre lunghe: è stata teologa e mistica, talvolta eretica e infine, nel 1970, dottore della Chiesa. Personaggio fuori asse, magnetico e irriducibile, Teresa è stata anche - e soprattutto - una pioniera, fonte d'ispirazione per le molte autrici che si sono voltate a guardarla. Seguendo il movimento di progressiva costituzione della sua identità autoriale, questo volume accompagna lo sviluppo della scrittrice: dal Libro della mia vita, vasta opera autobiografica, a Le mansioni del Castello interiore, la scrittura di Teresa disegna un arco che la porta a svincolarsi dalle retoriche maschili, dal parlare fiorito dei dottori, dal canone misogino imposto da una lunga tradizione. Con intelligenza e originalità, Teresa d'Avila fonda una pratica del sé che germina nella scrittura, s'irrobustisce nella riscoperta del soggetto femminile e si proietta nel mondo.
Tutti i tempi sono duri. Ci sono limiti e limitazioni, lutti e sofferenze, incomprensioni e giudizi, ingiustizia e prevaricazione, solitudine e precarietà. Tutte cose che ci fanno dire: "che tempi duri che viviamo!". Lo sono al punto da essere invivibili? Anche Teresa di Gesù (1515-1582) definisce la sua epoca allo stesso modo: "tiempos recios". Eppure ha incontrato Qualcuno che le consente di dire che, per quanto questi tempi siano duri, non è vero che sono invivibili. In sintonia con questa scoperta, muove passi tali per cui sperimenta che questi tempi duri sono luoghi in cui fare incontri sorprendenti, prima di tutto con Dio. Il Dio che incontra ha il volto bellissimo e indescrivibile di Gesù, ma anche il suo corpo straziato e lacerato. Egli fa suo tutto il travaglio della creazione, prendendo su di sé tutta la bruttezza del mondo e portandola fino all'esito inedito della risurrezione. E dentro questo incontro Teresa ritrova tutti gli incontri: con i suoi amici e i suoi nemici. Invece di essere paralizzata da tanto paradosso, fa dei passi e si avventura nel cammino. Lei, che a un certo punto si era ritrovata totalmente paralizzata nel corpo, scopre che quel corpo può agire e mettersi in gioco nel cammino dell'amore, e può farlo con tanta efficacia da diventare capace di dare vita a una nuova comunità, che sarà la prima di altre sedici.
«Il Compendio dell'Orazione mentale cavato dalle opere di Santa Teresa dal Venerabile Padre Fra Tommaso di Gesù Carmelitano Scalzo apparve a Verona nel 1749. Il testo scritto originariamente in lingua spagnola fu pubblicato per la prima volta a Roma nel 1610 quando i lavori per la beatificazione della Santa erano in pieno fervore e fu accolto tanto favorevolmente, che nel giro di pochi anni ne apparvero subito diverse edizioni. Nel Prologo Padre Tommaso scrive che l'orazione mentale si può dividere in due specie: l'orazione acquisita e l'orazione infusa. L'orazione acquisita sale a Dio con passo lento, si ottiene con mezzi umani e mediante l'uso della ragione tuttavia sorretta dalla grazia divina. L'orazione infusa viene direttamente dalla grazia e dalla ispirazione divina, assecondata per altro dalla nostra cooperazione. Si procede poi nel distinguere l'"orazione di raccoglimento", di "quiete", di "unione" e di "rapimento", fino al culmine dell'ascesi spirituale, il "matrimonio spirituale". Dal raccoglimento interiore nasce nell'anima una quiete e una pace per cui le sembra che non le manchi nulla. Questa orazione dona una grande soddisfazione alla volontà ed è una piccola scintilla che Dio accende nell'anima; in essa l'anima comprende che è vicina a Dio e può trasformarsi in Lui. Nel matrimonio spirituale, poi, oltre al grande diletto che si sente, l'anima o meglio il suo spirito è diventato una sola cosa con Dio, che anch'egli è spirito e volendo mostrare l'amore, che porta alle sue creature, ha voluto unirsi a lei e non vuole più separarsi da lei, come avviene nel matrimonio tra gli sposi, che non possono più separarsi. Un percorso spirituale e mistico valido anche per l'uomo contemporaneo». Dall'Introduzione di Elisabetta Zambruno.
Scriveva Teresa di Gesù toccando con mano la sua esperienza di fondatrice e di scrittrice. Oggi molto o poco è cambiato? Teresa di Gesù si è dimostrata capace di un lavoro di decostruzione dell'immaginario patriarcale e ha dato vita ad una metafora: la maternalità. Una donna, ben lontana dalla fede e dall'istituzione ecclesiastica ed invece inserita profondamente e validamente nel mondo accademico a raggio mondiale, come Julia Kristeva, rigorosa intellettuale franco-bulgara, ha colto la luce dell'incisività della testimonianza teresiana e raccogliere le speranze, le disfatte, le grandi sfide che pulsano nell'animo femminile e chiedono di essere ascoltate e attuate. Può allora, rivolgendosi a tutti, esclamare: ...io sono convinta che i vostri testi possono e anche devono essere letti oggi e, perché no, nei secoli dei secoli. Il dono di Teresa non è racchiuso nell'ambito monastico ma si è dilatato e aperto ad ogni donna perché sa spendere la sua maternalità per ogni donna che l'avvicini, che l'ascolti.
Santa Teresa d'Avila è stata, ed è ancora oggi, un donna straordinaria che ha saputo unire l'orazione al vivere quotidiano. Proprio per questo motivo il suo messaggio profondamente spirituale si rivolge a tutti coloro che intendono approcciarsi alla preghiera in modo diverso e profondo. Ciò che la Santa spagnola ci lascia come eredità spirituale si racchiude in una frase: "L'orazione mentale non è altro se non un rapporto di amicizia, un trovarsi frequentemente da soli a soli con chi sappiamo che ci ama" (Vita 8,5).
Donna, fondatrice, mistica e scrittrice, la pressoché illetterata Teresa di Gesù è stata nei secoli ampiamente studiata, valutata, interpellata, ma un po' meno osservata e conosciuta dal vivo. Questi bellissimi fioretti rispondono proprio al desiderio di ritrarla in piccole scene di vita quotidiana, vivace e dinamica o contemplativa e meditativa, ma sempre gioiosa, intensa e profondamente umana. Il lettore avrà quindi tra le mani una particolare biografia della Santa, tesa a stimolare ulteriormente la ricerca della sua figura e, con essa, la fede nel Dio vivo e vero, vero amico degli uomini.
«La vita», «Il Castello interiore», «Le Fondazioni», sino alle opere minori di Teresa d'Avila rappresentano un corpo unico capace di parlare con efficacia all'uomo del terzo millennio. Il linguaggio di Teresa, qui esigente, là consequenziale, fintamente distratto e falsamente inconsapevole, parla come parla il mondo d'oggi: per rimandi, schizzi, analisi ed effetti, che rendono difficile se non impossibile la traduzione perfetta. E non si tratta di un caso di captatio benevolentiae. Di qui, anzi, la nuova e invincibile scommessa di un volume con il testo a fronte. Descrizioni a flash diventano flashback cinematografici se un filo non conducesse lettere, parole e frasi da un saggio alla poesia, e da questa, tramite l'ironia, alle vette della spiritualità. Sì, perché i santi sono gli autentici istrioni del mondo di oggi e di sempre; Teresa ne fa parte, e con lei, in questo volume, è stata accolta la perenne sfida della parola.