«La collana di perle» offre piccole antologie che presentano le parole più belle scritte o dettate da grandi figure spirituali vissute in epoche e contesti diversi. Le Perle di Carlo Carretto raccolgono frasi di un testimoni di vita cristiana significativo del XX secolo. Sono perle attraversate dal «filo» dell'amore per la Chiesa e per il mondo.
Il monastero di San Girolamo a Spello (Pg) ha rappresentato per generazioni di giovani e adulti una comunità, retta dai Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld, dove incontrarsi, meditare e pregare ponendo al centro la Bibbia. Una significativa esperienza di Chiesa nel post-Concilio che ha avuto in Carlo Carretto un compagno di strada per migliaia di cammini vocazionali e spirituali.
Il volume propone diverse testimonianze sulla nascita della Fraternità a San Girolamo dalla metà degli anni Sessanta e sul ruolo che vi ebbe Carretto. Si giunge quindi fino ai giorni nostri, con la ripresa, negli anni Duemila, dell'attività di questo "polmone spirituale", aperto a quanti cercano un luogo di silenzio, di preghiera, di formazione, in un ambiente familiare oggi curato dall'Azione cattolica italiana.
In un tempo segnato dalla perdita di ogni certezza, Carlo Carretto medita sulla preghiera dell’abbandono di Charles de Foucauld, che illumina con l’esperienza personale che “Dio è Padre”. Attraverso parole forti e carismatiche Carretto invita a ricoprire Dio come “propria famiglia” e a tessere nella quotidianità un dialogo vero e vissuto da Padre a figlio. È questa l’esperienza di farci strumenti per un nuovo domani. Vero e proprio long seller pubblicato da Città Nuova ininterrottamente dal 1975 nella collana Meditazioni, il testo si è guadagnato sul campo il passaggio nella collana Minima, tra i maestri di spiritualità contemporanea.
A quasi trent'anni dalla scomparsa di Carlo Carretto, la vitalità del suo atteggiamento spirituale di fronte all'esistenza vissuta nella fede non ha subìto l'usura del tempo, perché attinge alla sostanza profonda, alla vita evangelica. Ma c'è di più: Carlo Carretto, come i profeti di ieri e di oggi, ha indicato realtà e dimensioni dello spirito che solo ora cominicano a diventare patrimonio comune. Il messaggio di "Fratel Carlo", contrassegnato dalla forte esperienza del "deserto", appare quanto mai vivo e ricco di prospettive. E il "deserto" mette a nudo la parola di Dio, fatta viva e riproposta in messaggio, che penetra nelle profondità dello spirito, diradando le ombre e le opacità del quotidiano; e si fa certezza; e placa le ansie del vivere. Leggendo il libro si ha come il senso di un augurio rinnovato di pace, che Carretto continua a prodigare.
Il deserto nella città è un percorso di preghiera e di meditazione sulle scritture da svolgersi nell'arco di una settimana, nell'intenzione di ricreare anche nella vita frenetica della città quel "deserto" dei Padri che non è da intendere come luogo della lontananza dagli uomini, ma come occasione per la riscoperta e il riavvicinamento a Dio. Il testo forse più intenso di Carlo Carretto, nato proprio nel momento in cui aveva deciso di smettere di scrivere libri. Nel corso di un viaggio a Hong Kong, di fronte alle immense città della Cina popolare, il monaco di Spello cede all'insistenza di un giovane che gli domanda "Fratel Carlo, aiutami a pregare nella mia città". Nasce così "Il deserto nella città", presto diventato un classico della meditazione nello stile dei Piccoli Fratelli. Si può fare il "deserto" anche nella città: ricavarsi una nicchia di silenzio e di solitudine, nella frenesia della nostra vita quotidiana, in cui pregare e mettersi all'ascolto di Dio. Deserto non significa assenza di uomini, ma presenza di Dio.
La biografia di Carlo Caretto (1910-1988) presenta due fasi distinte: la prima, relativa agli anni della militanza nell'Azione Cattolica, con l'incarico di Presidente centrale della Gioventù Maschile dal 1946 al 1952; la seconda, dal 1954 in poi, concernente la scelta di vita religiosa fra i Petits Frères de Jésus e in seguito fra i Petits Frères de l'Evangile, comunità di vita religiosa legate alla spiritualità di Charles de Foucauld.
Nella raccolta antologica qui presentata di è mantenuta questa distinzione.
Nella Parte prima si coglie la passione apostolico-educativa di Carretto, orientata alla formazione di giovani credenti tutti d'un pezzo, militanti in favore di un ideale, quello cattolico, che avrebbe dovuto non solo plasmare la coscienza personale, ma anche incidere di costumi, ambienti, istituzioni dell'intero Paese.
I testi nella Parte seconda rivelano un considerevole cambio di registro. Dopo l'ingresso nella comunità dei Petits Frères, Carretto si scosta decisamente dalla visione troppo "attivistica" che l'aveva ispirata e opta per un'adesione "disarmata" al Vangelo: Parola di vita da accogliere e testimoniare senza interpolazioni umane sulle strade del mondo, specialmente in mezzo ai più poveri e bisognosi.
Ne scaturiscono pagine d'intensa spiritualità, in grado d'illuminare ancora oggi convincenti percorsi di educazione cristiana
Il volume ripercorre la straordinaria parabola biografica di Carlo Carretto, il quale nelle diverse stagioni della vita - dagli anni della formazione all'impegno nell'Azione cattolica, dall'esperienza del deserto alla fondazione della fraternità dei piccoli fratelli di Charles de Foucauld, a Spello - fu, soprattutto, un «innamorato di Dio». Si tratta di una vera e propria storia d'amore, ricostruita attraverso il filo rosso di una narrazione intensa, che fa memoria viva di questa figura, nel centenario della nascita. Largo spazio è dedicato al periodo della presidenza della Gioventù italiana di Azione cattolica (Giac), al termine del quale Carretto scrive che all'associazione ha «davvero voluto bene come si vuol bene ad un'innamorata». E per sondare e comprendere adeguatamente questo rapporto, Carlo Carretto. Il cammino di un «innamorato di Dio» presenta, per la prima volta, un'ampia antologia dei suoi scritti apparsi sulla stampa associativa.
Questo libro a più voci ripercorre alcune stagioni e alcuni tratti della vita di Carlo Carretto: il suo ruolo nell'Azione Cattolica, la sua visione politica, la sua scelta per il deserto del Sahara, sulle orme di Charles de Foucauld, il suo arrivo a Spello e la nascita della fraternità umbra dei Piccoli Fratelli del Vangelo. Attraverso saggi storici e testimonianze personali, è qui ricostruito l'itinerario umano e spirituale di un uomo che visse intensamente la sua fede e diede vita a un'esperienza originale nella Chiesa del Novecento. A oltre vent'anni dalla morte di Carlo Carretto tornare a narrare qualcosa della sua storia è anche un modo per riflettere sull'attualità del suo pensiero, nella vita della Chiesa, nella spiritualità, nel dialogo interreligioso. Testi di Marco Impagliazzo, Francesco Miano, Arturo Paoli, Leonello Radi, Brunetto Salvarani, Gian Carlo Sibilia, Paolo Trionfini, Alex Zanotelli, Giancarlo Zizola. VALERIO DE CESARIS è ricercatore di Storia contemporanea all'Università per Stranieri di Perugia. Si occupa in particolare dei fenomeni religiosi del Novecento, della storia della Chiesa in Italia e dei rapporti tra cattolici ed ebrei.
Il "classico" di Carlo Carretto nasce da un manoscritto maturato dall'autore nei giorni della malattia, per dire che "il bene è la prima e l'ultima parola, che il male vero non è quello che affligge il nostro corpo e che, sopra questo doppio mistero del bene e del male, si eleva l'assoluto dell'amore divino" (dalla prefazione di Luigi Alici). L'Editrice propone una nuova edizione, e come osserva il prefatore rileggere un libro "ha questo di straordinario: non è mai un ritorno puro e semplice al passato; è un dialogo tra passato e presente, serve a fare un bilancio (...) a riprendere in considerazione strade abbandonate troppo presto"."... I laici presero coscienza di essere chiesa e capirono che la loro fede non li spingeva solo ad atti di culto, ma li impegnava a realizzare nel mondo il messaggio evangelico. Tutto diventava materia religiosa: la casa, la politica, i rapporti sociali, la professione, la vita, l'amore". E l'Autore incontra nella fase finale della sua vita, ormai malato, la testimonianza di una famiglia che lo accoglie con amore fraterno in spirito di autentico apostolato: laici così - il sogno di Carretto! - danno testimonianza viva di essere popolo di Dio, con la loro famiglia piccola chiesa. Il libro si chiude con la proposta di sei piccole liturgie da celebrare da soli o in comunità perché "nulla resiste alla forza della preghiera".
Dopo le Lettere dal deserto, Carlo Carretto si rimette in cammino, da solo, con nella bisaccia il pane e la Bibbia. Per portarsi al di là del tempo "senza cercar di sfuggire a quella tremenda impressione che provai quando venni giudicato sulla faccenda delle due coperte negate al povero: il giudizio dell'amore! Tanto è una strada che primo o poi dovrò percorrere. Meglio affrontarla subito perché ciò che conta è amare". La prima parte del volume presenta sette meditazioni sui temi della fede, della speranza e della carità senza distinguere l'amore di Dio dall'amore verso il prossimo. Nella seconda parte, attraverso l'unione di questo amore, sette meditazioni sulla famiglia e sul lavoro. Al centro del libro, la preghiera: a partire dall'invocazione infantile fino alla contemplazione infusa. Seguono, al termine del cammino, tre meditazioni sul tema della carità che è la dimensione divina dello stesso amore. In appendice troviamo, inoltre, un testo prezioso: una piccola guida per la lettura in solitudine della Bibbia.